venerdì 27 novembre 2015

Cervello: quello degli uomini invecchia piu' velocemente




Il cervello degli uomini invecchia più rapidamente di quello delle donne. Ed è probabilmente per questo che gli uomini sono più suscettibili a malattie come il morbo di Parkinson


Il cervello degli uomini invecchia piu' rapidamente di quello delle donne. Ed e' probabilmente per questo che gli uomini sono piu' suscettibili a malattie come il morbo di Parkinson. Almeno questo e' quanto emerso da uno studio dell'Universita' di Szeged (Ungheria), pubblicato sulla rivista Brain Imaging and Behaviour. I ricercatori hanno effettuato scansioni cerebrali su 53 uomini e 50 donne. L'eta' media dei partecipanti e' di 32 anni d'eta'. Dai risultati e' emerso che la materia grigia e' diminuita nel corso del tempo a un ritmo piu' rapido negli uomini rispetto alle donne.
Gli uomini hanno anche perso piu' materia rispetto alle donne nel nucleo caudato e nel putamen, aree responsabili del movimenti. Lo studio ha quindi rilevato molte differenze nelle strutture cerebrali sottocorticali tra i due sessi. Si tratta delle parti del cervello responsabili del movimento e dell'elaborazione emotiva. Con il passare degli anni in queste aree del cervello e' stato riscontrato un calo superiore negli uomini rispetto alle donne. Un'altra parte del cervello che ha mostrato un andamento simile e' stato il talamo, ovvero quella sorta di "ripetitore" che consente alle informazioni di passare nel cervello. Questo, secondo i ricercatori, potrebbe spiegare perche' gli uomini sono piu' inclini ad ammalarsi di Parkinson o di soffrire di disturbi da deficit di attenzione e iperattivita'.


Ipertensione, latte e latticini fanno bene alla pressione





Latte, yogurt e formaggi sono efficaci nel controllo della pressione e utili a prevenire l'ipertensione, che rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare a livello mondiale, Italia compresa. 

Chi mangia regolarmente latte, yogurt e formaggi, come parte di una dieta varia e bilanciata, ha una pressione più stabile nel tempo e corre meno rischi di diventare iperteso: lo afferma Assolatte citando la significativa conclusione a cui è giunto uno studio longitudinale condotto negli Stati Uniti per 17 anni su 2636 persone, e appena pubblicato sulle pagine del prestigioso "British Journal of Nutrition". Una buona notizia (in tutti i sensi) per i tanti italiani che soffrono di problemi legati alla pressione. Secondo i dati del Progetto Cuore condotto dall'Istituto Superiore di Sanità, in Italia l'ipertensione arteriosa colpisce in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne. Un altro 19% di uomini e un 14% di donne sono in una condizione di rischio.
 
L'analisi sul rapporto tra consumo dei prodotti lattiero-caseari e variazioni del profilo pressorio condotto nell'ambito del Framingham Offspring Study ha rilevato un minor incremento della pressione sistolica e di quella diastolica tra chi consumava almeno 3 porzioni a settimana di latte e latticini rispetto a coloro che si fermavano a meno di una porzione a settimana. Ai maggiori consumi di prodotti lattiero-caseari si è accompagnato anche un minor rischio di sviluppare ipertensione con l'avanzare dell'età.
 
Tra tutti i prodotti lattiero-caseari, i migliori "alleati" per tenere sotto controllo la pressione si sono rivelati il latte e lo yogurt parzialmente scremati o interamente scremati. In particolare, lo yogurt si è dimostrato efficace a ogni età: gli alto consumanti hanno evidenziato una riduzione costante nel tempo dell'incidenza di nuovi casi di ipertensione.
 
A determinare l'effetto positivo dei prodotti lattiero-caseari sulla pressione arteriosa è un cocktail di nutrienti. In primis i particolari peptidi bioattivi che si formano durante la "digestione" delle proteine del siero di latte e che si caratterizzano per la loro capacità di inibire l'enzima di conversione dell'angiotensina; si comportano quindi come i farmaci anti-ipertensivi rispetto ai quali hanno però un rischio minimo di provocare effetti collaterali. Su questo fronte le proteine dei prodotti lattiero-caseari sono superiori a quelle di origine vegetale quanto a capacità di controllo della pressione arteriosa e di prevenzione dell'ipertensione.
 
Altri componenti dei prodotti lattiero-caseari coinvolti in maniera positiva nel loro ruolo anti-ipertensivo, sono gli acidi grassi a media catena e alcuni importanti micronutrienti (come calcio, potassio e magnesio), a cui viene riconosciuto un ruolo importante nella regolazione della resistenza vascolare e nella promozione della vasodilatazione.
 
Le conclusioni a cui sono pervenuti gli scienziati americani nell'ambito del Framingham Offspring Study portano ulteriori conferme alle evidenze di numerose ricerche precedenti sugli effetti positivi dei prodotti lattiero-caseari sul controllo della pressione e sulla prevenzione dell'ipertensione, con effetti visibili sin dall'infanzia. In particolare, una meta-analisi su 9 studi prospettici condotti negli Stati Uniti e in Europa su 57256 persone e pubblicata su "Hypertension" ha concluso che consumare ogni giorno 200 g tra latte e derivati riduce di ben il 3% il rischio di ipertensione.
 
Il valore dei prodotti lattiero-caseari in chiave anti-ipertensione emerge anche dal loro ruolo all'interno della dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), sviluppata espressamente per combattere l'ipertensione. Questo regime alimentare, di grande successo negli Stati Uniti, si basa sulla diminuzione dell'intake di sale e sull'aumento dell'apporto dei due minerali anti-ipertensivi per eccellenza: il potassio, contenuto nei prodotti ortofrutticoli, e il calcio, fornito dai prodotti lattiero-caseari.
 
