Non c’è limite a ciò a cui vengono sottoposti gli animali negli allevamenti intensivi. Questa volta ad essere scoperto ed arrestato è stato un ex agente di commercio di Brescia che trafficava farmaci illegali da somministrare alle mucche, una sorta di doping per fare in modo che aumentasse la produzione di latte.
A scoprire il vasto traffico di farmaci veterinari fuori legge sono stati i Carabinieri dei NAS di Cremona e l’Arma territoriale che, tra ottobre 2014 e marzo 2015, hanno compiuto diverse irruzioni all’interno di aziende agricole e commerciali nell’ambito dell’operazione “Via lattea”.
L’operazione, che ha interessato parecchie città (Cremona, Milano, Torino, Brescia, Pavia, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Modena) è stata davvero di grande portata ha infatti portato al sequestro di 16 allevamenti per un totale di più di 4000 mucche, 1700 confezioni di farmaci e ovviamente anche del latte(80.000 litri!) sottoposto a vincolo sanitario. 3 milioni di euro il valore complessivo dell’operazione.
Alle povere mucche tramite iniezione veniva somministrata ogni 15 giorni circa della somatropina in modo tale che la produzione del latte fosse incrementata di un 20%. Ma oltre che per gli animali, questo ormone-farmaco è dannoso anche per gli esseri umani che, ignari, bevendo quel latte lo ingerivano con il rischio a lungo andare di sviluppare malattie del sistema endocrino e cancro. La somatropina iniettata proveniva tra l’altro dalla Corea, un viaggio molto lungo che la rendeva ancora più pericolosa.
La presenza di farmaci non regolamentati negli allevamenti è una pratica molto pericolosa anche perché associata al fenomeno dell’antibiotico resistenza di cui abbiamo più volte parlato.
Purtroppo non è la prima volta che i Nas portano alla luce situazioni di questo genere, se bevete latte, dunque, preferite sempre quello bio e proveniente da piccoli allevamenti, meglio ancora se li conoscete personalmente.
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