giovedì 26 febbraio 2015

Come liberare il corpo dal sale accumulato



Il sale è uno dei condimenti presente nella maggior parte delle cucine del mondo, visto che riesce a dare un sapore speciale a tutti i pasti. Tuttavia, le ricerche realizzate nel corso degli anni hanno dimostrato che questo prodotto ha un impatto negativo molto serio sulla nostra salute, e la cosa più preoccupante è che la maggior parte delle persone lo consuma in eccesso.
Senz’altro, il nostro corpo ha bisogno di un po’ di sale, o sodio, per funzionare correttamente, ma questo non significa che possiamo consumarlo in eccesso. Di fatto, alcuni esperti si trovano d’accordo nell’affermare che è meglio eliminare del tutto il sale dalla dieta e scegliere di acquisire quella dose di sodio consumando altri alimenti.
Il consumo eccessivo di sale a lungo termine può causare seri problemi di salute, come malattie cardiache, ictus e altri problemi. Si è scoperto inoltre che è una delle principali cause della ritenzione idrica e del gonfiore. Per fortuna, possiamo modificare la cattiva abitudine di consumare troppo sale e liberare il nostro organismo dal sale accumulato.

Consigli per eliminare il sale accumulato nel nostro organismo


  • Consumare più acqua: gli esperti raccomandano di bere dai 6 agli 8 bicchieri di acqua al giorno, visto che, anche se può sembrare un controsenso, consumare acqua stimola l’eliminazione dell’eccesso di liquidi ritenuti nel corpo; inoltre l’acqua trascina via l’eccesso di sodio e lo elimina attraverso l’urina. Questa buona abitudine ci aiuta a ripulire l’organismo, ci mantiene idratati e riduce il gonfiore del corpo.
  • Eliminare il sale dalla dieta: anche se per molti il sale è un ingrediente che non può mancare nei pasti, l’ideale sarebbe iniziare a cercare altre alternative per potenziare il sapore degli alimenti. Possiamo consumare delle dosi minime di sale, preferibilmente aggiunte ai cibi fatti in casa. Tenete presente che il sale in eccesso è già presente nei salumi, il cibo in scatola, le zuppe già pronte, i surgelati e il cibo spazzatura, etc. Invece di consumare questo tipo di alimenti, cercate di aggiungere più frutta e verdura alla vostra dieta, visto che aiuta a eliminare l’eccesso di sodio durante la digestione.
  • Sostituire il sale: eliminare il sale dalla dieta può essere possibile se iniziamo ad abituarci a sostituire questo condimento con delle alternative più salutari, come per esempio l’aglio, il pepe nero fresco, il curry, il prezzemolo, l’origano e il rosmarino.
  • Fare attività fisica: si raccomanda di fare esercizio aerobico ogni giorno, o qualsiasi altro tipo di attività che stimoli la sudorazione. Quando camminiamo, balliamo, corriamo, andiamo in bici o persino quando andiamo in una sauna, stiamo liberando il nostro corpo dalle impurità e dall’eccesso di sale, grazie alla traspirazione. Ricordate di portare con voi una bottiglietta d’acqua ogni volta che fate esercizio.

Il prezzemolo per eliminare il sale accumulato nel corpo


Il prezzemolo è un ingrediente famoso per la sua capacità depurativa sui reni e perché stimola l’eliminazione delle tossine attraverso l’urina.Sappiamo che i reni hanno un ruolo fondamentale nella disintossicazione del corpo, visto che sono gli organi responsabili di filtrare il sangue per eliminare l’eccesso di sale e qualsiasi altra sostanza tossica nell’organismo.

Come ci può aiutare il prezzemolo?

Per sfruttare i suoi benefici nella pulizia dei reni, dovete semplicemente preparare un infuso di prezzemolo, usando una manciata di prezzemolo pulito e tagliato a pezzetti, da mettere a bollire in un litro d’acqua per 10 minuti. Una volta pronto, lasciate riposare e consumatelo preferibilmente a digiuno. Versate ciò che resta in una caraffa e conservatelo in frigorifero per consumarlo diverse volte al giorno, ogni giorno.

Ricordate!

  • Per potenziare gli effetti di questa bevanda nell’eliminazione dell’eccesso di sale, è molto importante integrarla con le raccomandazioni che vi abbiamo dato in precedenza, e ricordare di berla spesso.
  • Oltre ad aiutarvi a pulire l’organismo, è l’ideale per combattere la ritenzione idrica, prevenire la pressione arteriosa alta e perdere peso. Ovviamente questi benefici saranno possibile se avrete uno stile di vita salutare.

