giovedì 10 luglio 2014

Una mutazione porta il tumore ad “alimentarsi”

Una unica mutazione, e il cancro crea una squadra di infaticabili globuli rossi al suo servizio. È la scoperta dell'Nhi, l'Istituto Nazionale di Sanità statunitense, che studiando il comportamento dei geni legati ad un raro tumore delle ghiandole endocrine, il paraganglioma, ha individuato uno dei trucchi usati dal cancro per crescere indisturbato: fa credere che i tessuti stiano "soffocando" per ottenere più rifornimenti in sangue e ossigeno.  

Sotto la lente della ricerca pubblicata sul “New England Journal of Medicine” sono finiti tumori legati ad un'eccessiva eritrogenesi, la crescita dei globuli rossi nel sangue. I ricercatori guidati da Karel Pacak hanno scoperto che il tumore, quando prende il sopravvento, “mobilita” il Dna per produrre un nuovo pool di cellule ematiche e lo fa grazie ad un gene alterato,  HIF2A. Lo stesso gene è regolato da un proteina legata all'ipossia, la mancanza di ossigeno nei tessuti. La versione mutata di questa proteina viene distrutta più lentamente e in questo tempo riesce a influenzare l'ormone che stimola l'eritrogenesi. Una reazione a catena che porta geni e proteine mutati a essere più attivi, l'ormone più stimolato e quindi dà una produzione di globuli rossi più massiccia. A godere di questo circolo vizioso è il tumore. Grazie allo studio potrebbe essere più facile individuare l'interruttore molecolare per chiudere i rifornimenti al tumore.  

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