giovedì 31 marzo 2016

CIBO E SALUTE Agrumi, mele, olio extravergine e pesce per prevenire ictus



Aprile mese della prevenzione sui cardini della dieta mediterranea


Frutta e vegetali, in particolare agrumi, mele, pere e verdure a foglia. E poi olio extravergine di oliva, omega3 contenuti nel pesce, fibre, vitamina B6 e B12. La prevenzione dell'ictus cerebrale, seconda causa di morte a livello mondiale e la cui mortalità rischia di raddoppiare entro il 2020 a causa dell'invecchiamento della popolazione,inizia a tavola,da alcuni cardini della dieta mediterranea a cui è importante attenersi sin da piccoli. A ricordarlo è Alice Italia Onlus(Associazione per la lotta all'ictus cerebrale), che dedica il mese di aprile proprio alla prevenzione di questa malattia, possibile nell'80% dei casi, e darà vita a diverse iniziative di sensibilizzazione e 
di informazione con una testimonial d'eccezione, Valentina Vezzali.


Con campagne informative come 'Aprile mese della prevenzione' (per informazioni www.aliceitalia.org)-spiega Francesco Gaballo, vicepresidente dell'Associazione - intendiamo ridurre l'incidenza dell'ictus cerebrale e migliorare la qualità della vita delle persone colpite". In particolare- sottolineano gli esperti- il consumo di frutta e vegetali,come agrumi, mele, pere e verdure a foglia contribuisce molto alla protezione: un incremento di circa 200 grammi al giorno fa diminuire il rischio ictus rispettivamente del 32% e dell'11%.Un aumento del consumo di olio extravergine di oliva e' stato associato a una riduzione del 20% del rischio di ictus e dell'11% della mortalità, mentre se da una parte vanno consumati con moderazione sale, alcol e grassi saturi, omega3, fibre, vitamina B6 e B12, così come calcio e potassio diminuiscono il rischio. Tra i consigli consumare pesce almeno 2 volte a settimana, soprattutto salmone, pesce spada, pesce azzurro o trota, ridurre il sale (massimo 5 grammi al giorno), consumare almeno 3 porzioni di frutta e almeno 2 di verdura al giorno, limitare grassi e condimenti di origine animale, bere non più di 2 bicchieri di vino al giorno.

Fonte

Bere acqua fa dimagrire: brucia calorie e attiva i muscoli



Bere acqua brucia calorie e idrata i muscoli, mantenendoli più attivi.


Bere acqua brucia calorie e idrata i muscoli, mantenendoli più attivi. Dopo la maratona pasquale a tavola, dunque, l''oro blu' può rivelarsi un valido alleato per ritrovare il peso forma in vista dell'estate. Un effetto descritto dalla scienza in vari studi, l'ultimo dei quali indica che consumare da 1 a 3 bicchieri al giorno potrebbe tagliare da 68 a 205 kcalorie al dì, oltre a diminuire il consumo di sodio, zuccheri e grassi saturi.
La ricerca, pubblicata sul 'Journal of Human Nutrition and Dietetics', è stata condotta dall'università dell'Illinois esaminando le abitudini alimentari di 18.300 americani. I partecipanti sono stati invitati a riportare tutto ciò che hanno mangiato o bevuto in 2 giorni, e per ognuno è stata calcolata la quantità di acqua consumata quotidianamente. L'apporto calorico medio era di 2.157 calorie, di cui circa 125 provenienti da bevande zuccherate e 432 da alimenti a basso impatto nutrizionale come dessert e spuntini. Si è visto che un aumento dell'1% del consumo giornaliero di acqua era associato a una diminuzione dell'8,6% dell'apporto energetico complessivo. L'incremento comportava inoltre un calo da 5 a 18 grammi di zuccheri assunti, da 7 a 21 g di grassi saturi e da 78 a 235 g di sodio.
E benché la dieta 'tricolore' non sia uguale a quella 'a stelle e strisce', i benefici di una corretta idratazione non hanno cittadinanza: "La letteratura scientifica internazionale rende evidente il ruolo dell'acqua nell'attivare una serie di meccanismi metabolici conosciuti come termogenesi, ossia la produzione di calore con dispendio energetico, che ci aiutano realmente a perdere peso - sottolinea Nicola Sorrentino, docente di Igiene nutrizionale all'università di Pavia, direttore scientifico delle Terme sensoriali di Chianciano Terme e autore del libro 'La dieta dell'acqua', nonché esperto dell'Osservatorio Sanpellegrino - Un altro aspetto molto importante è che l'effetto dell'acqua sul metabolismo è di breve durata, tra mezz'ora e un'ora. Ecco perché non è importante solo bere, ma farlo spesso durante tutto l'arco della giornata, senza arrivare ad avere sete".
La materia è da tempo sotto la lente della scienza. Nel 2003 - ricorda una nota dell'Osservatorio Sanpellegrino - lo studio 'Water-induced thermogenesis', condotto in Germania e pubblicato sul 'Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism', ha infatti valutato l'effetto dell'acqua sul tasso metabolico, cioè sul numero di calorie bruciate dal nostro organismo ogni giorno. I ricercatori hanno scoperto che bere quotidianamente 2 bicchieri d'acqua (mezzo litro) a temperatura ambiente (22 gradi C) aumentava del 30% il tasso metabolico sia degli uomini sia delle donne coinvolte nell'indagine. L'effetto cominciava 10 minuti dopo aver bevuto e raggiungeva il picco a distanza di 30-40 minuti.
Gli autori hanno anche spiegato le ragioni del potere brucia-calorie: una volta introdotta nel nostro organismo, l'acqua viene portata da 22 a 37 gradi C, e questo riscaldamento è in grado di bruciare i grassi negli uomini e i carboidrati nelle donne. Risultati poi confermati nel 2007 da un altro studio di controllo. Un effetto simile è stato riscontrato nel 2011 da un gruppo di ricerca israeliano, in bambini maschi dagli 8 agli 11 anni e in sovrappeso. I ricercatori hanno descritto un aumento medio del 25% del tasso metabolico dopo aver bevuto acqua (10 millilitri per chilo corporeo, a una temperatura di 4°C): l'effetto cominciava entro 24 minuti dall'ingestione e durava in media 40 minuti.
Oltre all'effetto termogenico, gli scienziati evidenziano il ruolo della 'spinta metabolica' dei muscoli conseguente all'idratazione: un tessuto muscolare correttamente 'dissetato' è più attivo. "Una buona motivazione per raggiungere l'obiettivo di almeno un litro e mezzo al giorno - raccomandano gli esperti - e beneficiare di tutte le proprietà amiche della salute che l'acqua può vantare".