Al contrario, una dieta "povera" e carente di prodotti lattiero-caseari rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per il progressivo innalzamento, anno dopo anno, della pressione sanguigna ed espone a una maggiore possibilità di sviluppare l'ipertensione.

giovedì 26 novembre 2015

Consigli per evitare la ritenzione idrica




Sono molte le ragioni per le quali le mani e le gambe si gonfiano: dopo una dura giornata di lavoro, per colpa del sovrappeso, quando una donna è incinta, per il consumo eccessivo di sale, etc.
Se ne soffrite, dovete sapere che esiste una soluzione alla ritenzione idrica che causa questo problema.

Perché soffriamo di ritenzione idrica?

Sono numerose le cause della ritenzione idrica. Ad esempio:
  • Ipertensione
  • Cardiopatie
  • Cattive abitudini alimentari
  • Sovrappeso
  • Consumo eccessivo di sale
  •  Cambiamenti ormonali
  • Menopausa
  • Stress
  • Problemi circolatori
  • Consumo insufficiente di acqua
Quando l’organismo si accorge che il livello dei liquidi è basso, attiva un meccanismo di difesa che ritiene l’acqua presente nel corpo.È come se una paratia si chiudesse, per impedire che una determinata zona si inondi.
È bene sapere che il corpo ha bisogno di liquidi per poter svolgere le sue funzioni vitali. Per questo, è fondamentale offrirgli acqua dall’esterno.
Anche se avrete letto un sacco di volte che bisognerebbe bere almeno 2 litri di acqua al giorno, e vi è sembrata un’esagerazione, non lo è.
Quando si soffre di ritenzione idrica, è probabile che questa porti con sé qualche problema più grave. Non dubitate e consultate il vostro medico di fiducia, e cercate di dire addio alle abitudini poco sane.

I migliori consigli per evitare la ritenzione idrica

In primis, è bene che sappiate perché soffrite di ritenzione idrica e in che zona del corpo questa si presenta. Nella maggior parte dei casi, colpisce le seguenti zone:


  • Mani
  • Gambe
  • Caviglie
  • Piedi
  • Per poter evitare questo problema, che non è solo una questione estetica ma, soprattutto, un problema di salute, è bene seguire abitudini di vita più sane.
    Prestate attenzione ai seguenti consigli:

    Aumentate il consumo di alimenti che contengono acqua

    Includete nelle vostre diete verdura e frutta, come l’arancia, la mela, la pesca o i mirtilli, ricchi di vitamine e di antiossidanti.

    Realizzate attività fisica che vi aiuti ad attivare la circolazione

    Per favorire la circolazione sanguigna nelle estremità inferiori, potete praticare alcuni sport, come camminare o andare in bicicletta o semplicemente ballare.

    Bevete 8 bicchieri di acqua al giorno

    Sapete già che sono imprescindibili affinché il nostro organismo funzioni correttamente (i famosi 2 litri al giorno).

    Riducete il consumo di sale

    Se vi è difficile, potete optare per condimenti come il sale marino o il sale dell’Himalaya (sale rosa). Anche se sarebbe molto meglio sostituire qualsiasi tipo di sale con aceto, erbe aromatiche e limone.
    Potete diminuire sempre più le quantità di sale e non portare a tavola questo ingrediente, per evitare di cadere in tentazione.
  • Non consumate alimenti processati

    Evitate inoltre il consumo di cibi processati che solitamente contengono molto sale “camuffato” tra gli altri ingredienti. Ad esempio, i cibi fritti, i salumi e il cibo spazzatura.

    Aggiungete alla vostra dieta quotidiana una buona quantità di proteine

    Non dimenticate che, se al vostro organismo mancano questi nutrienti, automaticamente si riduce la produzione di albumina e si accumulano liquidi tra i tessuti.

    Dormite dalle 7 alle 8 ore giornaliere

    Cercate, quando potete, di fare un riposino durante la giornata e di notte non mantenete per quanto possibile la stessa posizione troppo a lungo. Se state seduti o fermi al lavoro tutto il giorno, almeno a letto cambiate spesso la posizione!
    Il riposo è essenziale per prevenire la ritenzione idrica, quando questa si localizza nelle gambe, nelle caviglie e nei piedi.

    Consumate tisane diuretiche a base di erbe

    Ci sono varie piante che possiedono proprietà diuretiche che possono essere davvero utili se non riuscite a bere molta acqua. Grazie al tè, apporterete liquidi al vostro organismo.

    Non indossate vestiti troppo attillati

    Soprattutto se passate molte ore con le gambe rivolte verso il basso. Se dovete viaggiare in aereo, optate per delle calze per la circolazione o magari indossatele sempre, per far rilassare le caviglie.
    Sono perfette per la ritenzione idrica, causata probabilmente da problemi circolatori.

    Evitate il consumo di alimenti raffinati, come le farine bianche e lo zucchero

    Questo vale anche per le bevande gassate e per il caffè. Impediscono al corpo di eliminare i liquidi in eccesso, trattenendoli nei muscoli.

    Seguite una dieta varia

    Cercate di consumare sempre prodotti freschi di stagione (frutta e verdura). Includete ogni giorno nelle vostre diete 5 porzioni di questi alimenti. Aggiungete anche idrati di carbonio poveri di sodio (patate, avena, soia) e proteine di origine animale o vegetale.
    Questi alimenti permettono al fegato di produrre una sostanza che evita che i liquidi si accumulino nelle membrane delle cellule.

