L’ipotiroidismo è una patologia causata da un’inefficienza della tiroide; la ghiandola non è in grado di sintetizzare una quantità di ormoni tiroidei T3 e T4 adeguata al fabbisogno dell’organismo e ciò determina una riduzione di tutti i processi metabolici.
I sintomi dell’ipotiroidismo
I sintomi dell’ipotiroidismo possono essere di natura molto diversa fra loro, ma sono di norma legati a un rallentamento generalizzato dei processi fisiologici.
Tra i sintomi più comuni si riscontrano:
Essendo tipicamente aspecifici, i sintomi dell’ipotiroidismo sono difficili da ricondurre alla patologia. Il ruolo dello Specialista è per questo fondamentale: consultarlo subito, in caso di segnali poco chiari, permette di ottenere tempestivamente una diagnosi certa, ed eventualmente di ricorrere per tempo alla terapia sostitutiva più adatta.
Guarda l’infografica per capire quali sono i segni e i sintomi dell’ipotiroidismo.
Tra i sintomi più comuni si riscontrano:
- Secchezza e fragilità dei capelli
- Letargia e difficoltà di memoria
- Ispessimento della lingua e lentezza nel parlare
- Sudorazione diminuita
- Sensazione di freddo
- Ipotensione
- Pelle ruvida,secca, desquamata e giallastra
- Aumento del peso corporeo
- Debolezza muscolare
Essendo tipicamente aspecifici, i sintomi dell’ipotiroidismo sono difficili da ricondurre alla patologia. Il ruolo dello Specialista è per questo fondamentale: consultarlo subito, in caso di segnali poco chiari, permette di ottenere tempestivamente una diagnosi certa, ed eventualmente di ricorrere per tempo alla terapia sostitutiva più adatta.
Guarda l’infografica per capire quali sono i segni e i sintomi dell’ipotiroidismo.
Ipotiroidismo: le cause
L’ipotiroidismo si viene a determinare come conseguenza di un malfunzionamento del meccanismo circolare che coinvolge oltre alla tiroide anche ipotalamo e ipofisi, e può essere di due tipologie:- ipotiroidismo primario (95% dei casi), provocato da una patologia della tiroide.
- ipotiroidismo secondario(5%: dei casi), dovuto a insufficiente produzione di ormone tiroide-stimolante (TSH) da parte dell’ipofisi.
Combattere l’ipotiroidismo: la terapia farmacologica
L’ipotiroidismo è una patologia irreversibile: ciò vuol dire che la tiroide non potrà più riprendere a funzionare regolarmente.
Per questo la terapia che viene adottata è definita “sostitutiva”, nel senso che deve sostituire gli ormioni che la tiroide non è più in grado di produrre.
Si parla quindi di terapia ormonale sostitutiva: a tal proposito, la ATA (American Thyroid Association), ha pubblicato nuove raccomandazioni sul trattamento dell’ipotiroidismo, nelle quali si ribadisce chiaramente che la levotiroxina (T4) costituisce ancora la terapia di prima scelta per questa patologia, e non esiste dimostrazione dell’efficacia delle associazioni con altri farmaci. Essendo la levotiroxina un farmaco da assumere per tuta la vita, è necessario che la formulazione sia la più affidabile e sicura possibile: un grande aiuto in questa direzione arriva dalle più recenti formulazioni di levotiroxina, in soluzione orale e in capsule molli, che rispetto alle tradizionali compresse garantiscono il risultato terapeutico ottimale in ogni situazione, grazie a un assorbimento più rapido, stabile e riproducibile, oltre alla possibilità di un’ampia personalizzazione dei dosaggi.
Per concludere, si deve ricordare che: un paziente affetto da ipotiroidismo, ben controllato dalla terapia, è esattamente uguale ad una persona la cui tiroide funziona regolarmente.
Si parla quindi di terapia ormonale sostitutiva: a tal proposito, la ATA (American Thyroid Association), ha pubblicato nuove raccomandazioni sul trattamento dell’ipotiroidismo, nelle quali si ribadisce chiaramente che la levotiroxina (T4) costituisce ancora la terapia di prima scelta per questa patologia, e non esiste dimostrazione dell’efficacia delle associazioni con altri farmaci. Essendo la levotiroxina un farmaco da assumere per tuta la vita, è necessario che la formulazione sia la più affidabile e sicura possibile: un grande aiuto in questa direzione arriva dalle più recenti formulazioni di levotiroxina, in soluzione orale e in capsule molli, che rispetto alle tradizionali compresse garantiscono il risultato terapeutico ottimale in ogni situazione, grazie a un assorbimento più rapido, stabile e riproducibile, oltre alla possibilità di un’ampia personalizzazione dei dosaggi.
