La spezia rossa, quindi, non solo può aiutare a perdere peso, funge da antibatterico, è ricco di vitamina C, è un prezioso antiossidante, un digestivo e un rimedio naturale contro il raffreddore, ma è anche in grado di bloccare alcuni ricettori che inviano segnali di dolore.
Al lavoro su un nuovo candidato farmaco è il team di ricercatori guidati da Laykea Tafesse, direttore associato della Purdue Pharma, società farmaceutica privata statunitense.
Questa virtù del peperoncino, spiegano gli studiosi in un articolo pubblicato nel Journal of Medicinal Chemistry, la rivista dell'American Chemical Society (ACS), è dovuta al suo principio attivo, lacapsaicina.
Nel nostro organismo esistono dei recettori chiamati vanilloidi, la cui variante TRPV-1 segnala al nostro corpo determinati stimoli esterni, soprattutto l'aumento di temperatura al di sopra dei 43 gradi. Quando mangiamo un peperoncino, però, la capsaicina inganna TRPV-1 facendogli credere che ci troviamo in presenza di temperature elevate e mettendo in moto una serie di meccanismi per abbassarle. In realtà, quel recettore è una proteina che che consente solo ad alcune sostanze di passare in una cellula. È per questo che ora gli studiosi pensano che ci sia un composto che sia in grado di bloccare questo ingresso, evitando così la percezione del dolore.
Aspetteremo, allora, la conferma a questi studi.
Aspetteremo, allora, la conferma a questi studi.
Intanto, godetevi la bontà di dell'oro rosso a tavola e ricordatevi che da oggi fino al 31 è in programma la quarta edizione di "Rieti Cuore Piccante", la Fiera Mondiale del peperoncino che si svolgerà a Rieti e nell'ambito della quale sarà presentato anche il libro "La salute e il peperoncino", una raccolta degli studi scientifici che dimostrano i positivi effetti sulla salute che può averne un'assunzione moderata.
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