venerdì 21 luglio 2023

Caldo e pressione bassa: cosa è consigliato mangiare per alzarla

 Il caldo porta un generale senso di spossatezza all’organismo ed è accompagnato dalla pressione bassa: cosa è consigliato mangiare.

Soffrire di pressione bassa, si sa, è un vero e proprio inconveniente. E a prestare particolare attenzione non sono solo coloro che sono costretti a far i conti con un disturbo simile, ma tutti perché l’abbassamento della pressione può essere molto pericoloso.


Tutti temono la pressione alta, senza sapere però che è proprio quella bassa a fare più danni in assoluto con rischi molto severi per la salute.

Caldo e pressione: come alzarla

La cosa importante, oltre a monitorare la situazione e segnalare al proprio medico anomalie o comunque sensazioni strane, senso di svenimento, stordimento e altri problemi, è anche imparare a ripristinare la pressione nei casi in cui subisca un improvviso picco.

Tutti temono la pressione alta, senza sapere però che è proprio quella bassa a fare più danni in assoluto con rischi molto severi per la salute.


La dieta è fondamentale per l’ipotensione. È importante, quindi, evitare l’uso di alcolici, pasti molto abbondanti, elaborati e pesanti – soprattutto di sera – non mangiare cose ricche di zucchero o carboidrati, non bere niente che sia molto caldo perché questo aumenta la sudorazione e abbassa ulteriormente la pressione. Sono molto utili allo scopo, i cereali integrali che contengono le vitamine B e C. E anche i minerali come ferro, potassio e magnesio.

Il potassio viene sempre indicato come elemento essenziale per la dieta. Ha un effetto drenante e disintossicante. E permette di regolare la pressione. Quando c’è una carenza di potassio, quindi, è facile che ci si senta affaticati, deboli e con poca forza. Per ottimizzare si può utilizzare riso, verdure, ananas e banane che contengono un ottimo quantitativo di potassio. Il magnesio è altrettanto importante perché elimina i sintomi della stanchezza. In caso di assenza, è facile che si verifichi irritabilità e debolezza o problemi di sonno. È fondamentale integrare nell’alimentazione: patate, fagiolini, pomodori, zucchine, peperoni, insalata, pesche, frutti di bosco ma anche una buona dose di frutta secca che va mangiata ogni giorno.

Per aiutare è utile anche il tè verde, ricco di antiossidanti che permettono di regolare la pressione. Anche il cioccolato fondente, che è un flavonoide, è ottimale per le arterie. E la pappa reale, invece, per il tono muscolare. Anche la frequenza dei pasti è da non sottovalutare, meglio farne 5 o 6 al giorno ma piccoli.

Una colazione ottimale è rappresentata da caffè, tè, succo d’arancia fresco e da alcuni carboidrati buoni come muesli o porridge e sempre frutta fresca. Importante bere almeno 1.5 litri di acqua al giorno, seguire una dieta sana e bilanciata. In caso di abbassamento della pressione è utile bere acqua con un cucchiaio di sale, bere del caffè o del tè, mangiare un po’ di cioccolata, succhiare una caramella di liquirizia pura.

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giovedì 20 luglio 2023

Carenza di vitamina D: sintomi, cause e come rimediare

 

La carenza di vitamina D può rappresentare un problema per molte persone, oggi capiremo i metodi per rimediare a questa situazione.

Quando la vitamina D è carente, vuol dire che presenta livelli insufficienti nell’organismo. Questo problema, secondo alcuni studi, riguarda all’incirca un miliardo di persone nel mondo. Per poter fare una diagnosi è necessaria la misurazione dei livelli del sangue, solo in questo modo potremo saperlo per certo. Il deficit di questa vitamina può essere un gran problema, poiché intacca l’integrità dello scheletro e quindi la salute delle ossa.

Le conseguenze di questa problematica sono varie: rachitismo, osteomalacia e osteoporosi. Anche le cause sono diverse e dipendono da molte variabili. Per poter trattare questa carenza bisogna seguire una terapia farmacologica, con lo scopo di regolarizzare i livelli del sangue. Di seguito scopriamo precisamente cause e possibili rimedi attuabili.

