Proprietà e a cosa serve
La vitamina B9 si rivela importante per determinare un esatto funzionamento del cervello, infatti detiene un ruolo da non trascurare nel trattamento di alcune malattie che coinvolgono il sistema nervoso, fra le quali la depressione e la schizofrenia pirolurica.
L’acido folico riesce a stimolare il fegato, combatte i problemi di anemia e promuove molti benefici che riguardano la circolazione e la vista. In particolare il fabbisogno di questa vitamina è più alto in gravidanza, perché il feto ne ha bisogno per il suo sviluppo.
Non bisogna, infatti, dimenticare che l’acido folico interviene nella formazione del materiale genetico e nella divisione cellulare. Molti sono i problemi in cui il feto può incorrere, se durante la gestazione la donna non sta attenta ai livelli di vitamina B9: danni cerebrali, spina bifida, rallentamento della crescita, difficoltà di apprendimento nei bambini. Inoltre altre conseguenze possono essere il parto prematuro e le emorragie post-partum.
Una carenza di acido folico diventa evidente, perché, oltre a causare un rallentamento della crescita, porta ad avere i capelli bianchi, all’infiammazione della lingua, alla diarrea, a disturbi metabolici, a problemi gastrointestinali e a mancanza di energia e di memoria. Inoltre si possono avere dei danni alle mucose, come, per esempio, alle gengive e problemi neurologici. L’eccesso di vitamina B9 viene invece espulso naturalmente dal corpo.
Gli alimenti in cui si trova
La vitamina B9 in una minima quantità viene prodotta dalla flora batterica intestinale. Per le restanti necessità si può ricorrere anche a degli specifici integratori, ma sarebbe meglio curare molto l’alimentazione, stando attenti a cosa si mangia.
Ci sono diversi cibi ricchi di acido folico: fegato, latte, sia fresco che pastorizzato, ortaggi verdi,verdure (cicoria, spinaci), patate, carote, legumi (fagioli), germe di grano, lievito di birra, uova, nocciole. Per proteggere la vitamina B9, le verdure vanno conservate nel frigorifero e inoltre è da preferire la cottura a vapore, evitando quella eccessiva in acqua, in quanto la sostanza è solubile.
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