giovedì 19 maggio 2016

9 Alimenti che Combattono il Colesterolo Alto




Il colesterolo alto è un problema che interessa tante persone; il colesterolo, che viene in maggior parte prodotto dall’organismo e in piccola parte introdotto con l’alimentazione, è un grasso presente nel sangue e di per sé non è dannoso, anzi, contribuisce al processo di digestione, alla produzione di vitamina D e alla formazione di ormoni come gli estrogeni e il testosterone. Ma quando il colesterolo è troppo, questo si deposita nelle pareti delle arterie e questo aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e arteriosclerosi.
Per contribuire ad eliminare il colesterolo alto, dopo aver chiesto il parere del medico e accanto ad un’alimentazione varia e sana, si può introdurre alcuni cibi anti colesterolo, come questi:

1. Noci

Le noci possono essere una snack sano: tre noci al giorno infatti riescono a ridurre il colesterolo, ma meglio non superare questa dose, perché sono ricche di calorie.

2. Spinaci

Gli spinaci, come gli altri ortaggi a foglia verde, sono ricchi di luteina, che fa abbassare i livelli di colesterolo. Sono perfetti come contorno.

3. Olio di oliva

L’olio di oliva contiene acidi grassi mono-insaturi che fanno diminuire il colesterolo e riducono in generale i grassi corporei, per cui per condire l’olio è sempre una buona scelta.

4. Aglio

L’aglio è un alimento davvero irrinunciabile perché non solo rende le arterie più resistenti al colesterolo, ma controlla anche la pressione.

5. Salmone

Il salmone, come le sardine, è un pesce ricco di omega3 e per questo, oltre a essere efficace nella prevenzione delle malattie cardiache, contrasta il colesterolo cattivo.

6. Cioccolato

Il cioccolato, quello che ha almeno il 70% di cacao e non al latte, è ricco di antiossidanti e aumenta i livelli di colesterolo buono.

7. Tè

Il tè nero abbassa i grassi nel sangue e per questo aiuta a contrastare il colesterolo alto.

8. Avocado

Gli avocado contengono parecchi grassi mono-insaturi che aiutano a eliminare il colesterolo cattivo, anche se è meglio non esagerare con questo frutto, perché è ricco di calorie.

9. Fagioli

I fagioli riescono a rallentare l’assorbimento del colesterolo da parte del nostro corpo. Provateli in una buona zuppa.

Diete a Confronto: Plank, Gruppo Sanguigno, Reducetariana




 Diete famose che spesso non sono semplici da seguire e promettono una perdita di peso abbastanza veloce, che non sempre si riesce ad ottenere.
Dieta Plank: questa dieta è una classica dieta iperproteica e ipoglucidica. Promette la perdita di fino a 9 kg in 2 settimane eliminando quasi completamente i carboidrati e prediligendo una grossa quantità di proteine (soprattutto animali) e fibre. Si dovrebbe seguire per 2/3 settimane alle quali segue un periodo di mantenimento dove vengono reintrodotti i carboidrati.
Dieta del gruppo sanguigno: questa dieta si basa sul fatto che, alcune persone, credono che ogni gruppo sanguigno risponda in modo diverso ad alcune classi di alimenti. Secondo questa idea le persone con gruppo dovrebbero evitare frumento (e glutine) e prediligere la carne, quelle con gruppo A dovrebbero preferire proteine vegetali rispetto a quelle animali ed evitare i latticini, mentre quelle con gruppo B e AB sarebbero onnivori equilibrati, possono consumare tutti gli alimenti (ma senza esagerare con i latticini per il gruppo AB).
Dieta Reducetariana: questa dieta propone un minor consumo di carne e proteine animali privilegiando le proteine vegetali derivate dai legumi e di utilizzare alimenti poco raffinati e pesce (specialmente azzurro) 2/3 volte a settimana. Non elimina alcuna classe di alimenti, è una dieta equilibrata.
Confrontando queste 3 tipologie di dieta si può dire che:
-la prima permette sì di perdere peso in poco tempo, a discapito però di massa magra e non massa grassa (si eliminano molti liquidi. Si perde peso ma non si dimagrisce davvero, in quanto il dimagrimento sano è una perdita di sola massa grassa);
-la seconda non ha alcun fondamento scientifico, infatti non si ha nessuna correlazione tra gruppo sanguigno e alimenti consentiti e non. Molte persone si trovano bene ma, a parer mio, il benessere ottenuto potrebbe anche derivare da una questione psicologica.
– la terza è la migliore di tutte poiché è molto simile alla dieta mediterranea, non esclude alcun alimento, è completa ed equilibrata.
Prima di intraprendere un qualsiasi percorso nutrizionale sarebbe comunque bene rivolgersi ad un esperto, anche solo per un consiglio e dei chiarimenti, poiché alcune volte una dieta sbagliata può compromettere in modo significativo la nostra salute fisica e psicologica.

