venerdì 22 gennaio 2016

6 motivi per cui mangiare salmone migliora la salute



Il salmone può essere di grande aiuto per perdere peso. Apporta proteine e grassi magri che favoriscono la formazione di tessuti muscolari e aiutano a bruciare calorie.
Il salmone è considerato una delle varietà di pesce più sane e deliziose che si possano mangiare.
Si tratta di un’importante fonte di proteine, acidi grassi omega 3 e vitamine e minerali essenziali che svolgono un ruolo fondamentale per la salute.
Attualmente è uno dei più consigliati dai nutrizionisti, infatti la sua composizione lo rende perfetto per ogni tipo di dieta e rappresenta uno dei migliori alimenti per assumere grassi magri.
La cosa migliore è che è molto versatile in cucina e, dunque, può essere utilizzato per una grande quantità di ricette, unendolo con spezie e altri ingredienti.
Molte persone ancora non sanno quanto possa essere sano assumere questo alimento almeno due volte alla settimana !

1. Migliora la salute cardiovascolare

Uno dei principali benefici del salmone deriva dal suo elevato contenuto di acidi grassi omega 3.
Questo principio nutritivo è un agente protettore della salute del cuore e del sistema cardiovascolare, infatti aiuta ad eliminare i lipidi che si accumulano nei vasi sanguigni, oltre a riparare i tessuti e a regolare la pressione arteriosa.
Assumerlo in modo regolare può prevenire l’indurimento del tessuto arterioso,uno dei fattori che causano più assiduamente gli attacchi di cuore e gli incidenti cerebrovascolari.

2. Riduce l’infiammazione

Esistono molti fattori che possono aumentare la risposta infiammatoria del corpo e causare diverse malattie.
Grazie al significativo apporto di acidi grassi omega 3 e di composti antiossidanti, il salmone può mantenere sotto controllo anche questo processo infiammatorio.
Come in molti già sanno, l’infiammazione può essere il sintomo di disturbi gravi quali il diabete, l’artrite o le malattie cardiache.
Il consumo di almeno due porzioni di questo pesce alla settimana potrebbe contribuire a far diminuire il dolore alle articolazioni, e allo stesso tempo a fomentare la produzione di tessuti nelle cartilagini.

3. Protegge le ossa

Altro principio nutritivo importante contenuto nel salmone è il calcio. Questo minerale, insieme alla calcitonina, aiuta a mantenere le ossa sane per prevenirne malattie e indebolimento.
Tale proprietà lo rende adatto alle donne in menopausa, il cui livello di estrogeni diminuisce, facendo aumentare il rischio di osteoporosi a causa della perdita di densità ossea.

4. Aiuta a perdere peso

Grazie al suo alto contenuto di principi nutritivi essenziali, non deve sorprendere che il salmone venga considerato uno dei migliori alleati per la perdita di peso.
Contiene proteine e grassi magri che contribuiscono alla formazione di massa muscolare e all’eliminazione dei grassi in eccesso.
100 grammi di salmone, inoltre, apportano solo 208 calorie e possiedono un alto potere saziante che evita l’ingestione di calorie in eccesso.

5. Migliora la funzione cerebrale

Gli antiossidanti e l’elevato apporto di acidi grassi omega 3 come il DHA, aiutano a dare impulso all’attività cerebrale per pensare più chiaramente e prevenire il deterioramento cognitivo.
Il consumo di salmone migliora lo stato d’animo e fa diminuire la secrezione degli ormoni dello stress per migliorare il rendimento mentale.
L’omega 3, inoltre, può prevenire patologie cognitive come la malattia degenerativa dell’Alzheimer.
È stato infine dimostrato che le persone che mangiano salmone con frequenza hanno meno possibilità di soffrire di depressione.

6. Migliora la qualità del sonno

Chi ha difficoltà a dormire o soffre di disturbi del sonno, può ottenere parecchi benefici includendo il salmone alla sua dieta.
Questo alimento contiene triptofano, una sostanza con effetto sedante che aiuta a dormire meglio e senza interruzioni.