Come riconoscere i calcoli alla cistifellea


Spesso, i calcoli alla cistifellea si sviluppano senza essere accompagnati da sintomi evidenti, può essere che chi li abbia continui a condurre la sua vita normalmente, senza sapere che qualcosa non va. Un’alimentazione scorretta può essere una delle cause dei calcoli alla cistifellea. 


Che cosa sono i calcoli alla cistifellea? Sono dei cristalli duri che si accumulano e bloccano le funzioni basilari di quest’organo.Sostanzialmente questo avviene a seguito di qualche alterazione nella bile oppure a causa di infezioni, di piccole patologie che riguardano lo svuotamento della cistifellea e anche per un eccesso di colesterolo o un’alimentazione scorretta.
Sono molte le persone che sono costrette a sottoporsi ad un intervento per estrarre i calcoli, ma sappiate che è un problema piuttosto comune che si può prevenire seguendo alcune indicazioni. In questo articolo, vi insegneremo a riconoscere i principali sintomi dei calcoli alla cistifellea, anche se, come vi abbiamo già anticipato, nel 40% dei casi questi non sono accompagnati da sintomi. Tuttavia, vale la pena scoprirli ugualmente.

1. Il tipo di dolore

Il dolore è improvviso e dura qualche istante. Compare sulla parte superiore destra dell’addome o tra le scapole. Questi sono i primi sintomi, i primi fastidi che avvisano che il calcolo inizia a muoversi e a bloccare il cosiddetto dotto cistico o coledoco.

2. Gonfiore addominale

Non spaventatevi, capita spesso di avere gonfiore addominale, ma questo non significa che sia un sintomo di calcoli alla cistifellea. Ora, fate attenzione a quando vi capita: quasi tutti i giorni? Sempre dopo i pasti? La cosa migliore è tenere i sintomi sotto controllo. Se dovessero persistere e doveste anche presentare altri sintomi qui descritti, allora bisognerà tenere presente l’opzione dei calcoli alla cistifellea.

3. Problemi digestivi

In caso di calcoli alla cistifella, non è insolito avere piccoli problemi di carattere digestivo, come indigestione, gas intestinali, eruttazione, infiammazione, crampi, sensazione di pesantezza e intolleranza ai cibi grassi. Il cibo ci riempie, ci gonfia e ci fa sentire male. Un sintomo tipico dei calcoli alla cistifellea.

4. Sintomi fisici

Non accade sempre, ma a volte capita e non bisogna trascurarlo: la pelle può assumere un colorito leggermente giallognolo a causa della bile, una cosa che si riscontra anche nella parte bianca degli occhi che appunto può diventare giallognola.

5. Alterazioni nelle feci e nell’urina

Non dimenticate che la cistifellea è collegata alla produzione della bile, alla trasformazione dei grassi e al processo digestivo. Se c’è un problema, se i calcoli stanno ostruendo la cistifellea, l’apparato digerente e quello escretore ne risentiranno e subiranno delle alterazioni. Per quanto riguarda le feci, è comune che abbiano un aspetto pallido, biancastro e che siano gelatinose. L’urina, invece, può essere un po’ più scura del normale. Vale la pena fare attenzione ad eventuali cambiamenti.

Alcune regole per prendersi cura della cistifellea




È chiaro che una dieta equilibrata non è sufficiente per far sparire i calcoli alla cistifellea. Sarà il vostro medico a decidere se avete effettivamente bisogno di un intervento. Se, però, non manifestate alcun sintomo, cercate comunque di prevenire il rischio di sviluppare calcoli biliari mettendo in pratica alcuni semplici suggerimenti. Nel 60% dei casi sono efficaci e necessari:
  • Prima di andare a dormire e appena svegli al mattino, bevete un cucchiaio di olio di oliva con tre gocce di succo di limone. Questo rimedio ha un effetto di protezione ed è depurativo, quindi fa molto bene alla cistifellea.
  • Il succo naturale di barbabietola e mela è molto salutare e perfetto da bere, ad esempio, a cena. L’ideale è utilizzare una mela verde e una barbabietola di medie dimensioni. Tagliate gli ingredienti a pezzetti e frullateli assieme ad un bicchiere d’acqua. Bevete il succo tre volte alla settimana. È molto efficace.
  • Potete anche aggiungere il lievito di birra ai frullati o ai succhi, per esempio. Il lievito è un ottimo integratore ricco di inositolo, un nutriente fondamentale per la protezione sia della cistifellea sia del fegato.
Ricordate che, se doveste manifestare uno qualsiasi di questi sintomi, dovete rivolgervi al vostro medico che vi sottoporrà ad un controllo specifico. Attraverso esami e test, sarà in grado di diagnosticare correttamente i calcoli alla cistifellea.

