L'American College of Physicians ha stilato nuove linee guida analizzando al letteratura scientifica degli ultimi 66 anni
Sono piccoli ma provocano tanto dolore: chi li ha sperimentati almeno una volta nella vita può confermarlo. I calcoli renali - piccole formazioni cristallizzate che si costituiscono all'interno delle vie urinarie causando ostruzione, dolore e infezioni - non solo sono molto dolorosi ma, una volta che hanno fatto il loro esordio, tendono a tornare: la percentuale di persone che, dopo aver sofferto di calcolosi renale, rischia di sviluppare nuovamente la condizione entro 5 anni dalla prima manifestazione della patologia è compresa tra il 35 e il 50%. Proprio per limitare al minimo le recidive di calcolosi renale i ricercatori dell'American College of Physicians (ACP) hanno messo a punto e pubblicato sulle pagine della rivista Annals of Internal Medicine delle nuove linee guida per la pratica clinica. I risultati dello studio dei ricercatori statunitensi provengono dall'analisi della letteratura scientifica condotta sull'argomento in 66 anni (dal 1948 a oggi).
La raccomandazione principale per evitare che i calcoli renali tornino a formarsi è assumere molti liquidi (acqua, brodo e tisane, meglio se non zuccherate) nel corso della giornata: "Una maggiore assunzione di liquidi durante il giorno - spiega David Fleming, presidente dell'ACP - può diminuire le recidive di calcolosi renale di almeno la metà, e praticamente senza effetti collaterali. Tuttavia - precisa - le persone che bevono già la quantità raccomandata di liquidi non devono aumentarla ulteriormente". A quanto ammonta la quantità di liquidi corretta? Acirca due litri, ovvero tanta quanta - spiegano gli esperti Usa - serve a far produrre almeno due litri di urina al giorno. Gli studi condotti dai ricercatori Usa hanno messo in evidenza che non sussiste alcuna differenza nelle prevenzione delle recidive dei calcoli renali tra l'acqua di rubinetto e specifiche acque in bottiglia dagli effetti diuretici. Le ricerche hanno inoltre messo in evidenza che un aiuto nella prevenzione può arrivare dalla diminuzione del consumo di bibite acidificate con acido fosforico, come la cola, mentre "via libera" può essere data alle bevande analcoliche aromatizzate alla frutta e ai succhi di frutta, acidificati con acido citrico.
Alcune raccomandazioni in campo alimentare possono inoltre aiutare a prevenire la formazione dei calcoli renali, favoriti dall'assunzione di ossalati alimentari (derivati dell'acido ossalico, i cui sali sono poco solubili e favoriscono i calcoli renali), dalle purine (particolari acidi nucleici) e dalle proteine animali. Gli esperti hanno quindi stilato unaclassifica di cibi "off limits" per chi ha già sofferto di calcoli renali perché ricchi di ossalati alimentari - cioccolato, barbabietole, noci, rabarbaro, spinaci, fragole, tè, crusca di frumento - e raccomandano un consumo moderato di proteine animali e di purine, contenute soprattutto nella carne e in alcuni tipi di pesci.
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