Controindicazioni del salmone

Nonostante questa varietà di pesce possieda molti benefici, esistono alcuni casi in cui sarebbe meglio evitarla, perché potrebbe essere controproducente.
Ad esempio, se il salmone è salato, affumicato o congelato, il suo già alto contenuto di sodio cresce e potrebbe rivelarsi dannoso per le persone che soffrono di ipertensione o ritenzione idrica.
Non è conveniente nemmeno includerlo nei casi di dieta per calcoli biliari, per problemi di digestione o assorbimento dei grassi, perché, anche se di tipo sano, sono pur sempre grassi.
Ovviamente chi ha allergie o intolleranze al pesce deve evitarlo in maniera assoluta. In caso di elevati livelli di acido urico, inoltre, sarebbe meglio mantenerne sotto controllo il consumo perché le purine possono peggiorare il problema.
Ad eccezione di questi casi specifici, sarebbe opportuno cominciare ad includere con più frequenza il salmone alla nostra dieta.
Se si inquadra nel contesto di un piano alimentare sano, questo pesce contribuisce a migliorare la qualità di vita sotto molti punti di vista.

Alimenti per prevenire le rughe




Per prevenire i danni ossidativi e la comparsa delle rughe, è importante includere nella dieta alimenti ricchi di antiossidanti e vitamine che favoriscano la produzione di collagene
Molte donne (e anche alcuni uomini) pensano che l’unico modo di ridurre le rughe sia usare creme oppure ricorrere alla chirurgia estetica.
Tuttavia, grazie all’alimentazione, è possibile ridurre l’invecchiamento della pelle e prevenire la comparsa delle “rughe d’espressione”. In questo articolo, vi spiegheremo quali sono gli ingredienti da aggiungere alla dieta per mantenersi giovani più a lungo.

Mangiare per eliminare le rughe?

Non si tratta di un miracolo. Le rughe sono dovute al passare degli anni e sono inevitabili. Tuttavia, è possibile sfoggiare un aspetto più giovane o ridurre l’impatto delle rughe sul viso e sul resto del corpo.
L’esposizione ai raggi solari e la mancanza d’idratazione ed esfoliazione, sommati all’età, rappresentano le principali cause della comparsa delle rughe sulla pelle. Per evitare che si manifestino precocemente o che siano troppo evidenti, è necessario adottare una dieta sana.
Quali sono, quindi, gli alimenti che combattono l’invecchiamento? Eccoli a seguire.

Mirtilli

Sembra quasi impossibile che un frutto così piccolo possa contenere tante qualità. Nonostante ciò, i mirtilli hanno dimostrato che, pur avendo dimensioni ridotte, possono essere fonte di grandi benefici.
Sono ricchi di antiossidanti che aiutano a prevenire il danno cellulare a lungo termine.
Sono in grado di proteggere la pelle dall’ambiente (inquinamento, fumo, prodotti chimici, ecc.).
E non è tutto! Il consumo di mirtilli è consigliato a coloro che soffrono di diabete o colesterolo alto e per chi vuole dimagrire.
Si tratta di un superalimento! Basta una manciata di queste bacche tutte le mattine a colazione. Potete unirli all’avena oppure ai cereali, ma potete preparare anche un gustoso succo di mirtilli.

Frutta ricca di vitamina C

Quando pensiamo alla vitamina C, ci vengono in mente solo le arance. Nonostante ciò, esistono molti frutti ricchi di questo nutriente. Per prevenire le rughe, vi consigliamo le fragole, la guava e il kiwi.
Oltre a proteggere il sistema immunitario dalle malattie, è stato dimostrato che la vitamina C stimola la produzione di collagene della pelle. Come se non bastasse, riduce l’infiammazione che appare spesso sotto gli occhi (borse o occhiaie).
kiwi, inoltre, contengono una buona quantità di antiossidanti che neutralizzano l’azione dei radicali liberi, che scatena danni cellulari e malattie cardiache, o persino il cancro.

