I partecipanti sono stati suddivisi in cinque gruppi: non vegetariani, semi-vegeteriani, pesco-vegetariani, lacto-ovo-vegetariani, vegani. In questa suddivisione si è tenuto conto, quindi, dei volontari che mangiavano anche pesce, uova e latticini.
Il periodo di osservazione è durato quasi sei anni e in tutto questo tempo si sono verificati 2.570 decessi. Il tasso di mortalità era estremamente ridotto fra i vegetariani, mentre è stato riscontrato al massimo grado fra gli onnivori.
In realtà gli studiosi non sono riusciti a capire quali fossero le cause specifiche intervenute in questa differenza. Tuttavia è evidente che fra i vegetariani c’era un rischio minore di essere soggetti a malattie cardiovascolari ed ischemie.
Tra l’altro si è riusciti a constatare che l’associazione fra dieta vegetariana e riduzione del rischio di morte sembra favorire di più gli uomini rispetto alle donne.
Ormai la dieta vegetariana è in aumento anche in Italia. Sono molti coloro che decidono di passare a questo tipo di regime alimentare. La recente scoperta potrebbe essere un motivo in più per diventare vegetariani?
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