lunedì 26 ottobre 2015

Il vino rosso aiuta il cuore




Valido soprattutto per le persone diabetiche


Bere un bicchiere di vino rosso a cena migliora le condizioni del cuore nelle persone affette da diabete di tipo 2. Lo dice uno studio della Ben-Gurion University, in Israele, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine.
Nella ricerca sono stati coinvolti 224 pazienti con un'età compresa fra 45 e 74 anni. In maniera casuale, i soggetti hanno bevuto 150 ml di acqua minerale, vino bianco o vino rosso a cena per un periodo di due anni.
È emerso che il consumo moderato di vino rosso è associato a livelli meno elevati di grassi nel sangue, con una riduzione del colesterolo e di conseguenza del rischio cardiovascolare.
Il vino bianco non ha prodotto gli stessi benefici, probabilmente perché in quello rosso c'è una quantità sette volte maggiore di fenoli e resveratrolo, composto naturale che si trova nella buccia dell'uva rossa.
Iris Shai, coordinatore dello studio, spiega: “le differenze riscontrate tra vino rosso e bianco sono opposte alla nostra ipotesi iniziale e cioè che gli effetti benefici del vino sono mediati prevalentemente dall'alcol".
L'unico effetto comune che i due tipi di vino producono è quello di favorire il sonno, sempre ovviamente con un consumo moderato. 
I meccanismi con i quali agisce il resveratrolo sono stati chiariti da un team dello Scripps Institute coordinato dal dott. Matthew Sajish, che ha pubblicato su Nature uno studio sull'argomento.
I ricercatori hanno notato che il resveratrolo imita l'azione di TyrRS – o enzima tRNA sintetasi, un'antica famiglia di enzimi la cui funzione primaria è aiutare a tradurre il materiale genetico in 'edifici' di amminoacidi per costruire le proteine -, che svolge un ruolo protettivo all'interno della cellula.
Il resveratrolo è in grado di attivare la proteina Parp-1, la maggiore risposta allo stress oltre ad essere fattore di riparazione del Dna. Sajish spiega: “sulla base di questi risultati si può pensare che un moderato consumo di un paio di bicchieri di vino rosso dia la quantità di resveratrolo sufficiente per indurre i suoi effetti protettivi''. 
Una squadra internazionale di studiosi giapponesi e scozzesi ha condotto un'altra ricerca presso l'Università di Glasgow nella quale si è evidenziato che il resveratrolo è capace di contrastare la formazione nel corpo di due proteine coinvolte nei processi infiammatori, la sfingosina e la fosfolipasi D.
La ricerca scozzese è stata pubblicata sul “FASEB Journal” (organo di stampa della Federazione americana delle società di biologia sperimentale). 
Le proteine infiammatorie fosfolipasi D e sfingosina sono collegate a infezioni che possono arrivare a essere anche molto gravi e potenzialmente mortali se non trattate per tempo, come la setticemia. Gli studiosi pensano che i benefici antinfiammatori del vino potrebbero rivelarsi utili nel combattere artriti, sindrome del colon irritabile e diabete.
Ma come hanno fatto gli scienziati a scoprire queste virtù antinfiammatorie del vino? Sono stati condotti dei test su alcune cavie: in esse prima sono stati provocati dei processi infiammatori e poi sono state sottoposte a un trattamento con resveratrolo. Gli animali trattati con resveratrolo sviluppavano infiammazioni meno severe e aggressive rispetto alle bestiole non trattate. Volendo capire il motivo di quest'effetto del resveratrolo, i ricercatori hanno analizzati i tessuti delle cavie, riscontrando come quella particolare sostanza del vino riducesse la formazione delle proteine coinvolte nell'infiammazione, cioè la sfingosina e la fosfolipasi D.
Alcune malattie infiammatorie sono ancora oggi difficili da trattare, come la sepsi ad esempio: sono benvenuti dunque studi di questo genere che aggiungono conoscenze e possibili soluzioni a queste problematiche.
Tuttavia il vino fa bene solo se assunto in quantità moderate e da persone che possono berlo: certamente è da sconsigliare a chi soffre di cirrosi epatica o ha avuto problemi d'alcolismo, né bisogna tacere che alcune ricerche scientifiche imputano al vino il rischio di provocare alcuni tipi di tumore.
Nel complesso, tuttavia, un buon bicchiere di rosso al giorno non fa male e previene diverse patologie: se in futuro un sorso di cabernet o barolo potrà aiutarci a contrastare l'artrite o il diabete, allora sarà una “medicina” che tutti i pazienti assumeranno ben volentieri.

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