Cioccolato fondente

Dovete acquistare il più puro che riuscite a trovare (o che potete permettervi, poiché non sempre è economico). Il cioccolato ha un alto contenuto di flavonoidi che, tra gli altri benefici, migliora l’aspetto della pelle.
Potete scioglierlo in una tazza di latte di mandorle e godervelo tutti i giorni, sia come bevanda fredda sia calda (a seconda dell’epoca dell’anno).
Il cacao aumenta il flusso sanguigno che si dirige verso i tessuti e idrata la pelle. Ciò serve a ridurre la comparsa delle rughe e l’aspetto tipico delle persone di una certa età.

Pomodoro

È importante usarlo crudo se volete preparare una maschera per il viso. Un trucco delle nonne consiste nell’applicare fettine di pomodoro sulle scottature provocate dal sole, per evitare la disidratazione della pelle.
Se invece lo consumate cotto, sfrutterete meglio il suo contenuto di licopene (ciò che gli dona il suo colore rosso), che possiede proprietà incredibili per migliorare l’aspetto della pelle.
Bisogna anche sottolineare che molte persone presentano rughe a causa di un’eccessiva esposizione alla luce solare. Se si tratta del vostro caso, preparatevi subito un bel banchetto a base di pomodori. Altre opzioni per non ricorrere solo al pomodoro, ma continuando comunque a donare licopene al vostro organismo (in quantità minori) sono:
  • Cocomero
  • Pesca
  • Fragole
  • More
  • Ciliegie
  • Uva rossa
  • Pompelmo rosa
  • Melograno
  • Lamponi
  • Ravanelli
  • Peperone rosso
  • Cipolla rossa
  • Barbabietola
  • Cavolo rosso
  • Radicchio
  • Papaya

Ostriche

Questo ingrediente è alquanto sofisticato in alcune parti del mondo, ma moneta corrente in altre, ed è straricco di zinco. Questo minerale ha molti benefici come, per esempio, riparare la pelle e aumentare la quantità di collagene (che dona alla pelle struttura e tonicità).
Ha proprietà antiossidanti e protegge le cellule. Le ostriche servono a mantenere in salute i capelli e il cuoio capelluto, forti le unghie e sani gli occhi.
Potete ottenere zinco anche da:
  • Carni rosse
  • Carni bianche (pollame)
  • Noci
  • Fagioli
  • Frutti di mare (soprattutto aragosta e granchio)
  • Cereali
  • Grano integrale
  • Latticini

Salmone

Di certo non può mancare in una dieta antirughe. Contiene vitamina E, che combatte l’invecchiamento delle cellule e dona tonicità ai tessuti, oltre a fermare i radicali liberi.
Il salmone è uno dei pesci classificati come “azzurri”, che vi aiuteranno ad avere una pelle liscia e giovane grazie al contenuto di acidi grassi Omega 3.

Non preoccupatevi, sono grassi buoni. Il loro compito è quello di sostituire i lipidi che la pelle va perdendo e, così, donarle flessibilità e idratazione. Riduce anche l’infiammazione delle cellule che provoca secchezza, arrossamenti e acne.
Se non mangiate pesce, potete scegliere un’altra fonte di Omega 3, come le noci o i semi di lino.

Cereali

I cereali integrali sono fonti di nutrienti ricchi di benefici (come le fibre, la vitamina B e il ferro tra i più importanti). Aumentano la produzione di collagene in modo naturale e cancellano i segni prematuri del tempo.
Se avete bisogno di altri motivi che vi convincano a inserirli nella dieta, dovete sapere che sono potenti antiossidanti che proteggono dall’azione dei raggi UV. Tra i cereali consigliati troviamo:
  • La farina di mais
  • La farina di grano
  • L’avena
  • Il riso integrale
  • Il miglio

Mammografie: ancora convinti che siano utili?




