domenica 28 maggio 2023

Come affrontare le prime ondate di caldo: 5 consigli dall’alimentazione all’abbigliamento

 A parte non uscire nelle ore più calde, come possiamo fare per affrontare le prime temperature alte della stagione? 

Quando le temperature iniziano a salire, ormai lo sappiamo, il primo consiglio che arriva è "Non uscire nelle ore più calde". Ma se questo è un dato che ormai possiamo pure dare per assodato, quali sono gli altri metodi per poter affrontare le prime ondate di caldo che stanno già arrivando in questi giorni? "Innanzitutto direi anche di evitare di mangiare la parmigiana di melanzane a mezzogiorno sulla spiaggia – scherza il dottor Carlo Gargiulo, medico di base – Sicuramente quando il caldo comincia a farsi sentire bisogna avere alcune accortezze, dall'alimentazione, all'acqua, passando anche per l'abbigliamento". Abbiamo elencato cinque consigli utili per affrontare le prime giornate di caldo di questa stagione.

1. Come vestirsi quando il caldo inizia a farsi sentire

Quando il caldo inizia a farsi sentire si corre a fare il cambio di stagione, canottiere, top, maglie a mezze maniche, nessuno vuole vedere più maglioncini e giacche. Ma c'è un ma: il gap di temperatura tra la strada e i negozi è sempre piuttosto significativo, e il classico colpo di freddo è dietro l'angolo. "L'abbigliamento è una delle cose più importanti a cui invece si pensa troppo poco. Se entriamo in un ambiente climatizzato dopo aver camminato per strada, dove le temperature sono invece piuttosto calde, riceviamo subito un colpo di freddo che ha un effetto negativo sulle difese meccaniche del nostro apparato respiratorio, in particolare sulle ciglia vibratili che sono la prima difesa da virus e batteri – spiega Gargiulo – Quando queste difese vengono meno siamo più scoperti e le nostre prime vie aree e anche i polmoni sono più facilmente attaccabili". Per evitare allora di incorrere in questo problema il consiglio è cercare di ripararci. "Teniamo con noi degli indumenti di cotone, per non farci freddare addosso il sudore e cerchiamo di proteggere anche la gola, che è un punto particolarmente sensibile, basta una sciarpa leggera o un foulard". Un'altra parte del corpo particolarmente sensibile è la pancia. "Evitiamo la pancia scoperta soprattutto se entriamo in un ambiente freddo dopo aver mangiato un gelato o aver bevuto una bibita e magari siamo anche un po' sudati. Si può rischiare una congestione e qualche piccolo disturbo intestinale".

2. Cosa mangiare se passa l'appetito

Con il caldo molte persone finiscono per mangiare di meno, hanno poco appetito. "Questo succede perché il caldo tende ad abbassare la pressione e questo comporta un rallentamento di tutte le nostre attività". Per ovviare a questo inconveniente dobbiamo fare due cose: la prima riguarda la casa, la seconda più strettamente la dieta. "Intanto cerchiamo di rinfrescare la zona in cui mangiamo, se abbiamo un climatizzatore o un ventilatore è meglio utilizzarli in cucina o nella stanza da pranzo, anziché nella camera da letto" suggerisce Gargiulo. "E poi scegliamo cibi freschi, digeribili e appetibili. Puntiamo su delle verdure, prepariamoci anche un piatto di pasta ma fresco, non condiamolo con il ragù che ha cotto 12 ore. Meglio una pasta fredda con pomodorini e mozzarella oppure un'insalata di riso: piatti che siano digeribili e che ci facciano venire voglia di mangiare". Attenzione però a non portarli in tavola subito dopo averli tirati fuori dal frigo. "Devono essere freschi ma non gelati, altrimenti rischiamo una congestione (esattamente come con le bibite ghiacciate)". In alternativa se non abbiamo proprio fame possiamo mangiare magari un gelato. "Scegliamo dei gusti alla frutta, ovviamente non deve diventare un'abitudine, ma in alcuni casi possiamo usare il gelato come un sostitutivo del pasto". 


