venerdì 5 maggio 2023

CBD e salute dell’apparato digerente: Come la canapa light potrebbe aiutare la sindrome dell’intestino irritabile


 Il rapporto tra CBD, cannabis e salute dell’apparato digerente è affascinante e negli ultimi anni sta guadagnando sempre più attenzione. Con l’aumento dei benefici medicinali attribuiti al CBD e al THC, sempre più persone si rivolgono alla marijuana per avere un aiuto nella gestione dei problemi digestivi. Dalla sindrome dell’intestino irritabile (IBS) al morbo di Crohn e alla colite ulcerosa, chi soffre di disturbi digestivi può trarre notevoli benefici potenziali dai trattamenti a base di cannabis.

La ricerca ha dimostrato che la cannabis ha molti potenziali usi terapeutici per il trattamento dei problemi digestivi. Si ritiene che i cannabinoidi migliorino la digestione attenuando l’infiammazione e sopprimendo il dolore. È dimostrato che i composti della cannabis agiscono sia sul sistema nervoso che su quello immunitario, il che può potenzialmente contribuire ad alleviare i sintomi dei disturbi digestivi. Analizziamo come il CBD e la cannabis possano essere utili per aiutare le persone che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile (IBS).

La sindrome dell’intestino irritabile è una condizione cronica che colpisce l’intestino crasso, causando episodi di dolore addominale, crampi, gonfiore e diarrea. Le forme di trattamento tipiche per la sindrome dell’intestino irritabile includono farmaci come antidepressivi e antispastici, oltre ad alcuni cambiamenti nella dieta e nello stile di vita. Purtroppo, questi trattamenti spesso non affrontano efficacemente la causa del problema. Alcuni studi suggeriscono che la cannabis può affrontare alcune delle possibili cause alla base dell’IBS, come la riduzione dell’infiammazione e degli ormoni dello stress.

La cannabis contiene molti cannabinoidi, due dei più importanti sono il CBD e il THC. Essi agiscono legandosi ai recettori presenti in tutto il corpo, noti come sistema endocannabinoide (ECS). L’ECS aiuta a regolare l’omeostasi, l’equilibrio naturale dell’organismo. Controlla processi come la digestione e il funzionamento del sistema immunitario, quindi ha senso che l’uso di cannabis o di trattamenti a base di CBD possa essere utile per le persone con IBS. In particolare, si ritiene che il CBD abbia potenti proprietà antinfiammatorie. Ciò potrebbe contribuire a ridurre il dolore e il disagio associati alla sindrome dell’intestino irritabile, riducendo l’infiammazione in tutto l’intestino.

Alcuni studi hanno anche suggerito che il THC potrebbe essere utile per aiutare a ridurre i crampi e gli spasmi legati all’IBS. Il THC si lega ai recettori CB1 del tratto digestivo e può provocare il rilassamento dei muscoli che circondano l’intestino. Questo può portare a un sollievo da crampi e spasmi. Inoltre, il THC può agire come un leggero sedativo e può aiutare chi soffre di ansia e stress legati all’IBS.

Sebbene la ricerca sul legame tra CBD, cannabis e salute dell’apparato digerente sia ancora in fase iniziale, esistono prove che ne supportano l’uso per alleviare l’IBS e altri disturbi digestivi. In alcuni casi, i trattamenti a base di cannabis possono dare sollievo quando altri farmaci convenzionali non sono stati del tutto efficaci. Inoltre, è generalmente considerata sicura e ben tollerata. Se state pensando di usare la cannabis per trattare la sindrome dell’intestino irritabile, è importante che parliate prima con il vostro medico per assicurarvi che sia la scelta giusta per voi.

Il CBD e la cannabis hanno un potenziale crescente per aiutare le persone con problemi digestivi, compresa l’IBS. Anche se la ricerca è ancora in corso, i risultati finora ottenuti sono promettenti, soprattutto per quanto riguarda le proprietà antinfiammatorie del CBD. Per chi soffre di disturbi digestivi, incorporare trattamenti a base di cannabis nella propria routine può offrire sollievo quando le altre opzioni tradizionali hanno fallito o non hanno dato risultati. Parlate con il vostro medico per vedere se il CBD, la cannabis o altri trattamenti derivati dalla marijuana possono fare al caso vostro.

