martedì 10 ottobre 2017

7 alimenti cancerogeni che dovreste smettere di mangiare oggi stesso



L’alimentazione svolge un ruolo molto importante nella salute di ogni persona. Esistono alimenti salutari che apportano importanti benefici alla nostra salute e che proteggono il nostro corpo per difenderci dalle malattie. Tuttavia, esistono molti alimenti poco salutari, che apportano all’organismo sostanze pericolose che possono causare malattie gravi come il cancro. 
Gli alimenti cancerogeni sono presenti nelle diete di molte persone, che ancora ignorano i danni che stanno infliggendo alla loro salute.

Popcorn al microonde

I popcorn da preparare al microonde contengono, all’interno delle apposite buste, sostanze pericolose, che creano acido perfluoroottanoico durante il processo di preparazione nel microonde.
La soluzione?
Se siete amanti dei popcorn e vi piace mangiarli mentre guardate un film, preparateli voi stessi in casa con mais naturale e olio vegetale. È un’opzione salutare, facile ed economica.

Carne secca

La carne secca è stata pubblicizzata negli ultimi anni come una merenda ricca di proteine salutari, e bisogna dire che questo prodotto riesce ad ingannare moltissime persone. Tuttavia, diversi studi hanno confermato che questo tipo di carne contiene nitriti, che contribuiscono alla comparsa del cancro. I nitriti sono le sostanze che permettono alla carne di apparire fresca a lungo e di essere quindi commercializzata per diversi mesi.
La soluzione?
Evitate il consumo di carne secca e cercate di consumare solo carni provenienti da allevamenti estensivi.

Cibo in scatola

Vari studi hanno dimostrato che i cibi in scatola potrebbero essere cancerogeni per un componente, chiamato Bisfenolo-A, presente nelle confezioni di latta. Non esistono opinioni concordanti sulla presenza o meno di sufficienti BPA, né sul fatto che questi componenti vengono trasferiti oppure no ai cibi in scatola.
La soluzione?
Ridurre il consumo di cibi in scatola e comprare solo quelli in cui è specificato che sono liberi da BPA.

Alimenti geneticamente modificati

Gli alimenti geneticamente modificati sono, appunto, alterati geneticamente e durante il processo di coltivazione vengono trattati con pesticidi e diserbanti che possono modificare la qualità del prodotto senza che i consumatori se ne rendano conto. Questi componenti chimici presenti negli alimenti che consumiamo sono relazionati alla comparsa di cancro e di altre malattie.
La soluzione?
Appoggiare gli agricoltori locali ed optare per comprare alimenti biologici.

Bevande gassate

Le bevande gassate sembrano essere perfette e rinfrescanti, soprattutto nei momenti in cui abbiamo caldo e sete. Tuttavia, sono poco salutari, poiché oltre a contenere all’incirca 8 bustine di zucchero ogni bicchiere, presentano una serie di composti chimici relazionati con il cancro. L’agente 4- metilimidazolo, quello che dà il colore marrone alla bevanda cola, è stato rilevato come strettamente collegato al cancro in numerosissimi casi. Questa bevanda, inoltre, contiene sciroppo di fruttosio, che potrebbe favorire lo sviluppo delle cellule cancerogene.
La soluzione?
Evitate il consumo di bevande gassate e optate per i succhi naturali e l’acqua.

Alimenti light o per dimagrire

Molte persone pensano che consumando alimenti “light” seguiranno una dieta equilibrata e salutare. La triste realtà è che questi alimenti contengono meno grassi e zuccheri, ma non aiutano comunque a perdere peso. Inoltre, contengono alcune sostanze che potrebbero essere relazionate con il cancro, come nel caso degli edulcoranti artificiali.
La soluzione?
Seguire una dieta salutare e ricca di frutta, di verdura e di cereali.

Snacks

È così facile mangiare uno snack quando si ha fame. Tuttavia, gli snacks fritti che si trovano facilmente nei supermercati contengono un componente cancerogeno che compare dopo aver sottoposto gli alimenti ad alte temperature. Questo componente, conosciuto come acrilammide, deriva dalla sintetizzazione dell’ammide, sostanza che si produce quando questi alimenti vengono raffreddati ad alte temperature.
La soluzione?
Mangiare un frutto, un frullato naturale, uno yogurt, frutta secca e molti altri alimenti salutari che ci fanno sentire sazi!