3. Raddoppiare la quantità di acqua da bere

Se in inverno beviamo (o almeno dovremmo) almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, in estate possiamo anche raddoppiare questa quantità. "Con il caldo sudiamo di più, perdiamo più liquidi e il nostro organismo ne ha un fabbisogno maggiore". Oltre all'acqua possiamo introdurre anche altri liquidi come delle tisane fredde, ma attenzione però perché non tutte le bibite che ci appaiono rinfrescanti sono davvero utili. "In estate si tende per esempio a bere il tè freddo: in realtà però la teina ha un effetto diuretico e per questo rischiamo di bere e di liberarci subito di quello che ingeriamo, senza raggiungere lo scopo desiderato. Meglio scegliere allora un tè deteinato". Vietate invece le bevande zuccherine. "Sono ricche di edulcoranti e apportano una quantità eccessiva di calorie". Possiamo però prepararci alcune tisane fredde. "Quella col finocchio ad esempio è perfetta perché è fresca e ha anche un effetto lenitivo se soffriamo di mal di pancia. Oppure possiamo prepararci dell'acqua con il limone, purché non aggiungiamo zuccheri. O ancora con lo zenzero. Attenzione sempre alle preparazioni casalinghe: sciacquiamo bene la frutta, utilizziamo sempre quella fresca e consumiamola velocemente per evitare che marcisca nella nostra bottiglia". 


4. Integratori sì o no?

Se in inverno si corre a fare scorta di integratori per rinforzare il sistema immunitario, in estate sembrano indispensabili per affrontare questa sensazione di fiacchezza causata dal caldo. Ma sono davvero necessari? "È importante fare un distinguo – spiega Gargiulo – Quelli a base di sali minerali, di magnesio e di potassio possono essere utili per reintegrare i liquidi che perdiamo con il sudore e sono sicuri perché il nostro organismo assorbe quello di cui ha bisogno ed elimina il surplus. Utili anche quelli a base di carnitina, ideali per chi fa sport perché funzionali alla muscolatura. Attenzione invece agli integratori a base di ferro che se in eccesso si accumula nel fegato senza essere smaltito. Sconsigliati invece i multivitaminici: in estate frutta e verdura contengono un bel concentrato di vitamine utili per il nostro corpo e per questo è meglio assumerle in questo modo che attraverso un'integrazione chimica". In ogni caso prima di correre in farmacia è consigliabile parlarne con il medico di famiglia. "Non dimentichiamo che alcuni integratori potrebbero infatti andare in contrasto con le terapie farmacologiche".


5. Fare una doccia fredda è davvero rinfrescante?

Un'altra abitudine tipicamente estiva è la doccia fredda. "Niente di più sbagliato – avverte Gargiulo – Quando l'acqua è troppo fredda il nostro organismo va rapidamente incontro a un abbassamento della temperatura che provoca una reazione opposta: dopo la doccia cercherà di rialzare la temperatura del corpo, annullando l'effetto del fresco. Per questo è meglio fare una doccia al massimo tiepida, a 33-34 gradi che abbasserà di poco la temperatura corporea e che ci darà in maniera più lenta, ma più duratura, una gradevole sensazione di fresco". 


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Asparagi: proprietà e virtù depurative dell’ortaggio afrodisiaco

 Gli asparagi, oltre ad essere molto gustosi, hanno tante proprietà benefiche: stimolano la diuresi, depurano l’organismo aiutano a prevenire i tumori, inoltre sono antiossidanti e svolgono una funzione antidepressiva. Ecco tutte le proprietà degli asparagi!



Gli asparagi sono ortaggi teneri e gustosi molto apprezzati per le loro proprietà diuretiche e depurative: sono composti per il 90% di acqua e contengono le purine che originano l'acido urico aiutando a ridurre il ristagno di liquidi.

Dal punto di vista nutrizionale gli asparagi sono ricchi di sali minerali, come calcio, fosforo, potassio, ma soprattutto il cromo che aiuta l'insulina a trasportare il glucosio dal sangue alle nostre cellule. Sono privi di colesterolo e contengono fibre vegetali molto utili per il benessere di stomaco e intestino. L'acido folico e la vitamina B12 invece, proteggono il sistema nervoso. Inoltre sono ricchi di vitamina A, C e vitamina E che conferiscono agli asparagi proprietà antiossidanti, oltre a rinforzare il sistema immunitario. L'asparagina poi ripulisce e purifica intestino, fegato, reni e polmoni.


Gli asparagi appartengono alla famiglia delle Liliaceae, la stessa di cui fanno parte anche aglio  e cipolla, ma hanno in più la clorofilla che conferisce loro il tipico colore verde. In passato erano considerati "ortaggi proibiti" perché ritenuti afrodisiaci, qualità riconosciuta anche da grandi personaggi della storia come Napoleone III e Luigi XIV. Sono originari dell'Asia ma sono molto diffusi anche in Europa: Italia, Francia e Germania ne sono i principali produttori. La varietà di asparagi più conosciuta è quella di colore verde e può essere coltivato o selvatico, ma ci sono anche altre varietà: l'asparago bianco, rosa e viola. Il colore dipende dalle condizioni in cui sono stati coltivati e cioè se sono stati esposti o meno alla luce.

