domenica 31 marzo 2019

Vitamine: dalla A… alla K. I micronutrienti indispensabili per la vita


Cosa sono e dove trovarle ?

Le vitamine sono composti organici fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo. Vengono definite micronutrienti poiché, per svolgere la loro funzione, ne sono necessarie piccolissime quantità.
La parola “vitamina” è stata coniata nel 1912 dal chimico polacco Casimir Funk, che per primo studiò una sostanza contenuta nella parte esterna della cariosside del riso, che si rivelò in grado di alleviare i sintomi di una malattia nota con il nome beri-beri.
Questa patologia era particolarmente diffusa tra le popolazioni dell’Estremo Oriente, la cui dieta era basata quasi esclusivamente sul riso brillato e quindi privato proprio della parte esterna del chicco.
Funk chiamò questa sostanza “vitamina”, unendo le parole “vita” – per sottolinearne l’importanza ai fini dei processi biologici dell’organismo – e “ammina” ovvero un composto organico contenente azoto, comune a molte vitamine. Ad oggi ne sono state identificate 13 e si dividono in due gruppi: quello delle vitamine liposolubili (vitamine A, E, D, K) e quello delle vitamine idrosolubili (vitamine del gruppo B, vitamina C, H e PP). Vediamone ora alcune in dettaglio.

Vitamina A

La vitamina A (o retinolo) è importante per il mantenimento della capacità visiva, per la normale funzione del sistema immunitario e per l'integrità dei tessuti epiteliali.
La si può trovare in alimenti come fegato, olio di fegato di pesce, uova, burro, latte e latticini.

Vitamina E

La vitamina E (o tocoferolo) contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo. È, inoltre, utile per supportare il tessuto connettivo nella sua rigenerazione. Ha azione idratante, antinfiammatoria e lenitiva. La si trova nelle verdure a foglia verde, nei legumi, nelle noci, nei cereali integrali, nelle olive e negli oli di soia, di mais e di semi di cotone.

Vitamina D

La vitamina D (o calciferolo) favorisce l'assorbimento di calcio e fosforo, due componenti essenziali per il mantenimento di ossa e denti normali. Contribuisce in modo significativo al rafforzamento del sistema immunitario. Viene sintetizzata dal nostro corpo con l’esposizione alla luce solare ma si può trovare anche in alimenti come uova, burro, fegato, pesce azzurro, salmone e gamberi.

Vitamina K

Vitamina K

La vitamina K contribuisce al mantenimento di ossa normali e alla normale coagulazione del sangue.
È contenuta in natura negli ortaggi a foglia verde come spinaci, lattuga, broccoli e cavolfiore.

Vitamina C

La vitamina C ha un’importante azione antiossidante e contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario. La si trova nella frutta fresca (kiwi, agrumi) e negli ortaggi (pomodori e peperoni). Assunta insieme al ferro, aumenta l’assorbimento di quest’ultimo. Ecco perché le verdure a foglia verde (ad esempio gli spinaci) andrebbero conditi con il limone.

Vitamine del gruppo B

Queste vitamine sono indispensabili per la produzione di energia, per la metabolizzazione di zuccheri e grassi e per il mantenimento delle funzioni psicologiche e del sistema immunitario. Si trovano in alimenti come fegato, uova, carne, pesce e molluschi fegato, uova, legumi, carne, pesce, frutta secca a guscio e cereali integrali.

L'Aceto di Mele: 10 benefici motivi per usarlo!


L'aceto di mele biologico è alcalinizzante, antiossidante, fa bene ai capelli e al viso... Scopri qui una ricetta per utilizzarlo al meglio!

Una mela al giorno toglie il medico di torno
Questo dice la saggezza popolare e questo confermano le più recenti scoperte mediche: le mele sono ricche di
  • sali minerali tra cui calcio, fosforo, magnesio, potassio, sodio e zolfo
  • oligoelementi come ferro, magnesio, rame
  • vitamine, in particolare vitamina A e C
  • proteine, zuccheri, fibre,...
  • pectina, che agisce come disintossicante dell'organismo
Le sostanze preziose della mela si trovano in tutte le parti del frutto: nel torsolo, nella polpa, e nella buccia, e nell'aceto di mele esse sono ancor più concentrate.

I 10 vantaggi dell'Aceto di Mele

1. Migliora la produzione di saliva ed enzimi digestivi. Ciò porta a una diminuzione del gonfiore addominale, e dei problemi digestivi.
2. Contribuisce al mantenimento di un corretto peso-forma: stimola il metabolismo, e al contempo attenua il desiderio di dolce.
3. Attiva le difese immunitarie, e uccide batteri, funghi e altri micro-organismi.
4. Stimola la circolazione, e contribuisce al drenaggio delle cellule adipose e della cellulite.
5. Migliora la pelle: può essere utilizzato per alleviare acne, punture d'insetto, funghi. Inoltre è un potente antiossidante.
6. Contenendo acido malico, allevia i dolori articolari e contrasta la formazione di calcoli.
7. Alcalinizza il corpo umano.
8. Essendo ricavato anche dalla buccia di mele è ricco di triterpenoidi, che contrastano la proliferazione di cellule tumorali.
9. Essendo acido può essere utilizzato per fare i vapori: tonifica i polmoni favorendo l'espulsione del muco. Inoltre uccide gli eventuali agenti patogeni presenti nell'aria, limitando il contagio.
10. Può essere utilizzato per fare i gargarismi, in una soluzione acqua e aceto: in tal modo si possono alleviare afte, gengive sanguinanti, mal di denti e infezioni del cavo orale.