Le cause e i rimedi al deficit di vitamina D

La carenza di quest’importante vitamina deriva da molteplici cause. Come prima cosa l’apporto alimentare insufficiente rappresenta il motivo principale. Anche l’inadeguata esposizione al sole e in particolare ai raggi UVB, contribuisce a questo problema. Ciò avviene quando una persona non pratica sport all’aria aperta. I motivi possono essere anche di tipo demografico, infatti è più comune per chi vive distante dall’equatore. Infine se si usano le creme solari in maniera eccessiva, si bloccano la maggior parte dei raggi del sole.


Per aumentare questo valore nel sangue, bisogna seguire una terapia causale ovvero con lo scopo di contrastare le cause del deficit. Inoltre va seguita anche una terapia che ha lo scopo di riportare un livello normale della vitamina. Con la causale bisogna tener conto del paziente nello specifico, poiché varia da persona a persona. Dipende dal fattore che ha scatenato la condizione e dura nel lungo periodo. La seconda terapia, invece, prevede una dieta piena di alimenti ricchi della vitamina del sole e integratori che accelerino quanto ricercato. In questo caso ha la funzione di agire per un periodo breve.

I sintomi principali sono dolore alle ossa e alle articolazioni, debolezza e fascicolazione a livello dei muscoli e stanchezza frequente. Inoltre le ossa sono molto fragili, arrivano anche a deformarsi nei soggetti giovani oppure a rompersi in quelli adulti. Gli alimenti che possono aiutare in questo caso sono diversi. Abbiamo l’olio di fegato di merluzzo e gli oli di pesce, inoltre il burro e il latte. Non può mancare il tuorlo d’uovo, i funghi porcini e diverse varietà di pesce.

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Grande caldo estate 2023: le regole salvavita

 L’estate 2023 segna l’arrivo di un caldo insopportabile, per questo è importante capire come affrontarlo per la salute.

Il caldo estivo alle porte promette scintille, a far preoccupare infatti non sono solo anziani e bambini o in generale i soggetti più deboli ma praticamente tutti perché è stato lanciato un allarme collettivo.


Temperature estreme con picchi anche superiori allo scorso anno (quando in Sicilia furono toccate punte desertiche di 48 gradi) vuol dire di fatto mettere a rischio la salute di tutti.

Ecco, ma cosa si può fare per evitare che questo caldo posso provocare dei grossi danni alla salute?

Caldo estremo in Italia: cosa fare

Questo periodo sembra non finire mai e le cose, stando alle previsioni, andranno solo peggio. I gradi saliranno in tutto il Paese intorno ai 40. Per questo motivo il Ministero della Salute ha diramato un bollettino rosso, invitando la popolazione a prestare massima attenzione, non uscendo nelle ore calde ed adottando ogni misura possibile per prevenire e limitate la percezione del caldo.

  • La cosa fondamentale è non uscire tra le 12 e le 17 che sono le ore più calde. Ciò vuol dire anche è importante non esporsi ai raggi solare nemmeno se si è in spiaggia;
  • Inoltre, occorre bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, meglio due. E integrare se possibile con minerali, vitamine e tutto il necessario l’alimentazione;
  • È assolutamente sconsigliato l’uso di bevande molto fredde, che rischiano solo di peggiorare la situazione e di determinare la comparsa di altri problemi;
  • Inoltre, sarebbe opportuno limitare l’uso di bevande alcoliche o ricche di caffeina;
  • Altro consiglio importante, è arieggiare sempre correttamente lo spazio circostanti ma senza posizionarsi davanti al ventilatore o in modo diretto con il condizionatore perché può essere pericoloso e portare ad altre ripercussioni;
  • Quando si è esce, inoltre, è importante indossare abiti coprenti ma freschi e di colore chiaro, avere un capello e degli occhiali da sole. È consigliato di non indossare colori scuri o fibre sintetiche perché tessuti che non fanno traspirare adeguatamente la pelle, facendo sudare tantissimo;
  • Infine, è importante non restare in auto parcheggiate senza areazione, fare attenzione alle terapie mediche e, se possibile, allontanarsi dalla città, scegliendo quindi degli spazi molto alberati con fiumi e ruscelli dove la temperatura è più bassa perché schermata dalle piante
  • Insomma, piccole raccomandazioni, che – se seguite alla lettera – possono davvero rendere questo caldo asfissiante più sopportabile.