martedì 29 marzo 2016

Alimentazione, nei succhi di frutta e frullati per bambini c’è troppo zucchero







In una sola confezione ce n'è una quantità pari alla dose massima giornaliera raccomandata per i più piccoli

I SUCCHI di frutta e frullati per i bambini in vendita nei supermercati contengono troppi zuccheri, anche quelli con la dicitura "100% frutta". A rivelarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Liverpool che hanno analizzato centinaia di prodotti disponibili sugli scaffali dei supermercati e destinati ai più piccoli, i cui risultati sono apparsi sulla rivista BMJ Open.


Analizzando in particolare 158 tipi di succhi, gli studiosi hanno rilevato che alcui di questi possono arrivare a contenere quantità di zuccheri pari alla dose massima giornaliera raccomandata per i bambini, che è di 19 grammi, circa cinque cucchiaini.  I succhi di frutta contengono in media qualcosa come 5,6 grammi di zuccheri per 100 ml, quindi in ogni confezione da 200 ml ce ne sono 11,2 grammi. Lo zucchero sale a 10,7 grammi per 100 ml nei cosiddetti succhi 100% frutta (succhi di arancia, frutti di bosco, ananas), arrivando quindi a quota 21,4 grammi a confezione, ben oltre il 19 grammi giornalieri raccomandati.

Se poi si considerano gli "smoothies" (frullati di frutta con una consistenza cremosa che possono contenere anche latte o yogurt), gli zuccheri salgono a 13 grammi per 100 ml (26 a confezione). Si tratta quindi di quantità di zucchero eccessive per un bambino, considerando che in quei 19 grammi dovrebbero essere inclusi gli zuccheri compresi in tutti i pasti e le bevande. Gli autori della ricerca consigliano ai genitori quindi di limitare il consumo di questi prodotti, diluendoli in acqua o sostituendoli il più possibile con frutta fresca intera.

Eurospin ritira prosciutto cotto Alta qualità a marca PortamiVia per probabile presenza di listeria. Ritiro in quattro Regioni




Eurospin ha ritirato a titolo precauzionale, dagli scaffali dei punti vendita di alcune Regioni, il Prosciutto cotto Alta qualità italiano Take Away della marca PortamiVia.
L’avviso riguarda esclusivamente le confezioni da 120 grammi che indicano come scadenza il 3/04/2016. l lotto indicato è stato ritirato dalle vendite a scopo preventivo per probabile presenza di Listeria.
La referenza in questione è stata prodotta per Eurospin nello stabilimento di: Via delle Industrie, 95 – Bellizzi (SA) ed è stata venduta esclusivamente nei punti vendita delle regioni: Emilia – Romagna, Toscana, Marche e Umbria.
L’azienda si scusa e invita tutti coloro avessero acquistato il prodotto, a non consumarlo né utilizzarlo e a restituire le confezioni al punto di vendita per il rimborso.
Per ulteriori chiarimenti o segnalazioni si prega di contattare il servizio clienti all’ 800.595.595.
Che cos’è la listeria (scheda a cura dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie)
La Listeria monocytogenes è un batterio Gram-positivo, ubiquitario nell’ambiente e presente in numerose specie animali (mammiferi, uccelli, pesci). È stato dimostrato che ogni prodotto alimentare fresco di origine animale o vegetale possa essere contaminato da concentrazioni variabili di L. monocytogenes. In generale, il microrganismo è stato isolato in: latte crudo, formaggi molli, carne fresca e congelata, pollame, prodotti ittici e prodotti ortofrutticoli. A differenza di altri batteri di origine alimentare, tollera gli ambienti salati e le basse temperature (tra +2 °C e 4 °C), per questo motivo la temperatura di refrigerazione a cui vengono conservati gli alimenti (4°C) non ne contrasta la moltiplicazione, rendendone indispensabile il controllo durante la produzione degli alimenti.
La listeriosi può assumere due forme:
– diarroica, più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione;
– invasiva o sistemica, che attraverso i tessuti intestinali e il flusso sanguigno si diffonde sviluppando forme più acute di sepsi, encefaliti e meningiti. In questo caso, tra l’ingestione del cibo a rischio e la manifestazione dei sintomi possono passare anche periodi di tempo piuttosto consistenti, talvolta fino a 90 giorni.
I soggetti adulti sani possono contrarre la listeriosi nella sua forma diarroica, soprattutto in seguito ad ingestione di alimenti altamente contaminati dai batteri. I soggetti più a rischio per la forma sistemica, più grave, sono i pazienti immunodepressi o affetti da malattie croniche. Anche le donne in gravidanza presentano un elevato rischio di contrarre l’infezione materno-fetale e perinatale, con rischio di aborto, nascita prematura o morte del feto.