Piante per evitare la ritenzione idrica

Le erbe diuretiche possono essere davvero utili per trattare questo problema. Sicuramente vi starete chiedendo quali sono le migliori per la ritenzione idrica. Eccole di seguito:

Dente di leone

È quella più benefica per trattare questa condizione. Si consiglia di bere una tisana di dente di leone prima di pranzo o di cena. Inoltre, aiuta ad eliminare le tossine, facilita il processo digestivo e elimina i liquidi in eccesso. 

Coda cavallina

Un’altra pianta che non può mai mancare a casa vostra. Serve per eliminare i liquidi attraverso l’urina, riduce il gonfiore, facilita l’eliminazione di grassi e di tossine, è efficace contro la cellulite ed è un fantastico lassativo. Bevetene 2 tazze al giorno.

Tè verde

Sicuramente conoscerete già le numerose proprietà del tè verde per la salute. È diuretico e brucia i grassi, oltre ad accelerare il metabolismo e a favorire l’eliminazione delle tossine.
Viene spesso utilizzato nelle diete dimagranti.

I benefici di bere acqua a stomaco vuoto appena svegli




Interrompendo il digiuno notturno con acqua, il nostro organismo si idrata e comincia la giornata sazio, dunque potremo controllare più facilmente la quantità di alimenti che assumiamo durante la giornata
L’acqua è uno degli elementi più importanti che compongono il nostro organismo e si stima che il corpo ne contenga tra il 55% e il 78%, a seconda della statura e della stazza della persona.
In molti ancora ignorano il ruolo decisivo che svolge questo incredibile liquido per la salute, perché troppo spesso preferiscono bere qualsiasi altro tipo di bevanda per dissetarsi e idratarsi.
Quel che è certo è che l’acqua ha un potere curativo che nessun altro liquido può offrire e chi riesce ad integrarla alla perfezione come un’abitudine giornaliera, potrà godere di molteplici benefici per prevenire e combattere una grande quantità di disturbi e malattie più o meno gravi.
Sareste disposti a bere acqua appena svegli? Il consumo di acqua subito dopo essersi alzati, può avere effetti davvero meravigliosi per il corpo e la salute in generale.

Migliora l’attività celebrale

Il consumo di acqua è il modo più idoneo per idratare l’organismo e favorire ognuna delle sue funzioni.
Il cervello è uno degli organi che più beneficia di un’adeguata idratazione, infatti l’acqua permette che le sue cellule si ossigenino e, a sua volta, lo aiuta a mantenersi in allerta.

Salute dei reni

I reni richiedono una quantità importante di liquidi per funzionare in ottime condizioni e disfarsi in tal modo delle sostanze in eccesso attraverso l’urina.
Bere acqua a digiuno è un modo per facilitare il loro lavoro, specialmente se sappiamo che stiamo sovraccaricandoli di lavoro.

Buona digestione

Un solo bicchiere d’acqua a digiuno può contribuire a combattere malesseri del sistema gastrointestinale come, ad esempio, la stitichezza.
Bere acqua è necessario per l’adeguata dissolvenza dei principi nutritivi che possono in tal modo essere assorbiti dall’organismo che li trasporta alle cellule che ne hanno bisogno.

Disintossicazione

L’organismo giorno dopo giorno accumula grandi quantità di sostanze in eccesso di cui non ha bisogno e che, se non vengono eliminate, possono causare diverse malattie croniche.
Quando si beve acqua appena svegli, si aiuta il processo di eliminazione delle tossine e in questo modo si contribuisce a depurare il corpo e ad accelerare il metabolismo.

Pelle sana

I primi segni della disidratazione si possono notare sulla pelle, infatti questa perde di luminosità e comincia a soffrire di secchezza.
Adottare l’abitudine di bere acqua a digiuno, garantisce la buona salute della pelle e aiuta a mantenerne l’elasticità e la fermezza.

Perdita di peso

Anche se non possiamo affermare che l’acqua sia un “brucia-grassi” naturale, quello che certamente possiamo dire è che si tratta di un aiuto imprescindibile per coloro che stanno cercando di dimagrire.
Bevendola a digiuno, l’organismo raggiunge una maggiore sensazione di sazietà e durante il resto della giornata sarà più semplice controllare il consumo di calorie.

Protegge i muscoli e le articolazioni

Bere acqua prima di mangiare qualsiasi altro alimento, è uno dei migliori modi perlubrificare i muscoli e le articolazioni affinché funzionino al meglio nel corso di ogni attività della giornata.

Fornisce più energia

Dopo la notte, probabilmente il corpo si sveglia disidratato. Non essendoci liquidi a sufficienza, le cellule non ricevono l’ossigeno necessario e sia i muscoli che il cervello possono soffrire di questa situazione.
Assumendo acqua durante le prime ore della giornata, si stimola un maggior flusso di ossigeno e ciò fornirà energie sia a livello fisico che mentale.

Come iniziare a bere acqua a digiuno?

Inizialmente può essere un po’ complicato adottare questa buona abitudine, soprattutto perché il corpo non è abituato. Per questo motivo, consigliamo di iniziare con uno o due bicchieri fino ad arrivare a ingerire circa 4 bicchieri d’acqua prima di fare colazione.
Dopo aver bevuto, dovete aspettare circa 30 o 45 minuti prima di fare colazione o di assumere qualche altro tipo di bevanda.
È importante tenere in considerazione che l’assunzione di acqua deve avvenire in modo tranquillo e graduale, infatti assumere tutta la quantità consigliata in una volta sola può provocare effetti negativi.  
Durante il resto della giornata, si può anche ingerire più acqua per potenziare i benefici, ma non eccedete perché la sovraidratazione  può causare un sovraccarico di lavoro per i reni.



lunedì 23 novembre 2015

Mal di gola: sintomi, cause, cure e rimedi



Il mal di gola è di fatto un'infiammazione acuta delle formazioni linfatiche dell'orofaringe nella sua parte posteriore.
Può dipendere da batteri o altre patologia e spesso è accompagnata da rossore e influenza. 