Ernia iatale: si può curare?


Chi soffre di ernia iatale subisce uno spostamento dello stomaco, che penetra nel torace tramite un’apertura conosciuta come lo iato. I sintomi più comuni sono bruciore, reflusso, dolore e difficoltà nell’ingerire.
Sapevate che fino al 20% della popolazione può soffrire di questo problema? E la cosa più importante, sapevate che con una buona alimentazione e dei semplici esercizi potete trattare questa malattia in modo naturale?

L’ernia iatale

L’ernia iatale  può colpire persone di qualsiasi età, anche se è più frequente a partire dai 50 anni. Ci sono vari fattori che contribuiscono a debilitare il diaframma e che provocano questa malattia:
  • Debolezza muscolare per invecchiamento
  • Tosse cronica
  • Stitichezza
  • Obesità
  • Stress
  • Tabagismo
  • Fattori genetici
Per trattare questa malattia in modo naturale, oltre a seguire i seguenti consigli, dovrete evitare i fattori di rischio che vi abbiamo elencato.

Come trattarla?

Per realizzare un trattamento completo e efficace, dovete incentrarvi su due punti: le cause e i sintomi di questa malattia:
  • Tonificare il muscolo diaframmatico che è debilitato.
  • Alleviare il bruciore di stomaco, provocato dal reflusso gastroesofageo, del dolore e della difficoltà nell’ingoiare. 

Imparare a mangiare

Una delle cause che provoca spesso la debilitazione dello iato può sorprenderci. La maggior parte delle persone che soffrono di questo problema mangiano senza masticare bene gli alimenti, troppo velocemente, e questo causa un sforzo eccessivo e stress al sistema digerente e alla zona dello iato in particolare.
Il primo passo, quindi, consiste nel mangiare sempre seduti, senza fretta, senza parlare di cose che potrebbero farci arrabbiare e senza aspettare di avere troppa fame. E sopratutto non ingoiate gli alimenti fino a che non vi accorgete di averli totalmente triturati nella bocca. Questo vi aiuterà anche ad evitare il bruciore ed il reflusso.

Stimolare il diaframma

Il diaframma può essere tonificato. I cantanti e le persone che praticano sport come la yoga o altre tecniche di respirazione imparano a controllare la respirazione con il diaframma. Invece di mandare l’aria nella parte superiore, ai polmoni, dobbiamo concentrarci per riempire l’addome e i muscoli laterali.
Potete anche abituarvi a fare, prima di mangiare, delle brevi inspirazioni seguite da piccole pressioni nella zona del diaframma. Questo semplice esercizio, che potete realizzare qualche minuto prima di mangiare, vi aiuterà a tonificare il diaframma.

Alimenti contro il bruciore

Infine, per alleviare i sintomi dell’ernia iatale, come il bruciore e il reflusso, dovete curare molto la vostra alimentazione, evitare alimenti acidi e alimenti che il vostro corpo non tollera.
Evitate o limitate in generale
  • Carne rossa e affettati
  • Latticini
  • Zuccheri
  • Fritti
  • Alimenti raffinati
  • Dolci industriali
  • Tabacco
  • Alcool
  • Caffè
  • Spezie come la cannella, lo zenzero e il pepe.
  • Dovrete anche consumare spesso alimenti che aiutano a neutralizzare l’eccesso di acido gastrico:
    • Uva: è uno dei frutti più alcalinizzanti, ma va consumata biologica, poiché solitamente contiene molti pesticidi.
    • Ananas: l’ananas facilita la digestione grazie ai suoi enzimi proteici, ma non va consumata insieme a prodotti che contengono idrati di carbonio come il pane, la pasta, il riso ecc.
    • Cavolo verza: aiuta a cicatrizzare le ulcere, ma molte persone non riescono a digerirlo bene crudo. Cuocete con un po’ di cumino o macerata nell’aceto.
    • Peperone: è un ottimo tonificante gastrico
    • Patata: la patata è l’anti-acido per eccellenza. Il suo succo funziona davvero bene per combattere il bruciore di stomaco.
    • Limone: il limone, anche se fa parte degli agrumi, ha un effetto neutralizzante sugli altri acidi quando agisce sullo stomaco. Prendetelo abitualmente, nei cibi o sotto forma di succo, mischiato con acqua.
    • Miglio: è l’unico cereale alcalinizzante, da consumare abitualmente con altri cerali come il riso, il grano ecc..
    • Anche l’argilla bianca è utile per l’uso orale. La troverete in erboristeria, e funziona come un anti-acido naturale. Mescolatene un cucchiaino in un bicchiere d’acqua. Lasciate riposare 10 minuti, poi mescolate ancora e bevetela.
  • Fonte