La comunità medica si vanta di prendere importanti decisioni solo se supportate dall’evidenza scientifica. Tuttavia quando con il tempo le nuove evidenze contraddicono le vecchie, la medicina fa molta fatica ad accettarle. Questo vale per le raccomandazioni all’impiego della mammografia. Tutti i nuovi dati ora a disposizione mostrano che in ultima analisi la mammografia crea più danno che benefici. Se fosse stato un farmaco la FDA americana non l’avrebbe mai approvato. Lo scorso anno, dopo un’attenta revisione degli studi scientifici, la Swiss Medical Board ha addirittura proposto l’abolizione degli screening mammografici.
Recentemente, anche la USPSTF (US Preventive Services Task Force) ha emanato nuove raccomandazioni sull’uso della mammografia per la prevenzione dei tumori. Eccole:
  • nessuna mammografia di routine per le donne sotto i 50 anni e sopra i 74.
  • per le donne tra i 50 e i 74 anni, una mammografia ogni due anni.
Tuttavia non esiste nessuno studio sugli effetti benefici delle mammografie eseguite ogni due anni, quindi la decisione è del tutto arbitraria, mentre esistono parecchi studi che non supportano affatto la pratica della mammografia annuale.
Una ricerca basata sull’analisi dei dati disponibili dal 1960 al 2014 mostra che su 10.000 donne cinquantenni sottoposte a mammografia annuale per 10 anni solo in 5 casi si previene la morte da tumore alla mammella. In compenso, oltre 6.100 donne ricevono una diagnosi di falsa-positività che porta ad inutili biopsie e ulteriori radiografie. Questo valore di >60% falso-positivo è un indicatore che fa della mammografia un test diagnostico molto poco accurato e che si porta dietro una scia non indifferente di sofferenza psicologica.
E cosa dire di tutte le biopsie che vengono eseguite? Anche in questo campo, un recente studio ha evidenziato un alto livello di imprecisione: per quanto riguarda la diagnosi di cancro, gli anatomopatologi sono d’accordo solo nel 75% dei casi. Ai danni dovuti alla pratica routinaria della mammografie, si aggiunge quindi anche un eccesso di diagnosi di tumori, che si verifica nel 20-30% dei casi. Tuttavia, queste donne, con diagnosi dubbia, vengono sottoposte ad intervento chirurgico e ricevono la radioterapia o/e la chemioterapia, senza che questo incida minimamente sulla prognosi. Questi soggetti poi si convincono che la loro vita sia stata davvero salvata dallo screening preventivo, nonostante l’evidenza dica il contrario. Uno studio condotto dall’Università di Harvard ha dimostrato che il costo di questi falsi-positivi è pari a 4 miliardi di dollari. (Il giro di “affari” delle mammografie negli USA è pari a 10 miliardi di dollari!)
E’ ora di rivedere il nostro modo di fare lo screening per la prevenzione del tumore al seno. I dati dimostrano che in questo momento, con il tipo di screening che facciamo, non siamo in grado di valutare il rischio del singolo individuo. Invece di usare il vecchio metodo dell’anamnesi personale e famigliare e le più recenti tecniche non invasive di tipo genetico, oggi trattiamo tutti allo stesso modo, utilizzando un sistema non accurato.
Con decine di milioni di donne a basso rischio che vengono ogni anno sottoposte allo screening antitumorale, qualsiasi test è soggetto ad un alto tasso di falsi-positivi e questo vale per la TAC, la RNM, la mammografia e l’ecografia.

