domenica 5 luglio 2015

Mangiar fichi rende più forti i giovani, aiuta la salute degli anziani e attenua le rughe !



Non per niente da sempre il fico è considerato un frutto afrodisiaco con proprietà rinvigorenti.
La pianta, ficus carica, vanta origini Medio Orientali, nella bassa valle del fiume Giordano. Il termine carica si riferisce alla Caria, la regione dell’Asia Minore tra Mesopotamia, Palestina ed Egitto, dove furono avviate le prime coltivazioni.

È una pianta xerofila, ovvero abituata a lunghi periodi di siccità.
Albero della vita, assimilato dagli Egizi alla fenice, era venerato dai Greci e dai Romani. Platone era soprannominato “mangiatore di fichi” poiché li associava a una rigogliosa intelligenza.
Ippocrate aveva scoperto il potere cagliante del lattice.
Per i Romani il fico rappresentava la la ruma (mammella), prosperosa e generosa, da cui spillarono gocce di denso latte che nutrirono Romolo e Remo.
Il fico appartiene alla famiglia delle moracee, dai cui rami pendono i siconi (sikon in greco significa escrescenza, tumore), cioè i falsi frutti, infiorescenze che impollinate dalle api, diventano infruttiscenze, dando luogo ai veri frutti, i già citati acheni.
Dalle piante femmine, ficus carica sativa originano i frutti commestibili. Le piante maschili, dette caprifico, producono il polline per inseminare, caprificare le femmine. I suoi frutti non sono commestibili. Il colore dei fichi varia dal verde pistacchio, al violetto, al viola scuro.
In Italia i più pregiati sono quelli di Caserta ma vantano un’ottima qualità anche le varietà Pugliese, Siciliana e Romanesca velletrana; quest’ultimi piccoli, morbidi, giallini, dalla buccia sottilissima, si gustano in un boccone.
I primi a comparire, tra maggio e giugno, sono i fioroni, detti anche i fichi di San Giovanni, grossi e piriformi sono i meno saporiti.
fichi veri, di piccola pezzatura, verdi e viola, si raccolgono tra agosto e settembre. Il sole dell’estate li rende particolarmente mielosi.

PROPRIETÁ ED UTILIZZI

I fichi per l’82% del peso sono costituiti da acqua, l’11% da carboidrati, il 2% da fibre, l’1% da proteine e lo 0,2% da grassi. Hanno un elevato contenuto di sali minerali quali potassiomagnesiocalcio eferro e di vitamine antiossidanti (A,B6,C,PP).
Il lattice, prodotto dal frutto fresco e giovane, contiene amilasi e proteasi con proprietà cheratolitiche, utili per attenuare il dolore/rossore delle punture di insetto sulla pelle, e proprietà caustiche, per eliminare le verruche e i calli.
Tuttavia occorre fare attenzione al suo potere irritante e ustionante, pertanto, da moderarne l’uso come abbronzante.
Il decotto di lattice, invece, aiuta a sfiammare il cavo orale ed è un attenuante dell’infiammazione gastrica.
I fichi sono totalmente privi di colesterolo, mentre contengono polifenoli e antiossidanti capaci di contrastare la crescita tumorale e validi aiuto del sistema cardio-circolatorio.
Esercitano un’azione antimicrobica intestinaleantinfiammatoria delle vie urinarie e delle vie aeree.
Ridotti ad impacco sono un alleato contro l’acne.
Per l’alto contenuto di zuccheri sono sconsigliati ai diabetici, mentre, per lo stesso motivo sono ottimi per i bambini, gli sportivi e i convalescenti. Gli zuccheri presenti, infatti, sono semplici e immediatamente assimilabili.
La presenza di mucillagini e della lignina (una fibra) ne fa un rimedio in caso di stitichezza.
Le gemme hanno azione digestiva e regolarizzano la motilità intestinale e la secrezione gastrica. Sono anche antiparassitarie e antiulcera.
Le foglie contengono furocumarine, bergaptene, psoralene, cumarine, lattice, sostanze con proprietà antinfiammatorie, emmenagoghe, espettoranti e digestive.
frutti essiccati presentano un alto contenuto di vitamine A, B e sali minerali e hanno funzione emolliente, espettorante, lassative, e rimineralizzanti.
In cucina il fico trova un dignitoso impiego: classico è l’abbinamento con il prosciutto e il melone; ma si presta anche a piatti più insoliti: in teglia con il maialino, ad arricchire un risotto, a spicchi in insalata. Accompagna i formaggi ridotto in composta o in chutney o mostarda.
Largo impiego trova in pasticceria a comporre torte, semifreddi, per non dire del mosto cotto usato come salsa sui dolci fritti. Sono poi paradisiaci i fichi secchi ricoperti di cioccolato o abbinati alle mandorle.
Quando li comprate sceglieteli morbidi non avvizziti nè sfatti. Si dice che il fico maturo deve avere due cose “collo da impiccato e camicia da furfante” ovvero picciolo torto e pelle screpolata.

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