Cozze crude: quali sono i rischi per la salute e cosa succede al nostro corpo

 Alcune persone sono solite mangiare le cozze crude. Questo comportamento, però, può essere causa di gravi patologie.

Le cozze rappresentano una vera e propria golosità per tutti quelli che amano i sapori provenienti dal mare. Si possono realizzare tantissimi piatti imperdibili perché stanno bene su tutto. Donano alla pasta un gusto intenso e, associate ai pomodorini, regalano un sapore irresistibile. Nonostante sia un piacere gustarle, bisogna sempre tenere in considerazione alcune accortezze.

Ci sono persone che, proprio come facevano le vecchie generazioni, le consumano solo con del succo di limone, senza alcuna cottura precedente. Si tratta di un’abitudine dannosa che potrebbe causare problemi di salute da non sottovalutare. Bisogna ricordare, infatti, che il è il calore, oltre certe temperature, a eliminare tutti quei batteri contenuti in carne, pesce e molluschi.

Mangiare le cozze crude: tutti i rischi legati a questa abitudine

Una cena a base di cozze è in grado di convincere anche le persone dai gusti più raffinati. Quando si scopre questo sapore è difficile farne a meno, ma bisogna fare attenzione al modo in cui si consumano. Questi molluschi, infatti, prima di essere mangiati dovrebbero essere sottoposti sempre a una cottura lunga e accurata.


Gli esperti sconsigliano assolutamente di gustarli crudi. Il rischio di contrarre alcune malattie pericolose, infatti, è davvero molto alto. Non si sta parlando di “comuni” intossicazioni alimentari, ma di disturbi più difficili da trattare che, in alcuni casi, possono essere fatali.

Le cozze crude possono trasmettere una tra le patologie virali maggiormente temute. Si tratta dell’epatite A, dannosa soprattutto per il fegato. Si presenta con nausea, vomito, ittero, urine scure e febbre (generalmente bassa). A causa di un batterio chiamato Vibrio cholerae, si può andare incontro anche a infezioni come la salmonella, sia in forma tifoidea che non tifoidea. Ad esse si aggiunge il rischio di adenovirus, norovirus e colera.

Nella maggior parte dei casi, con i giusti consigli del medico e una terapia mirata, si assiste a una risoluzione dei disturbi. Persone fragili dal punto di vista immunitario o con condizioni particolari, però, possono essere vittime di conseguenze gravissime. I medici consigliano di non farsi mai tentare dalle cozze crude. Non importa quanto sia diffusa questa tradizione, la cottura è assolutamente necessaria.

Inoltre, essendo degli invertebrati filtratori si comportando come delle spugne. Assorbono l’inquinamento del mare e le microplastiche. Per questo motivo, bisogna sempre verificare la provenienza di questo alimento perché non basta una pentola d’acqua bollente per far fronte a questa caratteristica.

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Cosa succede al proprio corpo se si beve (per sbaglio) acqua di mare

 D’estate è fondamentale idratarsi… ma non con l’acqua di mare! Cosa succede se si beve (per sbaglio) quest’acqua? Ecco la verità.

Non c’è niente di meglio che un bel tuffo al mare quando fa caldo. Può capitare spesso, soprattutto ai bambini, che nell’euforia del momento ingurgitino un bel po’ di acqua di mare. Questa, oltre ad avere un sapore “disgustoso”, fa anche male al nostro corpo.

Eh sì, perché noi uomini siamo abituati a bere acqua dolce, la migliore per noi per garantire le funzionalità del nostro corpo. Vediamo allora cosa succede al nostro organismo quando per sbaglio beviamo acqua di mare.

Hai bevuto per caso acqua di mare? Ecco cosa succede al tuo corpo

L’acqua di mare non è dissetante come quella dolce, ma soprattutto non è idratante. Anzi, provoca l’effetto contrario.


Secondo numerosi studi, bere acqua di mare provoca disidratazione. Questo è dovuto proprio all’alta concentrazione di sali minerali che contiene, vale a dire 35 grammi per litro. Confrontati con quelli dell’acqua dolce di un fiume, si tratta di 10 volte di più. L’alta quantità di sali minerali in essa contenuti comporta la rottura del delicato equilibrio fra sali e acqua che è presente nel nostro corpo: quello osmotico. 