Per ottenere tutti questi vantaggi è sufficiente utilizzare l'aceto di mele nella propria alimentazione.
Può essere anche assunto tutte le mattine, mescolando insieme 2 cucchiaini di aceto di mele e 1 di miele in un bicchiere di acqua: questo drink contribuisce alla prevenzione di malattie e al mantenimento di un corretto stato di salute.

Fonte

lunedì 26 novembre 2018

Insalata in busta, attenzione !


Batteri resistenti agli antibiotici nelle insalate in busta. Ecco come sconfiggerli

Il contorno probabilmente preferito dai più, anche perché di insalate ce ne sono davvero di tutti i tipi. Molti, invece di prenderle sfuse dal fruttivendolo, preferiscono acquistare le insalate già tagliate e confezionate in busta tra gli scaffali del supermercato. Ma quanto sono sicure?

Ebbene, se è già noto che questi tipi di prodotti freschi possono essere contaminati da batteri rilevanti dal punto di vista dell'igiene, un gruppo di lavoro guidato dal professor Kornelia Smalla del Julius Kühn Institute (JKI), in Germania, ha ora dimostrato che questi batteri possono anche includere batteri resistenti agli antibiotici.

Questi si trovano nel letame, nei fanghi di depurazione, nel suolo e nei corpi idrici. “Il rilevamento preoccupante di questo tipo di batteri sulle piante è in linea con risultati simili per altri alimenti - spiegano dall’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR). Stiamo valutando urgentemente cosa significhi questa scoperta riguardo al rischio per la salute dei consumatori".
Insomma, alla base di una busta di insalata, potrebbe esserci non solo il rischio salmonella che in passato ha già riguardato diversi prodotti dello stesso genere. E non solo, ciò potrebbe valere per tutti i tipi di verdure che si possono consumare a crudo.

Lo studio
Per effettuare le analisi, il gruppo di lavoro ha acquistato insalate miste, rucola e coriandolo nei supermercati tedeschi. I campioni sono stati esaminati per determinare la quantità totale di geni trasferibili di resistenza antimicrobica (i ricercatori usano il termine “resistoma trasferibile”) in Escherichia coli, un batterio intestinale per lo più innocuo, su questi alimenti. Nelle loro analisi, gli esperti si sono concentrati sulla parte dei batteri di Escherichia coli che sono resistenti alla sostanza attiva tetraciclina. Questo perché gli antibiotici tetraciclini sono utilizzati nell’allevamento di bestiame, dove possono promuovere lo sviluppo e la propagazione di batteri resistenti in organi come l’intestino. Questi batteri e una parte degli antibiotici vengono espulsi e quindi trovano la loro strada sui campi attraverso fertilizzanti organici come il letame.
 ricercatori affermano che “i risultati dei test completi mostrano chiaramente che un’ampia varietà di plasmidi trasferibili - portatori del gene in batteri che si verificano all'esterno dei cromosomi - sono stati trovati con geni di resistenza nell’E. Coli da prodotti freschi, resistenza a più classi di antibiotici, batteri di E. coli con queste proprietà sono stati trovati su tutti e tre gli alimenti analizzati”.
 Se questi batteri innocui arrivano sugli alimenti vegetali, possono entrare nell’intestino umano tramite proprio il consumo di verdure crude. Una volta ingeriti, i batteri possono trasmettere i loro plasmidi a qualsiasi batterio patogeno che possa essere presente nell'intestino. Questo è noto come trasferimento genico orizzontale, che in natura consente ai batteri di adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni ambientali. Se un paziente viene trattato con antibiotici, i batteri che hanno incorporato questo tipo di geni trasferibili di resistenza nel genoma hanno un vantaggio e moltiplica di più rispetto ai loro "concorrenti" meno ben equipaggiati. A causa del basso livello di contaminazione dell’insalata con E. coli, non è noto con quale frequenza i geni di resistenza vengano trasferiti nell'intestino umano. Esistono anche poche conoscenze su se e in che misura le malattie sono causate da tali batteri resistenti.

 Il consiglio? Rimane sempre quello di lavare accuratamente le verdure crude, l’insalata e le erbe fresche con acqua potabile prima di mangiarle per ridurre al minimo il rischio di ingestione di agenti patogeni o di batteri resistenti agli antimicrobici.
Le donne incinte e le persone con sistemi immunitari compromessi a causa dell’età avanzata o dell'assunzione di farmaci dovrebbero astenersi dal mangiare insalate preconfezionate e confezionate come precauzione contro le infezioni alimentari e dovrebbero invece preparare le insalate stesse usando ingredienti freschi e accuratamente lavati poco prima del consumo.

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