giovedì 31 agosto 2017

La Marijuana Attenua Gli Effetti Dell'Alzheimer? Questi Studi Sembrano Suggerire Di Sì




Alcuni ne fanno un uso ricreativo ma in realtà sono molti gli effetti terapeutici della cannabis medica. È un antidolorifico, stimola l'appetito, è un antispastico e adesso sembrerebbe essere efficace anche nella lotta contro l'Alzheimer. Sono i dati che riporta un recente studio: la marijuana potrebbe dimostrarsi un potente antiaging; migliora la memoria, l'apprendimento e le facoltà cognitive degli anziani.
    Lo studio, che ha pubblicato i suoi risultati sulla rivista Nature Medicine, ha raccolto i dati esclusivamente dagli esperimenti svolti in laboratorio sui topi, ma gli esiti sono talmente importanti che lasciano presagire a breve una sperimentazione sugli esseri umani. La ricerca si è svolta somministrando delle piccole dosi di THC (principio attivo contenuto nella marijuana) solo ad alcune famiglie di roditori strettamente monitorate; considerando il fatto che il topo è un animale dal metabolismo rapido e che inizia a mostrare i primi segni neurodegenerativi già intorno ai primi dodici mesi di vita è stato possibile ottenere in breve tempo dei risultati. Una volta somministrata la molecola le famiglie di topi sono rimaste sotto attenta osservazione e sono stati condotti dei test riguardanti la loro memoria, ricavando dati eccezionali.

Prossimamente si partirà con la sperimentazione sugli esseri umani.

I topi di dodici e diciotto mesi di età a cui era stato fornito il THC mostravano delle funzioni cerebrali pari ai topi di soli due mesi di età! Le famiglie a cui non era stata somministrata la molecola ma un semplice placebo hanno invece mostrato segni di declino cognitivo al dodicesimo mese di vita. I ricercatori dell'Università di Bonn e della Herbew University di Gerusalemme, gruppi che hanno portato l'esperimento avanti in modo parallelo, sono giunti alle medesime conclusioni e si sono detti impressionati da come il THC abbia praticamente "portato indietro l'orologio molecolare del cervello" come ci ricorda Andreas Zimmer, il coordinatore dello studio a Bonn.
Gli scienziati si sono detti fiduciosi per la fase di sperimentazione umana, qualora questa molecola avesse gli effetti desiderati rappresenterebbe un grande passo avanti nella battaglia alle malattie neurodegenerative; ma le incognite sono ancora molte, unica certezza è che le dosi da assumere sono inferiori a quelle necessarie per indurre effetti stupefacenti.

Sono I Carboidrati La Vera Minaccia Per Il Cuore, Non I Grassi


A sentire così tante volte parlare di alimentazione, quella giusta, quella sbagliata, quella da seguire e quella da esorcizzare,  siamo diventati un po' tutti dei nutrizionisti. L'errore che non si deve fare è quello di credere che ciò che è stato detto fino ad ora sia sempre e comunque vero. Nel mondo scientifico si sa, non passa giorno che non ci sia un gruppo di ricercatori che annunci di aver dimostrato il contrario di quello che si dava per assodato. È successo di nuovo e, se fosse così, vorrebbe dire che abbiamo da sempre demonizzato inutilmente i grassi.

     Stando a quanto presentato al congresso europeo di cardiologia di Barcellona dall'Università di Hamilton, in Ontario, non sono i grassi a minacciare la salute cardiovascolare, ma i carboidrati: l'affermazione mette in discussione tutte le linee guida riguardo la prevenzione delle malattie cardiache e vascolari. 
I ricercatori universitari affermano che una riduzione dei grassi non migliorerebbe tanto la situazione quanto lo farebbe un taglio ai carboidrati. L'alimentazione dovrebbe dunque essere regolata assumendo non più del 60% dell'energia totale richiesta dai carboidrati e aumentando invece al 35% quella assunta dai grassi. 
Lo studio ha coinvolto 135.000 individui per 12 anni, provenienti da paesi ad alto, medio e basso reddito e si presenta come uno degli studi epidemiologici più ampi e completisull'argomento.
Le conclusioni fanno traballare la convinzione che tagliare i grassi totali, sostituendoli con maggiori quantitativi di carboidrati, metterebbe in salvo il cuore. 
I ricercatori hanno notato che gli individui che seguivano una dieta ricca di carboidrati avevano un rischio di mortalità aumentato del 28 per cento, rispetto a quelli con un consumo di zuccheri minore. Gli individui nella fascia alta del consumo di grassi mostravano invece una riduzione del 23 per cento del rischio di mortalità totale, e allo stesso tempo una riduzione del 18 per cento del rischio di ictus, e del 30 per cento del rischio di mortalità per altre cause. 
Lo studio ha inoltre evidenziato il fatto che non tutti i grassi sono uguali e che, nello specifico, ognuno possiede una percentuale ben precisa di riduzione della mortalità. 14% in meno per i grassi saturi, 19% in meno per i grassi monoinsaturi, 21% in meno per i grassi saturi e 29% in meno per quelli polinsaturi.
Dunque fare attenzioni ai grassi sì, ma distinguere quelli da preferire (i monosaturi contenuti nell'olio di oliva e quelli polinsaturi del pesce e della frutta secca) da quelli da eliminare. Inoltre non eccedere con i carboidrati ma trovare un giusto equilibrio con la quantità di grassi.
Il motivo per cui non abbiamo mai sentito parlare di carboidrati in relazione alle malattie cardiovascolari è che tutti gli studi accettati dalla comunità scientifica hanno sempre avuto come campione una popolazione occidentale che, si sa, segue una dieta fin troppo ricca di cibo. Lo studio dell'Università di Hamilton invece si basa su campioni di popolazioni provenienti da parti più disparate del mondo, ed offre quindi un quadro più reale dell'impatto della dieta sulle funzioni cardiovascolari.