Carni Lavorate e Rischio Tumori: Nuove Prove




Le carni lavorate, come salsicce, insaccati, wurstel e sughi in scatola, e anche quelle rosse siano tra quegli alimenti che aumentano il rischio di tumori ma è di questi giorni la notizia che sono state trovate nuove prove che confermano questa tesi. A ribadire i rischi per la salute è un rapporto fatto dall’American Institute for Cancer Research e World Cancer Research Fund, che ha ri-analizzato tutte le 89 ricerche precedenti, analizzando dati su 17,5 milioni di persone tra cui 77mila con cancro allo stomaco, cercando le possibili cause e i rischi per il tumore.
Questa ricerca ha messo in evidenza che chi mangia cibi conservati con il sale, assume tre porzioni dialcol e 50 grammi di carni lavorate al giorno ha più probabilità di avere un tumore allo stomaco. Anche chi è in sovrappeso è più soggetto a questo tipo di cancro. Gli autori dello studio dichiarano:
Abbiamo trovato anche segni che consumare carne e pesce grigliati possa contribuire al rischio, mentre il consumo di frutta, specie di agrumi, può prevenirlo. I consigli sono di seguire le raccomandazioni per la prevenzione dei tumori in generale. Limitare il consumo di alcol, massimo due drink al giorno per gli uomini e uno per le donne. Avere una dieta basata sulle verdure e la frutta, evitando la carne lavorata. Mantenere il peso in un range normale.
L’Iarc, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, aveva inserito la carne lavorata tra gli alimenti cancerogeni e quella rossa tra quelli probabilmente cancerogeni, scatenando un putiferio che non si è ancora fermato. Infatti gli allevatori hanno presentato a Bruxelles una campagna a favore della carne, basate su porte aperte nelle aziende, dimostrazioni di cucina, dibattiti sui media e concorsi. Spiega Martin Merrild, presidente del Copa, l’associazione degli agricoltori europei:
I benefici nutrizionali del consumo di carni bovine, vitello, agnello, pollame, coniglio, ovine e suine e di uova sono chiari perché forniscono ai consumatori un eccellente apporto di proteine nella propria dieta. L’allevamento è inoltre cruciale per l’economia delle zone rurali in cui spesso non vi sono alternative occupazionali.
 Fonte

10 Cibi Velenosi che Mangiamo quasi Tutti i Giorni




Ogni giorno stiamo attenti a quello che mettiamo sulla nostra tavola: ne valutiamo la provenienza, lecalorie e anche il gusto, ma non sappiamo che tra i cibi che mangiamo abitualmente ce ne sono alcuni che sono potenzialmente velenosi. Infatti basta mangiare la parte sbagliata di qualche cibo per intossicarsi e, nel peggiore dei casi, morire. Ma state calmi: al giorno d’oggi, grazie anche alla produzione di massa, siamo al sicuro. In ogni caso, questa è la lista dei 10 cibi velenosi che mangiamo quasi tutti i giorni:

1. Funghi

I funghi sono un classico tra i cibi velenosi: avete presente i classici funghi rossi con i puntini bianchi? Ma non tutti sanno che quando sono crudi anche quelli commestibili contengono delle tossine, che evaporano durante la cottura, che possono rendere difficile la digestione. Inoltre è bene non darne ai bambini perché non hanno ancora abbastanza enzimi per digerire bene la chitina, la sostanza che forma la loro membrana cellulare.

2. Noce moscata

La noce moscata è buona per insaporire, ma in piccole dosi. Infatti contiene miristicina, una sostanza neurotossica che provoca allucinazioni e convulsioni. Inoltre è tossica per il feto in gravidanza, se la donna ne mangia troppa.

3. Mandorle

Le mandorle amare sono da consumare in piccole quantità perché contengono amigdalina, una sostanza che nel nostro organismo produce acido cianidrico (da cui si ottiene il cianuro). La dose letale per un adulto è di circa 50 frutti, ma per fortuna il sapore amaro non ne fa mangiare troppe.

4. Ciliegie

La polpa è innocua (e buonissima), ma non si può dire altrettanto del nocciolo, che contiene acido cianidrico, un veleno che ostacola il trasporto dell’ossigeno da parte del sangue. Quindi evitate di danneggiare il nocciolo o di ingerirlo.

5. Mele

Le mele fanno bene, ma non mangiate i semi perché contengono amigdalina, la stessa sostanza tossica presente nelle mandorle amare. Ingeriti in grandi quantità (circa mezza tazza) possono essere letali. In piccole quantità causano sbalzi d’umore, depressione e difficoltà respiratorie.

6. Rabarbaro

Solo lo stelo del rabarbaro è commestibile, mentre le sue foglie sono ricche di  acido ossalico, una sostanza lassativa che influisce negativamente sulle funzionalità renali.