venerdì 25 marzo 2016

11 cose che accadono al corpo quando si mangiano le uova




Non fanno ingrassare né aumentano il colesterolo, le uova possono costituire un aiuto importante per perdere peso o apportare all'organismo minerali, proteine e antiossidanti

L’uovo è un alimento molto versatile e nutriente che deve far parte della nostra dieta abituale, eccetto nei casi in cui viene sconsigliato per questioni mediche.
Sono molto semplici da preparare e si possono combinare con grande facilità con altri ingredienti sani, come le verdure.
Nonostante molti le avessero escluse dalla propria dieta a causa delle dicerie riguardo al colesterolo, oggi sempre più persone le scelgono per la loro indiscussa qualità nutritiva.
Le uova, infatti, sono una fonte naturale di amminoacidi essenziali, antiossidanti e ferro che danno energia al corpo mentre contribuiscono a far aumentare la massa muscolare.
Oltre a ciò, esistono altri benefici che si ottengono quando si consumano varie volte alla settimana. 

1. Rafforzano il sistema immunitario

Le uova contengono circa il 22% della quantità giornaliera raccomandata di selenio, un principio nutritivo essenziale che stimola il sistema immunitario e la funzione degli ormoni tiroidei.
Questo le trasforma in un alleato per prevenire lo sviluppo di infezioni, mentre al contempo evita la comparsa di disturbi che compromettano la salute articolare e ossea.


Contengono un principio nutritivo essenziale conosciuto come colina che risulta essere necessario per la
 salute delle membrane cellulari e la sintesi dell’acetilcolina.

2. Migliorano la funzione cerebrale

Le basse quantità di colina nell’organismo fanno aumentare il rischio di soffrire di disturbi neurologici e deterioramento della funzione cognitiva.

3. Mantengono sane le ossa e i denti

Le uova sono una delle fonti naturali di vitamina D, essenziale per l’adeguato assorbimento del calcio. In seguito a ciò, il loro consumo frequente contribuisce a rafforzare la salute delle ossa e dei denti.
Il calcio, inoltre, è essenziale per mantenere in buona salute il cuore, il colon e il metabolismo.

4. Donano un aspetto migliore a capelli e pelle

Le uova contengono quantità significative di vitamina B, principio nutritivo essenziale per mantenere la salute e la bellezza dei capelli e della pelle.
Sono specificamente ricchi di vitamine B2 e B12 che favoriscono anche la conservazione della salute cognitiva.

5. Aumentano le energie

Un uovo può fornire fino al 12% del fabbisogno giornaliero di vitamina B2 anche conosciuta come riboflavina, Solo una degli otto tipi di vitamina B che partecipa al processo mediante il quale il corpo trasforma gli alimenti in combustibile.
Il suo consumo giornaliero migliora il rendimento fisico e previene i classici sintomi dell’affaticamento.

6. Prolungano la sensazione di sazietà

Essendo una fonte naturale di proteine, mangiare le uova aiuta anche a tenere sotto controllo l’appetito nell’arco della giornata.
È stato dimostrato che assumerle a colazione aiuta ad evitare l’ingestione eccessiva di calorie in altri momenti della giornata.

7. Alleviano lo stress e l’ansia

Avere un deficit di uno qualsiasi dei nove amminoacidi essenziali che contengono le uova può condurre a problemi di salute mentale.
Le diete che contengono quantità importanti di lisina, infatti, riescono a ridurre al massimo gli episodi di stress e ansia.

8. Migliorano la salute visiva

Il tuorlo dell’uovo contiene antiossidanti essenziali che proteggono e promuovono la salute oculare. Si tratta della luteina e della zeaxantina, che riducono il rischio di degenerazione maculare e cataratte.
Ingerendo queste sostanze diverse volte al mese, diminuiscono le probabilità di invalidità visiva in età adulta.
9. Aumentano il tessuto muscolare

Fornendo tutti gli amminoacidi di cui ha bisogno il corpo, le uova apportano proteine di alta qualità che favoriscono la formazione di tessuto muscolare.

10. Riducono il rischio di anemia

Uno dei principi nutritivi essenziali di cui ha bisogno il corpo per la produzione di globuli rossi è il ferro.
Le uova apportano quantità significative di questo principio nutritivo, cosa che le rende un incredibile alleato per prevenire e combattere disturbi cronici come l’anemia.