Proprietà e benefici degli asparagi

Diuretici e depurativi sono un toccasana per i reni: gli asparagi contengono le purine che ci liberano dai ristagni di liquidi e che riducono il rischio di calcoli renali. Inoltre contengono asparagina che provoca il forte odore che avvertiamo nell'urina dopo che abbiamo mangiato asparagi. L'odore dell'urina è legato alla salute dei reni e alla loro efficienza: se il sistema renale funziona bene si avvertirà questo tipico odore delle urine 15 minuti dopo aver mangiato asparagi. Da sempre sono utilizzati nella medicina popolare come antinfiammatorio per la milza e drenante per i polmoni inoltre, il rapporto potassio/azoto e asparagine, li rende degli ottimi spazzini capaci di ripulire nello stesso momento intestino, fegato, reni, polmoni e pelle. L'azione diuretica di questo ortaggio ricco di virtù è utile anche a combattere la cellulite liberando il corpo dai ristagni e dalle scorie.

Prevengono il diabete: consumare asparagi aiuta a prevenire il diabete di tipo 2 in quanto, alcune sostanze contenute in questo ortaggio, sono in grado di favorire la produzione di insulina, abbassando i livelli di glucosio nel sangue.

Antiossidanti e benefici per la pelle: gli asparagi sono ricchi di sostanze antiossidanti e ciò li rende utili a contrastare i segni dell'invecchiamento e a combattere gli effetti dannosi dei radicali liberi anche grazie ai carotenoidi, utili per assimilare la vitamina A, e che proteggono la nostra pelle dalla precoce comparsa delle rughe. Il glutadione aiuta la pelle proteggendola dagli effetti dannosi dei raggi solari e dell'inquinamento.

Abbassano la pressione e prevengono le malattie cardiocircolatorie: grazie alle saponine, ai polifenoli e al potassio gli asparagi aiutano ad abbassare le pressione alta. Inoltre il potassio garantisce il buon funzionamento dei muscoli, compreso il cuore prevenendo anche le malattie cardiovascolari.

Aiutano la circolazione: gli asparagi contengono rutina che rinforza le pareti dei capillari aiutandoci a migliorare la circolazione sanguigna ma anche il microcircolo prevenendo la comparsa dei capillari.

Antitumorali: l'inulina contenuta negli asparagi è importante per la prevenzione del tumore al colon. Inoltre contengono una sostanza, il glutadione che aiuta il nostro organismo a liberarsi da sostanze dannose e potenzialmente cancerogene. Per questo gli asparagi sono un alimento ottimo per prevenire anche altre forme di tumore, in particolare: tumore alle ossa, al seno, ai polmoni e alla laringe.

Effetti lassativi per stomaco e intestino: l'inulina e l'alto contenuto di fibre rendono gli asparagi utili al buon funzionamento di stomaco e intestino: facilitano la digestione e proteggono la flora batterica intestinale, oltre ad avere un effetto lassativo. L'inulina rende gli asparagi anche degli antinfiammatori naturali.

Aiutano il sistema nervoso e combattono la tristezza: l'acido folico e la vitamina B12 aiutano a prevenire malattie del sistema nervoso, soprattutto quelle di tipo degenerativo. Gli asparagi svolgono  una funzione antidepressiva, aiutandoci a combattere i momenti di tristezza, ansia, stress e insonnia, grazie a magnesio e potassio che donano anche energia combattendo la stanchezza.

Ottimi per perdere peso: le proprietà diuretiche degli asparagi aiutano a eliminare il gonfiore inoltre contengono poche calorie (20 calorie per 100 grammi di prodotto), sono quindi indicati per chi segue una dieta ipocalorica. Altra caratteristica importante: aumentano il senso di sazietà.

Utili in gravidanza: gli asparagi contengono una buona percentuale di acido folico, elemento indispensabile per prevenire malformazioni del feto. L'acido folico è importante anche per la prevenzione dell'ovaio policistico.

Inoltre gli asparagi contengono calcio: ottimo alleato per la salute di denti e ossa. La vitamina C aumenta le difese immunitarie: ogni 100 grammi di asparagi contengono circa 25 gr. di questa preziosa vitamina, coprendo quasi la metà del fabbisogno giornaliero. Infine, minerali come potassio e magnesio, aiutano anche a combattere i sintomi della sindrome premestruale regolando anche i livelli di colesterolo nel sangue.

Come consumare gli asparagi

Quando acquistate gli asparagi (che trovate freschi da aprile a giugno) assicuratevi che non siano duri, devono infatti essere flessibili e non spezzarsi, e accertatevi che le cime siano ben chiuse. Mangiarli crudi è il modo migliore per consumarli, magari all'interno di un'insalata. Uno dei metodi di cottura più adatti a preservarne le proprietà nutritive è la cottura a vapore: mettete gli asparagi in una pentola di piccole dimensioni in posizione verticale con le punte fuori dall'acqua per avere una cottura ottimale. Altri metodi di cottura consigliati sono: saltati in padella o cotti alla piastra conditi solo con un po' di olio.