7. Patate

I germogli e la buccia delle patate contengono delle tossine: per questo è bene sbucciarle prima di cuocerle, rimuovendo bene la parte verde, che è dove le tossine si concentrano. Meglio invece non mangiare per niente le patate che sono verdi ancora prima di essere sbucciate.

8. Fagioli

I fagioli cotti sono nutrienti e ricchi di proteine, ma crudi sono dannosi per l’organismo perché contengono un tossina chiamata fitoemoagglutinina. Se ingerita si hanno nausea, vomito e diarrea.

9. Sambuco

Fiori e bacche sono sicuri, ma le parti verdi e la corteccia sono velenose. Comunque, è bene non esagerare con i prodotti a base di sambuco, perché potrebbero causare diarrea.

10. Pomodori

pomodori fanno bene, niente paura! Ma fusto e foglie contengono solanina, che è tossica.

mercoledì 18 maggio 2016

Rosmarino: benefici ed utilizzo di questa erba aromatica




Un’erba aromatica da molteplici impieghi e dal profumo inconfondibile dovuto alla presenza degli oli essenziali. E' utilizzatissima in cucina ed è una pianta originaria di Europa, Asia ed Africa. Il rosmarino si presenta come un arbusto dal fusto legnoso tendente verso l’alto le cui foglie sono lunghe e sottili ed i suoi fiori sono tra l’azzurro ed il violetto.  

Il rosmarino è una pianta dai molteplici utilizzi difatti, può essere impiegato come: pianta ornamentale – per abbellire aiuole o giardini pianta alimentare – inserito nelle pietanze per dare profumo e sapore pianta medicinale – si fanno essiccare le foglie oppure si usa l’olio essenziale insettifugo o deodorante ambientale – è necessario semplicemente bruciare i rami della pianta cosmetico – è spesso un ingrediente di shampoo, creme e profumi coltura – in un vaso o nell’orto

 Il rosmarino viene utilizzato per le molteplici proprietà benefiche che trasferisce al nostro organismo. 
Se sue funzioni sono varie difatti, esso ha molte proprietà:
 Proprietà stimolanti In presenza di affaticamento fisico e mentale, ha un’azione davvero efficace e riequilibra il nostro organismo.
 Proprietà digestive Il suo consumo stimola l’appetito e la digestione ed aiuta il corretto funzionamento di fegato e cistifellea.   
Proprietà antidolorifiche ed analgesiche  Con i suoi oli essenziali allevia i dolori reumatici o muscolari e l’asma.
 Proprietà antiossidanti Evita l’insorgere dei radicali liberi, mantenendo la nostra pelle pura e sana. Proprietà antisettiche ed antibatteriche  Difende il corpo da batteri e microbi nel caso di malattie infettive. 
Proprietà antinfiammatorie  In presenza di nevralgie ed i disturbi dati dalla sciatica è un ottimo alleato. Proprietà vermifughe   Le sostanze al suo interno evitano l’insorgere di parassiti nell’intestino.
 Proprietà tonificanti E' in grado di alleviare la tensione nervosa e la depressione.
 Proprietà stimolanti  E' ottimo per la salute del tratto urinario in quanto favorisce la diuresi.
 Proprietà calmanti L’uso del rosmarino stimola l’appetito e calma gli spasmi.  


Sotto quali forme è disponibile? 
Il rosmarino si può trovare, oltre che sottoforma di pianta, come olio essenziale, tintura madre, capsule e creme. Evitate i sovradosaggi in modo da non avere problemi successivamente: come tutti i rimedi naturali, anche il rosmarino deve essere assunto nei dosaggi prescritti per cui informatevi bene prima di iniziare a consumare oli e capsule.  

Quali sono le controindicazioni? Come per molte cose, anche in questo caso bisogna prestare particolare attenzione se vi trovate in presenza di alcuni fattori: non consumate il rosmarino nel caso di gravidanza o allattamento in quanto potrebbe modificare valori importanti (quantomeno informatevi presso il vostro medico sulla quantità massima da assumere); non assumete rosmarino in caso di epilessia ed anche in una eventuale fase pre-operatoria.   

Fonte

Diabete: combattiamolo con le fibre alimentari








Il diabete è una malattia molto conosciuta che si manifesta quando ci sono problemi relativi al metabolismo del glucosio. Si tratta di una patologia che se non viene tenuta sotto controllo, può causare diversi problemi all'organismo, per questo chi ne soffre deve seguire un'alimentazione sana e corretta. Le fibre alimentari, sia solubili che insolubili, sono di fondamentale importanza per chi soffre di diabete. La differenza tra fibre alimentari solubili e insolubili e come esse apportano benefici nelle persone diabetiche.