giovedì 17 agosto 2017

6 consigli per migliorare la vista senza chirurgia



Dovremmo esercitare la vista alternando la visione di oggetti vicini e lontani oppure spostando lo sguardo in direzioni diverse. Anche rilassare la tensione oculare è di grande aiuto.

È possibile migliorare la vista in modo naturale? Certamente. È sufficiente adottare alcune buone abitudini, praticare specifici esercizi per rafforzare gli occhi ed evitare inutili tensioni oculari.
Scoprite in questo articolo i migliori consigli per recuperare la vista senza ricorrere alla chirurgia.

Migliorare la vista è possibile

Sebbene la maggior parte degli oculisti neghino la possibilità di migliorare la vista, alcuni cominciano a consigliare la pratica di tecniche di miglioramento, soprattutto nei bambini e negli stadi iniziali del disturbo.
Si sta cercando di dimostrare, ad esempio, che prescrivere gli occhiali quando una persona ha perso meno di una diottria, è più una condanna che una soluzione al problema.
È proprio questo il momento migliore per cominciare a fare gli esercizi, vale a dire quando la vista è ancora molto buona.
Più tempo passa e ci si abitua agli occhiali o alle lenti a contatto, più difficile diventa recuperare la vista, ma comunque non impossibile.

Qualche esercizio per migliorare la vista

1. Conoscere meglio i propri occhi

Il primo passo per migliorare la vista in modo naturale è conoscere meglio i nostri occhi.
Nonostante ci accompagnino in ogni attività, spesso non siamo davvero consapevoli sul modo in cui li adoperiamo.
Negli occhi si accumulano emozioni e tensioni che, giorno dopo giorno possono causare problemi alla vista. Niente paura, però: anche per quello che crediamo incurabile potrebbe, in realtà, esistere un rimedio.
Il primo consiglio è prestare gradualmente attenzione ai movimenti che facciamo con gli occhi: quando li strizziamo, quando abbassiamo lo sguardo, quando istintivamente lo distogliamo.

2. Prendersi una piccola pausa da occhiali e lenti a contatto

Molte persone sono schiave degli occhiali o delle lenti a contatto: un oggetto meraviglioso che ci aiuta a recuperare la vista e che diventa allo stesso tempo una dipendenza. I nostri occhi si abituano a non fare più nessuno sforzo.
Questo è uno dei motivi per cui la vista continua ad abbassarsi, invece di migliorare.
Decidete di fare a meno delle lenti per qualche ora al giorno, se vi è possibile, per abituare gli occhi a riprendere possesso delle sue funzioni. Potete aumentare questo tempo in modo progressivo.

3. Guardare da vicino, guardare da lontano

Stiamo perdendo la capacità di vedere a distanze diverse, soprattutto chi vive in città circondato da edifici che nascondono l’orizzonte.
Non appena ne avete l’opportunità, ricordate di esercitare anche questa funzione visiva. Sfruttate il vostro tempo libero per andare in montagna, in spiaggia, in luoghi dove sia possibile far spaziare lo sguardo senza restrizioni.
Durante la giornata, invece, realizzate questo esercizio a più riprese: guardare lontano e vicino in modo alternato, esaminando con lo sguardo oggetti o dettagli intorno a voi.

4. Combattere la tensione oculare

In molti casi l’abbassamento della vista si deve ad un’eccessiva tensione oculare. Questa può essere il risultato di troppe ore passate davanti al computer o al televisore oppure ad uno sforzo eccessivo e inconsapevole a cui sottoponiamo gli occhi.
Questa tensione può, oltretutto, essere l’origine di mal di testa frequenti.
Per rilassare gli occhi, applicate la tecnica del palming:
  • Sfregate le mani per acquisire un po’ di calore.
  • Appoggiate i gomiti sul tavolo e i palmi delle mani sugli occhi, senza schiacciare.
  • Rilassatevi un paio di minuti in questa posizione e nel frattempo cercate di capire se è presente una qualunque tensione negli occhi o nei muscoli che li circondano.
  • Al termine di questo esercizio, dovreste sentire un grande sollievo e maggiore nitidezza nella visione.