In base a questo equilibrio, se all’interno delle cellule del nostro corpo c’è una maggior concentrazione di sale rispetto al plasma, allora l’acqua del plasma penetrerà nelle cellule fino a che l’equilibrio non sia ristabilito. Invece, se la quantità di sale è maggiore nel plasma, allora le cellule si svuoteranno di acqua per darla al plasma. Insomma, l’equilibrio osmotico deve in ogni caso essere ristabilito perché è condizione necessaria per il buon funzionamento del nostro organismo. 

Questo delicato equilibrio ci fa capire quale grave conseguenza corriamo quando beviamo, anche solo per sbaglio, acqua di mare: questa è molto salata, quindi le cellule si troveranno costrette a svuotarsi dell’acqua che contengono per trasferirla al plasma. In questo modo le cellule si atrofizzano e l’organismo va incontro ad una fortissima disidratazione che porta ad uno stato di tossicosi.

Le conseguenze sono davvero drammatiche perché, se per caso si ingurgita altra acqua salata invece di quella dolce, si può incorrere in disfunzioni renali, anche molto gravi, che possono condurre purtroppo alla morte. Ecco allora che quando si va al mare è meglio limitarsi a tuffi e giochi d’acqua, ad abbronzarsi e a costruire castelli di sabbia, piuttosto che provare il brivido di bere acqua salata che, come visto, può rivelarsi molto pericoloso. 

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Caldo torrido, come difendersi dal colpo di calore: quali sono i sintomi e cosa fare

 Con le temperature elevate il rischio colpo di calore non è remoto: sapere come intervenire e come gestirlo è indispensabile per tutti.

L’Italia è nella morsa del caldo, si registrano oltre 40° ovunque e le temperature non sembrano destinate a diminuire.

Il pericolo colpo di calore, quindi, è sempre più impellente. E in tanti si chiedono cosa sia opportuno fare in una situazione del genere.

Non solo in spiaggia e non solo bambini e anziani, questa è una possibilità che oggi riguarda tutti a causa dell’innalzamento sproporzionato della temperatura e dell’afa.

Caldo torrido e colpo di calore: come intervenire

Il colpo di calore si registra quando il corpo viene esposto a una temperatura elevata. A quel punto, il sistema di regolazione non riesce a bilanciare la condizione interna, innalzandosi vertiginosamente ed arrivando anche oltre i 40 gradi.


A causa dell’afa presente nell’aria e soprattutto per la pressione data dall’umidità, il corpo si surriscalda, la temperatura diventa più elevata e si genera il collasso. Non solo questo è pericoloso per la perdita dei sensi, provocando una caduta improvvisa, ma anche per le conseguenze per l’organismo possono essere molto pericolose e andare a colpire gli organi interni.

La cosa fondamentale quindi è prevenire il colpo di calore. Per farlo, occorre fare attenzione all’esposizione solare ma anche alla temperatura interna dell’ambiente in cui ci si trova. Questa deve essere sempre regolata. Se non c’è un condizionatore, quindi, basta aprire tutte le finestre. E, al tempo stesso, oscurare l’ingresso dei raggi con tende o tapparelle. In questo modo si genera un’areazione che tiene a bada il caldo interno. Occorre, inoltre, collocarsi sempre all’ombra, non esporsi in spiaggia a diretto contatto con il sole tra le 12 e le 16 e comunque mai quando la temperatura è rovente. Anche se c’è un certo venticello il sole potrebbe essere troppo caldo e il corpo non riuscire a gestire l’afa.

Quando il colpo di calore sta per arrivare, si genera un malessere, torpore, senso di svenimento, nausea, vomito o problemi allo stomaco. Se si iniziano a sentire questi sintomi, la prima cosa è stendersi e alzare le gambe così da aiutare il flusso del sangue. Se siete soli in casa, allora aprite la porta di ingresso perché qualcuno sia informato di quello che accade. In spiaggia o altrove, andate subito a ripararvi in una zona fresca e non esposta al sole.

Bisogna, inoltre, rinfrescare subito le zone, ponendo un panno bagnato su fronte, ascelle, inguine, parte interna delle braccia. Non è necessario bere subito, ma occorre attendere che l’organismo si riprenda e fare piccoli sorsi. Subito dopo prendere un po’ di acqua, sale e un po’ di succo di frutta: sarà un colpo di energia per ripristinare liquidi e sali minerali. No assoluto al consumo di cibi pesanti in spiaggia o alcolici.