 Fibre alimentari solubili e insolubili: le fibre sono un insieme di polisaccaridi di origine vegetale, ricche di proprietà benefiche per l’organismo, facilitano la digestione e incrementano l’attività della flora batterica buona, esse si dividono in due categorie, fibre solubili e insolubili, vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando. 

Vengono definite solubili quelle fibre che contengono gomme, mucillagini e pectine che, se entrano a contatto con l’acqua, creano una pellicola molle che ostacola l’assorbimento di zuccheri e grassi da parte del nostro organismo.       Esse  si trovano perlopiù in frutta e legumi e apportano molti benefici, ad esempio aiutano a ridurre la glicemia ed il livello di colesterolo cattivo. Ciò permette una minore incidenza di malattie come il diabete, quelle cardiovascolari e quelle legate ad una condizione di sovrappeso. Inoltre, le fibre alimentari solubili, sono un alleato per coloro che intendono perdere peso in quanto incrementano il senso di sazietà e combattono la stitichezza. 

Fibre insolubili .

Queste fibre sono ricche di lignina e cellulosa e si trovano in ortaggi, frutti col guscio, cereali integrali e verdure a foglia verde. L’assunzione delle fibre insolubili è consigliata soprattutto alle persone che soffrono di stitichezza in quanto assorbono l’acqua presente nell'intestino e aiutano ad accelerare i tempi di evacuazione. Benefici apportati ai diabetici dalle fibre alimentari: Le fibre alimentari, sia solubili che insolubili, apportano diversi benefici a coloro che soffrono di diabete, esse infatti aiutano a regolare il livello di insulina, glucosio e trigliceridi. Gli esperti consigliano ai diabetici di seguire una dieta ricca di fibre alimentari in quanto esse rallentano lo svuotamento gastrico favorendo la produzione di insulina, fondamentale per condurre il glucosio dal sangue alle cellule evitando l’aumento della glicemia. Come possiamo assumere le fibre? 

  Le fibre alimentari si possono assumere mangiando molti cereali, frutta, legumi e verdura, in questi alimenti le fibre non vengono modificate con processi di raffinazione e per questo apportano benefici maggiori al nostro organismo. In particolare i cereali, sono indicati per il trattamento del diabete di tipo 2 ma anche altri tipi di alimenti aiutano a tenerlo sotto controllo. A volte, però, seguire una dieta ricca di frutta, cereali, verdure e legumi non basta a dare all'organismo la dose di fibre di cui ha bisogno, in questo caso si possono acquistare degli integratori alimentari che contengono la fibra di psyllium, la quale dona contemporaneamente sia i benefici delle fibre solubili che quelli delle fibre insolubili.  


Fonte

lunedì 16 maggio 2016

Limone, zenzero e aglio per sbloccare le arterie





A base di 3 potenti ingredienti naturali, è molto efficace per pulire e sbloccare le arterie

Le arterie svolgono un compito importantissimo nel nostro corpo umano: si occupano di trasportare sostanze nutritive ed ossigeno al cuore e ad altri organi importanti.
L’alimentazione è cruciale per le arterie e per la salute in generale: avendo arterie pulite e libere di depositi di grasso e colesterolo, è fondamentale per godere di una buona salute.
L’abuso di cibi processati, grassi, tossine e prodotti chimici, è molto dannoso per la salute cardiovascolare. Il rimedio che ti proponiamo di seguito, a base di 3 potenti ingredienti naturali, è molto efficace per pulire e sbloccare le arterie.
Ingredienti: 8 limoni biologici, 8 spicchi d’aglio, 1 radice di zenzero, 4 litri d’acqua.
Taglia i limoni a pezzi, e frullali con lo zenzero e l’aglio sbucciato. Versa il risultato in una pentola, assieme all’acqua, e porta ad ebollizione.
Quando comincia a bollire, ritira dal fornello e fai raffreddare. Filtra, e conserva in bottiglie di vetro.
Bevi ogni giorno, a stomaco vuoto, almeno 2 ore prima dei pasti. Effettua attività fisica: è molto importante per la salute cardiovascolare. 

