L'ipertermia non va combattuta a tutti i costi: è indispensabile per la sopravvivenza
L'arrivo dell'autunno segna anche il ritorno del cattivo tempo e dei malanni di stagione. In questo periodo aumenta, quindi, la possibilità di contrarre la febbre. Tuttavia, quest'ultima non deve destare particolare preoccupazione, perché basta seguire poche regole per risolvere il problema in modo efficace. Innanzitutto non occorre cercare di contrastarla a tutti costi con i medicinali: l'antipiretico (paracetamolo) va utilizzato solo quando la febbre è associata a condizioni di malessere, come mal di testa, dolori muscolari e articolari. L'ipertermia, infatti, svolge un compito ben preciso: favorisce l'azione del sistema immunitario e ostacola quella di virus e batteri.
“La febbre esiste negli animali da 40 milioni di anni ed è presente in tutte le specie, incluse quelle più in basso nella scala zoologica. Quando un fenomeno biologico è mantenuto a lungo in tutte le specie vuol dire che èindispensabile per la sopravvivenza – spiega il prof. Maurizio De Martino, ordinario di Pediatria presso l’Università di Firenze e Direttore del Dipartimento di Pediatria internistica presso l'ospedale pediatrico “Anna Meyer” di Firenze -. E la febbre lo è, perché a temperatura febbrile funzionano meglio i meccanismi immunologici mentre funzionano peggio virus e batteri. I pediatri sanno che è brutta la prognosi di bambini con infezioni gravi ma che non sviluppano febbre. Ed i pediatri sanno anche che abbassare la febbre comporta regolarmente un allungamento delle condizioni infettive”.
Nel corso del congresso nazionale di Paidòss, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’infanzia e dell’adolescenza, che si è tenuto a Lecce dal 24 al 26 settembre, l'esperto ha consigliato come comportarsi in caso di febbre:
1. per misurare la temperatura corporea utilizzare solo il termometro elettronico digitale e metterlo sotto l’ascella - la via rettale è causa di sconforto e di incidenti.
2. se il paziente è un bambino molto piccolo, occorre farlo visitare in giornata, perché nei primi anni di vita è frequente la possibilità di contrarre un'infezione batterica grave;
3. assumere il paracetamolo per via orale, salvo casi rari;
4. rispettare la dose di antipiretico prescritta dal medico o indicata nel foglio illustrativo;
5. attenersi ai tempi di assunzione del farmaco indicati dal dottore, non prolungarli né accorciarli; 6. avere calma: il paracetamolo inizia ad avere effetto dopo circa un’ora e mezza;
7. non ricorrere ai cosiddetti “rimedi della nonna”, come spugnature, ghiaccio, o pezzette - non sono solo inutili (la febbre è un innalzamento centrale e non periferico della temperatura corporea), ma risultano anche controproducenti, perché causano brividi e, quindi, aumentano la temperatura e il malessere del malato;
8. se la temperatura non si abbassa non intestardirsi con l’antibiotico: non sempre la febbre è causata da un'infezione;
9. se il paziente è di ritorno da un paese ad endemia malarica, appurare subito se la febbre è causata dalla malaria;
10 . ricordarsi che non esiste la febbre da eruzione dentaria.
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