5. Guardare in tutte le direzioni

Oltre a riacquistare la capacità di passare da una visione lontana ad una vicina, dobbiamo sfruttare tutte le possibilità che ci offrono i nostri occhi, altrimenti si atrofizzano.
Vale a dire: invece di voltare la testa per spostare lo sguardo, provate a muovere solo gli occhi, in tutte le direzioni: sopra, sotto, a destra, a sinistra, in diagonale e perfino verso la punta del naso.
È un ottimo modo per mantenere in forma i muscoli oculari.

6. L’alimentazione

Tutte le terapie naturali prevedono una maggior cura dell’alimentazione. Il cibo ci fornisce le sostanze nutritive necessarie per svolgere tutte le nostre funzioni.
Non fatevi mai mancare:
  • Frutta e verdura.
  • Grassi sani.
  • Proteine di buona qualità.
  • Cereali integrali.
  • Frutta secca e semi.

Educate i bambini alla felicità, non alla perfezione


È logico volere il meglio per i propri figli, ma bisogna anche tenere in conto che la perfezione non fa la felicità ed è importante che i bambini siano felici

Sono molti i genitori che confondono l’educazione con l’esigenza, con la perfezione. Crescere un figlio non consiste solo nel pagargli la scuola migliore, iscriverlo a molti corsi affinché parli tre lingue e comprargli di continuo vestiti per avere sempre un aspetto impeccabile.
Molti studi ci dicono che i genitori eccessivamente esigenti alla fine causano gravi carenze nella vita dei propri figli.
La cosa più probabile è che raggiungano la maggiore età pensando di non essere abbastanza bravi, di non essere stati in grado di compiere le aspettative dei loro genitori.
Tutte queste idee potrebbero riassumersi in una semplice equazione: se educhiamo figli perfetti, avremo figli tristi. Rispettate le loro peculirità, ascoltate la loro voce e preoccupatevi solo di offrire loro la felicità.
È in questo modo che alimenterete il loro cuore affinché diventino adulti liberi con una vita piena. Vi invitiamo a riflettere al riguardo.

La sindrome dei genitori esigenti: il pericolo di educare alla perfezione

Una storia curiosa che ci può illustrare alla perfezione questa idea: a Roma vi è una tomba dell’anno 94 a. C., che attira sempre l’attenzione dei turisti.
Sulla lapide si può leggere quanto segue: “Qui giace Quintus Sulpicius Maximus, giovane romano che visse solo 11 anni, 5 mesi e 12 giorni. Morì pochi giorni dopo aver preso parte ad un concorso di poesia per adulti”.
Si sa che il piccolo Quintus aveva un talento speciale. Era quello che al giorno d’oggi definiremmo un bambino superdotato. Per questo motivo, i suoi genitori lo facevano partecipare a tutti i concorsi di poesia, letteratura ed arte aventi luogo a Roma, in modo da competere con adulti.
Si dice che il bambino morì di collasso per il duro lavoro e per la sofferenza di non soddisfare le grandi aspettative dei suoi genitori. Questa storia viene spesso utilizzata da molti pedagoghi per definire il termine “sindrome dei genitori esigenti”.

L’attuale ossessione di avere figli perfetti

Molti genitori sognano di avere figli belli, magri ed abili in molte discipline, in modo da poter accedere al successo professionale in futuro.
  • L’errore, senza dubbio, consiste nell’orientare i piccoli verso il futuro dimenticando che la cosa più importante per loro è il “qui” ed “ora”: la felicità di questo esatto istante.
  • Come genitori, si desidera il meglio per i propri figli, ma tutto deve avere un equilibrio ideale. I bambini devono godere della propria infanzia.
  • È necessario educare il cuore dei bambini, bisogna guidarli, consigliarli e non segnare ferree direttive a seconda dei nostri desideri.

Soluzioni per addolcire il perfezionismo nell’educazione

La cosa più importante è evitare il perfezionismo nocivo, che viola i diritti dell’infanzia, che porta sofferenza e non felicità. A tale scopo, bisogna tenere conto dei seguenti principi:

I genitori devono fare attenzione al loro linguaggio ed al loro atteggiamento

A volte può verificarsi quanto segue: ci sono genitori che, senza essere esigenti con i loro figli, vedono che i piccoli auto-esigono determinate cose in modo un po’ traumatico.
Questo si deve al fatto che in casa i bambini osservano i nostri atteggiamenti ed il nostro linguaggio. Se noi stessi siamo critici con noi e con chi ci circonda e segniamo direttive molto rigide, i bambini tenderanno a farle proprie.
Frasi come “ho commesso un errore a lavoro, morirò, è un disastro” può avere un forte impatto su un bambino.