In cucina gli asparagi sono ideali anche per la preparazione di piatti a base di pasta o riso ma, uno degli abbinamenti più amati è quello con l'uovo: possono accompagnare l'uovo al tegamino leggermente ripassati nel burro, oppure sono ottimi per realizzare una gustosa frittata. Si abbinano molto bene anche ai formaggi, alla carne e vengono utilizzati insieme ad altre verdure, come le zucchine, per la preparazione di torte salate.

Controindicazioni

Gli asparagi contengono acido urico e purine, per questo sono controindicati in caso di gotta, cistite, prostatite, nefropatie, calcoli renali, prostatite e malattie osteoarticolari e reumatiche.

Inoltre possono causare meteorismo e gonfiori addominali a causa della fermentazione di uno zucchero contenuto negli asparagi: il raffinosio.

Gli asparagi sono sconsigliati a quei soggetti che sono allergici al nichel, all'acido acetilsalicilico, ma anche ad altri alimenti che appartengono alla famiglia delle liliaceae, come aglio e cipolla, in quanto potrebbero verificarsi reazioni allergiche con la presenza di irritazioni cutanee.

Dopo aver mangiato asparagi l'odore dell'urina potrebbe essere più intenso a causa dello zolfo.

Gli asparagi sono sconsigliati la sera a chi soffre di insonnia e se ne sconsiglia il consumo anche in gravidanza.

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sabato 27 maggio 2023

Quante volte possiamo fare il gel per unghie?

Tutto quello che c’è da sapere

Per molte donne, avere belle unghie forti e luminose è fondamentale. Per questo, molte di loro scelgono di utilizzare il gel per unghie per ottenere quello che desiderano. Tuttavia, la maggior parte delle donne non sanno quanti volte possono fare il gel per unghie senza danneggiare le loro unghie.

La realtà è che non esiste una risposta universale a questa domanda, poiché i tempi di ricrescita delle unghie variano da persona a persona. Tuttavia, ci sono alcune cose che puoi fare per proteggere le tue unghie mentre continui a fare il gel.

La natura delle unghie

Prima di immergersi nel dibattito su quante volte si può fare il gel per unghie, è importante conoscere la struttura e la composizione delle unghie.

Le unghie sono composte da una proteina chiamata cheratina, che viene prodotta dalle cellule dell’unghia. La cheratina fornisce alle unghie la loro resistenza e durata. L’unghia è anche protetta da diverse strati di smalto, che aiutano a mantenere la sua elasticità.

Quantità di solventi e prodotti chimici

Il gel per unghie è fatto di una miscela di solventi, prodotti chimici e polimeri che si solidificano quando vengono esposti alla luce UV. Il problema principale con i prodotti per unghie in gel è che contengono una quantità elevata di solventi e prodotti chimici, che se utilizzati troppo spesso, possono danneggiare le unghie.

Quante Volte Possiamo Fare il Gel per Unghie?

Come accennato in precedenza, non esiste una risposta universale a questa domanda. Tuttavia, ci sono alcune cose da considerare quando si sceglie di fare il gel per unghie, come:

  • La qualità del prodotto: la qualità del prodotto dipende dal brand che scegli. Assicurati di scegliere un prodotto di alta qualità come quelli disponibili sul sito web sito web ufficiale La Femme.
  • La frequenza di utilizzo: il gel per unghie dovrebbe essere usato al massimo ogni due settimane, permettendo alle tue unghie di rigenerarsi e respirare. L’uso continuo del prodotto può causare danni irreparabili alla cheratina delle unghie.
  • L’igiene delle unghie: uno dei motivi principali per cui le persone soffrono di problemi alle unghie è quando utilizzano il gel con delle unghie non pulite. Accertati di pulire bene le tue unghie prima di iniziare il processo del gel per unghie e di utilizzare uno strumento già sterilizzato.

Gel per Unghie Fatto in Casa

Una soluzione alternativa per chi vuole evitare prodotti commerciali dannosi è fare il gel per unghie fatto in casa. Questa opzione può essere molto più sicura per le tue unghie, ma richiede una certa conoscenza chimica.

Se decidi di fare il gel per unghie fatto in casa, è importante fare attenzione ai prodotti utilizzati. Assicurati che siano di alta qualità e che non contengano prodotti chimici dannosi o tossine.

Conclusione

In sintesi, non esiste una risposta universale a quante volte puoi fare il gel per unghie, ma ci sono delle regole che puoi seguire per evitare problemi alle tue unghie. La cosa più importante è utilizzare prodotti di alta qualità e non usare il gel per unghie troppo spesso, in modo che le tue unghie possano rigenerarsi e respirare.