7 possibili motivi del dolore al seno




Sebbene non debba per forza dipendere da una condizione pericolosa, se il dolore al seno è ricorrente bisogna rivolgersi a uno specialista per scartare possibili complicazioni.

La maggior parte delle donne, almeno una volta nella propria vita, ha provato sensibilità o dolore al seno. Si tratta di un sintomo comune che, in alcune occasioni, causa preoccupazione in quanto molte lo relazionano al cancro e a malattie infiammatorie.
La realtà è che la sua comparsa può essere relazionata a molteplici fattori e, anche se non bisogna scartare tale possibilità, quasi sempre è dovuto a un cambiamento ormonale.

7 cause del dolore al seno

1. Fattori ormonali

I continui cambiamenti ormonali sono la principale causa della sensibilità al seno.
  • Le adolescenti alle prese con l’inizio del loro ciclo mestruale di solito provano dolore nei giorni precedenti alla mestruazione.
  • È anche abbastanza comune tra chi soffre di sindrome premestruale e di cicli irregolari.
  • In alcuni casi il dolore si verifica a metà del cicloin coincidenza dell’ovulazione.
  • Il consumo di anticoncezionali e la terapia ormonale sostitutiva possono essere altre cause di questo sintomo.

2. Cisti mammarie

Le cisti al seno sono dei sacchetti pieni di liquido che si formano nei tessuti mammari.
Si formano quando le ghiandole mammarie aumentano di dimensione, a causa di cambiamenti ormonali o squilibri infiammatori.
Se si ingrossano causando dolore, possono essere confuse con uno dei sintomi principali del tumore al seno, tuttavia, si tratta di un problema benigno che può essere trattato facilmente.
È di primaria importanza sottoporsi ad opportuni controlli perché a volte possono raggiungere una dimensione tale da essere facilmente palpabili.

3. Ascessi al seno

In alcuni casi la sensazione di pesantezza è dovuta ad un’infezione conosciuta con il nome di ascesso.
Consiste nell’accumulo di pus nel tessuto mammario che forma delle piccole protuberanze che possono provocare dolore quando vengono palpate.
Sono causate dai batteri che entrano nel seno attraverso le ragadi dei capezzoli o a difficoltà durante l’allattamento.
È fondamentale rivolgersi al medico dato poiché è importante ricorrere ad antibiotici per mantenere sotto controllo l’infezione.

4. Tumore al seno

L’infiammazione e il dolore dei tessuti mammari tendono ad essere relazionati al tumore al seno, soprattutto quando si tratta di un sintomo ricorrente.
Tuttavia, anche se questa potrebbe essere una possibile causa, raramente il dolore al seno dipende da tale patologia. In caso di tumore al seno, infatti, il dolore è uno dei sintomi che tarda maggiormente a comparire.

5. Gravidanza

A causa dei cambiamenti ormonali, la gravidanza è una delle cause principali di dolore al seno.
Nella maggioranza dei casi si tratta proprio di uno dei sintomi primari di tale stato.
  • Le donne tendono a sentirsi più sensibili quando si tratta della loro prima gravidanza o quando essa si verifica in giovane età.
  • In generale, durante il primo trimestre di gravidanza, il seno diventa più grande e, oltre al dolore, diventano visibili alcune vene azzurre che indicano l’aumento del flusso sanguigno nella zona.

6. Allattamento

Anche se il periodo dell’allattamento è un momento davvero speciale che connette mamma e figlio, è inevitabile che si presenti dolore e sensibilità al seno.
Indipendentemente dal fatto che si allatti o meno, la comparsa del latte e l’attività ormonale generano questo fastidioso dolore.
Quando il seno si screpola o si secca, è possibile contrarre un’infezione batterica o causata da lieviti.
Se il dolore è frequente e non migliora con il passare dei giorni, è importante consultare un medico per analizzare se la causa è un’infezione o meno.

7. Mastite

La mastite è una condizione infiammatoria che si verifica durante i periodi di allattamento a causa dell’ostruzione dei dotti del latte.
Questa situazione è generata dall’attacco di virus, batteri e funghi nel tessuto mammario, cosa che scatena una risposta infiammatoria.
Oltre al dolore, la mastite scatena altri sintomi come:
  • Arrossamento del seno
  • Infiammazione
  • Febbre
  • Sensazione di fatica
  • Malessere generale
Conoscevate queste cause del dolore al seno? Come potete vedere, questa parte del corpo è molto delicata e può essere danneggiata da diversi fattori.
Analizzate il vostro caso specifico e consultate un medico se sospettate la presenza di un qualsiasi problema.

