Dalla liposuzione alle microiniezioni, alla mentoplastica. L'esperto di OK Fabio Meneghini spiega i trattamenti per eliminare il grasso che si deposita nel collo
Può rovinare anche il più bel profilo e, al contrario di quanto si pensa, il doppio mento non è soltanto caratteristica dei volti rubicondi o di chi soffre di obesità. Spesso per eliminarlo l’unica soluzione è la chirurgia plastica, ma di recente è stata scoperta una molecola in grado di ridurre il grasso con delle semplici iniezioni sottocutanee. Abbiamo approfondito l’argomento con il professor Fabio Meneghini, specializzato in Chirurgia Maxillo-Facciale, docente al Master di II° livello in Medicina e Chirurgia Estetica Periorale dell’Università degli Studi di Padova e docente in Chirurgia Plastica Estetica del viso all’International Academy of Aesthetic Medicine di Parma.
Il doppio mento è tra gli inestetismi più visibili: è soltanto una prerogativa di chi è in sovrappeso?
Il doppio mento è l’accumulo di grasso sottocutaneo che si localizza tra il platisma, un muscolo dell’espressione, e il collo. È certamente un inestetismo che colpisce le persone in sovrappeso od obese, ma può anche essere presente in chi ha un peso nella norma. Talvolta i punti critici, ovvero piccole adiposità localizzate, variano da persona a persona e non sempre sono legati al grasso in eccesso.
Anche determinate conformazioni del volto, soprattutto la mandibola corta e il mento piccolo, si associano spesso al doppio mento. È raro, infatti, che una mandibola lunga e “importante” presenti questa caratteristica del collo.
Il rapporto medico-paziente, fin dalla prima visita, è di grande importanza per garantire il successo dell’intervento. Tra gli strumenti diagnostici utilizzati non può mancare la fotografia del profilo del paziente: un passo semplice e non scontato, anzi fondamentale per far prendere coscienza del proprio inestetismo.
Anche determinate conformazioni del volto, soprattutto la mandibola corta e il mento piccolo, si associano spesso al doppio mento. È raro, infatti, che una mandibola lunga e “importante” presenti questa caratteristica del collo.
Il rapporto medico-paziente, fin dalla prima visita, è di grande importanza per garantire il successo dell’intervento. Tra gli strumenti diagnostici utilizzati non può mancare la fotografia del profilo del paziente: un passo semplice e non scontato, anzi fondamentale per far prendere coscienza del proprio inestetismo.
Come si può intervenire per riportare il doppio mento alle dimensioni normali?
Prima di tutto occorre fare una diagnosi morfologica accurata. La figura professionale più indicata e preparata a valutare tutti i possibili interventi è il chirurgo maxillofacciale. Proprio perché non esiste un paziente uguale a un altro, le strade da intraprendere possono essere molteplici e vanno studiate su base individuale; per la sua stessa formazione professionale, il chirurgo maxillofacciale ha competenze diagnostiche e terapeutiche raffinate.
Il primo passo è rappresentato dall’intervento mirato alla riduzione chirurgica dell’adiposità sottomentoniera e la tecnica più valida in questo senso è la liposuzione del mento. In anestesia locale e minima sedazione si aspira, mediante piccole cannule, il grasso in eccesso. I punti di sutura sono uno, due al massimo e non lasciano cicatrici visibili. Il risultato è ottimo e il miglioramento è stabile nel tempo.
La liposuzione al mento è indicata nei pazienti giovani, mentre dopo i 35-40 anni, essendoci anche un aumento della quantità di pelle, è consigliabile associarla al lifting per raggiungere un risultato ottimale di ringiovanimento, freschezza e compattezza.
L’asportazione del grasso in eccesso può non essere sufficiente per delineare il contorno del volto. In questo caso può ritenersi necessario intervenire anche a livello strutturale, con la mentoplastica o l’avanzamento della mandibola.
Il primo passo è rappresentato dall’intervento mirato alla riduzione chirurgica dell’adiposità sottomentoniera e la tecnica più valida in questo senso è la liposuzione del mento. In anestesia locale e minima sedazione si aspira, mediante piccole cannule, il grasso in eccesso. I punti di sutura sono uno, due al massimo e non lasciano cicatrici visibili. Il risultato è ottimo e il miglioramento è stabile nel tempo.
La liposuzione al mento è indicata nei pazienti giovani, mentre dopo i 35-40 anni, essendoci anche un aumento della quantità di pelle, è consigliabile associarla al lifting per raggiungere un risultato ottimale di ringiovanimento, freschezza e compattezza.
L’asportazione del grasso in eccesso può non essere sufficiente per delineare il contorno del volto. In questo caso può ritenersi necessario intervenire anche a livello strutturale, con la mentoplastica o l’avanzamento della mandibola.
La liposuzione al corpo è spesso incriminata. Ci sono rischi per quella del mento?
La liposuzione di grandi quantità di grasso corporeo è un intervento maggiormente invasivo e può comportare rischi e complicanze di carattere generale. La liposuzione del mento è tutt’altra cosa: se condotta con perizia tecnica è una pratica sicura per il paziente. La quantità di adipe aspirato è ridottissima così come il sanguinamento è minimo. Se non è associata ad altri interventi, si può praticare anche in anestesia locale con rapida dimissione del paziente dalla clinica.
Negli Stati Uniti è stato approvato l’impiego di una molecola in grado di sciogliere il grasso del mento: di che cosa si tratta?
La molecola in questione è l’acido desossicolico, un acido biliare presente in natura eprodotto dal fegato per consentire la digestione delle componenti grasse degli alimenti.
Dopo una vera e propria indagine scientifica, testata su migliaia di casi, si è potuto affermare che l’acido desossicolico è in grado di “digerire” il grasso presente nel doppio mento. Il suo impiego è efficace nel 70-80 per cento dei casi e non ha controindicazioni. Questo risultato è quanto mai sorprendente. La molecola in Italia non è ancora stata approvata per l’uso clinico. Per il via libera alla sua commercializzazione si dovrà attendere l’autorizzazione dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco.
Dopo una vera e propria indagine scientifica, testata su migliaia di casi, si è potuto affermare che l’acido desossicolico è in grado di “digerire” il grasso presente nel doppio mento. Il suo impiego è efficace nel 70-80 per cento dei casi e non ha controindicazioni. Questo risultato è quanto mai sorprendente. La molecola in Italia non è ancora stata approvata per l’uso clinico. Per il via libera alla sua commercializzazione si dovrà attendere l’autorizzazione dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco.
In che cosa consiste il trattamento con questa molecola?
Si tratta di microiniezioni di farmaco con ago corto e sottile tra loro equidistanti circa un centimetro. Il trattamento è poco invasivo e comporta dei fastidi quali gonfiore e bruciore. Talvolta è necessario assumere degli antidolorifici fino alla remissione della sintomatologia. Terminato il trattamento, si applica del ghiaccio e nel giro di un’oretta si può andare a casa.La liposuzione del mento, invece, è una tecnica più prettamente chirurgica e necessita di una sala operatoria vera e propria per essere effettuata in sicurezza.
Al momento negli Stati Uniti, i costi del prodotto e del trattamento sono elevati, in media mille dollari a seduta per il paziente. La risposta individuale varia da persona a persona e si possono rendere necessari sino a tre o quattro cicli di trattamento prima di ottenere risultati visibili.
Al momento negli Stati Uniti, i costi del prodotto e del trattamento sono elevati, in media mille dollari a seduta per il paziente. La risposta individuale varia da persona a persona e si possono rendere necessari sino a tre o quattro cicli di trattamento prima di ottenere risultati visibili.
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