11. Aiutano a perdere peso

Le persone che cercano di perdere peso in modo sano devono includere le uova alla propria dieta.
Anche se non bruciano i grassi né niente di simile, forniscono una grande sensazione di sazietà e le loro proteine aiutano ad ottenere migliori risultati nella perdita di peso. Il miglior momento per mangiarle è a colazione, infatti in questo modo è facile approfittare dei loro benefici nell’arco della giornata.
Per concludere, si tratta di un alimento molto completo dal punto di vista nutritivo che, in proporzioni adeguate, non presuppone nessun rischio per la salute, anzi è utile a proteggere il corpo. 

Pressione arteriosa e colesterolo: ecco l’alimentazione corretta




Pressione arteriosa e colesterolo sono alcuni degli aspetti da tenere sotto maggiormente controllo

Il tema della salute dell’organismo è costantemente tenuto sotto osservazione da parte della maggioranza degli italiani, specialmente negli ultimi anni. Pressione arteriosa e colesterolo sono alcuni degli aspetti da tenere sotto maggiormente controllo. Ecco allora alcuni consigli per chi ha problemi di pressione arteriosa e colesterolo.

 Semaforo verde
Per chi ha il colesterolo alto e, allo stesso tempo, la pressione elevata, è consigliato mangiare frutta e verdura di stagione, perché contengono molte vitamine e antiossidanti, oltre ad essere alimenti privi di grassi. Via libera anche per il latte scremato e di soia: quest'ultimo aiuta anche a prevenire i tumori al seno. Sì alle carni bianche, come tacchino e pollo. Vengono '”accettate” anche le carni di maiale, purché siano epurate dal grasso. A chi piace il pesce, dovrebbe preferire salmone, tonno e trota, tutti e tre ricchi di omega3. Ultimo punto, non meno importante, riguarda il condimento: sì all'olio extravergine d'oliva, semaforo verde anche per miele e zucchero di canna naturale.
 Stop
Diversi alimenti sono da evitare se si hanno problemi di colesterolo e pressione. Tra questi vi sono le carni grasse, gli insaccati, latte intero e yogurt, olio di palma e cocco, burro e formaggi. Bollino rosso, a sorpresa, anche per le uova, sebbene queste possano essere consumate, saltuariamente, 1-2 volte a settimana. Sconsigliati anche i cibi fritti - definiti, da molti, spazzatura - e le bevande alcoliche. Moderare, infine, l'assunzione di caffè. 

mercoledì 23 marzo 2016

Cioccolato fondente “farmaco naturale”, parola dei nutrizionisti



Se si tratta di cioccolato fondente, con un contenuto di cacao dal 70% in su, cedere alla tentazione può essere addirittura benefico.


Non ci sono ragioni per rinunciare all'uovo di Pasqua. Se si tratta di cioccolato fondente, con un contenuto di cacao dal 70% in su, cedere alla tentazione può essere addirittura benefico. "Il fondente è un farmaco a tutti gli effetti. La fava di cacao, infatti, contiene grassi insaturi simili a quelli dell'olio d'oliva, è ricco di polifenoli e contiene importanti quantità diminerali fondamentali come potassio, silicio, zinco. In quantità difficilmente presenti in altri alimenti", spiega Ciro Vestita, nutrizionista e fitoterapeuta, che ricorda i vantaggi di uno degli ingredienti principali delle feste pasquali.
Il cioccolato si divide in due grandi categorie - dice l'esperto all'AdnKronos Salute - quello al latte che è solo una golosità e il fondente. In genere il cioccolato al latte contiene il 40%, massimo il 50% del cacao. Questo vuol dire 60-50% di zuccheri. Un'esagerazione", soprattutto se si mangia alla fine di un pasto abbondante o durante le feste, quando gli strappi alla regola sono più che frequenti.
"Molti studi hanno confermato gli effetti benefici del cioccolato amaro - continua Vestita - La ricchezza in polifenoli mette questo alimento ai primi posti per la prevenzione dei tumori. E molti sono i vantaggi cardiovascolari a partire dalla capacità di abbassare la pressione, mentre componenti simili a quelle dell'olio d'oliva hanno effetti anti-invecchiamento e proteggono da malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer".
Qualche controindicazione, ovviamente, c'è. "Alcune persone hanno difficoltà a digerire il cioccolato - ricorda l'esperto - e, sempre persone predisposte, soffrono di cefalea. Un sintomo che, stranamente, si presenta spesso il giorno dopo averne mangiato". Per tutti gli altri non ci sono limiti: "Non dimentichiamo che questo alimento libera endorfine e ci migliora l'umore".
Le capacità curative, poi, possono essere addirittura potenziate, associandole ad altri ingredienti. "L'associazione principale - continua l'esperto - è con il peperoncino, proprio come lo preparavano i Maya". Una ricetta particolarmente protettiva per il cuore. Così come è benefica a livello cardiovascolare "l'associazione con le noci, che contribuiscono ulteriormente al controllo della pressione. E quella con le nocciole. Infine, anche in una dieta dimagrante, 20 grammi di fondente al giorno rappresentano una gratificazione che non incide sulla bilancia", assicura Vestita.
Nessun problema nemmeno a utilizzare gli avanzi delle uova di Pasqua nelle settimane successive. "Se ben conservati - conclude - possono durare anche 6 mesi. E possono essere utilizzati per la merenda dei bambini, magari su un pezzetto di pane. Oppure da sciogliere nel latte al mattino. I più sportivi, infine, posso mangiarne dopo una prestazione, per recuperare. Il cacao, infatti, è un alleato degli atleti: una tazza di cioccolata con un cucchiaino di miele due ore prima di una gara impegnativa (come una maratona) permette di fare una buona 'scorta' di vitamine, sali minerali e calorie".
A promuovere il fondente anche Sara Testa, dietologa dell’unità di Chirurgia bariatrica dell’ospedale Humanitas. Questo alimento "rappresenta - spiega - una delle più importanti fonti alimentari di flavonoidi, cioè antiossidanti naturali presenti anche nel tè, nel vino rosso e nei frutti di bosco. Tanto maggiore è la percentuale di cacao nel cioccolato tanto superiore sarà la quantità di flavonoidi che hanno dimostrato di limitare gli effetti negativi associati ad elevate concentrazioni di colesterolo nel sangue". Inoltre, "grazie anche all'effetto antinfiammatorio, i flavonoidi proteggono le arterie dai danni dell'aterosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come l'infarto e l'ictus".
Una tavoletta di cioccolato fondente da 100 grammi contiene circa 500 calorie che rappresentano il 16-25% del fabbisogno calorico giornaliero, mentre il cioccolato al latte e quello bianco, rispetto al fondente, oltre a essere più poveri di flavonoidi, hanno un potere energetico superiore del 10-15% e contengono piccole quantità di colesterolo, che è invece assente nel quadrato 'dark'. 

