lunedì 26 ottobre 2015

Tumori, individuato meccanismo che ne determina la diffusione



Studio italiano ha identificato il responsabile della proliferazione delle cellule cancerogene

Identificato il meccanismo che provoca la diffusione del medulloblastoma, il tumore cerebrale più diffuso tra i bambini. La scoperta potrebbe consentire lo sviluppo di terapie personalizzate in grado di arrestare la proliferazione delle cellule cancerogene. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Developmental Cell dai ricercatori italiani dell'Università degli Studi “la Sapienza” di Roma, coordinati da Gianluca Canettieri. Gli esperti ritengono che il loro lavoro potrebbe aiutare a contrastare anche il cancro alla prostata, al pancreas, al polmone, al seno e al colon. Queste forme tumorali, infatti, sono provocate da meccanismi simili a quello individuato.

Nel corso della ricerca, gli autori hanno osservato che in molti pazienti il medulloblastoma veniva innescato dall'abnorme attivazione di un percorso molecolare chiamato “via di Hedgehog”. Si tratta di “una sorta di «domino» molecolare che, in condizioni non controllate, culmina nella proliferazione e migrazione delle cellule nervose – spiega Gianluca Canettieri -. In questi soggetti abbiamo osservato anche un accumulo di poliamine, cioè piccole molecole a carica positiva che, in genere, aumentano in caso di tumore". L'incremento viene causato da un meccanismo finora sconosciuto, che rappresenta una specie di “corsia preferenziale” per lo sviluppo del tumore.

Dopo aver identificato questo meccanismo, i ricercatori sono anche riusciti a fermarlo. Hanno scoperto che può essere bloccato disinnescando le molecole coinvolte, attraverso l'impiego di farmaci specifici. I primi risultati ottenuti in laboratorio e tramite la sperimentazione su animali sono stati positivi. Se dovessero essere confermati anche nell'uomo, potrebbero favorire la realizzazione di terapie personalizzate, non solo contro questa forma di tumore cerebrale, ma anche contro il cancro alla prostata, al pancreas, al polmone, al seno e al colon.



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