Per chi cerca sollievo dai sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, CBD Therapy offre un’ampia gamma di prodotti a base di canapa, come la sua linea di genetiche di Canapa Light, che è una versione più blanda della marijuana, ma con un alto contenuto di CBD e altri cannabinoidi naturali che la rendono una scelta ideale per trovare sollievo. La Cannabis Light è diventata sempre più popolare negli ultimi anni, poiché sempre più persone iniziano a esplorare i potenziali benefici dei trattamenti a base di cannabis.

È stato dimostrato che i cannabinoidi interagiscono con il microbioma intestinale e influenzano positivamente la digestione. Le ricerche suggeriscono che possono contribuire a ridurre l’infiammazione nel tratto digestivo, il che può essere utile per gestire condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile. Il CBD e il THC hanno entrambi proprietà antinfiammatorie, quindi potrebbero potenzialmente alleviare i disturbi digestivi legati all’IBS. Si ritiene inoltre che il CBD possa contribuire a ridurre il dolore e i crampi associati a questa patologia interagendo con il sistema endocannabinoide del corpo.

Se usati correttamente, il CBD e la cannabis possono fornire un efficace sollievo dai sintomi dell’IBS. Anche se la ricerca è ancora in corso, ci sono prove che suggeriscono che queste sostanze possono aiutare a gestire l’infiammazione e a ridurre il dolore, i crampi e altri sintomi correlati. Per coloro che desiderano incorporare trattamenti a base di cannabis nella loro routine, è importante parlare prima con un professionista medico qualificato per garantire la sicurezza e il corretto dosaggio.

In conclusione, la cannabis e il CBD hanno un enorme potenziale quando si tratta di aiutare chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile. È dimostrato che il CBD e la cannabis possono dare sollievo ai comuni sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, come dolori addominali, crampi, gonfiore e diarrea. Parlate con un medico qualificato per vedere se la cannabis o i trattamenti a base di CBD possono essere la scelta giusta per voi, ma ricordatevi che ovviamente non vi servirà alcuna prescrizione da parte sua per iniziare ad usarlo!

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Candida: come sbarazzarsene per sempre e in modo naturale


 Di rimedi naturali per la candida ne esistono tanti, tutti più o meno efficaci. Ma cos’è la candida e come viene? La candida attacca sia uomini che donne, e può scatenarsi in qualsiasi parte del corpo (ascelle, dita dei piedi, genitali, etc.). Fra le donne, la candida è molto comune soprattutto nella vagina. Nonostante non sia una condizione molto grave, la candida è molto scomoda e irritante.

Si tratta di piccolissimi organismi (detti anche funghi) che vivono in piccole quantità nel corpo umano. Quando il numero di questi piccoli organismi aumenta, si scatena la candida.

Normalmente, l’acidità nella vagina mantiene questo numero basso ma, quando il livello di acidità scende (dovuto a condizioni quali mestruazioni, gravidanza, diabete, pillole anticoncezionali), il numero dei microrganismi cresce e causa l’infezione. Di seguito, alcuni rimedi naturali per la candida.

Rimedio naturale per la candida: lo yogurt

Sommergere un tampone nello yogurt e inserirlo nella vagina due volte al giorno. Da continuare per un altro giorno anche quando spariscono i sintomi.

Curare la candida con l’aglio

Quando la candida non colpisce la vagina, si può applicare dell’aglio direttamente sulle parti infette. Importante: non applicare sulla vagina.