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Supplementi nutrizionali orali: cosa sono e quando usarli

 Con la sigla ONS si fa riferimento ai supplementi nutrizionali orali. Si tratta di prodotti ampiamente utilizzati nei casi in cui non si è in grado di alimentarsi a sufficienza e quindi si fa fatica a soddisfare le proprie esigenze nutrizionali soltanto attraverso l’alimentazione.


Quando vanno usati i supplementi nutrizionali orali?

In generale, l’apporto calorico giornaliero dovrebbe essere di circa 30-35 kilocalorie per ogni chilogrammo di peso corporeo. Tuttavia per chi affronta i trattamenti oncologici può accadere di non riuscire a soddisfare
questo bisogno. Le terapie possono causare degli effetti collaterali che riducono l’appetito come la disgeusiaChemioterapia e radioterapia, infatti, oltre a provocare nausea e vomito, possono modificare il sapore degli alimenti, rendere difficile la deglutizione e alterare la preferenza dei cibi.

Di conseguenza si può andare incontro ad una carenza dei nutrienti essenziali sino ad arrivare in alcuni casi a provocare uno stato di malnutrizione. La malnutrizione e l’inattività causata dalla stanchezza e dal malessere generale possono provocare perdita di peso e di massa muscolare. Tutto questo influenza in modo negativo anche la risposta alle terapie e più in generale la qualità di vita.

Per questa ragione se ci si dovesse accorgere di non riuscire ad alimentarsi in modo adeguato è importante segnalarlo velocemente al medico. Il medico potrà intervenire tempestivamente per mantenere uno stato nutrizionale equilibrato attraverso un aumento dell’apporto di calorie e proteine.

I supplementi, infatti, possono aiutare ad affrontare meglio la malattia e a tollerare i trattamenti oncologici.
Non solo, in alcuni casi, ad esempio nel caso di chi è sottopeso il medico potrebbe prescrivere i supplementi
anche come preparazione preoperatoria.

Cosa contengono gli OSN (supplementi nutrizionali orali)?


Come dicevamo i supplementi sono realizzati per fornire quei nutrienti che altrimenti non potrebbero essere
assunti in quantità sufficiente. Tra questi:

  • quando assumere i supplementi nutrizionali oraliProteine: essenziali per riparare i tessuti danneggiati, mantenere i muscoli in salute e il sistema
    immunitario sano
  • Aminoacidi
  • Vitamine
  • Minerali
  • altri nutrienti.

Oggi esiste una vasta gamma di ONS a formulazione standard, liquidi o in polvere, e specifica per patologia.

Ad esempio per contrastare la perdita di massa muscolare dovuta all’età e per recuperare energie dopo un ricovero o una malattia, generalmente sono consigliati ONS ipercalorici a base di:

  • leucina, amminoacido essenziale importante per aiutare la sintesi proteica e per aiutare a prevenire la demolizione delle proteine endogene;
  • proteine;
  • vitamina D.

Invece, per migliorare l’efficacia della terapia e per aiutare  chi non può assumere troppi liquidi, sono consigliati ONS ad alto contenuto calorico, proteico e di vitamina D. Questa combinazione è fondamentale, ad esempio, in caso di comorbidità, di malattie oncologiche o di malnutrizione.

Gli ONS possono essere utilizzati come unica fonte di nutrizione, ma sono più comunemente prescritti come
supplemento agli alimenti normali o in caso di malnutrizione. Vanno assunti su prescrizione del medico nutrizionista che, in base alla specifica esigenza, può consigliarli a breve termine, durante la fase acuta della malattia, ma anche nei casi di condizioni croniche a lungo termine.

Chi prescrive gli ONS e dove si comprano?

I supplementi nutrizionali orali non richiedono la prescrizione medica, tuttavia i prodotti sono da assumere
sempre sotto controllo medico. Sarà infatti il nutrizionista a valutare se sia necessario integrare l’alimentazione e in che modo.

E’ importante rivolgersi ad un nutrizionista che sappia come trattare chi sta seguendo le terapie oncologiche.

dove comprare i supplementi nutrizionali orali

Gli ONS sono acquistabili al banco in parafarmacia o in farmacia.
Grazie ad un decreto legge a partire da dicembre 2017 e per tutto il 2018, le persone che hanno avuto bisogno
di acquistare i supplementi nutrizionali hanno potuto detrarre le spese al 19% come accade per gli altri farmaci,
prodotti sanitari, ecc.

Quanti supplementi nutrizionali orali si possono prendere e come li prendo?