Differenza tra mal di gola batterico e ma di gola virale

Sintomi del mal di gola

Il fondo del palato, le pareti della gola e la faringe danno un fastidio che piano piano cresce ed ecco i primi sintomi del mal di gola.
L'intensità di questo disturbo varia a seconda della causa. Talvolta la sensazione di un corpo estraneo in fondo alla gola può rendere Fontedifficoltosa persino la deglutizione.
Al mal di gola si accompagnano di solito rossore, infiammazione e, nei casi in cui il mal di gola è legato a stati influenzali e virali, può presentarsi insieme a raffreddore, mal di testa, sinusite e otite media, febbre. 

Cause

Il mal di gola può essere di natura batterica. Quando non è questo il caso, possono esserci diversi motivi che determinano l'insorgenza di questo dolore, come:
  • cibi o bevande troppo caldi,
  • inalazione di vapori irritanti,
  • aria eccessivamente secca o umida.
In altri casi il mal di gola diventa il biglietto da visita di morbillo, varicella, rosolia

Diagnosi

L'esame fisico che il medico esegue in caso di mal di gola avviene attraverso l'uso di uno strumento illuminato a guardare la gola, le orecchie e i condotti nasali. Si prosegue poi con la palpazione del collo per verificare la presenza di ghiandole gonfie (linfonodi).
La fase successiva è quella di ascoltare il  respiro con uno stetoscopio. Insieme al tampone faringeo il medico può prescrivere un emocromo.

LE CURE PER IL MAL DI GOLA


Alimentazione in caso di mal di gola 

Il mal di gola è un fenomeno infiammatorio che coinvolge la zona della gola con rossore e bruciore, a volte accompagnato ad un abbassamento della voce.
E’ necessaria un’alimentazione antinfiammatoria con l’eliminazione di cibi confezionati, bevande zuccherate, latte e derivati e carne rossa. Da preferire cereali integrali, legumi, semi oleosi, frutta e verdura di stagione.
In caso di afonia ci sono due efficaci associazioni nutrizionali:
  • Aumentare il consumo di cipolla cruda aggiunta alle insalate, mescolata con il pomodoro o mangiata da sola condita con olio e aceto, da alternare ogni ora con dei gargarismi di acqua e sale e subito dopo con l’assunzione di un cucchiaio di succo di limone spremuto.
  • Masticare 3 foglie di olivo fresche per deglutire solo il succo amaro che ne deriva, sputando poi le foglie.
Anche i broccoli sono utili contro il mal di gola. Infatti, i principi attivi presenti in questi ortaggi hanno la capacità di mitigare le infiammazioni delle vie aeree superiori (faringe, laringe, trachea e parte alta dei bronchi). Ed è tutto merito del sulforano.

Rimedi fitoterapici

Le piante utilizzate nella cura delle affezioni alla gola, hanno azione antinfiammatoria per le mucose e antisettica del cavo orale. Mediante tisane, tinture madri o estratti secchi, questi rimedi agiscono efficacemente, nel caso questo disturbo sia provocato da agenti irritanti, ma anche, se l'origine è di natura infettiva
  • Altea: gli estratti della radice sono impiegate per le proprietà emollienti, lenitive e protettive delle membrane della mucosa. L’attività antinfiammatoria e antibatterica che esercita sui tessuti molli del nostro organismo, la rende un efficace rimedio nella cura dei disturbi delle vie respiratorie, come mal di gola e irritazioni della bocca come ascessi, stomatiti e gengiviti; 
  • Erisimo: chiamato anche “erba dei cantanti”, deve il suo nome all’azione antinfiammatoria e antisettica sulle vie aeree. In particolare il suo utilizzo è consigliato nel trattamento del mal di gola; nei casi di afonia e disfonia (abbassamento o perdita momentanea della voce), conseguente a laringite, faringite e tracheite; e per lenire la secchezza o le infiammazioni delle gole dei fumatori, degli attori e di coloro che lavorano con la voce; 
  • Pompelmol'estratto dei suoi semi è considerato uno degli rimedi fitoterapici più potenti contro le infezioni. Risulta essere particolarmente idoneo contro le malattie da raffreddamento, dovute a virus influenzali, e per questa ragione è indicato per il mal di gola (anche in presenza di placche) tosse, otite, raffreddore, influenza; ma anche per le infezioni batteriche e fungine a carico delle alte vie aeree; 
  • Malva: i fiori e in particolare le foglie sono ricche di mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo.  Questi principi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le protegge da agenti irritanti. Per questo motivo, l’uso della pianta è indicato contro la mal di gola e nelle forme catarrali delle prime vie aeree.
Il gemmoderivato di Rosa canina (Rosa canina) è rimedio per rinofaringiti, tracheobronchiti, tonsilliti (anche quelle recidivanti dell'infanzia). Viene efficacemente impiegato per alzare le difese immunitarie, anche nei bambini e neonati; negli stati infiammatori acuti, localizzati, carico delle mucose e degli epiteli.