Attenzione alle aspettative che si proiettano sui figli

Facciamo un esempio: vostro figlio torna a casa molto contento perché ha preso un 9 in matematica. Voi, invece di condividere la sua allegria, gli dite che la prossima volta vi aspettate un 10.
Non va bene; fate in modo che i vostri figli apprezzino quello che fanno, che conoscano il valore dello sforzo, ma senza il bisogno di sentirsi umiliati se non ottengono qualcosa.

Lasciateli trionfare, ma anche fallire

  • Un errore o un fallimento non è la fine del mondo, tutti possono imparare e migliorare. Lasciate che i vostri figli spicchino in quello che desiderano, ma allo stesso tempo permettete loro di sbagliarsi.
  • Fomentate la tolleranza, la comprensione, una buona autostima e la fiducia. Un bambino che si fida di voi e, per questo, vi chiede di chiarirgli alcuni dubbi ed errori è un bambino che riesce a connettersi con voi; è un grande privilegio.
  • Per concludere, sappiamo di vivere in una epoca di crisi sociale, in cui abbiamo bisogno di bambini ben preparati che abbiano maggiori opportunità in futuro e, perché no, che creino un mondo migliore.
  • Tuttavia, questo non vuol dire che dobbiamo accantonare il valore della felicità e dell’intelligenza emotiva. Solo così faremo in modo che in futuro siano adulti capaci di dare il meglio di sé.
    È un progetto vitale di cui tutti (padri, madri, educatori e persino istituzioni sociali) siamo responsabili: bisogna educare all’allegria, non alla perfezione.

Mercurio: 9 varietà di pesce che sarebbe meglio evitare



Dato che alcune varietà di pesce possono contenere elevate concentrazioni di mercurio, metallo che il nostro corpo non è in grado di smaltire, è importante saper scegliere quelle più sane.

    Il pesce è, in generale, uno degli alimenti più sani ma, per diversi motivi, tra cui la quantità di mercurio, ci sono alcune varietà che è meglio evitare. Scoprite insieme a noi quali sono.
Non è mai di troppo ricordare che il pesce fresco deve avere gli occhi trasparenti e vividi, le squame umide e aderenti alla pelle.
Se un pesce appena comprato non ha la carne soda e ha la coda cadente, probabilmente non è fresco come pensate.
Un altro modo per valutare la freschezza del pesce è osservarne le branchie: se sono secche e grigiastre, invece che rosse, il pesce non è più fresco.

1. Pesce siluro

Il pesce siluro è longevo e può raggiungere notevoli dimensioni. Spesso proviene dai paesi asiatici, ma è presente anche nelle nostre acque dolci. Può accumulare nella carne una notevole quantità di mercurio e sostanze tossiche.
Il pesce siluro d’allevamento, invece, spesso è alimentato con mangimi arricchiti con ormoni per accelerarne il processo di crescita.
In ogni caso non è una scelta sana.

2. Sgombro

Anche lo sgombro purtroppo non è tra i pesci più sani, a causa dell’alta dose di mercurio che contiene.
Il mercurio è un metallo che il nostro organismo non è in grado di eliminare, quindi si accumula nei tessuti provocando intossicazione e diverse malattie.

3. Tonno pinna nera

Il tonno, della varietà pinna nera (Thunnus atlanticus), contiene parecchio mercurio.
In realtà e ormai impossibile trovare un tonno che sia vissuto nel suo habitat naturale, dal momento che è a rischio di estinzione.
  • Il pesce che troviamo in commercio è per lo più di allevamento e spesso nutrito con antibiotici e ormoni.
  • Pieno di mercurio o di ormoni, non si consiglia di superare la quantità di un etto al mese, nel caso degli adulti. Sconsigliato del tutto ai bambini.

4. Tilapia

La tilapia è un pesce molto grasso, tanto da far concorrenza alla pancetta.
  • Se assunto in eccesso, aumenta il livello di colesterolo cattivo (LDL) e rende l’organismo più sensibile agli allergeni.
  • Da evitare soprattutto se si soffre di asma, artrite o malattie cardiache.

5. Anguilla

L’anguilla è un altro pesce molto grasso, inoltre assorbe con facilità tutte le sostanze inquinanti presenti nell’acqua.
L’anguilla europea, rispetto alla varietà americana, contiene alte dosi di mercurio. Non è consigliabile superare la dose di tre etti per gli adulti e due etti per i bambini.

6. Pangasio

Il pangasio viene allevato in Vietnam, precisamente nel fiume Mekong, considerato uno dei corsi d’acqua più inquinati al mondo.
Questo pesce potrebbe contenere alti livelli di mercurio, nitrofurazone e polifosfati, sostanze tossiche o cancerogene.