Sintomi, cause e dieta come rimedio naturale per la candida

  • Prurito e bruciore alla vagina, possono iniziare come sintomi lievi per poi aumentare gradualmente
  • Gonfiore, bruciore e prurito alla vulva, che può risultare più sensibile al tatto
  • Fuoriuscita di materiale bianco e inodore dalla vagina
  • Dolore durante gli atti sessuali
  • Sensazione di bruciore intorno alla vagina mentre si orina

Se il corpo ha bassi livelli di immunità, è molto facile soccombere a tali condizioni nelle quali gli organismi della candida crescono più rapidamente.

  • Antibiotici
  • Tensione
  • Periodi mestruali
  • Diabete
  • Pillole anticoncezionali
  • Evitare di utilizzare roba intima che stringa molto, specie se di acrilico. Se si presentano i primi sintomi della candida, evitare di utilizzare tamponi e compresse e cercare di applicare i rimedi naturali per la candida descritti sopra. Evitare anche l’aerosol e altri agenti esterni che potrebbero causare o peggiorare l’infezione. Non rimanere con vestiti bagnati addosso. Cambiarsi con vestiti secchi e asciugare il corpo.

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giovedì 29 dicembre 2022

Se hai i piedi sempre freddi, potresti avere una di queste 5 condizioni


 Non è un luogo comune: le donne tendono ad avere i piedi freddi più frequentemente rispetto agli uomini. Ma che sia più frequente non vuol certamente dire che le uniche a soffrirne siano le donne.




Nella maggior parte dei casi, la sensazione di avere i piedi freddi non ha alcuna importanza e non comporta alcun rischio, soprattutto quando succede in inverno. Ma se accompagnata da altri sintomi, potrebbe essere un segnale di un problema di salute.

Ti elenchiamo quali sono le malattie che potrebbero nascondersi dietro i piedi freddi e le precauzioni e le cure da adottare.

Cattiva circolazione

I piedi sono le estremità più lontane dal cuore. Per questo motivo, il sangue ha più difficoltà a raggiungerli e ciò influenza il fatto che abbiano una temperatura minore rispetto al resto del corpo.

In presenza di un problema che ostacola la corretta circolazione sanguigna, la sensazione di piedi freddi può accentuarsi e provocare anche altri sintomi.

Arteriopatia periferica delle gambe

L’accumulo di placca provoca un restringimento e indurimento delle arterie, che a sua volta provoca una riduzione del flusso sanguigno verso mani e piedi.

Le persone con alti livelli di colesterolo, ipertensione, o che soffrono di qualche cardiopatia o diabete, sono più propense a soffrire di questa condizione. Altri sintomi sono stanchezza, dolori muscolari ai piedi e alle gambe anche in stato di riposo.

Fenomeno di Raynaud

Si tratta di un disturbo dei vasi sanguigni che colpisce le dita delle mani e dei piedi. Le persone che hanno questa malattia soffrono una reazione eccessiva al freddo e allo stress emotivo: i vasi si restringono momentaneamente e non arriva abbastanza sangue a queste parti del corpo.

Quando ciò accade la pelle di queste aree del corpo diventa bianca o bluastra, le dita diventano fredde e intorpidite. Questa reazione può durare da 10-15 minuti fino a più di un’ora. Quando il flusso sanguigno si stabilizza la pelle diventa rossa e si avvertono palpitazioni, formicolio o dolore.

Neuropatia periferica

Se senti i piedi freddi, ma al tatto sono caldi, probabilmente si tratta di una neuropatia periferica. Questa malattia di origine neurologica è più frequente tra le persone che soffrono di diabete.

Avere alti livelli di zucchero nel sangue per periodi di tempo lunghi può danneggiare i nervi periferici, che inviano informazioni del cervello e del midollo spinale al resto del corpo.

Tuttavia, la neuropatia può essere anche ereditaria e, in altri casi, può essere causata da una carenza di vitamine del gruppo B, malattie autoimmuni o intossicazioni da metalli pesanti.

Anemia

Una carenza di ferro (che provoca anemia) può avere un impatto sulla regolazione della temperatura del corpo.

Se il freddo ai piedi è associato ad altri sintomi come pelle e mucose pallide, stanchezza, debolezza e vertigini senza causa apparente e difficoltà nel respirare, consulta un medico.

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