Fonte


CURCUMA: PROPRIETÀ E COME ASSUMERLA




La curcuma è una pianta da cui si ottiene una preziosa spezia ricca di innumerevoli proprietà e benefici per il corpo. 

La curcuma è una delle spezie più conosciute e più usate sin dai tempi antichi. Questo erba perenne ha lunghe foglie a forma ovale che possono arrivare oltre i 40 centimetri e infiorescenze a spiga gialle con brattee verdi bianche e a volte violacee.
La parte fitoterapica e alimentare è il rizoma che si trova sottoterra, che non è la radice ma il fusto sotterraneo che si è modificato e una volta che viene raccolto, bollito ed essiccato si può trasformare nella famosa polvere gialla arancione chiamata “curcuma in polvere”.
La curcuma in polvere è una spezia, conosciuta anche con il nome di “zafferano delle Indie” propri per la sua similitudine con lo zafferano e i suoi usi. Il suo tipico colore oltre a fare da tinta a molti piatti etnici è anche un ottimo colorante naturale per i tessuti. In India la curcuma è conosciuta da oltre 5000 anni e già gli antichi testi indicavano gli usi alimentari, curativi e benefici per il corpo.

Proprietà e benefici della curcuma

Curcuma come antiossidante

La curcuma è un ottimo antiossidante grazie soprattutto alla presenza di un particolare principio attivo, la curcumina. Questa sostanza è capace di ridurre i radicali liberi e quindi di rallentare l’invecchiamento cellulare, primo gradino per contrastare la nascita di eventuali anomalie a livello cellulare, compreso il tumore.

Curcuma come antitumorale

La curcuma è stata infatti studiata per le sue proprietà antitumorali e questo ha portato a confermare i suoi benefici che contrastano ben 8 tumori differenti che colpiscono infatti la bocca, la prostata, la pelle, i reni, la mammella, il fegato, il colon e i polmoni.

Curcuma come cicatrizzante

Un’altra proprietà eccezionale della curcuma è la sua capacità di cicatrizzazione che la vede un ottimo rimedio di pronto soccorso in caso di scottature, dermatiti, punture di insetto e ferite.
Nei paesi caldi e umidi come l’India, terra di origine della curcuma, è un ottimo rimedio perché la polvere si posiziona bene sulle ferite e aiuta la guarigione della cute senza l’uso di liquidi o protezioni che spesso con l’umidità portano ad infettare la ferita più che a risanarla.

Curcuma come immunostimolante e antinfluenzale

Conosciuta da tempo come rimedio base contro l’influenza e i dolori articolari, vede questi suoi effetti dal essendo antinfiammatoria e analgesica.
La curcuma è utilizzata come antibiotico naturale (antibatterico e antistaminico) ed è uno immunostimolante cioè aiuta a rinforzare le difese immunitarie. Inoltre ha un ottimo potere purificante che viene in aiuto per portare fuori le tossine dal corpo negli stati di malesere sia acuto che cronico.

Curcuma come digestivo

La curcuma ha proprietà coleretica e colagoga pertanto è capace di migliorare la produzione della bile e il flusso nell’intestino. Questo permette un funzionamento sia dell’intestino che dello stomaco per una migliore digestione generale. 
Diviene anche un aiuto contro il meteorismo e la digestione lenta. La curcuma infine è utile per ridurre il colesterolo sempre per merito di queste sue proprietà che agiscono a migliorare la digestione dei grassi in circolazione. 

La curcuma in medicina ayurvedica e medicina occidentale


Come e quando assumere la curcuma

La curcuma si acquista direttamente come spezia in polvere oppure è possibile trovarla come integratore alimentare in erboristeria o altri negozi specializzati.
La dose consigliata per la polvere è di 2 cucchiaini al giorno da aggiungere ai piatti. Solitamente le spezie vengono messe a fine cottura dei cibi per preservare il sapore e le proprietà stesse della pianta.
Anche al naturale è possibile aggiungerla nelle minestre, nelle creme, nelle salse, nello yogurt o formaggi freschi anche di origine vegetale come il tofu.
La preparazione come bevanda calda con solo curcuma o unita ad altre spezie ed erbe è un ottima tisana che apporta i suoi molteplici benefici al corpo.
Ricordiamo sempre che anche se la curcuma è un alimento, una spezia naturale, va fatta attenzione anon esagerare nel dosaggio e di non abusare di tale aroma: qualsiasi alimento preso tutti i giorni può portare a malesseri ed è quindi bene sempre variare anche le spezie e seguire la stagionalità dei cibi.
La curcuma viene sconsigliata a chi soffre di calcoli biliari visto che potrebbe sovraccaricare i reni. Meglio anche limitarne l’uso in stato di gravidanza e per le persone con disturbi emofili

L'OMS E LA RELAZIONE TRA CANCRO E IL CONSUMO DI CARNE ROSSA



Il 26 ottobre 2015 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso un comunicato ufficiale che da alcune parti è stato definito (esageratamente) un allarme, con tanto di commenti a caldo, reazioni frettolose e alzate di barriere preventive. Analizziamo insieme il contenuto di questo testo riguardo al consumo di carne rossa e all'insorgenza dei tumori.

L'istituzione che in Italia chiamiamo OMS (da Organizzazione Mondiale della Sanità) è un'agenzia delle Nazioni Unite che dal 1948 lavora per mantenere al miglior livello possibile la salute e il benessere generale della popolazione mondiale.
Questa ricerca, vigila e si esprime in materia di malattie e sugli stili di vita che smuovono l'ago della bilancia della mortalità in negativo.
L'IARC (International Agency on Research of Cancer) è il ramo specializzato nella ricerca e nel monitoraggio riguardo ai tumori che recentemente ha emesso il famoso comunicato sulla cancerogenicità della carne rossa e quella lavorata (insaccati, creme, carne in scatola, burger, eccetera).
L'OMS è quindi un organo internazionale, che deve trovare la massima collaborazione in tutte le nazione facenti parte dell'ONU.

