sabato 23 agosto 2014

Omega 3 pesce: ciò che si sa forse è sbagliato




Omega 3 pesce: ciò che si sa forse è sbagliato


Nel 1970 Hans Olaf Bang e Jørn Dyerberg, due ricercatori danesi, si avventurarono a nord del Circolo Polare Artico e si misero ad osservare delle popolazioni Inuit e conclusero che mangiare tanto pesce difendeva loro dalle malattie cardiache.
Questo comportava, sempre secondo i due, che il discorso fatto per gli Inuit valesse anche per tutti gli altri esseri umani, e venne così sostenuto un trend che continua ai giorni nostri: il nostro cuore e le nostre arterie trarrebbero benefici da una dieta basata prevalentemente sul pesce.
Il problema, scrive Business Insider, è che non è mai stato dimostrato che tra gli Inuit c’era un rischio più basso di contrarre malattie cardiache, nessun test è stato mai effettuato. Tuttavia il mercato di capsule di olio di pesceprospera, nel mentre che gli scienziati conducono esperimenti per trovare un collegamento tra il benessere del cuore e l’assunzione di omega 3 e olio di pesce.
I due ricercatori danesi si recarono ad Uummannaq, un centro abitato in Groenlandia, dove vivevano al tempo 1.350 anime e lì prelevarono dei campioni di sangue da 300 di essi. Dalle analisi emerse che gli Inuit avevano livelli più bassi di lipidi come colesterolo e trigliceridi rispetto ai danesi, e avevano, in proporzione, più molecole di acidi Omega-3, che si trovano in pesce, olio di pesce, crostacei, noci, etc.
Poi i due scienziati analizzarono dei campioni del cibo mangiato dalla popolazione del posto, che era, fondamentalmente, carne di foca, balena e uccelli marini e pesce. Da tali abitudini ci si potrebbe aspettare un maggiore rischio di contrarre malattie cardiache, ma secondo Bang e Dyerberg questa, anzi, aveva l’effetto contrario.
I risultati della ricerca dei due danesi mostra uncollegamento tra un cuore sano e il mangiare pesce, ma non prova in alcun modo che il benessere derivi dalle sostanze in esso contenute. I due scienziati hanno riportato i dati globali, ma non hanno esaminato caso per caso gli Inuit della Groenlandia: chi mangia più pesce potrebbe anche assumere delle altre sostanze che danneggiano il cuore in quantità minori, oppure avere uno stile di vita più sano.

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