7 miti che dovreste conoscere sul colesterolo


Sicuramente avrete sentito in più di un’occasione il termine “colesterolo“, magari anche perché il medico vi ha detto che i vostri livelli non sono adeguati. Tuttavia, c’è ancora molta disinformazione per quanto riguarda il colesterolo. Forse pensate che l’LDL è il cattivo della storia, ma potrebbe non essere proprio così… 

Che cos’è il colesterolo?

La mancanza di informazione o semplicemente il fidarsi di un articolo che abbiamo letto o di ciò che ci ha detto un amico può causare diversi problemi, non solo per quanto riguarda il colesterolo, ma anche tante altre questioni relative alla salute. Ecco perché abbiamo deciso di consultare diversi esperti per chiarire quali sono i miti e le verità più “popolari” su uno dei maggiori nemici della salute nel mondo. Per cominciare, è bene chiarire che cosa sia il colesterolo.
Si tratta di un componente essenziale per il funzionamento delle cellule, quando i suoi livelli sono appropriati. Non è presente solo negli esseri umani, ma anche nella maggior parte degli esseri viventi. Ecco perché anche le verdure contengono colesterolo, per esempio, ma in minor quantità rispetto alla carne rossa. Il colesterolo aiuta a costruire strutture e ghiandole. Il cervello è composto in una percentuale tra il 10 e il 20% di colesterolo, e anche il latte materno lo contiene in buone dosi. Alcuni dei compiti del colesterolo sono:
  • Stabilizzare e proteggere le membrane cellulari.
  • Proteggere la struttura del sistema nervoso.
  • Metabolizzare i grassi alimentari e regolare il colesterolo organico in eccesso.
  • Aiutarci a produrre gli ormoni sessuali, come gli estrogeni.
  • Fornire le sostanze necessarie a produrre altri ormoni.
  • Proteggere la pelle e prevenire la disidratazione.
  • Intervenire nella formazione della vitamina D.
  • Rinforzare il sistema immunitario.
  • Proteggere dai danni renali (in particolare nel caso dei diabetici).
  • Rendere più elastici i globuli rossi.
  • Sviluppare il cervello dei neonati.
  • Prevenire malformazioni negli embrioni.
Come vedete, ha molte funzioni davvero importanti. Quindi, qual è il problema di avere il colesterolo alto? Come si suol dire, gli eccessi sono sempre negativi, anche se si tratta di una sostanza così benefica per il nostro corpo.

Alcuni miti riguardo al colesterolo

Il pesce è ricco di colesterolo

Non è del tutto vero. La ricerca ci dice che i crostacei hanno un livello di steroli abbastanza alto (tra cui il colesterolo), ma non tanto quanto si credeva fino a qualche tempo fa. Inoltre, i frutti di mare contengono acidi grassi Omega 3, che riducono il colesterolo cattivo. Mangiare ostriche o molluschi, inseriti in una dieta equilibrata, ci aiuta a godere di buona salute.

Il colesterolo è una moda

Se è vero che un tempo la gente non sapeva dell’esistenza del colesterolo, è anche vero che i problemi che causa sono reali. Le conseguenze dei livelli di colesterolo troppo alti sono molto gravi, non si tratta di un problema che va solo “di moda”. Ciò che è vero, però, è che oggi molti iniziano a preoccuparsi di più riguardo a questo argomento, perché i medici raccomandano ai loro pazienti di fare degli esami del sangue regolarmente ed esistono dei farmaci e trattamenti naturali per il colesterolo che fino a qualche anno fa non esistevano.

È bene abbassare il colesterolo a zero

Questa è una vera e propria bugia. Deve essere ridotto a livelli normali, ma non al di sotto di questi, perché sarebbe controproducente. Avere livelli di colesterolo alti è un male, ma lo stesso vale per livelli troppo bassi. Gli studi indicano che la mancanza di colesterolo porta a problemi come la depressione o l’affaticamento.