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Prugne, tipologie e benefici: perché dovremmo consumarle regolarmente

 Le prugne sono dei frutti molto gustosi e che fanno anche bene. Ecco tutte le tipologie che ci sono e i benefici.

Le prugne si trovano fresche fra fine estate e inizio autunno, e secche tutto l’anno, così che si possano consumare sempre. Infatti, essendo molto gustose e benefiche, faremmo bene a mangiarle regolarmente. 



Oltre ad essere un frutto buonissimo, infatti, per via della loro composizione, ci arricchiscono di vitamine e minerali preziosi. C’è da stupirsi che un frutto possa essere un concentrato di benefici per la nostra salute!

Perché dovremmo consumare le prugne regolarmente? Ecco cosa contiene questo frutto

I benefici delle prugne, vi assicuriamo, sono impossibile da poter contare sulle dita di una sola mano. Circa 100 grammi di prodotto, infatti, contengono non solo acqua, carboidrati, zuccheri e proteine, ma anche grassi, sodio, potassio, ferro fosforo, Vitamina A, B e E. Ed, infine, apportano un grosso contenuto di fibra. 

Dal momento che consentono di reintegrare i minerali, sono un valido aiuto contro la stanchezza. La Vitamina C contenuta in esse, supporta il buon funzionamento delle difese immunitarie e protegge il colesterolo dall’ossidazione. 

Le fibre delle prugne aiutano invece a tenere sotto controllo gli zuccheri e il colesterolo nel sangue e possono aiutare a mantenere il peso forma. La polpa, poi, è ricca di antiossidanti (flavonoidi e polifenoli) mentre il frutto contiene la difenilisatina, una sostanza che stimola la funzione intestinale (per questo sono consigliate quando si soffre di stitichezza).

Le prugne sono fonte di ossalati, molecole che possono portare alla formazione di calcoli. Inoltre, il loro consumo dovrebbe essere evitato da chi soffre di colite poiché aumentano casi di gonfiore e spasmi. 

Tante sono le tipologie di prugne fra cui scegliere: 

  • prugna a buccia gialla, ricca di fibre
  • prugna a buccia rossa, ricca di antiossidanti

Poi, c’è una distinzione fra le prugne fresche e quelle secche, in termini di benefici: secondo uno studio condotto dall’equipe del Dott. Bahram Arjmandi, della Florida State University di Tallahassee (USA) e pubblicato sul British Journal of Nutrition, quelle secche aiutano a prevenire l’osteoporosi nelle donne in menopausa.

Sono infatti più ricche di nutrienti rispetto alle fresche, ma presentano un potere calorico 4 volte superiore. Pur essendo a volte aspre, in realtà contengono molti zuccheri. Infatti, 100 g di prugne contengono 42 kcal /177 kj.

Pensare che un frutto possa farci così bene, dovrebbe spingerci a consumarlo di più. Ci facciamo del bene e mangiamo qualcosa di gustoso (ideale anche per uno spuntino fuori casa, magari a lavoro, o come merenda). 

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Le nocciole sono uno degli snack più salutari che esistano: un concentrato di salute tutto da gustare

 Non solo sono buonissime ma fanno anche bene. Di cosa stiamo parlando? Delle nocciole, uno snack delizioso e salutare. 

Le nocciole sono buonissime da sole ma anche aggiunte a piatti dolci e salati, perché conferiscono un tocco di croccantezza in più. Non solo sono deliziose ma sono anche ricche di benefici.



A buon diritto le nocciole sono uno degli snack più salutari che esistano. Per questo si possono consumare a colazione, come spuntino di metà mattina o di metà pomeriggio, dando subito il buon umore e tanta energia. 

Tutti gli straordinari benefici delle nocciole

Le nocciole sono ricchissime di nutrienti fondamentali per garantire la salute del nostro organismo. Anche solo consumando una piccola manciata giornaliera di questi frutti potremo beneficiare delle loro tantissime proprietà che spesso sono poco conosciute. 