7. Tilefish

Se vi trovate all’estero, potrebbe capitarvi di trovare questo pesce, il quale contiene il livello più alto di contaminazione da mercurio. Ne viene infatti sconsigliato il consumo alle donne in gravidanza e ai bambini.

8. Ruvetto

Il ruvetto è un pesce che contiene gempilotossina, una sostanza simile alla cera che conferisce alla carne di questo animale un sapore oleoso.
Questi grassi non sono digeribili e possono causare indigestione e disturbi gastrointestinali, benché non siano pericolosi. Per ridurre la quantità di gempilotossina, si consiglia di cuocere il ruvetto al forno o di friggerlo. Ma se soffrite già di problemi digestivi, sarà decisamente meglio non mangiarlo.

9. Spigola

La spigola contiene una discreta quantità di mercurio. Talvolta al posto della spigola viene venduto il pangasio o altro pesce più economico.
In ogni caso, è sempre meglio indirizzarsi verso altre varietà più sane e con meno mercurio.

Le incredibili proprietà della mela



Se potete, scegliete sempre le mele biologiche. Potrete consumarle con la buccia e, in questo modo, assumere più fibre: favorirete il transito intestinale e combatterete la ritenzione idrica.

   La mela è uno di quei frutti che si possono trovare in ogni stagione. È buona, versatile e ricca di proprietà nutritive importanti per il benessere e la salute.
Tra le principali virtù viene solitamente citata la presenza di composti antiossidanti e di pectina, che hanno l’effetto di inibire l’azione dei radicali liberi e stimolare la disintossicazione.
È anche uno dei frutti che forniscono maggiore senso di sazietà, per questo motivo la mela è consigliata a chi desidera dimagrire, ma non riesce a tenere a bada la voglia di cibo.
Esistono molti altri motivi che fanno della mela uno dei migliori alimenti da introdurre nella dieta di tutti i giorni.
1. La mela fa bene al cuore
La mela contiene notevoli quantità di sostanze naturali o fitochimiche che esercitano una forte azione antiossidante, proteggendo l’organismo. Grazie ad esse neutralizza i radicali liberi che ossidano le cellule sane e che aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiache e cancro.
La fibra solubile che contiene riduce l’assorbimento del colesterolo da parte dell’intestino e aiuta a regolarlo.

2. È diuretica

Con la sua alta concentrazione di potassio, la mela ha un effetto diuretico che combatte la ritenzione idrica e i problemi ad essa associati. 
Le persone che soffrono di malattie infiammatorie o ipertensione arteriosa possono trarre grandi benefici mangiando una mela al giorno.
Tuttavia, chi soffre di insufficienza renale, deve consumare le mele sotto supervisione medica, perché questa condizione di salute richiede un’assunzione controllata di potassio.

3. Combatte la stitichezza e la diarrea

Nella buccia della mela si concentra una notevole quantità di fibre insolubili che facilita il transito intestinale; quindi, il consumo giornaliero di una mela, tiene lontana la stitichezza. 
Nella polpa, invece, è presente una fibra chiamata pectina, che partecipa anch’essa alla buona funzionalità dell’intestino, riducendo la disidratazione che si verifica in caso di diarrea.
La mela contiene anche composti fitochimici noti come tannini, dalle proprietà astringenti e anti-infiammatorie.

4. Denti più sani

Masticare la mela stimola la produzione di saliva, contribuendo a ridurre in modo significativo la presenza di batteri causa di carie e altre infezioni.
Anche se una mela non può sostituire lo spazzolino da denti e il dentifricio, è molto utile in quei casi in cui non li abbiamo a portata di mano.

5. Aiuta a prevenire l’Alzheimer

Grazie al suo contenuto di sostanze antiossidanti, è stato dimostrato che il succo di mela naturale è efficace nel ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer e l’invecchiamento cerebrale precoce.

6. Protegge dal Parkinson

Il consumo di alimenti ricchi di fibre come la mela, svolge un ruolo importante nella prevenzione del morbo di Parkinson, una malattia degenerativa caratterizzata dal deterioramento delle cellule nervose che producono dopamina nel cervello.
Gli scienziati ritengono che i radicali liberi possano avere un ruolo nello sviluppo di questa malattia; gli antiossidanti, quindi, potrebbero contribuire a eradicare la malattia.

7. Riduce il rischio di sviluppare il diabete

Le fibre solubili contenute nella mela giocano a favore della riduzione dei livelli di zucchero nel sangue nei pazienti a rischio di sviluppare il diabete. Mangiarla tutti i giorni potrebbe ridurre il rischio del 28%.