La camomilla protegge dal tumore della tiroide



La camomilla è indubbiamente una delle piante medicinali più conosciute e a cui si ricorre più frequentemente. I fiori di questa composita si utilizzano da tempi immemorabili, soprattutto per la loro azione antinfiammatoria, spasmolitica e leggermente sedativa.
Un nuovo studio
Sono stati presi in considerazione tre gruppi di volontari: un gruppo di 113 pazienti affetti da tumore della tiroide che è stato comparato ad un gruppo di 138 persone senza tumore e 268 pazienti con una storia di disturbi benigni della tiroide. Tutti i partecipanti hanno ricevuto questionari dettagliati sul loro stile di vita, anamnesi, alimentazione, consumo di caffè e tè, ecc.
I risultati
I ricercatori hanno scoperto che coloro che per abitudine avevano il più alto consumo di camomilla presentavano il più basso rischio di sviluppare un tumore alla tiroide. La percentuale era davvero significativa: una persona che consuma 2-6 tazze di camomilla alla settimana riduce del 70% la possibilità di sviluppare un tumore maligno alla tiroide; se il consumo si protrae per 30 anni o più, allora la percentuale sale a 80.
In tempi recenti sono stati condotti numerosi studi sugli effetti del tè verde e nero sulla tiroide, ma nessuno aveva indagato la camomilla. Questo è il primo studio che mette in evidenza l’effetto protettivo del consumo regolare di camomilla nei confronti delle patologie della tiroide. Secondo i ricercatori, questo effetto protettivo è dovuto al principio attivo apigenina, che isolatamente e negli studi in vitro ha già dimostrato effetti anticancerogeni.

mercoledì 20 gennaio 2016

Studio Scientifico: Lo Zenzero è meglio dell’Ibuprofene e Cortisone



Un nuovo studio che ha comparato l’efficacia dello zenzero con i più comuni antidolorifici somministrati dai medici come l’ibuprofene e il cortisone ha dimostrato che questa spezia usata da millenni nella medicina Ayurvedica è molto più efficace dell’ibuprofene e ha la stessa efficacia del cortisone, con una differenza sostanziale: lo zenzero non produce i pesanti effetti collaterali dei farmaci chimici, ma anzi apporta benefici anche ad altri livelli.
Lo studio pubblicato sulla rivista medica Arthritis rivela che lo zenzero contiene dei composti in grado di inibire la produzione di citochine, le molecole che causano infiammazione e quindi dolore.
Questa capacità curativa è assente nell’ibuprofene (principio attivo di molti farmaci comuni) mentre invece è presente nel cortisone. I ricercatori hanno sottolineato che lo zenzero è migliore però anche del cortisone perché quest’ultimo può causare gonfiore, debolezza muscolare, aritmia cardiaca, pressione alta, ansia e problemi di insonnia.
Lo zenzero è stato utilizzato per migliaia di anni nella medicina ayurvedica in India come un alimento antinfiammatorio naturale. Il Dr Krishna C. Srivastava, ricercatore di fama mondiale sugli effetti terapeutici delle spezie, ha condotto una ricerca approfondita su gli effetti antidolorifici dello zenzero all’Odense University in Danimarca. In uno studio, il dottor Srivastava ha somministrato a pazienti artritici piccole quantità di zenzero ogni giorno per tre mesi. Quasi tutte le persone coinvolte hanno avuto significativi miglioramenti nel dolore, gonfiore e rigidità mattutina mangiando zenzero quotidianamente. In un altro studio su pazienti affetti da osteoartrite ci sono stati notevoli miglioramenti rispetto al dolore alle ginocchia a seguito della somministrazione di zenzero in dosi giornaliere da 50 a 300 milligrammi per un periodo massimo di 36 settimane.
Lo zenzero ha dimostrato effetti antinfiammatori e antidolorifici sia se mangiato frescoscaldato oppure consumato in polvere.
La quantità utilizzata nello studio del dottor Srivastava è stata di 5 grammi di zenzero fresco o 1 cucchiaino di zenzero in polvere, in dosi divise durante la giornata.