Ogni persona è diversa. Per questo sarà il medico nutrizionista a consigliarti quanti supplementi nutrizionali è necessario prendere ogni giorno e quali tipi sono più adatti alla tua condizione. Solitamente la valutazione
individuale tiene conto delle esigenze nutrizionali e delle preferenze di gusto e consistenza per garantire una prescrizione personalizzata. Gli ONS infatti contengono spesso macronutrienti (proteine, carboidrati e lipidi) e micronutrienti (vitamine e minerali) a diversi livelli di concentrazione.

Per accontentare i gusti di tutti, esistono diversi tipi differenti di supplementi disponibili.
Per prima cosa, considerando la consistenza, si possono trovare:


In questo caso si presentano sottoforma di drink pronti da bere (come succhi e frullati) e dessert o yogurt da consumare freddi. Sono stati sviluppati anche in forma pre-addensata come le zuppe da consumare calde.

Sono disponibili come polveri da preparare
come bevande o da aggiungere al proprio cibo preferito.


Anche i formati e i gusti variano, così da soddisfare diversi appetiti. Alcuni, ad esempio, sono disponibili in forma di shot cioè mini drink.
Se invece si considerano le quantità solitamente le prescrizioni sono tra 1 e 3 supplementi al giorno.

Quando si può interrompere l’assunzione?

Come già detto, l’assunzione degli ONS va monitorata da un medico nutrizionista per garantire che rimanga
adeguata ai bisogni del momento. L’uso dei supplementi può essere sospesa quando:

  • quando interrompere assunzione onsL’assunzione orale di cibo soddisfa i requisiti nutrizionali
  • Si è raggiunto l’obiettivo in termini di peso ponderale
  • L’indice di massa corporea è nella norma
  • La condizione medica della persona è cambiata, ad es. una persona con difficoltà di deglutizione
    recupera alcune o tutte le funzionalità
  • La persona non li tollera più.

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sabato 6 maggio 2023

Metodo Montessori: 10 principi per educare bambini felici

 Il metodo Montessori per educare bambini felici, avete mai pensato di sperimentarlo? I principi alla base del metodo Montessori sono applicabili da tutti

Il metodo Montessori per educare bambini felici, avete mai pensato di sperimentarlo? I principi alla base del metodo Montessori sono applicabili da tutti, anche in casa e in famiglia, pur non avendo a disposizione i materiali tipici di questo stile di apprendimento.

Secondo Maria Montessori, al centro dell’apprendimento troviamo il bambino stesso con la sua esigenza di apprendere e di imparare all’interno di un ambiente ricco, vario e stimolante. I bambini stessi possono essere lasciati liberi di scegliere i materiali, i giocatoli e gli strumenti che preferiscono utilizzare in un determinato momento, perché ogni esperienza rappresenta un’occasione di apprendimento.

Ecco alcune riflessioni sul metodo Montessori che potranno ispirarvi come genitori, educatori e insegnanti.

Metodo Montessori: ambiente e ordine

Maria Montessori credeva che i bambini imparassero meglio in un ambiente ordinato. Il consiglio è di creare sezioni diverse in uno scaffale dove riporre libri, puzzle e giocattoli. È utile scegliere come contenitori ceste e cestini da posizionare ad altezze facilmente raggiungibili dai bambini. L’abitudine all’ordine aiuta i bambini a comprendere quanto sia importante riporre giocattoli e oggetti al proprio posto alla fine della giornata. Mettete a disposizione dei bambini giochi, mobili e oggetti realizzati in materiali adatti e delle dimensioni giuste per la loro età e statura.

Movimento e apprendimento

Secondo Maria Montessori, i bambini hanno bisogno di concentrarsi in alcune attività che richiedano l’utilizzo e il movimento delle mani. Pensiamo alla classica scena in cui un bambino impara ad impilare dei cubetti di legno uno sull’altro. In questa attività, che sembra un gioco, il bambino non si sta semplicemente divertendo ma sta apprendendo l’importanza della concentrazione e della coordinazione.


La libera scelta nel Metodo Montessori

Maria Montessori credeva che la libera scelta fosse il più importante dei processi mentali dell’essere umano. I bambini imparano molto di più e assorbono più informazioni quando vengono lasciati liberi di compiere le proprie scelte. Libertà di scelta non significa però libertà di fare ciò che si vuole senza regole. Si tratta infatti di una libertà che porta alla capacità di scegliere la cosa giusta da fare. E per il bambino la cosa giusta è decidere di soddisfare i propri bisogni per compiere un nuovo gradino del proprio percorso di crescita.

