lunedì 2 novembre 2015

Sigarette: un concentrato di sostanze cancerogene!




La combustione di una sigaretta e il fumo che ne deriva producono circa 4000 sostanze diverse: un numero davvero esorbitante!
Secondo alcuni studi, tra queste 4000 sostanze bruciate, ce ne sarebbero circa 70 con attività carcinogena. Si ricorda che si definisce carcinogeno una qualsiasi sostanza capace di dare origine a neoformazioni tissutali dalle caratteristiche anomale, in altre parole a tumori.
Ma quali sono i principali carcinogeni del fumo e quelli sicuramente pericolosi per la salute dell'uomo?
Nel fumo di sigarette, è possibile ritrovare ammine aromatiche, N-nitrosamine di vario tipo, formaldeide, idrocarburi aromatici, 1-3 butadiene e benzene. Queste sono tutte sostanze cancerogene sia per l'uomo che per gli animali, capaci di danneggiare organi e tessuti diversi. Per esempio l'1-3 butadiene è un irritante delle vie aeree superiori e della pelle, mentre le ammine aromatiche sono alcuni degli agenti chimici favorenti il tumore alla vescica.
Ci sono poi sostanze delle quali è noto il potere cancerogeno negli animali ma non ancora negli uomini. Esempi di tali sostanze sono l'acetaldeide e l'acroleina, capaci entrambe di irritare gli occhi, la pelle e i primi tratti delle vie respiratorie.

I danni del fumo alle vie aeree respiratorie

Le cellule delle vie aeree respiratorie di un individuo sano producono muco e sono ricoperte da ciglia vibratili simili a peli. Muco e ciglia collaborano insieme per evitare l'ingresso nei polmoni di sostanze pericolose, quali: irritantitossinecarcinogenibatterivirus ecc.
A essere più precisi, il muco intrappola i detriti contenuti nell'aria inspirata, mentre le ciglia, grazie alla loro vibrazione, si occupano di spingere il muco in direzione della faringe, dove verrà poi deglutito.
Che cosa provoca il fumo di sigaretta al sistema muco-ciglia delle vie aeree respiratorie?
I cancerogeni e le sostanze velenose contenute nel fumo di sigaretta danneggiano le ciglia, pregiudicandone prima la normale attività e poi provocandone la morte.
L'assenza di ciglia comporta che il muco – il quale continua a raccogliere comunque i detriti inalati con la respirazione – permanga nelle vie aeree respiratorie prossime ai polmoni.
La permanenza di muco pieno di detriti dannosi in questi sedi così delicate è uno dei motivi per cui chi fuma è predisposto a malattie respiratorie di qualsiasi natura, da quelle di tipo neoplastico a quelle di tipo infettivo.
Tuttavia, l'organismo umano non è completamente inerme a una tale situazione e risponde con la tosse, che serve proprio a smuovere il muco e a espellerlo. Ciò spiega per quale motivi i fumatori sentano la necessità di tossire spesso.

Fumo e Denti: Perché il fumo fa male ai denti

Il fumo di tabacco è uno dei più acerrimi nemici della salute dei denti, oltre che di quella dell'intero organismo. Basti pensare che 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni.
Per quanto riguarda la salute dei denti le statistiche non sono certo migliori: nei fumatori il rischio di parodontite grave è tre volte maggiore rispetto ai non fumatori, mentre le probabilità di risposta positiva alla terapia parodontale scendono del 50%. Ricordiamo a tal proposito come la parodontite sia un'infiammazione dei tessuti di sostegno dei denti (nel complesso chiamati parodonto), che vengono progressivamente indeboliti fino a lasciar cadere il dente.
I motivi per cui il fumo di tabacco fa così male ai denti sono diversi, ma in buona parte riconducibili all'effetto vasocostrittore della nicotina, che riduce le quantità di sangue e ossigeno a disposizione del parodonto. Meno ossigeno significa ridotte capacità rigenerative (con minor sintesi di fibronectina e collagene) ed immunitarie; non a caso, nei fumatori si notano differenze qualitative della placca batterica con maggiore presenza di specie anaerobie aggressive nei confronti del parodonto. Da considerare, poi, anche l'esposizione delle mucose orali ai numerosi agenti irritanti, alle tossine e ai prodotti cancerogeni sviluppati dalla combustione delle foglie di tabacco; basti pensare tra i pazienti affetti da carcinoma orale almeno l'80% fuma.
Tra i fumatori si osservano maggiori quantità di tartaro rispetto ai non fumatori, una maggiore tendenza alla recessione gengivale, maggiori discromie dentali (macchie dei denti) e un aumento delle superfici dentali cariate o otturate (anche se non è ancora chiaro se la carie sia conseguenza diretta del fumo o di una minor predisposizione dei fumatori all'igiene orale domestica e professionale).

Il fumo fa cadere i capelli?
Una grandissima mole di lavori scientifici ha dimostrato l'influenza negativa del fumo di tabacco sulla salute dell'intero organismo. Un dato fra tutti ci ricorda come per ogni settimana di fumo (20 sigarette al giorno a partire dai 25 anni di età) si perda mediamente un giorno di vita.
Gli effetti negativi del fumo si fanno sentire anche a livello dei capelli e del cuoio capelluto. Basti pensare, ad esempio, all'azione pro-infiammatoria e vasocostrittrice della nicotina e di altre sostanze presenti nel fumo di sigaretta; tutto ciò si traduce in un'aumentata produzione di radicali liberi, in una minor ossigenazione e in un minor apporto di nutrienti al capello. Non a caso, nei fumatori i capelli tendono ad essere più spenti e fragili rispetto ai non fumatori.
Non dobbiamo poi dimenticare che la principale causa di "perdita dei capelli", sia nella donna che nell'uomo, è l'alopecia androgenetica. Alcuni studi (ma non tutti) dimostrano come il fumo di tabacco potrebbe associarsi ad aumentati livelli di ormoni androgeni, inclusi DHEAandrostenedionetestosterone e di-idrotestosterone. Quest'ultimo, noto anche come DHT, è l'ormone maggiormente responsabile della calvizie androgenetica; in particolare, livelli più alti di di-idrotestosterone si associano ad una maggior incidenza di alopecia androgenetica nei soggetti predisposti.
Uno studio condotto su un campione di 740 uomini taiwanesi di età compresa tra i 40 e i 91 anni ha appurato che nel lungo periodo il fumo di sigaretta tende generalmente a peggiorare l'alopecia androgenetica. Infatti, i soggetti fumatori presentavano un rischio circa due volte aumentato di alopecia androgenetica moderata o grave (tipo Norwood = IV) rispetto ai non fumatori.
Il fumo di sigaretta ha quindi un effetto negativo sui capelli e aumenta le probabilità di calvizie nei soggetti predisposti. Tecnicamente parlando, comunque, più che di caduta dei capelli è corretto parlare di miniaturizzazione del bulbo (struttura deputata alla sintesi delle cellule che andranno a costituire il capello). Nell'alopecia androgenetica, infatti, il bulbo diviene sempre più piccolo e superficiale, dando origine a un capello via via più sottile, più corto ed in parte depigmentato.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/Foto/Fumare/Fumo_capelli.html
Fonte

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Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/Foto/Fumare/Fumo_Denti.html


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/Foto/Fumare/danni_fumo_vie_aeree_respiratorie.html

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/Foto/Fumare/sigarette_concentrato_sostanze_cancerogene.html


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