Nuove prove contro carni lavorate, aumentano rischio tumore



Da una parte gli scienziati che ammoniscono sui rischi di un dieta troppo ricca di carne, dall'altra gli allevatori, che ribadiscono che questo alimento è un'ottima fonte di proteine e di reddito. Lo scontro a distanza, iniziato da quando l'Oms ha inserito le carni rosse e lavorate nel gruppo delle sostanze più cancerogene, si è ripetuto involontariamente oggi, con una campagna degli allevatori europei e un nuovo rapporto negativo che viene dagli Usa.
A ribadire i pericoli per la salute è stato un rapporto di American Institute for Cancer Research e World Cancer Research Fund, che ha compulsato 89 studi precedenti, con dati su 17,5 milioni di adulti tra cui 77mila con un cancro allo stomaco, alla ricerca dei fattori di rischio per il tumore. Ha più probabilità di avere un cancro allo stomaco, si legge, chi assume tre porzioni di alcol al giorno, 50 grammi di carni lavorate o mangia cibi conservati con il sale. Anche il peso ha una sua influenza, con il rischio che cresce del 23% ogni cinque unità di indice di massa corporea.
"Abbiamo trovato anche segni - scrivono gli autori - che consumare carne e pesce grigliati possa contribuire al rischio, mentre il consumo di frutta, specie di agrumi, può prevenirlo. I consigli sono di seguire le raccomandazioni per la prevenzione dei tumori in generale. Limitare il consumo di alcol, massimo due drink al giorno per gli uomini e uno per le donne. Avere una dieta basata sulle verdure e la frutta, evitando la carne lavorata. Mantenere il peso in un range normale".
La carne lavorata era già finita nell'occhio del ciclone lo scorso ottobre. L'Iarc, l'agenzia per la ricerca sul cancro, aveva deciso di inserirla nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene in relazione però al tumore del colon-retto, prevedendo invece per le carni rosse lo status di 'probabilmente cancerogene'. Etichettatura che ha fatto arrabbiare parecchio gli agricoltori, che già all'epoca avevano respinto le accuse minacciando querele e che anche oggi hanno presentato a Bruxelles una iniziativa a favore della carne. La campagna sarà basata su porte aperte nelle aziende, ricette facili e veloci, dimostrazioni culinarie degli chef, ma anche video e dibattiti sui social media, depliant e concorsi fotografici. "I benefici nutrizionali del consumo di carni bovine, vitello, agnello, pollame, coniglio, ovine e suine e di uova sono chiari perché forniscono ai consumatori un eccellente apporto di proteine nella propria dieta" ha spiegato Martin Merrild, presidente del Copa (associazione degli agricoltori europei), sottolineando che "l'allevamento è inoltre cruciale per l'economia delle zone rurali in cui spesso non vi sono alternative occupazionali".
Le sfide oggi, ha spiegato Merrild, sono quelle della caduta dei prezzi e della concorrenza a livello globale, con Paesi dove i produttori non sono tenuti al rispetto delle regole comunitarie, legate anche al benessere degli animali. Senza contare la crescente 'moda' della dieta vegetariana o appunto il fatto che l'Oms abbia inserito la carne rossa nell'elenco degli alimenti 'probabilmente cancerogeni'.



Ritirato polpo eviscerato da 500 grammi: troppo cadmio





Simply richiama il polpo eviscerato da 500 grammi: troppo cadmio

Ritirato a scopo precauzionale dai supermercati Simply il polpo eviscerato nella confezione da 500 grammi. La decisione è stata presa dopo aver rilevato un livello di cadmio superiore alla norma. Tre i lotti interessati dal ritiro: 0026AB (scadenza 31 luglio 2017), 0003CB (scadenza 30 settembre 2017) e 0011DB (scadenza 30 settembre 2017). Il codice Ean è 8033209033106.

I clienti che hanno acquistato il prodotto, dunque, devono riportarlo al punto vendita per la sostituzione o il rimborso. Per maggiori informazioni, è possibile rivolgersi al numero verde 800824039. 
 
E' utile ricordare che: Il cadmio è un metallo pesante tossicoprincipalmente per i reni, ma può anche causare demineralizzazione ossea ed è stato classificato come cancerogeno per l’uomo dallo IARC. Presente naturalmente nell’ambiente, può anche derivare dall’inquinamento industriale e agricolo. La principale fonte di assunzione del cadmio è il fumo di sigaretta, seguita dall’alimentazione per i non fumatori. Sebbene venga assorbito con difficoltà, il cadmio può rimanere a lungo nell’organismo dando luogo a fenomeni di accumulo.

“Grana Padano stagionato come un farmaco antipertensivo”. Ecco lo studio




In 2 mesi la pressione alta scende grazie a un meccanismo d'azione simile a quello di comuni farmaci antipertensivi

Trenta grammi al giorno di Grana Padano Dop stagionato per un anno, e in 2 mesi la pressione alta scende grazie a un meccanismo d'azione simile a quello di comuni farmaci antipertensivi. Curarsi mangiando (tricolore) è possibile secondo una ricerca presentata a New York al 31esimo meeting della Società americana dell'ipertensione (Ash) e pubblicata sulla rivista dell'Ash 'Jash', condotta a Piacenza dall'Unità operativa di ipertensione dell'ospedale 'Guglielmo da Saliceto', guidata da Giuseppe Crippa, e dall'Istituto di scienze degli alimenti e della nutrizione dell'università Cattolica.