COME PER ASSORBIRE I BENEFICI EFFETTI ANTIDOLORIFICI DELLO ZENZERO
  • Aggiungere lo zenzero fresco tritato o lo zenzero in polvere nelle zuppe, stufati, fritti (al posto dell’aglio) e altre ricette. Lo zenzero è delizioso in molti piatti sia salati che dolci.
  • Se hai una centrifuga o un estrattore puoi fare dei succhi di zenzero fresco, un concentrato di benessere che si abbina bene con altre verdure e frutta, come carote o mele.
  • Capsule di Zenzero sono un modo semplice di assimilazione per chi è spesso fuori casa. Segui le indicazioni sulla confezione.
  • La Tisana di Zenzero fresco è un altro ottimo modo per assorbire tutte le proprietà dello zenzero. Tuttavia bisogna far bollire a lungo lo zenzero per far uscire tutti i principi attivi. Infatti è consigliato: prendi una radice di 5-6 centimetri ben lavata e tagliata a pezzettini, aggiungila ad un litro di acqua e fai bollire a fuoco bassa per 45 minuti o un’ora.
  • La Tintura di Zenzero permette di assorbire facilmente i principi attivi resi disponibili dalla macerazione idroalcolica. Una dose tipica è di 30 gocce tre volte al giorno.
Lo zenzero, come molti altri composti della natura, ha curato l’uomo per migliaia di anni ed è per questo che ha fatto parte dell’alimentazione. La vera cura è prevenzione e solamente adottando delle sane abitudini quotidiane possiamo mantenere e rafforzare il nostro benessere. Per approfondire sullo zenzero ho già scritto Studio Scientifico: lo Zenzero è 10.000x più efficace della Chemioterapia, Lo zenzero è una cura miracolosa per il cancro all’ovaio e alla prostata e Ecco la Bomba Anti-influenzale efficace anche per tosse e raffreddore. La medicina non è mai stata così buona.

Zenzero, curcuma e aglio: il composto per curare i danni ai polmoni provocati dal fumo




Tutte le persone che fumano sanno bene i danni che provocano alla loro salute con una semplice sigaretta. Se non si ha la determinazione di smettere, si può ricorrere a questo elisir naturale di curcuma, zenzero ed aglio: è l’ideale per eliminare muco e tossine dai polmoni.
Tutte le persone che fumano sanno bene quali sono i rischi a cui vanno incontro ogni volta che consumano una sigaretta. Nonostante ciò, per loro è difficilissimo smettere. Chi è dipendente dalla nicotina da molti anni comincia a sviluppare una tosse persistente che, col tempo, può trasformarsi anche in bronchite. Per combatterla, l’ideale sarebbe dire addio alle sigarette ma non è sempre così facile. Coloro che proprio non riescono a farlo possono ricorrere ad un vero e proprio elisir naturale da inserire nella propria dieta, utile per “pulire” i polmoni e ridurre il muco in eccesso.
Si tratta di un composto realizzato con zenzero, curcuma e cipolla o aglio. Lo zenzero è conosciuto per le sue capacità curative ed è in grado di rimuovere le tossine che si trovano nel tratto respiratorio; la curcuma è antibatterica ed antitumorale; mentre la cipolla e l’aglio hanno degli incredibili effetti antibiotici e riescono a prevenire le infezioni respiratorie.
Per creare l’elisir “miracoloso”, bisogna versare 1 litro d’acqua e 400 gr di zucchero di canna grezzo integrale in una casseruola e portare tutto ad ebollizione. A quel punto si potrà aggiungere 1 kg di cipolla, una piccola radice di zenzero pelata tagliata finemente e 2 cucchiaini di curcuma. Terminata la cottura, il liquido sarà pronto per essere filtrato e conservato in frigo. Può essere consumato solo quando sarà freddo. Bisogna prenderne due cucchiai al mattino a stomaco vuoto e due la sera prima di cenare. E’ la soluzione perfetta per coloro che vogliono riparare alcuni danni ai polmoni ma che non riescono a smettere di fumare.


martedì 12 gennaio 2016

Come trattare la sindrome del tunnel carpale




Per evitare problemi quando state lavorando con il computer, fate una pausa ogni tanto e stirate le braccia; effettuate degli esercizi con le mani e con i polsi.



La sindrome del tunnel carpale è un problema di cui di solito soffrono le persone che passano tutto il giorno utilizzando la tastiera e il mouse. Questo problema ha origine nell’osso del polso (il carpo).