Contenuto del comunicato dell'Oms sul consumo di carne

Al di là di tutti i prevedibili allarmismi e fraintendimenti, cosa ha comunicato l'OMS? Ha reso noto che, dopo numerosi studi, la carne rossa e la carne lavorata rientrano nei famigerati "Gruppo 1" e "Gruppo 2", ovvero l'elenco delle sostanze che aumentano il rischio di insorgenza del cancro (nello specifico al colon retto, con sospetti verso il cancro allo stomaco).
La carne lavorata è nel Gruppo 1, quello delle sostanze cancerogene per l'uomo, mentre la carne rossa è nel Gruppo 2, quello delle sostanze che creano un alto rischio di insorgenza di cancro.
Tramite una pubblicazione sul autorevole settimanale medico The Lancet, l'OMS è stata assai precisa nei dati: sono sufficienti 50 grammi al giorno di carne rossa o carne lavorata per aumentare del 18% l'insorgenza tumorale. Molti sono insorti ritenendo esagerato comparare la carne rossa alle sigarette e all'amianto, ma questo paragone è un'errata lettura dei dati e un'interpretazione esagerata del comunicato: tutte le sostanze che fanno parte della Gruppo 1 aumentano l'insorgenza di cancro ma non tutte lo fanno con la stessa forza, pertanto è corretto porre la carne rossa nella stessa categoria del tabacco ma ciò non significa paragonare le due sostanze: esse non sono ugualmente pericolose.
Questo effetto delle carni rosse, che - è bene ricordare - include carne bovina, ovina, suina, caprina, equina, era già stato sottolineato da numerosi altri studi, che mai però fino ad adesso erano stati sostenuti e ripresi da un'istituzione internazionale del livello dell'OMS.

Cibo e nutrizione come prevenzione di tutte le malattie


Reazioni e ripercussioni

Le reazioni dell'opinione pubblica, di alcune categorie di lavoratori e di certe lobby non si sono fatte attendere. Più di un governo ha chiesto delucidazioni in materia pretendendo di leggere il testo degli studi ma l'OMS ha comunicato che tale testo sarà disponibile da metà del 2016, nonostante i risultati comunicati siano ufficiali.
Altri governi, già da tempo si erano resi conto della relazione tra consumo di carne rossa e insorgenza di cancro, ma anche del terribile impatto ambientale causato dall'allevamento animale a scopo alimentare, tanto che in Paesi come l'Olanda gruppi di scienziati si stanno mobilitando per convincere molti governi a ridurre al minimo il settore zootecnico (prima causa di inquinamento da metano al mondo) e di conseguenza il consumo di carne (tra le prime quattro cause di tumore al colon).
La lobby dei produttori di carne è, come noto, molto potente e già in passato, a cavallo tra gli anni 70 e 80, le sue pressioni misero a tacere molte ricerche autorevoli non garantendogli il supporto dell'OMS.
Adesso sembra che i tempi siano maturi per iniziare un cambiamento sociale globale, rinunciando ad un sistema alimentare pericoloso e controproducente perché aumenta il rischio di insorgenza di malattie gravi ed esaspera l'inquinamento atmosferico e il consumo di acqua, generando quindi alla fine più costi in termini di salute e ambiente che meri guadagni economici.
Essendo l'Italia membro dell'ONU, un comunicato simile la indurrebbe teoricamente a rimuovere la carne rossa e la carne lavorata da scuole, ospedali, mense pubbliche, eccetera.
Alcune persone hanno cercato di gettare acqua sul fuoco per evitare allarmismi sviando però l'attenzione dal tema centrale del comunicato dell'OMS: c'è chi si è fatto in quattro per garantire che le carni rosse italiane non hanno nessuna delle sostanze nocive riscontrabili nelle carni provenienti dall'estero dove i controlli sono minori e più blandi; ciò è vero in parte, nel senso che se è vero che le carni italiane subiscono controlli tra i più severi al mondo, ciò non toglie che sono tutte le carni rosse ad aumentare l'insorgenza di certe forme tumorali, a prescindere dalle sostanze utilizzate per conservare, insaporire o lavorare la carne, che possono eventualmente aumentare il potere di per sé già presente carne.

Cervicale: sintomi, cause, cure e rimedi




Il dolore cervicale (o cervicalgia) si configura come un dolore localizzato in corrispondenza del collo, che spesso si irradia verso braccia e spalle. Può dipendere da colpi di freddo o posture sbagliate, ma anche da stress eccessivo.

Sintomi del dolore cervicale

Il dolore cervicale causa problemi alla vista, formicolii e intorpidimento, rigidità del collo, tachicardia, vertigini, rigidità, specie al mattino. I sintomi possono avere variabile entità: si va dal semplice torcicollo ad un dolore che si può estendere fino alle braccia rendendo difficoltosi i movimenti, dal senso di nausea, di vertigine ai giramenti di testa, alla perdita di equilibrio o ronzii alle orecchie, ai problemi all’udito (nella zona cervicale passano le radici nervose).

Cause

Le cause della cervicalgia possono essere di diversa natura. Le più comuni sono;
  • Cattiva postura
  • Poca attività fisica e vita sedentaria
  • Colpi di freddo
  • Posizioni errate durante il sonno (cuscino non idonei)
  • Stress e tensioni emotive
  • Difetti occlusali delle arcate dentali
In molti casi però, il dolore della cervicale può dipendere da lesioni ai muscoli e alle articolazioni del collo, dovuti ad esempio a fattori traumatici o sforzi eccessivi.