Per testare l'efficacia di uno dei formaggi re della cucina italiana, il team emiliano ha utilizzato la formula dello 'studio clinico controllato verso placebo': un protocollo tipico dei test sui farmaci, molto più raro per gli alimenti. Il trial ha coinvolto 30 pazienti ipertesi 45-65enni, 13 donne e 17 uomini in cui trattamenti precedenti avevano fallito, somministrando loro 'formaggio placebo' o 30 g al dì di Grana Padano Dop stagionato 12 mesi: un tempo di 'riposo' che rende la forma particolarmente ricca ditripeptidi, composti quali Ipp (isoleucina-prolina-prolina) o Vpp (valina-prolina-prolina), che agiscono come Ace-inibitori (inibitori dell'enzima di converzione dell'angiotensina), una nota famiglia di medicinali antipertensivi. L'alimento placebo non conteneva tripeptidi.
Dai risultati è emerso per il 'gruppo grana' un calo di 7-8 millimetri di mercurio per la pressione sistolica (la massima), e di 5-7 mmHg di quella diastolica (la minima).
Sono proprio i tripeptidi del grana stagionato, "frammenti proteici che si sviluppano nella fermentazione del latte ad opera del Lactobacillus helveticus - spiega Crippa - che inibiscono l'enzima che fa aumentare la pressione arteriosa producendo la conversione dell'angiotensina"
"Queste molecole raggiungono la massima concentrazione nel Grana Padano stagionato 12 mesi - continua l'esperto - quello che troviamo a disposizione sul mercato e che noi abbiamo somministrato ai pazienti che non erano riusciti a stabilizzare la loro pressione arteriosa nei 3 mesi precedenti. Al momento dell'inizio della ricerca in tutti i pazienti la pressione era maggiore di 140 mmHg per la sistolica e/o maggiore di 90 mmHg per la diastolica. Dopo 2 mesi di trattamento con Grana Padano i livelli pressori si sono ridotti in modo significativo (-6 mmHg per la sistolica e -5 mmHg per la pressione diastolica), e nella maggior parte dei pazienti la pressione si è normalizzata".
Secondo gli autori, la riduzione ottenuta somministrando il formaggio è simile a quella che ci si potrebbe aspettare prescrivendo una terapia farmacologica efficace. In conclusione, "aggiungere una piccola quantità di Grana Padano a una dieta sana può offrire benefici clinicamente significativi per il controllo della pressione arteriosa"

Asparagi: proprietà e virtù depurative




Gli asparagi, oltre ad essere molto gustosi, hanno tante proprietà benefiche: stimolano la diuresi, depurano l'organismo aiutano a prevenire i tumori, inoltre sono antiossidanti e svolgono una funzione antidepressiva.

Gli asparagi sono ortaggi teneri e gustosi molto apprezzati per le loro proprietà diuretiche e depurative: sono composti per il 90% di acqua e contengono le purine che originano l'acido urico aiutando a ridurre il ristagno di liquidi.

Dal punto di vista nutrizionale gli asparagi sono ricchi di sali minerali, come calcio, fosforo, potassio, ma soprattutto il cromo che aiuta l'insulina a trasportare il glucosio dal sangue alle nostre cellule. Sono privi di colesterolo e contengono fibre vegetali molto utili per il benessere di stomaco e intestino. L'acido folico e la vitamina B12 invece, proteggono il sistema nervoso. Inoltre sono ricchi di vitamina A, C e vitamina E che conferiscono agli asparagi proprietà antiossidanti, oltre a rinforzare il sistema immunitario. L'asparagina poi ripulisce e purifica intestino, fegato, reni e polmoni.

Gli asparagi appartengono alla famiglia delle Liliaceae, la stessa di cui fanno parte anche aglio  e cipolla, ma hanno in più la clorofilla che conferisce loro il tipico colore verde. In passato erano considerati "ortaggi proibiti" perché ritenuti afrodisiaci, qualità riconosciuta anche da grandi personaggi della storia come Napoleone III e Luigi XIV. Sono originari dell'Asia ma sono molto diffusi anche in Europa: Italia, Francia e Germania ne sono i principali produttori. La varietà di asparagi più conosciuta è quella di colore verde e può essere coltivato o selvatico, ma ci sono anche altre varietà: l'asparago bianco, rosa e viola. Il colore dipende dalle condizioni in cui sono stati coltivati e cioè se sono stati esposti o meno alla luce.

Proprietà e benefici degli asparagi
Diuretici e depurativi sono un toccasana per i reni: gli asparagi contengono le purine che ci liberano dai ristagni di liquidi e che riducono il rischio di calcoli renali. Inoltre contengono asparagina che provoca il forte odore che avvertiamo nell'urina dopo che abbiamo mangiato asparagi. L'odore dell'urina è legato alla salute dei reni e alla loro efficienza: se il sistema renale funziona bene si avvertirà questo tipico odore delle urine 15 minuti dopo aver mangiato asparagi. Da sempre sono utilizzati nella medicina popolare come antinfiammatorio per la milza e drenante per i polmoni inoltre, il rapporto potassio/azoto e asparagine, li rende degli ottimi spazzini capaci di ripulire nello stesso momento intestino, fegato, reni, polmoni e pelle. L'azione diuretica di questo ortaggio ricco di virtù è utile anche a combattere la cellulite liberando il corpo dai ristagni e dalle scorie.