Alcuni alimenti non contengono colesterolo

Un altro mito di cui abbiamo parlato poco fa. In tutti gli esseri viventi, compresi gli animali, le piante e batteri, è presente il colesterolo, perché è un elemento responsabile di molte funzioni. Ci possono essere specie che ne contengono meno di altre, è vero, ma non esiste un alimento che non contenga colesterolo. Un altro fattore che aumenta il colesterolo è ilmodo in cui cuciniamo gli alimenti. Una porzione di carne fritta non avrà la stessa quantità di colesterolo di quella cucinata alla griglia, per esempio.

Le noci aumentano il colesterolo

Questo mito nasce dal fatto che le noci contengono una grande quantità di grasso. Tuttavia, bisogna fare una precisazione: questi grassi sono “buoni” per il cervello, prima di tutto, e per il corpo in generale. Se mangiamo una manciata di noci (insieme ad altra frutta secca), quindi, non staremo introducendo troppi grassi cattivi nel nostro corpo. Inoltre, staremo evitando di mangiare cibi meno salutari, come ad esempio le patatine fritte.

L’unica causa dell’infarto è il colesterolo

Questo mito è in parte vero, ma ci sono altri fattori che possono aumentare le probabilità di infarti o di arresti cardiaci. Il colesterolo in eccesso crea un tappo nelle pareti delle arterie, ma questo problema è causato anche dallo stress, dal sale o dall’inattività fisica. Pertanto, non possiamo dare tutta la colpa di ciò che accade al nostro cuore al colesterolo, anche se è uno dei maggiori responsabili.

È necessario prendere dei farmaci per abbassare il colesterolo

Questo dipende da diversi fattori. Ad esempio, alcune persone con livelli di colesterolo troppo alti non possono “aspettare” che i rimedi naturaliabbiano effetto. D’altra parte, i rimedi fatti in casa sono migliori perché non contengono sostanze chimiche. Dipende tutto dal paziente. Per le persone con livelli di colesterolo leggermente alti, non c’è nessun bisogno di imbottirsi di pillole: può invece essere utile cambiare le vostre abitudini alimentari e mangiare più frutta, verdura e cereali integrali.

Perché si ha freddo a mani e piedi?


Scoprite come funziona la temperatura corporea e in che modo potete regolarla naturalmente.


La temperatura del corpo

In generale ci sono persone che tendono a essere più freddolose e altre più calorose, e che reagiscono in modo diverso a climi simili. Il segreto sta nella temperatura corporea; è importante cercare di equilibrarla poiché nessuno dei due casi estremi è positivo.
Le zone che di solito si raffreddano più facilmente sono le estremità, ossia mani e piedi. All’interno gli organi tendono a freddarsi: il fegato e i reni hanno più bisogno di calore, mentre lo stomaco e l’intestino tendono ad accumularlo.
Quando l’organismo deve compiere uno sforzo ulteriore in una determinata area, di solito aumenta la circolazione in questo punto causando un’infiammazione maggiore o minore che in realtà ha l’obiettivo di concentrare lì i meccanismi di autoguarigione.
Quando ciò avviene, può esserci una mancanza di circolazione nelle zone apparentemente meno vitali, che sono appunto i punti estremi del corpo.

L’apparato digerente

Per via di una cattiva alimentazione o di un’alimentazione continua durante l’arco della giornata, l’apparato digerente è solitamente sottoposto a un eccesso di calore poiché sta funzionando quasi ininterrottamente. Lo stomaco si vede obbligato a compiere grandi sforzi, aumentando la produzione di acidi gastrici e pertanto la temperatura.
Questi sforzi continuano poi nell’intestino. Se vi toccate la pancia, potete persino notare che la pelle è fredda, ma questo non è che un sintomo dell’eccesso di calore che c’è all’interno.
Mani e piedi sempre freddi, pertanto, potrebbero essere la conseguenza di un eccesso di calore nell’apparato digerente. Oltre al fastidio che comporta, è importante trattare questo problema principalmente per prevenire problemi articolari a lungo andare.

Si possono riequilibrare le temperature?

Certo che sì. Si può sempre e immediatamente diffondere un calore localizzato alle estremità nei seguenti modi:
  • Con bagni di acqua calda;
  • Coprendo bene le zone interessate con tessuti termici o lana;
  • Applicando creme riscaldanti a base di zenzero o cannella;
  • Facendo dei massaggi;
  • Applicando delle coperte elettriche riscaldabili o delle borse dell’acqua calda.
Nonostante ciò, dovete prendere in considerazione il fatto che questi sono solo rimedi palliativi e che se ciò che volete è equilibrare la temperatura corporea, che migliora anche la salute in generale, quello che dovete fare è facilitare il lavoro dell’apparato digerente.

