venerdì 30 giugno 2023

Pelle al sole e abbronzatura perfetta: che fototipo sei?

 

Scopri di più sui fototipi della pelle e su come ottenere una pelle “baciata dal sole” grazie a prodotti solari e integratori naturali.




L'estate è la stagione dell’abbronzatura per eccellenza! Tuttavia, è fondamentale prendersi cura della propria pelle durante l'esposizione al sole per evitare danni e scottature. Da dove iniziare quindi? Sicuramente prima di capire quali sono i prodotti più adatti noi, è importante capire quale fototipo siamo e fare un ciclo di integratori naturali, per preparare la pelle all’esposizione.

Primi giorni al sole: ecco come procedere

Dopo la stagione invernale, la nostra pelle necessita di un supporto naturale per “risvegliarsi” e riattivarsi, non solo per avere un’abbronzatura più duratura ma anche per evitare danni causati dal sole, aumentare le difese della cute e contrastare i radicali liberi.

Gli integratori per l’abbronzatura e gli attivatori di melanina vanno assunti almeno un mese prima dell’esposizione al sole. Per chi ha una pelle molto delicata e particolarmente chiara, questa tipologia di integratore va assunta anche 2-3 mesi prima e in alcuni casi da sarebbe assumere anche tutto l’anno.

Integratori solari per un'abbronzatura sana

Sono tantissimi gli integratori solari disponibili sul mercato che possono aiutare a preparare la pelle per l'esposizione al sole, formulati con ingredienti di origine vegetale, specifici per stimolare la produzione naturale di melanina e combattere l’invecchiamento cutaneo. Quali sono i migliori?

Betacarotene

Conosciuto come l’integratore migliore per l’abbronzatura, il betacarotene è un colorante vegetale contenuto in alimenti come carote, paprika, peperoncino e tanto altro ancora. Il betacarotene viene venduto anche sotto forma di integratori solari in compresse poiché apporta durante tutto l’anno notevoli benefici alla pelle. Oltre alle proprietà abbronzanti di cui parleremo tra poco, il betacarotene sembrerebbe particolarmente utile per i fumatori e per coloro che hanno pelli mature: la sua azione antiossidante permette infatti di rallentare i processi di invecchiamento delle cute, sia che essi siano provocati da fattori esterni come appunto il fumo e l’inquinamento ambientale sia che essi siano dovuti ai fisiologici cambiamenti del corpo.

L’assunzione di betacarotene aiuta perciò a contrastare la comparsa delle rughe ma non solo. Esso procura risultati visibili anche in caso di pelle acneica e secca e in caso di problematiche cutanee come arrossamenti ed eritemi di vario genere. Favorisce oltretutto la crescita sana delle ossasostiene la vista e si pensa che protegga anche dall’insorgere di malattie a carico del cuore e del sistema sanguigno.

Essendo inoltre il precursore della vitamina A, il betacarotene è anche un valido sostegno per le donne in gravidanza: se assunto infatti correttamente coadiuva, specialmente negli ultimi mesi della gestazione, allo sviluppo e al buon funzionamento delle cellule e dei tessuti del bambino.

Ma torniamo ora al punto centrale della questione, ovvero a come è possibile facilitare e migliorare l’abbronzatura grazie alle virtù di questa sostanza. Il betacarotene - se assunto durante il mese precedente all’esposizione solare – predispone la pelle a ricevere i raggi del sole senza incorrere in rischi e pericoli per la salute. Esso aiuta infatti a prevenire le scottature solari e ad imbrunire la pelle in modo più veloce, omogeneo e senza chiazze.

Controindicazioni

Per quanto riguarda invece le controindicazioni, si sconsiglia l’assunzione di questo integratore in concomitanza con terapie farmacologiche anti-colesterolo e di chiedere in ogni caso il parere di un esperto.

Melanina vegetale

Chi vuole un'abbronzatura veloce senza ricorrere al betacarotene deve indirizzarsi verso prodotti che favoriscano la secrezione della melanina. Questa sostanza viene prodotta naturalmente dall’organismo e permette sia di accelerare la tintarella che di difendere la pelle dai raggi ultravioletti. Chi utilizza integratori o creme solari alla melanina vegetale avrà perciò anche il vantaggio di una maggiore protezione nei confronti dei raggi UV. Gli integratori che stimolano la melanina sono quindi ideali per chi ha la pelle molto chiara e sensibile.