Il ruolo dell’integrazione nella terapia dell’ipotiroidismo
Per il buon funzionamento della tiroide sappiamo essere fondamentali alcuni oligoelementi, come iodio e selenio, dei quali è indispensabile assumere la giusta quantità, poiché una loro carenza può far aumentare il rischio di malattie tiroidee. In particolare eventuali iodio-deficienze durante la gravidanza sono in grado di causare danni al feto. Spesso si rivela perciò consigliabile una strategia di integrazione mirata, a supporto dell’alimentazione, per raggiungere livelli adeguati di iodio nell’organismo.Per concludere, si deve ricordare che: un paziente affetto da ipotiroidismo, ben controllato dalla terapia, è esattamente uguale ad una persona la cui tiroide funziona regolarmente.
Ipertiroidismo: un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei
L’ipertiroidismo o tireotossicosi è una patologia legata, nella maggior parte dei casi, a una eccessiva produzione ormonale da parte della tiroide, con conseguente esposizione dei tessuti periferici a livelli elevati di ormoni tiroidei. Le principali cause cliniche responsabili di ipertiroidismo sono in ordine di frequenza – nelle aree iodio-sufficienti – il gozzodiffuso tossico (morbo di Basedow), il gozzo multinodulare tossico e il gozzo uninodulare tossico (morbo di Plummer).
Nelle aree iodio-carenti, dove esiste una elevata prevalenza di gozzi multinodulari, il gozzo multinodulare tossico è più frequente del gozzo diffuso tossico. Altre cause rilevanti, meno frequenti ma di una certa importanza, sono le forme associate a tiroiditi e quelle farmacologiche, con eccessiva assunzione di ormoni tiroidei, ad esempio per un trattamento non corretto dell’ipotiroidismo.
L’ipertiroidismo è uno dei disturbi endocrini più frequenti e può manifestarsi a qualsiasi età, ma interessa soprattutto le donne in età fertile, a causa – pare – di una generale maggior predisposizione del sesso femminile alle malattie autoimmuni.
Oltre a un sensibile aumento di volume della tiroide, i sintomi dell’ipertiroidismo possono comprendere numerosi disturbi, tutti legati a un aumento dell’attività metabolica: perdita di peso, intolleranza al calore, alterazioni della cute e dei capelli, insonnia, aumento delle contrazioni cardiache. Nel caso del morbo di Basedow tra i sintomi più evidenti si ha anche l’esoftalmo, ovvero la sporgenza dei bulbi oculari.
La terapia dell’ipertiroidismo dipende essenzialmente dalla sua causa. Al momento sono tre le vie a disposizione: terapia con farmaci anti-tiroidei, che riducono cioè la velocità di sintesi degli ormoni tiroidei, e in caso della sua inefficacia, asportazione chirurgica totale o parziale della ghiandola o trattamento con iodio radioattiv
Nelle aree iodio-carenti, dove esiste una elevata prevalenza di gozzi multinodulari, il gozzo multinodulare tossico è più frequente del gozzo diffuso tossico. Altre cause rilevanti, meno frequenti ma di una certa importanza, sono le forme associate a tiroiditi e quelle farmacologiche, con eccessiva assunzione di ormoni tiroidei, ad esempio per un trattamento non corretto dell’ipotiroidismo.
L’ipertiroidismo è uno dei disturbi endocrini più frequenti e può manifestarsi a qualsiasi età, ma interessa soprattutto le donne in età fertile, a causa – pare – di una generale maggior predisposizione del sesso femminile alle malattie autoimmuni.
Oltre a un sensibile aumento di volume della tiroide, i sintomi dell’ipertiroidismo possono comprendere numerosi disturbi, tutti legati a un aumento dell’attività metabolica: perdita di peso, intolleranza al calore, alterazioni della cute e dei capelli, insonnia, aumento delle contrazioni cardiache. Nel caso del morbo di Basedow tra i sintomi più evidenti si ha anche l’esoftalmo, ovvero la sporgenza dei bulbi oculari.
La terapia dell’ipertiroidismo dipende essenzialmente dalla sua causa. Al momento sono tre le vie a disposizione: terapia con farmaci anti-tiroidei, che riducono cioè la velocità di sintesi degli ormoni tiroidei, e in caso della sua inefficacia, asportazione chirurgica totale o parziale della ghiandola o trattamento con iodio radioattiv
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