venerdì 29 dicembre 2017

Alimentazione nella Crescita del Bambino a 6 Mesi



Lo svezzamento del bambino è una fase importante e delicata, in cui è necessario che tu faccia molta attenzione a non sforzare troppo il bambino a mangiare alimenti che noti non gli piacciono.
L’alimentazione nella crescita, specialmente all’inizio dello svezzamento, è una fase delicata, quindi è bene che venga vista dal bambino come un bel gioco da fare con la mamma.
Dovresti essere brava a fargli assaggiare con calma nuovi sapori a lui nuovi, ed in questo modo, piano piano, puoi scoprire quali cibi gli piacciono e quali non vuole mangiare, per cui è sempre bene non cercare di imporgli nessun alimento.
Alimentazione  a 6 Mesi – Verdura
– barbabietola
– broccoli
– carota
– cavolfiore
– cavolo cinese
– crescione
– finocchio
– mais
– melanzana
– pastinaca
– patata
– radicchio
– sedano
– cavolo
– zucca
– zucchine
– fagiolini
– piselli
– porro
– topinambur
Alimentazione  a 6 Mesi – Frutta
– arancia
– banana
– kiwi
– limone
– mandarino
– mango
– mela
– melone
– pera
– pesca
– pompelmo
– prugne
– albicocca
– cachi
– fichi
– fragola
– lampone
Alimentazione  a 6 Mesi – Carne e Pesce
– cavallo
– maiale
– manzo
– pollo
– tacchino
– agnello
– merluzzo
– platessa
– razza
– salmone
– sogliola
– tonno
– trota
Alimentazione  a 6 Mesi – Cereali, Pane e Legumi
– avena
– farro
– orzo
– frumento
– grano saraceno
– kamut
– miglio
– orzo
– pasta
– quinoa
– riso
– segale
– ceci
– lenticchie
Lo svezzamento va eseguito sempre secondo le indicazioni del proprio pediatra

Alimenti che Contengono Vitamina D

Normalmente il nostro corpo assorbe vitamina D dal sole, la vitamina D infatti è detta la vitamina del sole, ma visto che noi donne sempre impegnate tra casa e lavoro, trascorriamo  ore e ore dentro uffici chiusi, dentro le nostre auto o in enormi centri commerciali affollatissimi, il tempo per la nostra effettiva esposizione al sole è estremamente limitata.
Per questo motivo, è estremamente importante avere una dieta ricca di vitamina D o prendere un integratore di vitamina D.
Fonti naturali di vitamina D sono tuorli d’uovo e pesci di acqua fredda come il tonno, sgombro e salmone.
Questa è la mia lista degli alimenti che contengono vitamina D:
– Alimenti che Contengono Vitamina D – Funghi Shiitake 
La versione secca dei funghi shiitake sono ricchi di vitamina D, dovuto al fatto che questi funghi sono abili a succhiare la luce del sole.
Ma assicurati che i funghi siano stati seccati al sole e non in qualche modo artificiale.
– Alimenti che Contengono Vitamina D – Sgombro 
Contiene calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, sodio, Zinco, Rame ma è anche un’ottima fonte di vitamina D.
 Alimenti che Contengono Vitamina D – Le sardine
Sono uno dei migliori alimenti contenenti vitamina D.
Una piccola scatola di sardine ti fornirà circa il 70% delle tue necessità quotidiane di vitamina D.
– Alimenti che Contengono Vitamina D – Tonno
Mangiare 90 grammi  di tonno al giorno garantisce ben il 50% delle esigenze quotidiane di Vitamina D.
– Alimenti che Contengono Vitamina D – Olio di fegato di merluzzo
Se riesci a sopportare il forte aroma che possiede, questo olio è ricchiessimo di vitamina D.
Per merito del suo elevato contenuto di vitamina D, l’olio di fegato di merluzzo ha anche dimostrato di prevenire l’osteoporosi, di migliorare le funzioni cerebrali e ottimizzare il funzionamento del sistema nervoso.
Un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo fornisce l’intera dose giornaliera raccomandata di vitamina D.
– Alimenti che Contengono Vitamina D – Le uova
Le uova sono un altro alimento consigliato in quanto mangiare  un uovo significa garantire al tuo corpo circa il 10% della necessità quotidiana di vitamina D.