Stimolare interesse

Il bambino impara e apprende meglio se vive in un ambiente stimolante e ricco di oggetti interessanti che attirino la sua attenzione. I bambini dovrebbero avere a disposizione tanti libri diversi, materiali con cui realizzare nuovi piccoli oggetti fatti a mano, strumenti per disegnare e colorare e tutto ciò che possa stimolare la loro creatività. Anche un sottofondo di musica classica o rilassante può essere utile durante il gioco e l’apprendimento.


Metodo Montessori: le ricompense

Maria Montessori non amava i sistemi di insegnamento basati sui premi e sulle punizioni perché riteneva che la vera ricompensa per il bambino doveva essere rappresentata dall’apprendimento stesso e dalla sua capacità di aver imparato qualcosa di nuovo grazie alla propria curiosità e alle proprie forze. Secondo il metodo Montessori, il vero premio è riuscire a raggiungere l’obiettivo: completare un puzzle, versare l’acqua nel bicchiere o travasare una piantina.


Attività pratiche

L’apprendimento dei bambini secondo il metodo Montessori avviene soprattutto attraverso attività pratiche durante l’età prescolare. Le attività pratiche aiutano il bambino a stimolare il senso del tatto, della vista e dell’udito, ad imparare l’ordine, la concentrazione e l’indipendenza. Le attività utili ad affinare i sensi contribuiranno ad un migliore apprendimento durante i successivi anni di scuola.

Gruppi con bambini di età diverse, la ricetta del Metodo Montessori

A scuola i bambini vengono distribuiti nelle diverse classi in base all’età, ma Maria Montessori credeva molto nella formazione di gruppi misti con bambini di età diverse perché riteneva che ciò fosse uno stimolo all’apprendimento. Ad esempio i bambini più piccoli saranno incuriositi da ciò che fanno i più grandi e chiederanno loro delle spiegazioni. A propria volta i grandi saranno felici di insegnare ai piccoli ciò che sanno fare e che hanno già imparato. Questo consiglio è molto importante per i genitori che hanno bambini di età diverse. Le attività da svolgere insieme durante i lavori di gruppo possono includere: disegno, giardinaggio, lavoro a maglia e sport. Uno dei principi alla base del metodo Montessori è proprio quello di lasciare interagire bambini di età diverse in modo che imparino gli uni dagli altri.

Importanza del contesto

È importante, secondo il metodo Montessori, che gli argomenti e i concetti da apprendere siano inseriti nel giusto contesto. In questo modo i bambini li comprenderanno e li ricorderanno meglio. Esempi concreti sono più facili da capire rispetto a concetti astratti. Questo principio comprende anche quanto sia fondamentale capire che i bambini imparano meglio facendo qualcosa piuttosto che rimanendo semplicemente ad ascoltare.

Il ruolo dell’insegnante secondo il Metodo Montessori

Nel metodo Montessori l’insegnante ha il ruolo di dirigere e di agevolare le attività dei bambini. Non è soltanto una persona che tiene una lezione parlando degli argomenti che vorrebbe insegnare. I genitori che svolgono il ruolo di insegnanti per i loro bambini nelle esperienze di educazione parentale sanno bene quanto sia importante un coinvolgimento diretto e concreto nelle attività dei bambini, che in questo modo diventano più divertenti e meno aride.

Indipendenza e autodisciplina

Il metodo Montessori incoraggia i bambini a sviluppare indipendenza e autodisciplina. Con il tempo i bambini impareranno a riconoscere quali sono le proprie passioni e inclinazioni e vi faranno comprendere lo stile di apprendimento che preferiscono. Alcuni bambini amano la lettura, mentre altri sono più portati per le attività pratiche. Maria Montessori ha cercato di unire in modo bilanciato tutti gli aspetti dell’apprendimento tanto che i principi base del suo metodo possono essere applicati ancora oggi sia dagli insegnanti che dai genitori.

PER CONCLUDERE, LE FACCENDE NEL METODO MONTESSORI

Ricordiamo che i bambini sono naturalmente attratti dalle attività che hanno degli obiettivi finali chiaramente definiti. Amano sentirsi utili agli occhi dei genitori ed è per questo che il loro contributo ai lavori domestici può essere importante. Per questo, secondo il Metodo Montessori, è importante che i bambini fin da piccoli imparino i lavoretti di casa.

Dai 2 ai 3 anni, ad esempio, sono perfettamente in grado di mettere a posto i loro giochi e di impilare libri e riviste, ma riescono anche a riempire la ciotola di cane e gatto.

Dai 4 ai 5 invece potrebbero già cimentarsi in piccole faccende domestiche, come rifare il letto e tirar via le erbacce del giardino.

A 10 anni invece, è possibile chiedere il loro aiuto con i fratellini più piccoli, a scaricare la lavastoviglie e a lavare l’auto. Possono anche cimentarsi in cucina, chiaramente sotto stretta supervisione di un adulto. E sono perfettamente in grado di cambiare le lenzuola del loro letto.