Togliere calore al sistema digerente

Come farlo?
  • Scegliete alimenti salutari ed evitare quelli nocivi, in particolare la carne rossa e gli insaccati, i formaggi grassi, le fritture o determinati dolci.
  • State attenti a evitare quegli alimenti difficili da digerire come possono essere alcuni legumi e latticini.
  • Masticate bene gli alimenti.
  • Non mangiate in grandi quantità. Sappiate fermarvi prima di sentirvi troppo sazi.
  • Non mangiate di nuovo fino a che non abbiate finito di digerire il pasto precedente.
  • Non cenate troppo tardi o in quantità troppo abbondanti.
  • Evitate la stitichezza.
  • Se soffrite di iperacidità gastrica o di bruciori di stomaco, trattateli con rimedi naturali.
  • Alcalinizzate l’organismo.
  • Riposate un po’ dopo i pasti prima di fare degli sforzi.

Trattamento con acqua

Anche l’acqua può aiutare a regolare la temperatura corporea, ma bisogna farlo gradualmente. In generale fate la doccia con acqua calda o tiepida eprogressivamente concludetela con acqua fredda che scorre su tutto il corpo a eccezione della testa. Le prime volte può durare qualche secondo, ma con il passare del tempo potete allungare questa durata di acqua fredda e addirittura alternarla con l’acqua calda.
È importante che prima e dopo la doccia non sentiate freddo in modo che il contrasto sia maggiore, e una volta finito sfregatevi bene con l’asciugamano per propagare il calore naturale.

Sintomi di un’ulcera gastrica


Un’alimentazione troppo acida, una dieta sbilanciata e fattori come stress e ansia possono causare ulcere gastriche. Si tratta di un problema abbastanza comune ai nostri giorni, dovuto a stili di vita spesso scorretti, e per questo vale la pena conoscerlo meglio.


Riconoscere i sintomi di un’ulcera gastrica

A volte tendiamo a sorvolare su molti segnali che il nostro corpo ci lancia. Gli impegni quotidiani, la pressione e i doveri familiari e lavorativi ci fanno chiudere un occhio su ciò che ci sta accadendo. Vi alimentate male e di fretta, lasciate che lo stress invada la vostra vita senza concedervi un momento di calma in cui essere voi stessi e godervi le vostre passioni. Il nostro organismo ha bisogno di un equilibrio emotivo e fisico, e dobbiamo sempre apportargli i migliori nutrienti. Sapevate, per esempio, che è sul nostro sistema digestivo che si ripercuote la maggior parte dellostress e dell’ansia? Si dice, infatti, che sia una sorta di “secondo cervello”: per questo soffriamo così spesso di problemi gastrointestinali, tra cui le ulcere. Si tratta di ferite lasciate dalla nostra quotidianità e che colpiscono il nostro corpo. Ecco i principali sintomi dell’ulcera gastrica:

1. Attenzione ai dolori addominali

In particolare alla sensazione di fastidio nell’addome e nelle zone dello sterno e dell’ombelico. Possono essere di minore o maggiore intensità.Sapete, per esempio, quando si sente di più questo dolore? Soprattutto a stomaco vuoto, tra un pasto e l’altro. Sentirete un dolore simile al bruciore. In alcuni casi un antiacido può risolvere il problema, ma può essere un sintomo dell’ulcera gastrica sentire l’infiammazione di notte o quando avete fame.

2. Piccoli sintomi che formano il quadro generale di un’ulcera gastrica


A volte è normale soffrire uno o due sintomi di quelli che vi presentiamo di seguito, ma con il tempo queste sensazioni lievi possono diventare persistenti, fino a diventare più gravi e presentarsi, molto spesso, tutte insieme. Tenetelo in considerazione, e osservate soprattutto se si tratta di un problema persistente:
  • Soffrire di flatulenze e rutti
  • Passare dei periodi in cui siamo inappettenti e perdiamo peso
  • Sentirci pieni dopo aver mangiato e avere difficoltà a bere liquidi (facciamo fatica, per esempio, a bere un bicchiere d’acqua intero)
  • Stanchezza ed esaurimento
  • Sensazione di nausea e di malessere la mattina

3. Sintomi di un’ulcera grave

È bene anche conoscere i casi in cui i sintomi ci avvertono che siamo di fronte ad un’ulcera grave. Ci sono infatti alcune situazioni che si considerano gravi e che, se si presentano, devono convincerci ad andare subito dal medico. Prendete nota:
  • Feci scure, con tracce di sangue
  • Avere voglia di vomitare tutto il giorno, una sensazione di oppressione persistente che, a volte, causa del vomito in cui compare un po’ di sangue.
Aspetti di questo tipo devono farci andare subito dal dottore.