Prevengono il diabete: consumare asparagi aiuta a prevenire il diabete di tipo 2 in quanto, alcune sostanze contenute in questo ortaggio, sono in grado di favorire la produzione di insulina, abbassando i livelli di glucosio nel sangue.

Antiossidanti e benefici per la pelle: gli asparagi sono ricchi di sostanze antiossidanti e ciò li rende utili a contrastare i segni dell'invecchiamento e a combattere gli effetti dannosi dei radicali liberi anche grazie ai carotenoidi, utili per assimilare la vitamina A, e che proteggono la nostra pelle dalla precoce comparsa delle rughe. Il glutadione aiuta la pelle proteggendola dagli effetti dannosi dei raggi solari e dell'inquinamento.

Abbassano la pressione e prevengono le malattie cardiocircolatorie: grazie alle saponine, ai polifenoli e al potassio gli asparagi aiutano ad abbassare le pressione alta. Inoltre il potassio garantisce il buon funzionamento dei muscoli, compreso il cuore prevenendo anche le malattie cardiovascolari.

Aiutano la circolazione: gli asparagi contengono rutina che rinforza le pareti dei capillari aiutandoci a migliorare la circolazione sanguigna ma anche il microcircolo prevenendo la comparsa dei capillari.

Antitumorali: l'inulina contenuta negli asparagi è importante per la prevenzione del tumore al colon. Inoltre contengono una sostanza, il glutadione che aiuta il nostro organismo a liberarsi da sostanze dannose e potenzialmente cancerogene. Per questo gli asparagi sono un alimento ottimo per prevenire anche altre forme di tumore, in particolare: tumore alle ossa, al seno, ai polmoni e alla laringe.

Toccasana per stomaco e intestino: l'inulina e l'alto contenuto di fibre rendono gli asparagi utili al buon funzionamento di stomaco e intestino: facilitano la digestione e proteggono la flora batterica intestinale, oltre ad avere un effetto lassativo. L'inulina rende gli asparagi anche degli antinfiammatori naturali.

Aiutano il sistema nervoso e combattono la tristezza: l'acido folico e la vitamina B12 aiutano a prevenire malattie del sistema nervoso, soprattutto quelle di tipo degenerativo. Gli asparagi svolgono  una funzione antidepressiva, aiutandoci a combattere i momenti di tristezza, ansia, stress e insonnia, grazie a magnesio e potassio che donano anche energia combattendo la stanchezza.

Ottimi per perdere peso: le proprietà diuretiche degli asparagi aiutano a eliminare il gonfiore inoltre contengono poche calorie (20 calorie per 100 grammi di prodotto), sono quindi indicati per chi segue una dieta ipocalorica. Altra caratteristica importante: aumentano il senso di sazietà.

Utili in gravidanza: gli asparagi contengono una buona percentuale di acido folico, elemento indispensabile per prevenire malformazioni del feto. L'acido folico è importante anche per la prevenzione dell'ovaio policistico.

Inoltre gli asparagi contengono calcio: ottimo alleato per la salute di denti e ossa. La vitamina C aumenta le difese immunitarie: ogni 100 grammi di asparagi contengono circa 25 gr. di questa preziosa vitamina, coprendo quasi la metà del fabbisogno giornaliero. Infine, minerali come potassio e magnesio, aiutano anche a combattere i sintomi della sindrome premestruale regolando anche i livelli di colesterolo nel sangue.

Come consumare gli asparagi
Quando acquistate gli asparagi (che trovate freschi da aprile a giugno) assicuratevi che non siano duri, devono infatti essere flessibili e non spezzarsi, e accertatevi che le cime siano ben chiuse. Mangiarli crudi è il modo migliore per consumarli, magari all'interno di un'insalata. Uno dei metodi di cottura più adatti a preservarne le proprietà nutritive è la cottura a vapore: mettete gli asparagi in una pentola di piccole dimensioni in posizione verticale con le punte fuori dall'acqua per avere una cottura ottimale. Altri metodi di cottura consigliati sono: saltati in padella o cotti alla piastra conditi solo con un po' di olio.

In cucina gli asparagi sono ideali anche per la preparazione di piatti a base di pasta o riso ma, uno degli abbinamenti più amati è quello con l'uovo: possono accompagnare l'uovo al tegamino leggermente ripassati nel burro, oppure sono ottimi per realizzare una gustosa frittata. Si abbinano molto bene anche ai formaggi, alla carne e vengono utilizzati insieme ad altre verdure, come le zucchine, per la preparazione di torte salate.