8. Previene i calcoli biliari

I calcoli biliari si formano a causa di un livello eccessivo di colesterolo, in quanto questo impedisce alla bile di svolgere correttamente il suo compito nella digestione dei grassi.
Solidificandosi, questo dà origine ai calcoli, facendo sorgere una serie di sintomi che peggiorano notevolmente la nostra salute.
Una dieta ricca di fibre, solubili e insolubili, tiene a bada il colesterolo e aiuta a prevenire l’obesità.

9. Disintossica il fegato

Un consumo eccessivo di cibi poco sani e ad alto contenuto calorico è la causa dell’aumento dei disturbi legati all’intossicazione del fegato.
Per quanto il fegato abbia la capacità di auto disintossicarsi, quando lo sovraccarichiamo, rendiamo più difficile lo svolgersi delle sue funzioni.
L’assunzione giornaliera di succo di mela naturale, stimola la disintossicazione e aiuta il fegato ad ottimizzare le sue funzioni.

Sostanze chimiche presenti nei cosmetici come cause di menopausa precoce !



Rossetti, creme per il viso, smalti, prodotti da bagno potrebbero contenere tra i loro ingredienti sostanze chimiche che anticipano la menopausa di ben 4 anni.

Le cause di menopausa precoce sono state evidenziate in uno studio condotto dalla Washington University di St. Louis e pubblicato sulla rivista Plos One
Che molti dei cosmetici presenti in commercio contengano sostanze nocive alla salute è ormai una cosa risaputa. Che queste sostanze possano anticipare la menopausa un po’ meno, eppure a quanto pare questo rischio sarebbe concreto.
La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori di St Louis che ha esaminato i livelli del sangue e delle urine di oltre 31 mila persone, tra cui 1.442 donne in menopausa. Lo studio ha misurato la presenza e i livelli di 11 sostanze chimiche, sospettate di interferire con la normale produzione e distribuzione di ormoni nel corpo.

Mentre diversi piccoli studi condotti in precedenza hanno analizzato il legame tra le cosiddette sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino e la menopausa, questa ricerca è la prima a esplorare l’associazione su larga scala, utilizzando un campione rappresentativo di tutto il Regno Unito, mettendo in correlazione le varie cause menopausa precoce.

L’indagine ha infatti incluso i dati ottenuti dalle analisi di 31.575 donne, con un’età media di 61 anni, nessuna delle quali era stata sottoposta a terapie ormonali o a interventi chirurgici con esportazione di ovaie. Ogni due anni, dal 1999 al 2008, le volontarie hanno risposto a questionari e si sono sottoposte ad analisi di sangue e urine.

Grazie ai dati raccolti, gli studiosi hanno individuato 15 sostanze che possono essere maggiormente identificate come cause di menopausa precoce: nove policlorobifenili (Pcb), tre pesticidi, due ftalati e una sostanza chiamata “furano”.

Le donne che hanno registrato livelli più elevati di queste sostanze nell’organismo sono giunte alla menopausa precocemente, tra 2 e 4 anni prima, e avevano una probabilità sei volte più elevata di anticipare la fine dell’ovulazione, rispetto alle volontarie che invece presentavano livelli più bassi.
Secondo quanto riportato dagli studiosi, questo declino della funzione ovarica non avrebbe soloimplicazioni sulla fertilità della donna, ma anche su altri problemi di salute, come malattie cardiache o osteoporosi. Le sostanze coinvolte, inoltre, sono note anche per la loro pericolosità, visto che aumenterebbero il rischio di alcuni tumori, la comparsa della sindrome metabolica nelle donne più giovani e la pubertà precoce.

I ricercatori, pur affermando che i test effettuati devono essere supportati da ulteriori ricerche, hanno quindi invitato le donne a fare più attenzione ai prodotti che usano e agli involucri in cui sono contenuti, preferendo il vetro alla plastica. Gli ftalati, ad esempio, una nostra vecchia conoscenza, si possono trovare negli imballaggi di alcuni alimenti e in prodotti per la cura personale o ancora in profumi, rossetti, bagnoschiuma, e sono fortemente sospettati di essere tra le cause di menopausa precoce
Amber Cooper, coordinatrice della ricerca ha affermato: “L’esposizione a molte di queste sostanze è al di fuori dal nostro controllo. Le troviamo dappertutto: nell’acqua, nel terreno e nell’aria. Ma possiamo provare a gestire le sostanze chimiche che usiamo ogni giorno e diventare più consapevoli. Dobbiamo limitare l’uso di alcuni prodotti” come le materie plastiche e altri prodotti per la casa.

Sintomi dei problemi e disturbi alla tiroide




La tiroide è una ghiandola molto importante del nostro corpo. Situata alla base del collo, si occupa di produrre particolari ormoni (tiroxina e triiodotironina) che influenzano diverse funzioni, come il metabolismo, l’attività nervosa, l’apparato circolatorio, digerente ecc.