Come sbloccare le arterie ostruite in modo naturale ?




Il problema è quando il colesterolo è presente in eccesso, e si deposita sulle arterie

Nonostante alti livelli di colesterolo siano dannosi per la salute e possono creare molti problemi di salute, il colesterolo, una sostanza simile al grasso, è indispensabile per il nostro corpo.
Il corpo ha bisogno di colesterolo per produrre ormoni come estrogeno e testosterone, acidi biliari, e assorbire sostanze nutritive come vitamina A, E e K. Il colesterolo si trova nelle membrane delle cellule del corpo, e svolge un ruolo chiave nella creazione delle stesse.
Una parte importante del colesterolo viene prodotta nel fegato, il resto proviene dall’alimentazione. Il problema è quando il colesterolo è presente in eccesso, e si deposita sulle arterie. Tale condizione può portarci a soffrire di malattie come ipertensione, attacchi cardiaci, malattie renali croniche o angina.
Una dieta ad alto contenuto di fibra è la chiave per abbassare il colesterolo. Di seguito ti suggeriamo una semplice ricetta che può favorire lo smaltimento del colesterolo nell’organismo, sbloccando le arterie ostruite.
Hai bisogno di: 4 limoni biologici, 4 spicchi d’aglio e 3 litri d’acqua.
Sbuccia l’aglio e lava bene i limoni e tagliali a pezzi. Frulla limoni ed aglio, fino ad ottenere un risultato omogeneo che andrai a mescolare con i 3 litri d’acqua.
Conserva in frigo per 3 giorni, poi comincia il trattamento consumando 1 cucchiaio per 3 volte al giorno, aumentando la dose fino a raggiungere le 3 cucchiaiate, per 3 volte al giorno.

martedì 15 marzo 2016

Allarme formaggio contaminato, bimbo ricoverato




Dagli accertamenti eseguiti risulta che il bambino aveva consumato formaggi di un lotto ritirato  !!!!

Un bambino di 14 mesi è ricoverato all'ospedale pediatrico Mayer di Firenze a seguito di un caso di probabile sindrome emolitico-uremica. E' stata immediatamente avviata dall'unità funzionale sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell'area fiorentina un'indagine epidemiologica che ha portato a sospettare che la causa della malattia possa essere collegata al consumo di formaggio a pasta molle di origine romena. Dagli accertamenti eseguiti - si legge in un comunicato della Asl - "risulta che il bambino aveva consumato formaggi della ditta romena Sc Bradet srl che aveva già avviato mercoledì scorso il ritiro precauzionale dei propri prodotti a base di latte (formaggi) a causa della presenza di escherichia coli O26:H11 in alcuni campioni.
Tale contaminazione sarebbe riconducibile ad una epidemia che ha colpito 14 bambini in Romania dal 24 gennaio ad oggi". La sindrome emolitico-euremica provocata da escherichia coli O26:H11 colpisce in maniera seria i bambini mentre ha una sintomatologia più lieve e prevalentemente intestinale sugli adulti. I servizi di sicurezza alimentare della Asl stanno accertando "l'effettiva presenza del prodotto segnalato in commercio e se l'alimento verrà trovato sarà allontanato dalla vendita e immediatamente sequestrato". Come sempre accade in questi casi la segnalazione è stata diramata dagli operatori a livello regionale.
Nonostante le notifiche di allarme e i sopralluoghi in atto per il ritiro del prodotto, la Asl "invita chiunque sia in possesso di prodotti a base di latte della ditta Sc Bradet srl a non consumarli e riconsegnarli al più presto all'esercizio dove sono stati acquistati".