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Ecco il vero segreto per educare bambini rispettosi (e senza capricci)

 I bambini sono lo specchio di noi stessi, delle "spugne" pronte ad assorbire qualsiasi tipo di atteggiamento. Diamo loro il buon esempio





La frase magica per ottenere dai bambini un po’ di attenzione? “Fai come me”. Sfoglia il libro come sto facendo io, mantieni la forchetta come me, mischia quelle tempere come sto mischiando io, abbracciami, coccolami, dimmi che ci sei, così come faccio io con te.

Sembra poco e invece il grosso del lavoro di un genitore è proprio questo: spronare il proprio bambino ad imitarlo. In positivo ovvio.

Perché viene da sé che, se tutto quello che sanno fare mamma e papà per crescere un figlio educato sia urlare i propri “comandi”, quel figlio urlerà nel momento in cui vorrà ottenere qualcosa per sé. Se mamma e papà smanettano in chat invece di godersi un momento libero con lui, anche lui vorrà estraniarsi dal suo non-mondo e cercare a sua volta uno smartphone o un videogioco. E tutto attorno, poi, tace in attesa del successivo scontro.

I bambini sono lo specchio di noi stessi

I bambini sono lo specchio di noi stessi. L’imitazione, a volte anche storpiata e distorta, di quello che siamo. I bambini, non si sfugge, fanno quello che vedono. E psicologia conferma, così come diverse ricerche che hanno evidenziato che, attraverso l’imitazione degli adulti, i più piccoli iniziano il loro personale processo di crescita e di sviluppo. E ciò avviene soprattutto attraverso l’osservazione dei genitori.

E allora, consci del fatto che i bambini siano delle “spugne”, fermiamoci un attimo e valutiamo in che modo ci comportiamo quando siamo in compagnia dei pargoletti di casa. Il tono. È quello dolce e affabile o quello duro e severo? I gesti. Sono di chiusura o amorevoli e gioiosi? E alla guida, per esempio: siamo nervosi e scattiamo sul chi va là se non ci va a genio quello davanti? E perché poi pretendiamo che, quando dall’amichetto non ottiene qualcosa, nostro figlio faccia il presuntuoso o sia egoista?

I bambini ti osservano più di quanto tu creda

Insomma, bimbi e bimbe sono capaci di imitare tutto – consciamente e inconsciamente – e a volte non conoscono assolutamente il senso di ciò che copiano dall’adulto (insidia!). Sono loro che ci osservano e ripetono ogni singolo atteggiamento o forma di linguaggio visto compiere o ascoltato dai più grandi, nonni e zii compresi. Per loro è anche una sorta di soddisfazione personale: per i bimbi, ripetere le azioni degli adulti è una cosa che li appaga e li fa sentire “grandi”.

Nei suoi studi sullo sviluppo cognitivo del neonato, lo psicologo svizzero Jean Piaget aveva osservato come i piccoli imparino subito a rispondere per imitazione (Se piangi, piango. Se ridi, rido anche io) e come già intorno ai 2 mesi di vita riescano a simulare gesti o espressioni del volto senza nemmeno conoscerne il significato.


Più i bambini si fanno grandi più si “affinano” nella imitazione, dando un significato e distinguendo un gesto da un altro. “Imitando prendo il mio posto nell’ambiente”, si dicono, e ciò vuol dire che per i piccoli è gratificante ripetere un gesto o una parola, perché “se lo hanno fatto o detto mamma e papà vuol dire che è bene e riceverò apprezzamento”.


Dai il buon esempio per crescere bimbi educati e rispettosi

Questo è il primo ragionamento in fase infantile. C’è poi un passo successivo in cui, mente scevra da ingenuità, i bambini mettono in campo determinati atteggiamenti imitativi a volte solo per sfida: rendendosi conto che un gesto o una parola ripetuti suscitano reazioni negative nell’adulto, li ripetono per attirare l’attenzione. Così come se la risposta dei genitori dovesse essere una bella risata.

Poniamo allora attenzione a come ci rapportiamo ai nostri figli. Come per farci raccontare la propria giornata, basta raccontare loro la nostra, così occhi, cuore e mente loro sarà un libro su cui scrivere solo cose buone e belle se occhi, cuore e mente nostri sono liberi da comportamenti bruschi e frasi fuori luogo. Parole dolci e gesti gentili, comportamenti educati e rispetto, tanto rispetto, verso il prossimo – che sia il fratellino più piccolo o l’anziana del piano di sopra o il clochard che chiede elemosina. Solo dando il buon esempio, cresceremo adulti educati e rispettosi dell’altro e dell’ambiente. E bambini felici.

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