mercoledì 11 marzo 2015

Cataratta: cause, sintomi e cure


La cataratta è una malattia che colpisce gli occhi in cui il cristallino si opacizza progressivamente. Il paziente, quindi, subisce l’annebbiamento della vista e ha difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti, peggiorando gradualmente la visione. La cataratta può essere distinta in nucleare (colpisce il centro del cristallino), corticale (coinvolge i bordi del cristallino), sub capsulare posteriore o congenita.
Cause e sintomi
Non esistono cause del tutto note che determinano la patologia, si sa però che alcuni fattori come l’invecchiamento, il fumo, una dieta squilibrata, il diabete e alcuni farmaci possono causare la malattia. La cataratta tende a svilupparsi in modo graduale: mentre nei primi stadi la malattia non disturba particolarmente la vista, col trascorrere del tempo, invece, inizia ad interferire con la visione. Poichè si parla di una malattia progressiva, in assenza di cure specifiche la cataratta può causare cecità. In genere, comunque, questa patologia non induce drastici cambiamenti nell’aspetto esterno dell’occhio: solo quando la cataratta diviene ipermatura, ovvero l’occhio stesso diventa del tutto bianco, il paziente può accusare infiammazione, mal di testa e dolore. I sintomi più comuni della cataratta comprendono l’annebbiamento della vista, la difficoltà ad identificare i colori e a leggere, l’ingiallimento e il peggioramento della visione in presenza di luce debole/molto forte e la visione a macchie.
Complicazioni e cure
L’evoluzione e la progressione di questa patologia sono tendenzialmente lente e graduali e, di conseguenza, intervenire tempestivamente fin dai primi sintomi può garantire la risoluzione del disturbo visivo. Se non curata adeguatamente, però, la cataratta può diventare ipermatura e creare serie complicazioni e degenerazioni, tali da offuscare in modo considerevole la visione complessiva. Il fenomeno dell’ “occhio bianco”, ad esempio, aumenta il rischio d’insuccesso se si sceglie di intervenire chirurgicamente ed è spesso responsabile dell’insorgere di altre patologie più serie a carico dell’occhio, come il glaucoma per il quale è stato scoperto un nuovo metodo di diagnosi. Il parere dello specialista è indispensabile quando si notano variazioni (anche lievi) della vista oppure improvvisi cambiamenti di visione (ad esempio lo sdoppiamento della vista o la difficoltà a mettere a fuoco). Una diagnosi precoce ed un eventuale intervento chirurgico specificocostituiscono le due principali soluzioni per salvare la vista dalla cataratta. Infatti, quando non è più possibile correggere il difetto visivo utilizzando speciali lenti, si ricorrere abitualmente ad un’operazione durante la quale viene distrutto il vecchio cristallino mediante l’utilizzo di strumenti ad ultrasuoni e viene introdotta una nuova lente intraoculare, generalmente in plastica. Questa tipologia di intervento è perlopiù risolutiva, tuttavia in alcuni casi si può verificare un annebbiamento della vista che viene definito cataratta secondaria. Questo tipo di problema dovuto all’ispessimento e all’opacizzazione della capsula del cristallino, può presentarsi a tre mesi dal primo intervento o, con minore probabilità, dopo 12 mesi.

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