Carne di pollo: ‘la scoperta shock’ “Italiani fate molta attenzione”




La carne di pollo potrebbe nuocere molto alla nostra salute a causa degli alti livelli di antibiotici presenti. A svelarlo un rapporto del Ministero della Salute che ha rilevato la presenza di livelli molto alti e preoccupanti di antibiotico-resistenza nelle carni di pollo. Secondo il report del ministero, nei 709 campioni di pollo esaminati sono stati riscontrati i seguenti dati: il 12,69% positivi alla presenza di Salmonella spp., una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato e in Italia; il 72,92% positivi alla presenza di Campylobacter spp., la prima causa di zoonosi trasmesse dagli animali all’uomo in Europa il cui numero di casi è probabilmente sottonotificato in Italia; il 95,40% positivi alla presenza di Escherichia coli (un microrganismo commensale che vive in simbiosi nell’intestino, ma che in particolari condizioni può divenire un patogeno opportunista) e ad alte contaminazioni (81,33%) da E. coli produttori di ESBL/AmpC, batteri che, secondo la relazione ministeriale, “destano preoccupazione per la salute pubblica, sia per la loro capacità di trasmettere i determinanti di resistenza ai principali agenti zoonosici (Salmonella) che per le loro potenzialità di agenti patogeni opportunisti nell’uomo”.
Preoccupano poi gli alti livelli di resistenza, anche multipla, agli antibiotici, compresi quelli di importanza critica per l’uomo. Secondo la Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani (FNOVI) “i risultati rappresentano una situazione alquanto allarmante soprattutto per alcuni antimicrobici quali tetracicline, sulfamidici, amminopenicilline e chinolonici”.
Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia (Compassion in World Farming Italia Onlus è un’associazione italiana no profit che lavora per la protezione e il benessere degli animali negli allevamenti), spiega: “L’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti di polli è necessario perché le difese immunitarie degli animali sono estremamente ridotte dalla selezione genetica e dalle condizioni di allevamento, tra cui le altissime densità. Il miglioramento delle condizioni ambientali da solo non basta a risolvere questo problema: solo lavorando anche sugli aspetti di selezione delle razze (optando per animali ad accrescimento più lento) e sulla riduzione delle densità sarà possibile ridurre l’uso di antibiotici e tenere sotto controllo il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, che attualmente rappresenta una vera e propria minaccia per la salute pubblica. Nessun interesse commerciale dovrebbe avere la priorità rispetto alla salute dei cittadini italiani.”
Nel nostro paese -prosegue Pisapia – ogni anno vengono allevati circa 500 milioni di polli “da carne”, la stragrande maggioranza dei quali in allevamenti intensivi, del tutto simili a quelli degli altri paesi europei. Stipati in capannoni a decine di migliaia con cicli di vita brevissimi (39-42 giorni), selezionati per crescere in maniera abnorme e sviluppando per questo diverse gravi patologie, tenuti in vita grazie ad un massiccio uso di antibiotici, questi animali sono venduti a prezzi sempre più bassi e sono ormai considerati soltanto una merce“.
E ancora: “I consumatori italiani stanno diventando sempre più attenti al benessere degli animali. Per questo l’industria cerca di rassicurarli con informazioni fuorvianti, tutte mirate ad assolvere le colpe del sistema intensivo, verso gli animali e la salute umana. Le “6 verità sul pollo” recentemente lanciate dall’industria avicola, sono un esempio lampante di questo tentativo mistificatorio. Ma il Made in Italy senza attenzione per il benessere animale resta un’etichetta priva di contenuto che non garantisce la tanto acclamata qualità. Con questa iniziativa abbiamo dato il nostro contributo al ristabilimento della verità sul pollo, per gli italiani che vogliono riflettere. E, siamo certi, saranno tanti.

sabato 12 marzo 2016

Dieta, mangiare pesce grasso aiuta a dimagrire





Salmone, tonno, sgombro, aringhe, sardine: sono questi gli alimenti che, cotti rigorosamente alla griglia, farebbero perdere peso

Salmone, tonno, sgombro, aringhe, sardine: sono questi gli alimenti che, cotti rigorosamente alla griglia, farebbero perdere peso a coloro che vogliano combinare forma fisica e salute.
A riconoscere le straordinarie proprietà del pesce cosiddetto 'grasso' è stato un gruppo di scienziati giapponesi che ha riconosciuto come i grassi Omega-3 in esso contenuto siano in grado di trasformare le cellule di grasso 'cattivo' dell'organismo in altre sane che bruciano le calorie.
Lo studio pubblicato su Scientific Reports è partito dall'esame di tre tipi di grasso corporeo, ovvero quello 'bianco' che fa sì che le calorie in eccesso contribuiscano a ingrassare pancia e cosce, quello 'bruno' che brucia le calorie, e il 'beige', recentemente scoperto nei topi e negli esseri umani, che ha una funzione simile a quella del grasso bruno. Ebbene, stando alla ricerca, il pesce trasformerebbe le cellule di grasso 'bianco' in quello 'beige', risultando particolarmente indicata dalla mezza età in poi, da quando il numero di cellule di grasso 'buono' (bruno e beige) iniziano a scarseggiare.
"Sapevamo da ricerche precedenti che il pesce grasso ha enormi benefici per la salute, compresa la prevenzione dell'accumulo dei chili di troppo. Noi abbiamo testato se l'alimento era legato a un aumento delle cellule di grasso bruno" ha spiegato Teruo Kawada dell'università di Kyoto e autore dello studio.
Il team di esperti ha monitorato il peso di topi nutriti con alimenti grassi per 4 mesi e dopo che la loro dieta è stata integrata con pesce grasso, gli animali hanno perso fino al 10% di peso e fino al 25% di grasso, aspetti che potrebbero contribuire ad allungare la vita. Per gli scienziati infatti il terzo vantaggio di una dieta ricca di pesce è proprio la longevità.
"Si sa da tempo che la dieta mediterranea e quella tipica del Giappone contribuisce a vivere più a lungo, ma perché questi due tipi di cucina abbiamo effetti positivi era ancora materia di discussione" hanno aggiunto i ricercatori, certi di avere adesso una maggiore comprensione del meccanismo.
I grassi Omega-3, inoltre, sono particolarmente abbondanti nel pesce grasso e sono noti per una serie di benefici per la salute, che vanno dal mantenere la pressione arteriosa a livelli ottimali all'aiutare a rallentare l'Alzheimer. 


