domenica 30 aprile 2017

Gli esami che ti permettono di scoprire in anticipo l'artrite reumatoide




Rispetto a qualche anno fa, grazie alla possibilità di fare una diagnosi precoce, è possibile scoprire in anticipo l’artrite reumatoide, una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni provocando dolore e rigidità articolare soprattutto a livello di mani, polsi e piedi. Oltre al consiglio di rivolgersi al proprio medico qualora si manifestino dolori alle articolazioni che non passano dopo due settimane, ti suggeriamo un test fai-da-te ed un esame clinico specifico utile a scoprire l'artrite reumatoide.  

Questo esame puoi farlo tu

Come evidenziato da recenti studi scientifici, più della metà delle persone colpite da artrite reumatoide evidenziano, nel primo anno, rigidità e disturbi localizzati alle mani. Prova a ripetere questo autotest almeno una volta al mese per tre mesi: qualora manifestassi uno dei disturbi qui sotto elencati, è consigliabile consultare uno specialista quanto prima.
1. Appoggia le mani sul tavolo e osserva se almeno tre dita sono gonfie.
2. Avvita il tappo di un barattolo: non hai nessuna difficoltà oppure non riesci tanto sono rigide le mani? Ti capita di non riuscire a muovere le mani nei primi 30 minuti quando ti svegli al mattino?
3. Stringi la mano a un familiare, come per salutarlo: non provi alcuna sensazione particolare oppure il dolore alle dita è così intenso da farti mollare la presa?

Questo esame puoi farlo in ospedale

Per eliminare ogni dubbio, puoi farti prescrivere una visita specialistica dal medico curante e rivolgerti al centro di reumatologia della tua città. L’esame più innovativo è l’ecografia articolare, una metodica ad ultrasuoni non invasiva che permette di individuare anche piccolissime zone colpite dalla malattia, che non si notano con la radiografia.

L'ecografia articolare inoltre è un esame super rapido. Per darti un’idea, in trenta minuti è possibile controllare le articolazioni delle mani e dei piedi, che sono le parti più a rischio. Niente a che vedere quindi con la risonanza magnetica, ovvero l’esame solitamente richiesto per confermare la diagnosi che, nello stesso tempo (cioè mezz’ora), esamina solo una mano.

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