Come mangiare l’aglio crudo
Per riuscire a consumare l’aglio, senza che il nostro alito ne risenta e allo stesso tempo beneficiando dei numerosi vantaggi per la nostra salute, lo si può inghiottire come se fosse una pastiglia, senza masticarlo. Ci sono, comunque, molti piatti preparati proprio a base di questoingrediente, che ci garantiscono la possibilità di mangiarne una dose cruda ogni giorno, naturalmente senza esagerare. Per esempio, si può fare il pesto di aglio o una salsa proprio a base di questo ortaggio.
Non per forza, infatti, l’aglio deve essere mangiato a digiuno: in qualunque momento della giornata possiamo usufruire dei vantaggi che esso apporta. Possiamo aggiungerlo alle insalate, anche di tonno, o alla caprese. In fin dei conti i latticini ne riducono il sapore piccante. Lo stesso discorso vale per il prezzemolo. Esistono, tra l’altro, delle capsule di aglio, che si comprano in erboristeria e che evitano il problema dell’alito cattivo.
I benefici
Molti sono i benefici del mangiare aglio crudo. Esso, infatti, si caratterizza per essere un alimento particolarmente salutare, perché possiede delle proprietà antibatteriche. Inoltre l’aglio è un potente antibiotico naturale. La sua azione si esplica anche a vantaggio dell’apparato cardiovascolare, perché aiuta a contrastare l’ipertensione e a tenere sotto controllo ilcolesterolo. Inoltre non dobbiamo dimenticare che ha la capacità di regolare la flora intestinale. In sostanza molte sono le proprietà benefiche dell’aglio.
L’allicina è una sostanza antiossidante e riesce a combattere l’azione dei radicali liberi, che sono i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. In tal modo si corre meno il rischio che insorgano varie forme di tumore. Nello specifico è stato visto, tramite uno studio realizzato in Cina, che i soggetti che mangiavano aglio crudo regolarmente, per almeno 2 volte alla settimana, avevano una probabilità ridotta dal 44% di sviluppare il cancro ai polmoni. E’ stato riscontrato che questo beneficio si manifestava anche nei soggetti che avevano dei comportamenti a rischio, come pure nel caso dei fumatori. In questo caso le probabilità di incorrere nel tumore ai polmonidiminuivano del 33%.
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