Dieta mediterranea: cosa mangiare per dimagrire e stare bene




La dieta mediterranea è un vero e proprio stile alimentare, considerato tra i più salutari ed equilibrati

Seguire la dieta mediterranea apporta molti benefici al nostro organismo: migliora la memoria aiutando a prevenire malattie come l'Alzheimer, l'olio extravergine di oliva aiuta, infatti aiuta a migliorare la memoria a breve termine. Inoltre protegge il nostro organismo dallo stress ossidativo e riduce la probabilità di sviluppare malattie renali croniche. Secondo gli esperti poi, i veri benefici della dieta mediterranea derivano dal consumo giornaliero di frutta, verdura, legumi, cerali, carni bianche, riducendo invece al minimo il consumo di carni rosse, prodotti industriali e dolciumi. Consumare olio extravergine di oliva e frutta secca, aiuterebbe anche a prevenire ictus e infarti oltre alle malattie cardiovascolari.
Cosa mangiare nella dieta mediterranea Tra i carboidrati sono da preferire quelli a medio indice glicemico come: pasta, pane, riso e cereali integrali, e quelli a basso indice glicemico come yogurt, frutta secca (noci), mele. 
Carne magra: pollo, tacchino, manzo, grassi buoni ricchi di omega 3 contenuti nell'olio di oliva e in alcuni pesci come: salmone o orata, anche ricchi di vitamine B2 e PP oltre a minerali importanti come fosforo, iodio e ferro. 
Inoltre è consigliato il consumo di frutta e verdura di stagione che forniscono il giusto apporto di vitamine e sali minerali se inserite ogni giorno nella nostra alimentazione.
Esempio di dieta settimanale da 1200 kcal .
Per mangiare in modo sano, come consigliato dalla Dr. Grimaudo, seguendo la dieta mediterranea, e stare in forma, è importante fare cinque pasti al giorno, così da aiutare il metabolismo: colazione, spuntino, pranzo, spuntino pomeridiano e cena.
Colazione da 250 calorie: 150 ml di latte scremato con due fette biscottate o due biscotti secchi, meglio se integrali.
Spuntino da 100 calorie: uno yogurt greco o una macedonia
Pranzo da 400 calorie:  80 gr. di riso o pasta integrale con verdure o al pomodoro e un cucchiaio di olio extravergine di oliva.
Spuntino pomeridiano da 100 calorie: 1 succo di frutta senza zucchero o 1 yogurt.
Cena da 400 calorie: pesce da preparare lessato, al cartoccio o alla griglia condito con spezie e con contorno di verdure a piacere condite con un cucchiaio di olio extravergine e aceto balsamico e 40 gr. di pane integrale.
Dieta mediterranea: i benefici del pesce
 Sono davvero tanti infatti i benefici del pesce: uno studio condotto alla McGill University e pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha infatti dimostrato che il pesce potrebbe aiutare a prevenire il cancro, in particolare quello alla prostata. Ecco quali sono i pesci che non possono mancare sulla nostra tavola.
Orata: le orate sono pesci salutari, perché contengono una quantità di grassi limitata e sono ricche di omega 3; inoltre l'apporto del colesterolo è moderato. L'orata è ricca di vitamine come la B2 e la PP e fornisce energia al corpo umano grazie alle proteine e agli acidi grassi; buono anche il livello dei sali minerali come fosforo, iodio e ferro.
Branzino: conosciuto anche come spigola, è ricco di sali minerali tra i quali potassio, calcio, fosforo e magnesio ma al suo interno contiene anche le vitamine A, utile per migliorare la vista e la funzionalità della retina, e la vitamina D che favorisce l'assorbimento del calcio. È molto digeribile e unisce il gusto a una quantità limitata di calorie. È un alimento ottimo per gli sportivi ma anche per le mamme in gravidanza.
Cozze: hanno proprietà antiossidanti e sono fonte di proteine nobili. La vitamina B e i sali minerali combattono la stanchezza eccessiva, mentre il potassio aiuta a controllare la pressione. Grazie al contenuto di glucosamina inoltre è considerato un antibiotico naturale molto efficace per combattere dolori come artriti e reumatismi.
Ostriche: povere di grassi e ricche di ferro, al loro interno contengono anche zinco, iodio e potassio. È proprio lo iodio uno dei componenti più nutrienti e benefici dal momento che regola il livello di energia e rafforza unghie, capelli e migliora l'aspetto della pelle. Lo zinco fortifica il sistema immunitario e aiuta a curare le cicatrici.
Le donne che seguono la dieta mediterranea vivono più a lungo !!!
Le donne che seguono una dieta mediterranea hanno maggiori probabilità di vivere una vita più lunga e sana, lo dimostra una recente ricerca scientifica. Una regime alimentare ricco di frutta, verdura e pesce diminuisce le probabilità di malattie croniche e disturbi fisici e aumenta del 40% la possibilità di avere una vita sana oltre i 70 anni. La ricercatrice Cecilia Samieri ha condotto lo studio presso la Harvard Medical School e il Brigham and Women Hospital di Boston scoprendo che le donne di mezza età possono godere di una salute maggiore e di un vita più lunga se seguono con regolarità una dieta mediterranea. Coloro che una volta superati i 50 assumono cibi sani hanno il 40% in più delle probabilità di vivere a lungo. I ricercatori hanno valutato la dieta e le cartelle cliniche di più di 10.000 tra i 50 e i 60 anni, analizzando la loro salute 15 anni dopo. I risultati dimostrano che una maggiore assunzione di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e pesce, unita ad una una minore assunzione di carni rosse, alcol e grassi saturi, fortifica il fisico e allunga l'aspettativa di vita. 