La pelle dei bambini è particolarmente povera di questa sostanza e potrebbe rivelarsi perciò utile incoraggiarne la produzione attraverso l’alimentazione. Per stimolare la melanina, i cibi più utili in questo caso sono quelli ricchi di vitamina A e vitamina ; oltre alle carote (e al loro succo), ricordiamo quindi la zucca, le albicocche, le patate dolci, le bietole, gli spinaci, il cavolo nero, i peperoni rossi, il guava, il kiwi, le arance, le fragole, i mirtilli ed il broccolo.

Controindicazioni

Gli integratori di melanina, a differenza di quelli al betacarotene, hanno inoltre il vantaggio di non provocare il classico inestetismo della pelle giallastra (causato però soltanto dal sovradosaggio) e sono composti per lo più da vitamine e minerali (soprattutto selenio), si trovano facilmente in vendita online (ad esempio su Greenweez.it). Prima di assumere qualsiasi integratore solare, è importante consultare un medico o un dietologo per determinare la giusta dose e assicurarsi che sia sicuro per te.

Dopo aver fatto un’introduzione sugli integratori naturali e l’importanza di assumerli, possiamo passare ad individuare il fototipo della nostra pelle.

Il fototipo della pelle: significato

Sotto il sole ti puoi scottare oppure abbronzare e dipende tutto dal fototipo: una classificazione scientifica che interessa la nostra pelle. In dermatologia il fototipo di una persona indica la reazione dell’epidermide quando è esposta alla radiazione ultravioletta e determina il tipo di abbronzatura che si può raggiungere. Aver consapevolezza del proprio fototipo rappresenta la base necessaria per prendersi cura della propria pelle e comportarsi correttamente durante l’esposizione dei raggi UV. La sua individuazione è abbastanza intuitiva e passa attraverso una serie di elementi quali il colore degli occhi, dei capelli, e della pelle.

Tipologie di fototipo

La dermatologia ha individuato sei tipologie di fototipo, distinguendo in base alla reazione che la cute manifesta nei confronti dei raggi UV: questa capacità di risposta ed autoprotezione è dovuta alla quantità di melanina presente nell’epidermide.

La melanina è un pigmento fotoprotettivo, responsabile della colorazione della pelle umana. Questo polimero complesso, sintetizzato da un enzima chiamato tirosinasi, ha sede, oltre che nella cute, anche in altre parti del corpo: capelli, retina, midollo e ghiandola surrenale.

La sua funzione principale è di tipo protettivo: essa assorbe e respinge le radiazioni solari attraverso la formazione di uno schermo che funge da filtro. Però, la sua efficacia, nel contrasto dell’azione nociva dei raggi UV, non è assoluta, ma più o meno efficace a seconda della quantità presente.

I fattori che influiscono sulla sua distribuzione all’interno della cute sono diversi e legati all’etnia, all’età, alla regione corporea e, in misura minore, anche alle proprie abitudini e al proprio stile di vita. Ora vediamo nello specifico le sei tipologie di fototipo.

  • Fototipo 1: è caratteristico delle persone che abitano le regioni nordiche. Si riconoscono per i capelli biondi o rossi, la carnagione molto chiara, gli occhi chiari e la presenza di lentiggini ed efelidi. Si scottano molto facilmente e non si abbronzano nemmeno dopo diverse esposizioni al sole. Queste persone dovrebbero evitare l’esposizione a tutti i raggi UV.
  • Fototipo 2: appartiene alle persone dalla pelle chiara e dal capello biondo o castano chiaro. Queste persone si arrossano spesso dopo l’esposizione al sole e rimediano, frequentemente, scottature ed eritemi. Ottengono una leggera abbronzatura solo dopo alcune esposizioni.
  • Fototipo 3: è il più diffuso in Italia. Riguarda soggetti dalla carnagione leggermente scura. Solitamente hanno capelli castani, occhi chiari o scuri. Si scottano difficilmente e si abbronzano abbastanza dopo qualche esposizione.
  • Fototipo 4: queste persone presentano un colorito olivastro, capelli scuri ed occhi neri. Raramente sono soggetti a scottature. Si abbronzano con facilità ed intensità, mantenendo il colore a lungo.
  • Fototipo 5: riguarda persone naturalmente abbronzate che presentano una pelle protetta per natura dall’esposizione solare. Hanno capelli neri e occhi scuri. Le persone del fototipo 5 non si scottano quasi mai.
  • Fototipo 6: caratterizza le persone con carnagione scurissima: capelli neri, pelle nera e occhi scuri. Abbondantemente protette dalle radiazioni solari, le persone di fototipo 6 non si scottano mai.