Quando i dolori cervicali hanno origini psicosomatiche

Diagnosi 

La diagnosi rivela un alterato assetto meccanico della regione cervicale, spesso dovuto a colpi di freddo, movimenti bruschi, postura inadeguata, stress esagerato e prolungato. Rispetto agli eventi traumatici, sono più diffusi i casi di cervicalgia causata da tensioni muscolari che si apprezzano alla palpazione sotto forma di “noduli” o “corde”. Altre valutazioni diagnostiche possono avere come esito: la degenerazione dei dischi intervertebrali, l'alterazione dei corpi vertebrali adiacenti, la stenosi del canale vertebrale. La compressione nervosa può essere confermata da esarni di imaging mediante risonanza magnetica, o da una mielografia con tomografia computerizzata.

CURE PER IL DOLORE CERVICALE


Alimentazione in caso di dolore cervicale 

Il dolore cervicale è correlato spesso agli organi fegato e cistifellea. E’ necessario quindi un sostegno ad entrambi con verdure dal gusto amaro (cicoria, cime di rapa, radicchio, indivia belga) ripassate in padella con aglio e olio extravergine di oliva.
Andrebbero consumati più di frequente alimenti quali carciofi e ortica. Utile anche una tisana di cardo o di carciofo, ottenuta mettendo a bollire una foglia della pianta per 15/20 minuti, da prendere prima di colazione e cena.
A volte il dolore cervicale può essere conseguente a una stasi del sistema linfatico, soprattutto nelle persone predisposte a mal di gola e sinusiti. Per evitare la stasi del sistema linfatico, ma anche per supportare fegato e cistifellea, è necessario ridurre latte e derivati, grassi di origine animale contenuti in carne e insaccati, farine raffinate e cibi industrializzati.

Rimedi fitoterapici per il dolore cervicale

Le piante che agiscono come antinfiammatori del sistema osteoarticolari inibiscono la sintesi delle prostaglandine (PGE2), responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti, senza danneggiare lo strato protettivo dell’apparato gastrointestinale.
Questi rimedi possono essere assunti in forma di tinture madri o estratti secchi; oppure, come ingredienti di pomate e unguenti da spalmare sulle articolazioni doloranti.
  • Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens): la radice si è dimostrata particolarmente attiva, soprattutto, nelle situazioni che causano dolore e infiammazione come tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, mal di schiena, mal di testa, cervicale, contusioni, sciatica, artrite, artrosi;
  • Boswellia: (Boswellia serrata) dal tronco e dai rametti si estrae una gommoresina, in grado di svolgere una potente azione antinfiammatoria e analgesica su diverse patologie del sistema osteo- articolare. Il suo utilizzo è consigliato nel trattamento di infiammazioni locali, disturbi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiammazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi e fibromialgia;
  • Spirea(Spirea ulmaria) i fiori e le sommità fiorite sono considerate, insieme alla corteccia del Salice (Salix alba), i “salicilati vege- tali”, e per questa ragione, sono impiegati per alleviare gli stati dolorosi causati da reumatismi articolari acuti e affezioni reumatiche in genere, artrosi, artrite reumatoide, mal di denti, mal di schiena e dolore cervicale;
  • Curcuma (Curcuma longa) la radice è tradizionalmente impiegata sia nella medicina ayurvedica, che nella medicina tradizionale cinese, per la capacità di contrastare i processi infiammatori all’inter- no dell’organismo, per questo motivo è consigliata nel trattamento di infiammazioni, dolori articolari, artrite e artrosi, cervicale.

Fiori di Bach

La zona cervicale della nostra colonna non si infiamma solo per fattori fisici che intervengono sul sistema osteoarticolare, ma anche per squilibri emotivi e atteggiamenti caratteriali che portano a eccessiva rigidità. 
A volte, tale disturbo si verifica in un periodo caratterizzato da troppi impegni da gestire, così lo stress che si accumula, si scarica completamente sulla zona cervicale, portando a dolori lancinanti e contratture. 
Per questi motivi, nella cura delle cervicalgia, i fiori di Bach possono rivelarsi un ottimo rimedio naturale. I più utili sono:
  • Rock Water: aiuta chi soffre di dolori articolari, contratture e rigidità fisica agli arti e al collo, per una concezione troppo controllata della vita, privata del lato giocoso. Indicato per chi s'impone (e impone ad altri) alti ideali di perfezione, regole fisse e inattaccabili. Chiuso in sé, è un pessimo interlocutore, non si mette in discussione; evita il confronto, pensando di avere sempre ragione, negandosi così la possibilità di crescere. Questo fiore dona flessibilità mentale, apertura, ed elasticità caratteriale. Aiuta ad aprirsi ai piaceri della vita, a sciogliere la rigidità morale, e, di conseguenza, anche quella fisica. 
  • Oak: è il rimedio per chi soffre di dolori cervicali, contratture di spalle e collo a causa di un eccessivo senso del dovere che non permette riposo. L'individuo non si sottrae mai agli impegni e lotta ogni giorno con tutta l’energia possibile, senza concedersi un attimo di tregua. Ha un senso del dovere talmente sviluppato, eccessivo, da non permettersi mai un cedimento, una malattia. Inflessibile con se stesso, auto-esigente, è un lavoratore accanito. Il rimedio aiuta a capire l’importanza di rilassarsi, di riposare; permette di prendersi le meritate pause, addolcendo il senso del dovere.