Consigli alimentari per trattare l’ulcera gastrica



Prima di tutto, è bene conoscere tutti gli alimenti che possono farci male, in modo diretto o indiretto. Alcuni, come il sale, possono causare problemi come l’ipertensione e l’infiammazione che, in un modo o nell’altro, si ripercuotono sulla nostra ulcera. Oltre al trattamento prescritto dal medico, quindi, è bene che seguiate anche questi consigli.

Alimenti sconsigliati

  • Evitate il sale e lo zucchero.
  • Anche i dolci non vi fanno bene, come il cioccolato, le caramelle, ecc.
  • Sostituite la farina bianca con farina integrale.
  • Limitate o evitate di bere bibite zuccherate e succhi confezionati, visto che contengono poche vitamine e troppi zuccheri.
  • Limitate il consumo di caffè ed evitate l’alcol.
  • I latticini non sono raccomandati.
  • Evitate di mangiare le interiora, come fegato, reni, cuore, ecc.
  • Gli insaccati e gli alimenti sotto sale non vi faranno bene in caso di ulcera.

Alimenti raccomandati

Tra i migliori trovate le cosiddette verdure alcaline, come carciofi, spinaci, porro, zucchine, cavolo, sedano, indivia, funghi champignon, lattuga,zucca, cavolfiore e cavolo rosso. Non dimenticate nemmeno le migliori spezie, come l’origano.
Possono esservi d’aiuto anche gli infusi: menta, melissa, liquirizia, timo e genziana. Sono molto leggeri, digestivi, vi proteggono e hanno proprietà antinfiammatorie. Potete prenderli due volte al giorno dopo i pasti e tiepidi, non troppo caldi: vi aiuteranno a sentirvi meglio. Non abbiate timore di aggiungere un po’ di limone, perché, anche se si tratta di un agrume, agisce come protettore.

mercoledì 25 febbraio 2015

7 cibi rossi che fanno bene al cuore



Quali cibi fanno bene al nostro cuore? Cosa dovremmo introdurre nella nostra alimentazione perproteggere il cuore? Alcuni suggerimenti davvero importanti arrivano dal Physicians Committee for Responsible Medicine, un comitato di medici che mette al primo posto l'etica nello svolgimento della professione e la salute dei pazienti.
Secondo il Physicians Committee for Responsible Medicine, le abitudini alimentari e altri fattori dello stile di vita delle persone giocano un ruolo davvero importante nell'aumentare o nel ridurre il rischio di malattie cardiache.
Ma le malattie cardiache, a parere degli esperti, possono essere oggetto di prevenzione e possono andare incontro ad una regressione grazie ad una dieta basata su cibi vegetali, integrali e salutari.
Ecco allora l'avvio dell'iniziativa Eat RED for American Heart Month. Viene proposta a febbraio, che negli Stati Uniti è il "Mese del Cuore". Per il mese da dedicare alla prevenzione delle malattie cardiache, il comitato di medici ha messo a punto una lista di cibi rossi che fanno bene al cuore.
Gli esperti in questa occasione sottolineano che, mentre la carne rossa può aumentare il rischio di malattie cardiache e cardiovascolari, esistono cibi vegetali di colore rosso che possono davvero aiutarci a mantenere il nostro cuore in salute.
In particolare hanno individuato i 7 principali cibi rossi che fanno bene al cuore.
1) Amarene – Vitamina A
Amarene, approfittiamone quando sono di stagione. Le amarene sono benefiche per il cuore grazie al loro elevato contenuto di vitamina A. Una tazza (1 cup americana contiene 240 ml d'acqua) di amarene apporta il 39% del nostro fabbisogno giornaliero di vitamina A.
2) Pomodori – Licopene
I pomodori contengono un elevata quantità di licopene, un potente antiossidante considerato utile dai medici e dalla scienza per proteggere il cuore e l'apparato circolatorio e per prevenire le malattie cardiache e cardiocircolatorie.
3) Lenticchie rosse - Proteine
Le lenticchie rosse vengono indicate dagli esperti come una ricca fonte di proteine. Una tazza (cup americana) di lenticchie rosse contiene 18 grammi di proteine. Gli esperti propongono le lenticchie rosse, e i legumi in generale, come valida fonte di proteine di origine vegetale in sostituzione della carne.
4) Barbabietole rosse – Betaina
Le barbabietole rosse, o rape rosse, contengono betaina, una sostanza considerata utile per proteggere i vasi sanguigni dalle placche che possono ostruire le arterie e creare gravi problemi cardio-circolatori.