La dieta e l’alimentazione per chi soffre di diabete



Per tenere sotto controllo il diabete, la dieta e l’alimentazione si rivelano fondamentali.

Bisogna seguire alcune regole importanti, che servono soprattutto a scopo preventivo, per non far alzare troppo il livello della glicemia. Non ci si deve sottoporre ad inutili restrizioni, ma il regime alimentare va adattato alla malattia. Gli obiettivi da raggiungere sono diversi, compreso quello del controllo del peso corporeo. Bisogna prestare attenzione all’assunzione dei carboidrati, tenendo in considerazione gli alimenti da evitare (quelli che contengono zuccheri) e i cibi consigliati, che sono soprattutto quelli semplici, la frutta e la verdura.
IL ALTO IL CARDIOCHIRURGO SPIEGA COME TENERE SOTTO CONTROLLO IL DIABETE

La dieta
La dieta per il diabete è volta al raggiungimento di obiettivi importanti. Il primo di questi è il controllo glicemico, che può essere conseguito evitando i cibi a base di zuccheri. Da non trascurare è il controllo del peso corporeo, un fattore di rischio. La dieta ha, infatti, come scopo la prevenzione degli elementi nocivi, che possono mettere in pericolo la salute. Possiamo fare una distinzione per quanto riguarda il diabete di tipo 1 e quello di tipo 2. Nel primo caso va posta una particolare attenzione all’apporto degli alimenti, specialmente dei carboidrati. L’obiettivo da raggiungere è la normalizzazione degli zuccheri nel sangue. Nei pazienti diabetici di tipo 2, che spesso sono in sovrappeso, l’obiettivo è anche quello di perdere qualche chilo di troppo. Soltanto in questo modo, difatti, si può arrivare a ridurre la glicemia, la pressione arteriosa ed, eventualmente, anche il tasso dei grassi nel sangue.
Cosa mangiare ?
L’alimentazione corretta per i diabetici deve tenere conto in particolare della quantità di carboidrati da consumare nel corso della giornata. In generale i carboidrati dovrebbero rappresentare il 50-55% delle calorie quotidiane. Vanno preferiti sicuramente gli alimenti a basso indice glicemico e allo stesso tempo associati alle fibre. E’ bene sostituire lo zucchero con i dolcificanti. Gli alimenti consigliati in caso di diabete consistono, invece, nei primi piatti semplici, meglio la pasta e il riso integrali, conditi con il pomodoro, il tonno o le verdure. Come regola generale, si può tenere conto del fatto che nello stesso pasto non dovrebbero essere consumati mai due alimenti a base di amido. Ampio spazio può essere dato alla frutta, tranne banane, uva, fichi e cachi, e alle verdure. Legumi-legumi non dovrebbero mai mancare nella tavola di chi soffre di diabete. Contengono una grande quantità di fibra solubile, che permette di tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. Inoltre le fibre favoriscono l’aumento della sensazione di sazietà e quindi lenticchie, piselli e ceci consentono di evitare le abbuffate che provocano l’aumento di peso.Cosa evitare :
Gli alimenti da evitare sono soprattutto i prodotti dolciari, che contengono grassi e zuccheri, come i biscotti, le merendine, i gelati, i dolci, ma anche il cioccolato e la marmellata. Bisognerebbe poi evitare i primi piatti troppo elaborati, che prevedono l’uso di condimenti grassi, e la frutta secca.
Modalità di cottura
E’ fondamentale evitare i fritti o almeno non superare, durante la cottura, i 180 gradi di temperatura. Metodi di cottura consigliati sono la griglia, i ferri, il forno o il vapore. Possiamo cuocere gli alimenti anche al cartoccio o a bagnomaria. Ricordiamo che le verdure devono essere cotte in recipienti coperti, per evitare di disperdere il loro contenuto di vitamine e di sali minerali.