Medicina tradizionale cinese

Per sciogliere la contrazione dei muscoli in Medicina tradizionale cinese (MTC) si vanno a curare Vento freddo e stasi di Xue, in modo da disperdere Freddo e Umidità.
Punti importanti sono:
  • HOU XI (a livello dell’articolazione del mignolo), elimina le sindromi da Vento-Calore, rilassa muscoli e tendini;
  • JI QUAN (al centro della fossa ascellare), elimina il Calore nel Fegato;
  • JIAN LIAO (nella fossetta posteriore della spalla), espelle il Vento; 
  • NAO SHU (sotto il bordo inferiore della spina scapolare), elimina le sindromi da Vento e dissolve l’Umidità.

Aromaterapia per il dolore cervicale

Gli oli essenziali impiegati contro il dolore dovuto ad artrosi cervicale, sono quelli con una spiccata attività rubefacente, cioè determinano il richiamo di sangue negli strati più superficiali della pelle, scaldando la zona e alleggerendo l'infiammazione agli strati sottostanti, proprio grazie alla sottrazione ematica. Queste essenze vanno utilizzate in uso esterno diluendole 3 gocce in un cucchiaio di olio di arnica o aggiunte a una crema neutra per massaggi. 
  • Olio essenziale di abete biancoanalgesico e antinfiammatorio, svolge un'azione antinfiammatoria, aumenta la vasodilatazione e la circolazione sanguigna locale, alleviando i dolori dell’artrosi, dell'artrite, sciatalgia, dolore cervicale e dei reumatismi.
  •  Olio essenziale gineproviene usato con beneficio contro artrosi, artrite, gotta, dolori reumatici e altre infiammazioni del sistema osteoarticolare. Se massaggiato sulla parte dolorante, stimola la produzione corporea di cortisone, con uno spiccato effetto analgesico.
  • Olio essenziale di zenzero: ha effetto antidolorifico contro rigidità muscolari e stati dolorosi dovuti a traumi, strappi, stiramenti, mal di schiena, mal di testa e dolore cervicale.

Omeopatia 

Aceta racemosa e Ferrum phosphoricum 5 CH (5 granuli ogni 4 ore, alternando i due preparati), trattamento utile in caso di rigidità e dolore, da diradare in base al miglioramento; Dulcamara 9 CH (5 granuli ogni 2 ore), indicato in caso di cervicalgia da esposizione al freddo o permanenza in ambienti umidi; Bryonia 7 CH (5 granuli ogni 2 ore), specie se il dolore peggiora ad ogni movimento; Calcarea fluorica 9 CH (5 granuli, 1 volta al giorno), rimedio indicato per il trattamento dell’artrosi sintomatica.

Esercizi

Il collo è una vera opera d'arte della natura. In esso si concentrano vertebre, legamenti, muscoli, nervi e ghiandole (la tiroide) con funzioni e interattività sbalorditive. L’origine del dolore cervicale (o cervicalgia) può derivare dal semplice spasmo muscolare dopo raffreddamento, all’artrosi (calcificazioni intorno alle articolazioni- e corpi vertebrali ), all’anchilosi spondilartritica ( perdita dell’articolarità), dove i legamenti calcificano e rendono la colonna rigida. La cervicalgia semplice è una disfunzione che risponde pefettamente alle cure manipolative (cercate sempre professionisti seri, diffidate dei terapisti della riabilitazione improvvisati).  
Per prevenire la cervicalgia evitate di tenere posture sbagliate per un tempo prolungato; ad esempio, la posizione del mento appoggiata a una mano quando si sta davanti allo schermo). Ricordate sempre che i muscoli si adattano alla posizione assunta, per cui, se la postura è sbagliata, il muscolo si accorcia e, contraendosi, si ritrova alle prese con un ridotto apporto di sangue e di ossigeno.
Da ciò derivano dolore, sensazione di bruciore e rigidità, che possono sfociare in nausea, capogiri, formicolii alla mano (specie se si usa molto il mouse; in quel caso si parla di mouse arm syndrome, ovvero “cervico-brachialgia da uso del puntatore”). È utile sciogliere le tensioni profonde attraverso massaggi o leggere trazioni. Ovviamente, se la postura errata è un'abitudine, poco potranno le tecniche di palpazione. 
Vi proponiamo un piccolo esercizio per sciogliere le tensioni a livello cervicale: in piedi, inclinate il capo a destra e poi a sinistra, molto lentamente. Sentite i muscoli allungarsi a ogni espirazione, mentre raccogliete l'energia quando inspirate. Poi alzate un braccio, e abbassate l'altro; spingete entrambi indietro e invertite.
Imparare a rilassarsi è un lavoro indispensabile per chi soffre di questo disturbo; un imperativo che sul lungo periodo porta innumerevoli benefici. Per questo può essere utile seguire lezioni diChi kung (Qi gong) tenute da maestri esperti che sappiano guidare l’immaginazione volta a veicolare il respiro e l’attenzione tra le diverse parti del corpo. 
Ecco intanto semplici esercizi di ginnastica isometrica che potete svolgere ovunque:
  1. Con le mani dietro la nuca forzare in avanti ed in basso la testa, focalizzando l’attenzione sulla sensazione di tensione a livello dei muscoli posteriori del collo.
  2. Con una mano sulla testa esercitare una trazione laterale verso destra e ripetere poi a sinistra, sempre mantenendo ben ferme le spalle.
  3. Volgere molto lentamente il viso verso l'alto fino da avere la testa rovesciata all'indietro.