Esiste anche un altro tipo di fototipo, denominato 0. Si associa all’albinismo, la malattia caratterizzata dal difetto dell’enzima tirosinasi, enzima coinvolto nella sintesi della melanina. I soggetti affetti da questa patologia si riconoscono per la pelle completamente bianca, i capelli bianchi e gli occhi rossi. Questo fototipo non può mai esporsi alle radiazioni solari poiché il soggetto è assolutamente privo di difesa contro l’azione dei raggi UV.

Merita un’ultima attenzione il fototipo dei bambini. A prescindere dalla tipologia, che può essere anche una delle più alte come la 5 o la 6, la pelle dei bambini rimane la più sensibile e quindi necessità sempre di una protezione superiore a quella che il fototipo di appartenenza suggerisce.

Per capire il proprio tipo di pelle, esistono diversi test che, a partire da semplici domande, possono calcolare il fototipo di appartenenza. Tuttavia, per essere certi di individuare quello giusto, è sempre meglio consultarsi con un dermatologo.

Solari naturali: amici per la pelle

Una pelle splendida e abbronzata è il desiderio di tutti, ma è importante proteggerla nella maniera più giusta, per evitare danni cutanei come scottature, macchie cutanee e rughe profonde.

L’individuazione del proprio fototipo è il primo passo per capire qual è il fattore di protezione solare che deve avere la nostra crema protettiva. Tutti i prodotti solari in commercio indicano un numero che rappresenta il fattore di protezione. Vediamo, dunque, qual è quello consigliato per ciascun fototipo.

  • fattore 50+ protezione molto alta (per fototipo 1)
  • fattore da 50 a 30 protezione alta (per fototipo 2, 3)
  • fattore da 25 a 15 protezione media (per fototipo 3, 4, 5)
  • fattore da 10 a 6 protezione bassa (per fototipo 5, 6)

Questo accorgimento è necessario ma non ancora sufficiente. Per una protezione efficace e sicura non ci si può affidare ad una crema qualunque, ma la cura, l’amore verso la nostra pelle ci obbliga a guardare verso un'unica direzione: i solari ecobio.

Perché scegliere un solare ecobio?

Differentemente dalle creme di largo consumo, in quelle ecobio il fattore di protezione è rappresentato dai filtri fisici e non da quelli chimici. Una scelta che rende questi prodotti sicuri e adatti a pelli molto delicate. I filtri fisici non assorbono i raggi, ma li riflettono ed evitano il surriscaldamento dell’epidermide.

Questi composti sono ricchi di oli protettivi, come l’olio di mandorle dolci, di cocco, di lino, di argan e di jojoba, tutte sostanze di provenienza biologica che presentano elevate proprietà emollienti e riparatrici sul tessuto epidermico sottoposto all'azione aggressiva dei raggi ultravioletti.

In questo modo, i solari ecobio rivelano la loro efficacia sia in funzione protettiva che estetica: idratano, nutrono la pelle, favoriscono un’abbronzatura dal colore naturale ma, al tempo stesso, proteggono l’epidermide da scottature ed eritemi e prevengono l’invecchiamento precoce.

Pelle abbronzata e Pianeta felice

Scegliendo un prodotto solare ecobio, anche l’ecosistema trae giovamento! Proteggere la propria pelle con protezioni solari naturali significa anche salvaguardare il mare in cui ci si tuffa per un bagno ristoratore, perché i filtri utilizzati nelle formule ecobio non sono chimici e quindi non danneggiano l’habitat marino. Di conseguenza, la dispersione nel mare di queste creme bio naturali è del tutto innocua e non rappresenta una minaccia per pesci, molluschi e coralli.

Infine, manca un ultimo appunto: l’efficacia di una crema dipende anche dal suo corretto utilizzo. Spalmarla una sola volta non è sufficiente e durante l’esposizione solare è sempre bene ripetere l’applicazione più volte, soprattutto dopo essersi bagnati.

Fonte

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