1 Stanchezza e disturbi del sonno
Come abbiamo già detto, anche se i nostri due disturbi sono collegati, osservando i sintomi possiamo trovare delle sottili differenze. Ipotiroidismo: la stanchezza è il sintomo numero uno. Si avverte la necessità di dormire quanto più possibile e, anche se si riposa più del solito, ci si sveglia sempre esausti. Ipertiroidismo: alcune persone fanno fatica ad addormentarsi, per questo si sento più stanchi. Questo perché l’iperattività della tiroide può causare insonnia e battiti accelerati, oltre ad ansia. Tutti elementi che rendono più difficile addormentarsi, o più probabile svegliarsi nel mezzo della notte.
2 Disturbi alla tiroide Variazioni di peso
Nel caso dell’ipotiroidismo si registra in genere un aumento di peso, difficile poi da smaltire. Nel caso dell’ipertiroidismo, invece, si può verificare una diminuzione di peso, anche se si mangia la solita quantità giornaliera di cibo o addirittura più del normale.
3 Sbalzi di umore
Se si è affetti da ipotiroidismo, può capitare di sentirsi depressi, tristi. Questo perché la cattiva produzione di ormoni da parte della tiroide influenza i livelli di serotonina nel cervello. Nel caso dell’ipertiroidismo si può andare incontro ad attacchi d’ansia o di panico, a causa di un eccesso di ormoni che può rendere difficile anche la concentrazione.
4 Disturbi alla tiroide e problemi intestinali
Stitichezza è collegata all’ipotiroidismo, che causa un rallentamento dei processi digestivi. Al contrario, in unione all’ipertiroidismo possiamo andare incontro a diarrea o sintomi da intestino irritabile.

5 Tiroide sintomi e problemi muscolari

L’ipotiroidismo può essere collegato alla sensazione di improvviso intorpidimento dei muscoli o di dolore agli arti. Questo perché la scarsità di ormoni può influenzare i segnali inviati al cervello da tutto il corpo. L’ipertiroidismo può essere collegato a una varietà di problemi muscolari o articolari, come la difficoltà nell’afferrare gli oggetti, nel salire le scale o alzare le braccia sopra la testa.
6 Ciclo irregolare, problemi di fertilità
Un ciclo mestruale più lungo, abbondante e doloroso può essere collegato all’ipotiroidismo. Ci può essere un calo della libido. Al contrario, cicli più brevi, meno abbondanti o meno frequenti possono essere un segnale di ipertiroidismo. In entrambi i casi si possono avere problemi di fertilità, perché un cattivo funzionamento della tiroide può interferire con l’ovulazione.

7 Problemi di pelle e capelli

In presenza di ipotiroidismo, i capelli possono diventare secchi e fragili e cadere facilmente. La caduta può presentarsi anche nel bordo esterno delle sopracciglia o in altre parti del corpo. La pelle è secca e le unghie sono fragili a causa di un metabolismo lento. L’ipertiroidismo può causare la perdita di capelli in genere solo sulla testa. La pelle si assottiglia e diventa più fragile.
8 Disturbi alla tiroide e Temperatura corporea
Mani e piedi freddi, assieme a brividi di freddo, possono essere un segnale di ipotiroidismo. Sudore eccessivo e vampate di calore, di ipertiroidismo.
9 Livelli di colesterolo
L’ipotiroidismo può essere collegato a livelli elevati di colesterolo; l’ipertiroidismo a livelli insolitamente bassi.
10 Pressione sanguigna
Nei casi di ipotiroidismo, si stima che le persone abbiano due volte in più il rischio di sviluppare un aumento di pressione sanguigna. Nei casi di ipertiroidismo, gi aumenti riguardano la pressione arteriosa sistolica, ma non quella diastolica.

11 Disturbi alla tiroide e Frequenza cardiaca

La frequenza cardiaca è modulata dagli ormoni tiroidei, quindi bassi livelli fanno registrare una frequenza di battiti più bassi del solito. Al contrario, un eccesso di ormoni può portare ad avere battiti accelerati e palpitazioni.
12 Gozzo
Il gozzo è un allargamento della ghiandola tiroidea. Si verifica in entrambe le patologie.

13 Fattori di rischio

Alcune persone hanno più probabilità di altre di sviluppare problemi alla tiroide. Questo può dipendere da fattori genetici o ad abitudini particolari, come il fumo, di cui alcuni componenti possono rivelarsi agenti anti-tiroidei.
Se sospettate di avere una combinazione di questi sintomi, rivolgetevi al vostro medico curante che stabilità gli accertamenti necessari per diagnosticare ipertiroidismo e ipotiroidismo, testando i livelli di ormoni tiroidei nel sangue.

venerdì 4 agosto 2017

5 alimenti grassi che è bene assumere



Dato che l’assunzione degli alimenti grassi è stata a lungo vista come particolarmente negativa, è aumentato il consumo di alimenti processati e carboidrati raffinati. Il risultato? Una popolazione obesa, stanca e malata.
Per fortuna, nuovi studi e ricerche ci aiutano a capire che alcuni alimenti grassi, in realtà, sono più sani di quanto crediamo.
Si tratta di prodotti naturali e deliziosi che vi aiuteranno a rendere la vostra dieta più equilibrata e a migliorare la vostra salute.
Prendete nota!

