Bloccando l’attività della leptina si ostacola l’attività della fibrosi. Quest’ultima è strettamente collegata con la steatosi epatica. Infatti, un ruolo principale nel fegato grasso è svolto proprio dalla leptina: alti livelli di questo ormone indicano un’alterazione a livello delle cellule epatiche, con produzione di collagene e formazione di fibrosi. Lo studio statunitense, condotto dal dottor Anping Chen, ha evidenziato come la curcumina potrebbe essere una possibile terapia, capace di trattare ed ostacolare la fibrosi, caratteristica della steatosi non alcolica.
Per quanto lo studio sino ad ora abbia dato dei risultati esaltanti e soddisfacenti, occorre che sia confermato e quindi continuare ad eseguire test clinici ed esperimenti sia su cavie animali sia su volontari umani. Se i dati dovessero essere confermati, questa ricerca rappresenterebbe un grande passo avanti per trattare la steatosi epatica. Quest’ultima è un disturbo legato, soprattutto a patologie come l’obesità; ma anche a malattie ben più gravi, come il cancro, la cirrosi epatica o la fibrosi. Chissà che la terapia per questa patologia così variabile e pericolosa si possa trovare proprio in una spezia, che tantissime persone utilizzano per condire i cibi.
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