5) Fragole – Vitamina C
Gli esperti indicano le fragole tra i frutti rossi molto ricchi di vitamina C, una vitamina utile non solo per proteggere il cuore ma anche per la salute di tutto l'organismo. Una tazza (cup) di fragole intere fornisce il 141% del fabbisogno giornaliero di vitamina C.
6) Fagioli rossi – Fibre
I fagioli rossi sono una fonte di proteine, come le lenticchie rosse, ma sono anche un'importante fonte di fibre. I medici indicano che una tazza (cup) di fagioli rossi fornisce il 44% dell'apporto giornaliero consigliato per quanto riguarda le fibre.
7) Patate rosse – Potassio e Vitamina B6
Le patate rosse sono considerate benefiche per il cuore poiché rappresentano una buona fonte dipotassio e di vitamina B6. Una sola patata rossa grande contiene rispettivamente il 30% e il 46% dell'apporto giornaliero consigliato di vitamina B6 e di potassio.

Bibite gassate: una lattina al giorno aumenta il rischio di cancro




Le bibite gassate provocano il cancro. Lo abbiamo detto oltremodo: le bevande con le bollicine, sopratutto quelle colorate di marrone, fanno male. Dal cervello, alla pelle, al nostro peso forma, non c'è un motivo, dico uno, per continuare a consumarne.
Secondo una nuova ricerca, queste bevande possono aumentare il rischio di contrarre un tumore.

Già sotto accusa in passato, il caramello artificiale, un colorante molto utilizzato in cibi e bevande e definito cancerogeno, ora i ricercatori del John Hopkins Center for a Livable Future di Baltimora sostengono, con una nuova ricerca, chel'equivalente di una lattina di bevanda gassata zuccherata al giorno aumenta il rischio di ammalarsi di cancro. E sul banco degli imputati è ancora una volta il colorante caramello che può produrre un agente cancerogeno, il 4-MEI.
Secondo quanto rilevato dagli studiosi a stelle e strisce, gli americani sopra i sei anni abituati a consumare bevande gassate, in particolare quelle che hanno coloranti marroni, hanno più alte possibilità di contrarre un tumore rispetto a chi non ne consuma affatto.
"I consumatori di bevande gassate sono esposti a un rischio di cancro evitabile e inutile a causa di un ingrediente che viene aggiunto semplicemente per fini estetici",ha spiegato Keeve Nachman, uno degli autori dello studio.
La Food and Drug Administration non limita la quantità di 4-MEI nel cibo e nelle bevande, perché, secondo gli esperti, non lo si può eliminare del tutto. In ogni caso, le aziende potrebbero essere in grado di ridurre la quantità di questo agente e proprio per questo i ricercatori hanno invitato la Fda a stabilire livelli massimi per il 4-MEI nelle bevande.
In Europa, intanto, già tre anni fa, L'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, diffuse una valutazione scientifica proprio sui coloranti sintetici a base di ammoniaca, che sono di quattro tipi: l'E 150 d, l'E150 c, l'E150 a (classe I) e il solfito-caustico E150 b. Stabilì poi per la prima volta una dose giornaliera accettabile (Dga) di gruppo (applicabile cioè a tutti e quattro i tipi di coloranti utilizzati dall'industria alimentare), pari a 0,3 g per Kg di peso corporeo al giorno per tutti, adulti e bambini.
Un limite che, secondo gli esperti, può essere superato facilmente, soprattutto se si considera che una serie di prodotti largamente consumati dai bambini, non solo bibite gassate, ma anche gelati, prodotti da forno e caramelle, possono contenere fino a 5 g di questo colorante per ogni chilo di prodotto. In Italia, l'industria delle bevande analcoliche non impiega l'E 150 c, ma fa un uso comunque dell'E150 d. E, dal canto suo, l'Assobibe, l'associazione dei produttori di bibite analcoliche, ha sempre rassicurato sulla sicurezza dei prodotti che contengono il colorante caramello.
E a noi cosa resta? La sicurezza, e questo sentiamo di dirlo, che con le bibite gassate non bisogna esagerare. Non fatele bere ai vostri cuccioli, evitate di comprarle, scegliete altro. A prescindere dal colorante in questione, le bevande gassate rappresentano uno dei peggiori cibi spazzatura dei nostri tempi. Prediligete piuttosto un buon succo