martedì 21 ottobre 2014

Cardiomiopatia: tipologie, sintomi, diagnosi e linee guida

Cos’è la cardiomiopatia? Quali sono le tipologie, i sintomi, le diagnosi e le linee guida? Cardiomiopatia è un termine generico che descrive qualsiasi condizione in cui il muscolo cardiaco è strutturalmente e funzionalmente anormale. Uno studio realizzato da alcuni ricercatori presso il Dipartimento di Medicina cardiovascolare dell’Università Cattolica–Policlinico Gemelli di Roma ne ha svelato il meccanismo d’azione prendendo in considerazione quindici donne con un’età media di 68 anni, evidenziando come in circa il 20-25% delle pazienti era presente un ostacolo allo svuotamento del cuore, più precisamente della cavità sinistra (ventricolo sinistro).

Tipologie e sintomi
Ci sono quattro tipi principali di cardiomiopatia: ipertroficaipocinetica dilatativarestrittiva, e ventricolare destra aritmogena, ai quali si aggiunge la cardiopatia diabetica. I sintomi sono quelli caratteristici dell’infarto e fino a poco tempo fa i medici la scambiavano proprio con un comune infarto del miocardio, invece si tratta di una patologia differente. Si tratta, infatti, di cardiomiopatiada stress o sindrome da crepacuore, come più comunemente viene chiamata, dal momento che si verifica in genere in condizioni in cui lo stress raggiunge livelli molto elevati, come nel caso di lutti o di vicinanza ad un capo oppressivo. Nella maggior parte dei pazienti si riscontrano difficoltàrespiratoriegonfiore a livello di piedi e gambe, carenza di energia e spossatezza, scompenso,aritmia e talvolta perdita di memoria.
Diagnosi e linee guida
La disfunzione riguarda essenzialmente la regione apicale del cuore, il quale, quando si verifica la sindrome, assume una caratteristica forma a palloncino. Il tutto sarebbe determinato da unospasmo che interessa i vasi coronarici reversibile dopo la manifestazione della fase più acuta della sindrome. I medici sono concordi nel sostenere, infatti, che l’apporto di sangue al cuore pur essendo ridotto, non è determinante da fare in modo che le cellule possano arrivare alla morte (condizione che invece si verifica in presenza di un infarto). Tramite opportuni esami – come radiografie, elettrocardiogrammi, Tac, risonanza magnetica e test sotto sforzo – il medico può verificare la presenza della cardiomiopatia e prescrivere una terapia adeguata. Le recenti linee guida internazionali sulla cardiomiopatia ipertrofica, invece, consigliano l’intervento chirurgico dimiectomia come la terapia di prima scelta nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva e sintomi che non rispondono alla terapia farmacologica.

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