Cose da sapere

Da un punto di vista medico, si tratta di un “trauma cumulativo provocato da movimenti costanti e ripetitivi che mantengono in continua tensione la mano e il polso“.
Quando svolgiamo alcune attività quotidiane che richiedono il movimento continuo di questa zona, quindi, è possibile soffrire della sindrome del tunnel carpale.
Potrebbe anche verificarsi perché si dorme tenendo le mani piegate sotto il corpo o sotto il cuscino. Esistono, inoltre, attività sportive che provocano questa sindrome, come, ad esempio, il tennis o il sollevamento pesi.
Questo problema infiamma i tendini e comprime il nervo, proprio nel punto intermedio tra l’osso del polso e i legamenti della mano.
I sintomi più frequenti di questo problema sono:
  • Indolenzimento di pollice, indice e medio
  • Formicolio e dolore alle mani e ai polsi
  • Addormentamento notturno della zona
  • Debolezza quando si sostengono oggetti
  • Sensazione di calore alle dita
  • Dolore che si estende fino ai gomiti
  • Problemi di coordinazione e movimento delle dita
  • Mani sempre fredde
Anche se chiunque può soffrire di questo problema, le persone più a rischio sono le donne tra i 40 e i 60’anni.

Consigli per evitare la sindrome del tunnel carpale

Se riconoscete alcuni dei sintomi precedentemente indicati, e non volete che il problema peggiori con il passare del tempo, vi consigliamo di modificare alcune abitudini che potrebbero causare questa sindrome.
È vero che è molto difficile cambiare lavoro o non utilizzare di continuo le mani. Tuttavia, potete migliorare la situazione se:

Mantenete le mani in una posizione neutra

La posizione ideale del polso e della mano è quella stesa. Per questo, la tastiera dovrà essere posizionata in modo tale che gli avambracci riposino, e non si senta la necessità di piegarli.
Questo provocherà anche meno dolori alle braccia, alle spalle, al collo e alla schiena.

Afferrate gli oggetti con tutta la mano

Evitate che siano solo un dito o due ad afferrare, spostare o sollevare gli oggetti. Usando solo l’indice, il pollice o il medio, aumenterà la pressione sul polso. Cercate di utilizzare tutta la mano e di alternare la sinistra e la destra.

Conducete uno stile di vita sano

È molto importante che le vene siano in buone condizioni e che il sangue circoli nel corpo senza problemi. In questo modo, passerà per le mani e per i polsi senza incontrare ostacoli.
Non dimenticate, inoltre, che per migliorare questa condizione, bisogna dormire bene, fare attività fisica regolare, non fumare, evitare la sedentarietà e seguire una dieta equilibrata.

Scegliete oggetti ergonomici

Esistono diversi oggetti disegnati per un maggiore confort delle mani e dei polsi. Ad esempio, le tastiere o i tappetini per il mouse. In questo modo, ridurrete un po’ la pressione mentre lavorate.
Se la vostra azienda non ve li fornisce, comprateli voi stessi, per la vostra salute!

Realizzate esercizi localizzati

Chi ha detto che i polsi non possono essere allenati? È necessario farlo, per evitare la sindrome del tunnel carpale. Alcune opzioni che potrebbero interessarvi sono:
  • Fare dei cerchi con i polsi. Con i palmi delle mani verso il basso e in fuori, ruotate entrambi i polsi a destra (5 volte) e poi a sinistra (altre 5 volte).
  • Stirate le dita. Quanto più potete, mantenendo la posizione per 10 secondi. Ripetete almeno 3 volte al giorno.
  • Tirare il pollice. Dovete afferrare il pollice con la mano opposta. Tirate verso l’esterno e verso l’interno, fino ad avvertire una lieve pressione. Fate attenzione a non realizzare movimenti bruschi, perché l’osso potrebbe spostarsi e provocarvi molto dolore.
  • Stringete il pugno. Chiudete il pugno con tutta la forza che avete. Potete stringere una pallina di gomma se volete. Stringete e poi rilassate i pugni circa 10 volte. Potete farlo mentre parlate al telefono, mentre guardate un film oppure viaggiate in metro.
  • Sollevate qualche peso.  Tenete sempre a vostra disposizione un peso di non più di 2 kg. Potete comprarlo, oppure realizzarlo voi stessi riempiendo una bottiglia di sabbia. Sedetevi di fronte ad un tavolo. Appoggiate gli avambracci e lasciate pendere le mani. Sollevate e abbassate i polsi. Ripetete il movimento 10 volte.