domenica 17 settembre 2017

Dentizione nel neonato



La dentizione del neonato è un momento molto importante sia per i genitori che per il neonato.
Questa tappa importante della crescita inizia verso i 6-8 mesi, ma è molto variabile.
I denti cominciano a nascere già nel grembo materno, quando il feto è di solo tre mesi, ma cominciano a spuntare i primi denti da latte molto più avanti.
Dentizione nel neonato: calendario
denti da latte, chiamati anche decidui, sono 20 in tutto: 10 nell’arcata superiore e 10 in quella inferiore.
Normalmente nella dentizione del neonato, i primi denti da latte che spuntano sono gli incisivi centrali inferiori, che compaiono verso gli 8 mesi, ma i tempi sono molto variabili. Lo schema classico è il seguente:
– 6-8 mesi Incisivi mediani inferiori
– 8-10 mesi Incisivi mediani superiori
– 9-12 mesi Incisivi laterali superiori
– 10-13 mesi Incisivi laterali inferiori
– 12-18 mesi Primi molari inferiori e superiori
– 16-24 mesi Canini inferiori e superiori
– 24-30 mesi Secondi molari inferiori e superiori
Dentizione del neonato: sintomi e disturbi
Certamente la fuoriuscita dei denti da latte comporta non poco disturbo ai più piccoli.
A volte lo sviluppo avviene senza troppi problemi, in alcuni casi invece, si possono riscontrare diversi sintomi qualche giorno prima o dopo lo spuntare del dente.
– febbre: è uno dei sintomi classici. Lieve febbre che non supera i 38 gradi. Si può offrire paracetamolo per alleviare il dolore al piccolo, ma sempre dopo aver sentito il vostro pediatra di fiducia.
– salivazione abbondante: nei giorni precedenti la nascita del dente, vedrete il vostro bambino con molta saliva, mani sempre in bocca o che cerca di mordere tutto quello che trova, per alleviare il dolore alle gengive. Questo sintomo si chiama scialorrea. La troppa saliva che esce dalla bocca può irritare la pelle intorno alla bocca, molto sensibile. Cercate di asciugare il più possibile il bimbo con le bavette o con un semplice fazzoletto pulito.
– gengive gonfie: anche questo sintomo lo riscontrerete qualche giorno prima, quando il bimbo cercherà di mettere in bocca mani o oggetti
– malessere generale: vedrete il vostro bimbo irritabile, magari con meno appetito, si potrebbe anche svegliare spesso di notte o avere sbalzi d’umore. Io dolore per la dentizione del neonato varia da bimbo a bimbo, ma proprio perché così piccoli, non possono certo spiegarvi dove sentono dolore e perché. Controllate spesso le gengive del neonato.
Dentizione del neonato: rimedi
dolori per la dentizione sono assolutamente normali, ma spesso si cerca un rimedio per alleviare il malessere del bimbo.
Ecco allora 3 suggerimenti su cosa potete fare senza dover così rivolgervi al pediatra o al farmacista.
1. Date al neonato oggetti da mordere. Potete comprare quelli apposta per la dentizione, che si possono anche tenere in frigo e che diminuiscono il male alle gengive. Sono oggetti semplici da tenere in mano, magari colorati e simpatici, adatti quindi proprio per i più piccoli. 
2. Massaggiate le gengive con un balsamo emolliente apposito o con gel specifici che potete acquistare in farmacia.
3. Proponete alimenti freschi come lo yogurt
Ricordatevi poi che i denti vanno curati fin da subito. Se abituate il vostro bimbo a lavare i denti, sarà più facile che li curi anche in futuro. Anche i denti da latte infatti vanno lavati per eliminare residui di cibo, visto che si possono cariare con molta facilità.
Potete pulire denti e gengive con una piccola garza bagnata dopo i pasti e prima di andare a dormire.
I piccoli lo vedranno come un gioco, così arriveranno all’utilizzo dello spazzolino in modo semplice e divertente.
Dall’anno di età si può usare uno spazzolino primi denti senza dentifricio, che può essere introdotto verso i 3 anni.
Per quanto riguarda invece la prima visita dal dentista, potete portare il bambino verso i 5-6 anni di età.
Potete trovare odontoiatri specializzati, dove lo spazio è dedicato proprio ai più piccoli.
Potrete così controllare che i denti da latte siano cresciuti bene, che siano sani e che la chiusura della mandibola sia corretta.