1. Avocado

L’avocado è un frutto diverso rispetto agli altri. Mentre negli altri frutti predominano i carboidrati, l’avocado presenta maggiori quantità di grassi.
È composto per il 77% da grassi sani. L’acido grasso predominante in questo frutto è quello oleico, contenuto anche nell’olio di oliva ed associato a molti benefici per la salute.
L’avocado, inoltre, è una delle migliori fonti vegetali di potassio. Un avocado contiene il 40% in più di potassio rispetto ad una banana.
Se a preoccuparvi è il fatto che il colesterolo cattivo o LDL salga e metta a rischio la vostra salute cardiovascolare, sappiate che l’avocado è ricco di fibre.
Questo significa che assumendolo regolarmente, ridurrete i trigliceridi e il colesterolo cattivo o LDL mentre innalzerete i livelli di quello buono (HDL).

2. Formaggio

In realtà, non è poi così strano che si tratti di grassi concessi se pensiamo che per produrre una fetta di formaggio è necessario un bicchiere di latte.
  • Questo significa che si tratta di una buona fonte di calcio, di vitamina B12, fosforo e selenio.
  • Una fetta di formaggio contiene 6,7 g di proteine.
  • Come altri latticini, è ricco di acidi grassi che ostacolano la comparsa del diabete di tipo 2.  
Ora che lo sapete, includete nelle vostre diete una bella fetta di formaggio al giorno per trarne tutti i benefici.

3. Cioccolato fondente

Pensavate che non avreste trovato nessun alimento dolce in questa lista? Ebbene, il cioccolato fondente è presente, e vi spieghiamo perché.
Il cioccolato fondente non è solo delizioso, contiene anche l’11% di fibre e può apportare fino al 50% della quantità quotidiana raccomandata di ferro, magnesio e manganese.     
Inoltre, contiene elevati livelli di antiossidanti, più dei frutti rossi, per esempio.
  • Alcuni degli antiossidanti presenti nel cioccolato fondente aiutano a ridurre la pressione arteriosa ed evitano che il colesterolo cattivo o LDL presente nel sangue si ossidi.
  • Per evitarlo, dovrete mangiare un quadratino di cioccolato fondente (70% di cacao minimo) cinque volte alla settimana.
Anche se si tratta di un alimento delizioso, ricordate di moderare le quantità e sceglierne uno di buona qualità.             
Non servirà a niente mangiare un’intera tavoletta di cioccolato pieno di zuccheri al giorno. Questo sarebbe addirittura dannoso per la salute.

4. Uova


Le uova sono state evitate per diverso tempo da molte persone, per via dell’idea che fossero poco sane.
Si pensava che il tuorlo fosse ricco di colesterolo e grassi dannosi per il sistema cardiovascolare.
C’è una piccola verità per quanto riguarda i grassi ed il colesterolo:
  • Un solo uovo contiene 212 mg di colesterolo, ma questo rappresenta il 71% del colesterolo che dobbiamo assumere quotidianamente.  
  • Il  62% delle calorie che apporta un uovo proviene dai grassi.
Il dato interessante è che le uova sembrerebbero dannose o pericolose, ma in realtà non influiscono negativamente sulla salute.
Questo perché sono naturali e contengono nutrienti necessari all’organismo:
  • Sono ricche di antiossidanti che prevengono il danneggiamento oculare.
  • Apportano nutrienti indispensabili per la salute cerebrale.
  • Sono ricche di proteine, dunque facilitano la perdita di peso.
  • Sono ricche di  omega 3.
Ogni volta che mangiate le uova, cercate di farlo in modo sano. Ad esempio, evitate di accompagnarle con la pancetta.        

5. Cocco e olio di cocco

Il cocco e il suo olio sono le migliori fonti di acidi grassi che possiamo trovare. Difatti, il 90% dei suoi composti sono acidi grassi saturi.         
Per questo motivo, le persone che lo assumono regolarmente hanno minori possibilità di soffrire di problemi al cuore e di preservarsi in ottima salute.
Gli acidi grassi si metabolizzano in modo diverso rispetto agli altri, poiché arrivano direttamente al fegato e da lì si trasformano in acetoni.
Inoltre, il cocco aiuta a placare la fame e ad accelerare il metabolismo.  Se avete antecedenti familiari di Alzheimer, dovreste sapere che l’olio di cocco ne riduce i sintomi.