Infatti le nocciole: 

  • sono ricche di grassi sani (acidi grassi monoinsaturi come l’acido oleico), quindi fanno bene al cuore e aiutano a ridurre i livelli di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue
  • contengono alte quantità di antiossidanti, che proteggono dai danni dei radicali liberi e dall’invecchiamento cellulare. Per questo prevengono numerose malattie come quelle cardiache e il cancro
  • sono un’ottima fonte di vitamine (come quelle del gruppo B, tiamina e niacina) e minerali, soprattutto magnesio

Inoltre si è visto che aiutano a perdere peso, essendo poco caloriche. Contenendo fibre e grassi sani, danno subito un senso di sazietà, quindi possono essere consumate per uno snack sano senza sensi di colpa. Infine, contribuiscono a mettere in moto il metabolismo, aiutando a bruciare calorie. Ma non è finita qui: le nocciole, grazie al loro contenuto di acido oleico, aiutano a migliorare la salute del cervello, in particolare la memoria e le funzioni cognitive.

Inoltre, dato il contenuto di vitamina E, preservano le cellule del cervello dai danni ossidativi. Come visto, poi, sono ricche di grassi sani che proteggono la salute del cuore. A questo proposito uno studio ha dimostrato che, consumandole regolarmente, si possa ridurre il rischio di malattie cardiache e migliorare i livelli di colesterolo nel sangue. Insomma, da oggi consumeremo le nocciole non solo perché sono buonissime e versatili, ma anche perché fanno bene alla salute. Sono un concentrato di nutrienti, vitamine e minerali che aiutano non solo a preservare la salute del cuore e del cervello, ma anche ad attivare il metabolismo e quindi ad aiutare a ritrovare naturalmente il peso forma. 

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Cibi anti-calore, cosa prediligere a tavola con il caldo

 Ci sono dei cibi che, se consumati in abbondanza durante l’estate, possono aiutare a contrastare il caldo incessante.

L’estate è iniziata da meno di un mese, ma le temperature sono già roventi. Per il corpo umano è difficile sopportare un caldo simile. Condizionatori e ventilatori possono essere d’aiuto, però, non sempre bastano per stare meglio.


Un aiuto da non sottovalutare viene dall’alimentazione. In questo periodo, più che mai, è fondamentale seguire un regime dietetico bilanciato, senza eccessi di grassi e zuccheri.

La tendenza a bere bevande dolci, magari rimaste in freezer per qualche ora, è comprensibile, ma ci sono delle alternative che possono contribuire a combattere efficacemente il disagio provato. Si tratta di cibi alla portata di tutti, che possono essere acquistati in qualunque negozio di alimentari oppure preparati con ingredienti facilmente reperibili.

Stop al caldo grazie all’alimentazione: i cibi da gustare

L’organismo per svolgere tutte le sue funzioni ha bisogno di determinati nutrienti. Essi provengono dall’alimentazione che, durante il periodo estivo, deve essere curata con molta attenzione. Uno tra i cibi più consumati è il gelato. Quelli confezionati sarebbero da evitare a causa dei numerosi additivi, mentre quelli artigianali sono una scelta migliore.

Il gusto rinfrescante è in grado di donare una scarica di energia immediata, però, bisogna ricordare che, dopo qualche minuto dal consumo, potrebbe scatenarsi un aumento del surriscaldamento. La stessa cosa vale per smoothies e frullati. Nessuno di questi alimenti va demonizzato, l’importante è non esagerare.

Mettersi davanti ai fornelli con questo caldo non è l’ideale. Per questo motivo, si può optare per un piatto fretto da mangiare un paio di volte a settimana, specialmente a pranzo. Per essere salutare, deve contenere il giusto numero di proteine. Tonno, speck, bresaola, uova, tonno, cetrioli, salmone e sgombro sono perfetti per sentirsi subito meglio.

Non va mai sottovalutata l’importanza del potassio e del magnesio. Entrambi sono indispensabili per il funzionamento dei muscoli e del sistema cognitivo. Il sudore, però, può far perdere più sali minerali del previsto. Un modo per rintegrarli efficacemente, oltre a bere molta acqua, è quello di consumare banane, agrumi, verdure e frutta secca.

Nel caso in cui tutti questi rimedi non contribuiscano a bloccare l’ondata di caldo, si può provare a preparare un infuso freddo di spezie e verdure. Le varianti disponibili sono tante, ma ognuna di esse nasconde un gusto rigenerante e sorprendente. Si dovrà solo scegliere la combinazione di ingredienti più adatta alle proprie esigenze.

