giovedì 27 marzo 2014

La carne cotta alla brace aumenta il rischio di cancro al colon retto del 70%


Intervista a Mario Pappagallo, giornalista scientifico del Corriere della Sera, è co-autore con il celebre oncologo Umberto Veronesi del libro "Verso la scelta vegetariana". Queste le sue parole: 

La carne cotta alla brace aumenta il rischio di cancro al colon retto del 70 per cento. È dagli anni '80 che è noto. Il secondo dato scientifico è che il grasso animale aumenta dell'30 per cento il rischio di tumore al seno. E questo nel libro è scritto. Questo però non vuol dire che la carne fa venire il cancro ma che bisogna ridurne il consumo. Però in Italia paradossalmente, nonostante i dettami della dieta mediterranea, consumiamo circa800 grammi pro capite alla settimana quando è stabilito dai nutrizionisti che il massimo indicato è sui 450.

Qual'è la condizione più rischiosa nella nutrizione corretta? Eccedere con qualche cibo. La tendenza italiana è mangiare carne tutti i giorni. Non esiste, agli inizi del '900 si mangiava carne una volta a settimana, così come non esistevano diete monotematiche.
È ormai risaputo che un'alimentazione ricca di frutta e verdure eviterebbe nel 20-33% dei casi un tumore al polmone, nel 66-75% un carcinoma gastrico, nel 33-50% un tumore al seno, nel 66-75% un tumore del colon e del retto. 

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