domenica 26 aprile 2015

I pop corn cotti al microonde fanno male alla salute



Il diacetile, un aroma naturale, utilizzato nella produzione dei pop corn potrebbe essere nocivo alla salute. A rivelarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista scientificaChemical Research in Toxicology, secondo la quale la sostanza in questione “presenta una struttura analoga a quelle di altre sostanze considerate responsabili della formazione delle placche cerebrali che conducono all’insorgere del morbo di Alzheimer“, come spiega Greenme.it:
E’ sufficiente provare ad approfondire la questione per rendersi conto della possibile presenza di additivi indesiderati all’interno delle confezioni di pop-corn, tra gli ingredienti o nel loro involucro, come purtroppo non di rado avviene nel caso di alcuni alimenti confezionati di produzione industriale.
Il diacetile (“dyacetil” nella denominazione inglese) è stato utilizzato per anni – e lo è ancora – come aromatizzante per conferire l’ “aroma al burro” a pop-corn confezionati destinati alla cottura al microonde e ad altri alimenti, come i biscotti. Il diacetile può essere derivato dalla fermentazione alcolica e può costituire un sottoprodotto della produzione di birre e vini.
A riaccendere i riflettori su tale sostanza è una recente ricerca condotta presso l’Università del Minnesota, pubblicata sulle pagine della rivista scientifica “Chemical Research in Toxicology”, tramite la quale è stato messo in luce come il diacetile presenti una struttura analoga a quelle di altre sostanze considerate responsabili della formazione delle placche cerebrali che conducono all’insorgere del morbo di Alzheimer.
La presenza di diacetile nell’alimento in questione e negli stablimenti in cui ne avviene la produzione ha purtroppo già causato l’insorgere di un ulteriore disturbo, denominato “bronchiolitis obliterans”, dal quale negli Stati Uniti sono stati colpiti sia consumatori abituali di popcorn sia numerosi addetti alla loro produzione. Alcuni stabilimenti statunitensi avrebbero dunque deciso di sostituire il diacetile con altri additivi aromatizzanti, sulla cui reale salubrità ci si interrogherebbe tuttora, tanto che la Food and Drug Administration li considererebbe “innocenti fino a prova contraria”.
Wayne Watson, un 59enne americano di Centennial, in Colorado, dopo aver contratto una bronchiolite obliterante, che è una malattia cronica e irreversibile, decise di far causa alla ditta produttrice e alla catena di negozi nella quale comprava il prodotto incriminato e nel 2012,leggiamo su Panorama, “un tribunale federale ha dato ragione a Watson, stabilendo un risarcimento milionario: ben 7 milioni di dollari (circa 5 milioni e 500 mila euro), che dovranno essere pagati proprio da produttori (all’80%) e dai venditori dei popcorn incriminati, ritenuti colpevoli di non aver informato adeguatamente i clienti dei rischi per la salute che correvano mangiando il mais“.

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