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Proprietà dell’aloes arborescens, utilizzi e sito migliore per acquistare foglie fresche


L’aloes arborescens è una succulenta dalle molteplici proprietà benefiche e apprezzabili soprattutto mediante il suo gel/succo puro. Questo lo si ricava direttamente dalle foglie recise, acquistabili oggi anche online grazie a portali italiani che en curano pure la coltivazione. Ma come si utilizza in casa l’aloes arborescens e dove comperare in totale sicurezza le sue foglie? Scopri questo e molto di più in questa guida definitiva che ti cambierà la vita.


 

Tutte le proprietà dell’aloes arborescens che devi conoscere

La pianta grassa aloes arborescens è un vero concentrato di virtù benefiche che fanno bene a tantissimi organi e curano efficacemente alcuni disturbi. La sua composizione è di per sé ricca di sostanza nutritive, per esempio ha moltissima acqua, carboidrati semplici, sali minerali e vitamine, antrachinoni e sostanze fenoliche, aminoacidi e lipidi cosiddetti buoni e una buona quantità di enzimi. Ma quali sono le proprietà benefiche dell’aloes arborescens? Si tratta di una pinta il cui gel-siero è un efficace:

  • anti-infiammatorio e analgesico naturale;
  • anti-ossidante;
  • antivirale;
  • antimicotico e anti-batterico;
  • cicatrizzante;
  • gastro-protettivo;
  • lassativo e depurativo;
  • idratante.

Per godere di tutte queste proprietà è necessario utilizzare il suo succo-gel o siero puro, oppure utilizzare prodotti ad alta concentrazione di principio attivo come alcuni integratori alimentari secchi. Chi ama l’aloes arborescens sa che non c’è modo migliore di utilizzarla se non pura, appena il suo gel sgorga naturalmente dalle foglie recise e non è necessario avere in casa una pianta da coltivare: scopri qui sotto come fare.

Come utilizzare l’aloes arborescens in casa

Come utilizzare l’aloes arborescens in casa? Come detto il succo-gel appena sgorgato dalle foglie recise è il siero ideale per godere di tutte le proprietà della stessa pianta. Se non hai un vegetale da coltivare indoor allora acquista le foglie tagliate e pronte all’uso presso rivenditori specializzati, anche online, come Dr Aloes specializzato in aloes arborescens. Una volta che avrai tra le mani le foglie di aloe incidile o tagliane una parte e strofina l’area con la polpa sulla pelle da trattare. Oppure raccogli il succo che sgorga e mettilo in un recipiente, se lo usi subito, o in un contenitore ermetico di vetro. In alternativa le foglie si possono tagliare a piccoli pezzi e conservarle in freezer fino a 6 mesi. Se ad esempio hai il viso comedonico e tendente all’acne, o con cicatrici visibili che vuoi mitigare, prendi un pezzetto di foglia di aloe, stendi sul viso con movimenti circolari in modo che il gel si depositi sulla pelle e lascia in posa. Ci vorranno circa 15 minuti, poi risciacqua con acqua tiepida e vedrai la pelle subito più pulita e sana. L’aloes arborescens si usa anche come lassativo ma va ingerita seguendo le indicazioni del tuo rivenditore, in alternativa acquista succhi già pronti da bere ma non esagerare con el quantità.

Dove acquistare le foglie fresche di aloes arborescens

Molto importante è scegliere il rivenditore più autorevole per le foglie di aloes arborescens. Infatti non tutti i tipi di aloe sono curativi e così ricchi di sostanze funzionali ed è importante che la pinta sia stata coltivata in maniera biologica e in aree protette. Il già citato Dr Aloes cura in prima persona le piante che poi verranno tagliate e spedite agli acquirenti, inoltre si tratta di un’azienda italiana che coltiva le proprie specie in Sicilia. Verifica sempre anche le condizioni delle confezioni, sono fondamentali per la conservazione durante la spedizione, anche se questa avviene in giornata o in poco tempo. Ma perché acquistare foglie fresche di aloes arborescens? Ci sono infinite motivazioni, in primis godrai di tutte le virtù della pianta, avrai succo puro da usare come vuoi e/o da conservare anche fino a 6 mesi in freezer.