lunedì 1 dicembre 2014

Vaccino anti-influenzale: le risposte degli esperti



Come è fatto il vaccino anti-influenzale? Come si somministra? A chi è rivolto? E chi, invece, è meglio che si astenga dal farselo somministrare?Ecco nove domande a cui hanno risposto gli esperti della Società di igiene italiana (Siti) che sottolineano: "Tutti i rischi della vaccinazione, per quanto esistenti, sono sempre inferiori ai rischi legati al fatto di prendere l’influenza". 

1) Come è fatto il vaccino anti-influenzale?
I vaccini attualmente in uso contengono tre tipi di virus, e vengono pertanto definiti "trivalenti". I virus da inserire nel vaccino vengono scelti tra quelli isolati nella stagione precedente sulla base delle analisi effettuate sui pazienti dai cosiddetti “medici sentinella”. 

2) Che cosa è l'"immunità di gregge"?
L'efficacia del vaccino anti-influenzale - cioè la quota di persone che risulta protetta dall'influenza a seguito della vaccinazione - non è pari al 100% perché esistono dei virus influenzali circolanti diversi rispetto a quelli contenuti nel vaccino: per la stagione 2011- 2012 l’efficacia complessiva misurata è compresa tra il 58 e il 75%. Aumentando il numero di persone vaccinate diminuisce la circolazione del virus: questo effetto prende il nome di immunità di gregge.

3) Come viene somministrato il vaccino?
 A seconda del tipo di vaccino, la somministrazione può avvenire per via intramuscolare o intradermica.

4) Chi deve essere vaccinato?
 Le cosiddette "categorie a rischio". Tutti i soggetti di età pari o superiore a 65 anni, le donne che all'inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza, gli individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti e i soggetti in età infantile e adulta affetti da malattie croniche - da quelle a carico dell'apparato respiratorio, a quelle che interessano l'apparato cardiocircolatorio, passando per l'insufficienza renale, le epatopatie, le malattie dismetaboliche (inclusa l'obesità), le sindromi da malassorbimento intestinale, i tumori, le malattie che comportino carente produzione di anticorpi.

5) Oltre alle categorie a rischio, quali sono i soggetti a cui la vaccinazione viene offerta ai fini dell’interruzione della cosiddetta "catena di trasmissione"?
Personale sanitario di assistenza; contatti familiari di soggetti ad alto rischio; addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (insegnanti scuole dell’infanzia e dell’obbligo; addetti poste e telecomunicazioni; dipendenti pubblica amministrazione e difesa; forze di polizia incluso polizia municipale; volontari servizi sanitari di emergenza; personale di assistenza case di riposo); personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali.

6) Quando si effettua la vaccinazione?
Il vaccino dovrebbe essere somministrato tra metà ottobre e fine dicembre. Siamo protetti dall’influenza dopo due settimane dalla somministrazione del vaccino. Questa protezione dura almeno un anno.

7) Come si effettua la vaccinazione?
Poiché la maggior parte della popolazione è stata, con tutta probabilità, infettata dai virus influenzali A/H3N2, A/1-11N1 e B nel corso degli ultimi anni, una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età. Solo per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due somministrazioni in dose adeguata per l’età. Il vaccino antinfluenzale va somministrato per via intramuscolare o, nel caso del vaccino intradermico, per via intradermica. Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini, sia pediatrici che per l'età adulta, utilizzando sedi corporee e siringhe diverse. 

8) Chi non dovrebbe essere vaccinato o dovrebbe rimandare la vaccinazione? 
Chi ha manifestato pregresse reazioni di tipo anafilattico alle proteine dell'uovo o ad altri componenti del vaccino; i bambini sotto ai 6 mesi; chi presenta malattie acute febbrili.

9) Quali sono le principali reazioni avverse?
Arrossamento, gonfiore, indurimento nella sede dell’iniezione sono le reazioni locali più frequenti. Si manifestano tra 6 e 24 ore dopo la vaccinazione e hanno breve durata (massimo 2 giorni). I sintomi sistemici lievi simil-influenzali riguardano circa il 42% dei vaccinati e hanno la stessa breve durata dei sintomi locali. Le reazioni avverse gravi (comprendenti morte, pericolo di vita, disabilità permanenti, ospedalizzazioni o loro prolungamento, ricorso al pronto soccorso) hanno una frequenza di 2,6 x 10.000.

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