Rimedi naturali per la sindrome del tunnel carpale

Sapevate che esistono frullati curativi che possono aiutarvi a ridurre i sintomi della sindrome del tunnel carpale? Scopritene alcuni!

Frullato di ananas, arancia e pompelmo

Dovete bere un bicchiere di questo frullato ogni 3 giorni per prevenire questo problema. Se soffrite già di alcuni sintomi, vi consigliamo di berlo tutti i giorni.

Ingredienti

  • 1 fetta di ananas
  • 1 arancia
  • 1 pompelmo

Preparazione

  • Spremete il succo degli agrumi e tagliate l’ananas a pezzi.
  • Mettete tutto nel frullatore e frullate per bene. Potete aggiungere qualche cubetto di ghiaccio.
  • Colate e bevete subito.
  • Frullato di cavolo, mela verde e lime

    Un’altra buona idea per combattere i sintomi di questo problema e usufruire di tutte le proprietà di questi ingredienti.

    Ingredienti

    • 1 foglia di cavolo
    • 2 mele verdi
    • Un po’ d’acqua

    Preparazione

    • Pelate e tagliate le mele.
    • Mettetele nel frullatore e aggiungete un po’ d’acqua (a piacere).
    • Mescolate e filtrate prima di bere.

LO ZUCCHERO RAFFINATO CAUSA TUMORI E METASTASI, IL NUOVO STUDIO




 Pare proprio di sì e a confermare ancora una volta la nocività di quello raffinato ci pensa l’Università del Texas, che in una ricerca ha scoperto che un elevato consumo di zucchero (la quantità di una tipica dieta occidentale) è legato ad un aumento del rischio di sviluppare un tumore alla mammella e metastasi ai polmoni
Lo studio ha in pratica rilevato che l'assunzione di saccarosio tipica dellediete occidentali ha portato ad un aumento della crescita del tumore e delle metastasi, se confrontato con una dieta a base di amido e non di zucchero. I ricercatori hanno determinato che il fruttosio derivato dal saccarosio facilita le metastasi polmonari e la produzione di tumori della mammella.
Secondo gli studiosi americani, lo zucchero agirebbe su un percorso di segnalazione enzimatica conosciuto come 12-LOX (12-lipossigenasi).
Uno degli autori della ricerca, Lorenzo Cohen, dottore di ricerca e professore in Medicina Palliativa, di Riabilitazione e Integrativa, evidenzia che sarebbero proprio il saccarosio e il fruttosio, presenti in grande quantità in quello che mangiamo, a costituire un elemento di rischio.
COME EVITARE LO ZUCCHERO – Ricordate di leggere le etichette sulle confezioni, evitate i fast food e riducete il consumo di alcol, bevande gassate o cibi in scatola. Gli effetti negativi dello zucchero balzano subito agli occhi: carie, diabete, aumento di peso, innalzamento dei valori del glucosio nel sangue. Tenete a mente, inoltre, che non soltanto il classico zucchero bianco, ma anche i dolcificanti artificiali possono essere dannosi per la salute e innalzare la glicemia. Utilizzare dolcificanti artificiali come aspartame, saccarina e sucralosio non è una buona soluzione per evitare problemi di glicemia e sovrappeso.
L'App - Dall’Inghilterra arriva una nuova applicazione per smartphone: si tratta di “Sugar smart app” ed è stata realizzata dal Public Health England, agenzia del Ministero della Salute inglese con lo scopo di rivelare il contenuto di zuccheri presente nelle bevande e nei cibi.  L'App funziona scansionando il codice a barre di oltre 75mila prodotti, consentendo di conoscere immediatamente la loro composizione, inclusi i grammi o le equivalenti zollette di zucchero presenti, e fornendo anche i grammi limite di zucchero da consumare ogni giorno.