martedì 3 maggio 2016

Le 8 regole d’oro per la prevenzione dei tumori


Il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile


Il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile. A ricordarlo sono gli oncologi, che propongono 8 semplice regole 'anticancro':

1) NO AL FUMO: il 25-30% di tutti i tumori è correlato al consumo di tabacco. Ogni anno, nel mondo, tre milioni di persone perdono la vita per questa causa: si calcola che i fumatori muoiano mediamente otto anni prima. Numerose ricerche confermano la pericolosità anche del fumo passivo.
2) MODERARE IL CONSUMO DI ALCOL: l'alcol aumenta il rischio di cancro del cavo orale, faringe, esofago e laringe. È inoltre fortemente correlato all'insorgenza di tumore del fegato, intestino e mammella nelle donne. L'assunzione è assolutamente sconsigliata prima dei 15 anni.
3) SEGUIRE LA DIETA MEDITERRANEA: è dimostrato che il maggior apporto di frutta e verdura, specie se crude, ha un forte effetto protettivo sul rischio di numerose forme tumorali, in particolare a carico degli apparati digerente e respiratorio.
4) CONTROLLARE IL PESO: l'obesità e l'elevata assunzione di grassi costituiscono importanti fattori di rischio da evitare. È dimostrato che persone con un sovrappeso uguale o superiore al 40% presentano tassi più elevati di mortalità per cancro del colon-retto, prostata, utero, cistifellea e mammella.
5) PRATICARE ATTIVITÀ FISICA: lo sport riduce in modo notevole le possibilità di sviluppare un cancro. I sedentari hanno una probabilità del 20-40% superiore di ammalarsi.
6) NO ALLE LAMPADE SOLARI E ATTENZIONE A NEI E NODULI: la pericolosità delle lampade abbronzanti è ormai dimostrata e sono considerate cancerogene al pari delle sigarette. Un'esposizione precoce, in particolare prima dei 30 anni, incrementa del 75% il rischio di sviluppare il melanoma. La presenza di nei è inoltre indice di una maggiore predisposizione allo sviluppo di neoplasie della pelle, vanno quindi tenuti sotto controllo.
7) PROTEGGERSI DALLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI: il 15-20% dei tumori deriva da infezioni che possono essere prevenute; fra queste alcune, come l'epatite o il papilloma virus, possono essere trasmesse attraverso i rapporti sessuali. Per proteggersi è bene utilizzare sempre il preservativo.
8) NO ALLE SOSTANZE DOPANTI: gli steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumori, in particolare a fegato, prostata e reni.

Fonte

Rimedi naturali per la memoria, sì a menta e rosmarino



Nuovi studi confermano i benefici, rispettivamente, di tè e olio esenziale

Per migliorare la memoria possono bastare semplici rimedi naturali come un tè alla menta o l’olio essenziale di rosmarino. A svelarlo sono le ricerche condotte al Dipartimento di Psicologia della Northumbria University, nel Regno Unito, presentati a Nottingham in occasione della conferenza annuale della British Psychological Society. D’altra parte, le stesse ricerche hanno dimostrato che camomilla e olio essenziale di lavanda esercitano un effetto totalmente opposto: calmano, rilassano e riducono le capacità mnemoniche.

Già in passato i ricercatori del Dipartimento di Psicologia della Northumbria University avevano dimostrato che la salvia, il ginseng, la citronella e il gingko biloba possono migliorare le performance cognitive. Nei loro nuovi studi hanno voluto concentrare l’attenzione sulla menta, rinomata per la sua capacità di migliorare l’attenzione. L’effetto dell’assunzione di un tè alla menta è stato confrontato con quello del consumo di camomilla e di acqua calda; ne è emerso che la menta migliora sia l’umore che le capacità cognitive, misurate mediante test specifici prima e dopo il consumo delle bevande. In questo modo il tè alla menta può aiutare a migliorare la memoria a lungo termine. Al contrario, la camomilla esercita un effetto calmante e sedativo che rallenta significativamente la memoria e riduce l’attenzione.

Una seconda ricerca condotta su individui di età superiore ai 65 anni ha previsto che i partecipanti trascorressero del tempo in stanze in cui veniva diffuso dell’olio essenziale di rosmarino, dell’olio essenziale di lavanda o nessun olio. In questo caso i test condotti hanno misurato la memoria prospettica, cioè la capacità di ricordare di fare qualcosa in un determinato momento o dopo avere ricevuto un sollecito. Ne è emerso che mentre l’olio essenziale di lavanda aiuta ad aumentare la calma riducendo, allo stesso tempo, la memoria prospettica l’olio essenziale di rosmarino migliora del 15% i risultati ottenuti ai test per la valutazione di questo tipo di memoria. “Questo [risultato] è potenzialmente molto importante perché la memoria prospettiva, ad esempio, ci permette di ricordare di prendere un farmaco in determinati momenti della giornata”, ha spiegato Mark Moss, direttore del Dipartimento di Psicologia della Northumbria University.

“E’ interessante osservare gli effetti contrastanti che diverse erbe possono esercitare sia sull’umore che sulla memoria, e la nostra ricerca suggerisce che possano esercitare effetti benefici, in particolare nelle persone anziane - ha commentato Moss - Se per il resto si è sani, allora questa ricerca suggerisce che c’è un modo per migliorare la memoria”.


La “tintarella” aumenta rischio infertilità


Le amanti della tintarella sono avvisate: l'eccessiva esposizione al sole riduce le possibilità di avere figli, e, per di più, aumenta il rischio di mortalità infantile. Ad affermarlo sono i ricercatori della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim (Norvegia), in uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B e condotto su un campione di 9062 persone, vissute in Norvegia tra il 1676 e il 1878.

Gli autori hanno calcolato l'ammontare dei raggi ultravioletti presenti sulla terra nel periodo esaminato, basandosi sull'osservazione delle macchie solari sulla superficie del sole. Hanno, poi, confrontato i risultati ottenuti con i dati raccolti nei registri anagrafici delle chiese. Al termine, hanno rilevato che le donne nate negli anni in cui l'attività solare era più elevata hanno avuto meno figli rispetto alle altre. Inoltre, è emerso che anche le loro discendenti avevano procreato meno figli. Questo, secondo gli studiosi, dimostrerebbe che l'infertilità causata dall'eccessiva esposizione al sole potrebbe essere ereditaria.

L'analisi ha dimostrato, inoltre, che l'aspettativa di vita delle bambine nate negli anni in cui l'attività solare era più elevata risultava inferiore di 5,2 anni. Questo fenomeno risultava più evidente nei primi due anni di vita. Secondo gli studiosi, ciò potrebbe essere dovuto al deterioramento dell'acido folico - essenziale per prevenire le malformazioni congenite dei nascituri - provocato dai raggi ultravioletti.

“Il nostro studio – afferma Gine Roll Skjærvø, che ha coordinato la ricerca -, dimostra che se sei incinta e desideri avere molti nipoti dovresti evitare di prendere il sole”.