12 FONTI DI FERRO PER I VEGANI


Siete vegani?Ultimamente vi sentite più stanchi del solito e avete un colorito pallido, mancanza di respiro, mal di testa, irritabilità ? Potrebbero essere i primi sintomi di un deficit di ferro nel sangue, indispensabile per la sintesi dell’ emoglobina, proteina che trasporta l'ossigeno alle cellule. Niente allarmismi ma occhio alle cause. Salvo motivi più specifici, un'alimentazione povera di ferro, può provocare un tipo di anemia dovuta da carenza di questo elemento nel sangue.
Solo perché si è scelto di non mangiare carne non significa che il vostro organismo non possa assorbire ferro da altri alimenti.
Come rimediare allora senza modificare la dieta vegetariana?
Ecco ben 12 alimenti di origine vegetale con i più alti contenuti di ferro:
  • Spirulina (1 cucchiaino): 5 mg
  • Soia (1 / 2 tazza): 4,4 mg
  • Semi di zucca (28 g): 4.2 mg
  • Quinoa (un etto abbondante): 4 mg
  • Melassa (1 cucchiaio): 4 mg
  • Concentrato di pomodoro : 3,9 mg
  • Fagioli bianchi (1 / 2 tazza) di 3,9 mg
  • Spinaci (1 / 2 tazza): 3,2 mg
  • Pesche secche (6 metà): 3,1 mg
  • Succo di prugne (due etti e 25 g): 3 mg
  • Lenticchie (un etto abbondante): 3 mg
  • Cioccolato fondente (100g): 17 mg
  • Migliorare l'assorbimento del ferro abbinando a questi alimenti quelli con un maggiore contenuto di vitamina C che aiuta l'organismo ad assumere il ferro in modo più completo
  • Evitare  o caffè vicino l'assunzione di cibi ricchi di ferro perché queste bevande contengono dei polifenoliche, legandosi al ferro, ne rendono difficile l'assorbimento.
    Curiosità: cucinando i cibi acidi(aceto, vino rosso, limone, succo di lime, salsa di pomodoro) nelle pentole di ghisa aumenta il contenuto di ferro della cottura finale (causa la reattività del materiale).
    Ho dimenticato altri alimenti ricchi di ferro? Per i vegani scrupolosi e non solo, ecco una tabella ancor più approfondita!
    Ricordiamo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che nei Paesi più sottosviluppati, causa i disordini e le carenze nutrizionali , si riscontra una maggiore perdita di ferro nell'organismo (ben l'80% della popolazione ne è carente e il 30% ha anemia da deficienza di ferro). Per specifiche sull'argomento e il dettaglio delle pubblicazioni si può consultare direttamente il sito ufficiale della World Health Organization.

POMODORI E MELE: I DUE CIBI CHE PROTEGGONO I POLMONI DEGLI EX FUMATORI



Mele e pomodori fanno bene ai fumatori. Non è il nuovo jingle natalizio, ma una reale scoperta che arriva da Londra, secondo cui una dieta ricca di mele e pomodori può aiutare gli ex fumatori a riparare i polmoni dai danni causati dal vizio del fumo e a rallentare il naturale declino dei polmoni dovuto all’età.
La ricerca, condotta presso la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health nell’ambito del progetto di ricerca Ageing Lungs in European Cohorts (ALEC) Study, finanziata dalla Commissione Europea, coordinata dall’Imperial College di Londra e pubblicata sulla rivista European Respiratory Journal, ha infatti dimostrato come il declino della funzionalità polmonare nei fumatori possa evolvere in maniera più lenta in coloro che seguono un’alimentazione ricca di frutta e pomodori.
I ricercatori hanno indagato sulle abitudini alimentari e monitorato la capacità polmonare dei partecipanti al progetto e hanno scoperto che gli adulti che in media mangiano più di due pomodori o più di tre porzioni di frutta fresca al giorno mettono su una naturale resistenza al declino delle funzionalità polmonare rispetto agli altri.

Lo studio

A essere state arruolate negli esperimenti sono state più di 650 persone, sia ex fumatori sia soggetti che non avevano mai fumato. Il loro personale consumo di frutta e verdura è stato valutato tramite questionari ad hoc ed è stata poi misurata la loro funzione polmonare con esami specifici, sia all’inizio dello studio sia 10 anni dopo.
Dai risultati è emerso che il consumo di pomodori e di mele in particolare, ma di frutta fresca in generale, riescirebbe a rallentare il declino della funzione polmonare in particolare degli ex fumatori; segno che qualche molecola contenuta in questi cibi è attiva nel riparare i danni polmonari indotti dal fumo.
Questo studio mostra che la dieta potrebbe aiutare a riparare i polmoni danneggiati dal fumo e a rallentare il naturale processo di invecchiamento dei polmoni di tutti - - sostiene Vanessa Garcia-Larsen, autrice dello studio. La funzione polmonare comincia a declinare naturalmente intorno ai 30 anni, a velocità variabile a seconda della salute generale dell'individuo. La dieta potrebbe divenire un modo per combattere il crescente aumento di una malattia cronica polmonare molto grave, il disturbo polmonare cronico-ostruttivo”.

Fonte