Controindicazioni

Gli asparagi contengono acido urico e purine, per questo sono controindicati in caso di gotta, cistite, prostatite, nefropatie, calcoli renali, prostatite e malattie osteoarticolari e reumatiche.

Inoltre possono causare meteorismo e gonfiori addominali a causa della fermentazione di uno zucchero contenuto negli asparagi: il raffinosio.

Gli asparagi sono sconsigliati a quei soggetti che sono allergici al nichel, all'acido acetilsalicilico, ma anche ad altri alimenti che appartengono alla famiglia delle liliaceae, come aglio e cipolla, in quanto potrebbero verificarsi reazioni allergiche con la presenza di irritazioni cutanee.

Dopo aver mangiato asparagi l'odore dell'urina potrebbe essere più intenso a causa dello zolfo.

Gli asparagi sono sconsigliati la sera a chi soffre di insonnia e se ne sconsiglia il consumo anche in gravidanza.

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5 rimedi naturali per rimuovere i pesticidi da frutta e verdura



Frutta e verdura possono contenere pesticidi e batteri pericolosi per la nostra salute. Oltre a lavare i nostri vegetali sotto l'acqua corrente, possiamo utilizzare degli efficaci rimedi naturali per mangiare frutta e verdura in tutta sicurezza.

Frutta e verdura sono indispensabili per la nostra salute e devono essere inserite ogni giorno nella nostra dieta, in quanto forniscono elementi essenziali per il benessere del nostro organismo. Eppure, a meno che non siano biologici al 100%, possono contenere pesticidi e sostanze chimiche nocive per la nostra salute. Lavare bene i nostri vegetali prima di utilizzarli è fondamentale, per questo esistono in commercio tanti prodotti da utilizzare per disinfettare frutta e verdura: usarli però può significare perdere importanti nutrienti. Per questo è meglio ricorrere a metodi naturali per disinfettare frutta e verdura in modo da avere non solo un risparmio economico, ma anche la garanzia che i nostri alimenti siano sicuri e puliti mantenendo intatte tutte le loro proprietà.

Come eliminare i pesticidi da frutta e verdura
Per mangiare frutta e verdura in sicurezza possiamo utilizzare dei rimedi naturali molto semplici ma efficaci. È buona norma poi lavare la frutta e la verdura solo al momento di consumarla: lavarla e poi riporla può essere pericoloso in quanto con l'umidità i batteri possono proliferare. Un altro consiglio è quello di pulire i nostri vegetali con uno spazzolino, così da eliminare anche i residui di sporco. Lavate anche la frutta che deve essere sbucciata, dato che la maggior parte dei pesticidi si trova proprio nella buccia. Lavando frutta e verdura con acqua e sale si riesce ad eliminare circa il 70% di residui di pesticidi. Esistono però rimedi naturali più efficaci. Ecco quali.

Acqua e bicarbonato

Dopo aver sciacquato bene frutta e verdura mettetela in acqua e bicarbonato (1 cucchiaio per 1 litro di acqua), lasciate in immersione per almeno 15 minuti e poi sciacquate con acqua corrente. Per frutta e verdura di media o grande dimensione potete creare una pasta con un cucchiaio di bicarbonato e un cucchiaino di acqua da passare direttamente sui vegetali con uno spazzolino.

Bicarbonato e limone
Bicarbonato e limone insieme sono davvero un rimedio efficace per eliminare i pesticidi da frutta e verdura: in un recipiente mettete 200 ml di acqua, 2 cucchiai di bicarbonato e 1 di succo di limone. Fate sciogliere bene il bicarbonato e poi inserite tutto in un contenitore spray. Lavate prima frutta e verdura con acqua e poi spruzzateci sopra questa soluzione lasciando agire per 5 minuti prima di risciacquare.

Acqua e aceto di mele
Anche l'aceto di mele può essere un ottimo disinfettante naturale: basta aggiungerne 1 cucchiaio in 1 litro di acqua. Lasciate frutta e verdure completamente immerse almeno per 10 minuti prima di sciacquarle. Potete aggiungere a acqua e aceto anche il sale che vi aiuterà ad eliminare anche eventuali residui di muffa: in un recipiente di acqua aggiungete mezza tazza di aceto di mele e una manciata di sale. Immergete frutta o verdura e lasciate nella soluzione per alcuni minuti e poi sciacquate con acqua corrente.

Aceto e limone
L'azione di aceto e limone insieme garantisce l'eliminazione di pesticidi e batteri dai nostri vegetali. In un flacone spray unite una tazza di acqua, il succo di un limone e due cucchiai di aceto. Agitate bene e spruzzate su frutta e verdura precedentemente lavate. Lasciate agire alcuni minuti prima di risciacquare.

Aceto, limone e bicarbonato
Questo disinfettante naturale racchiude tutti gli ingredienti che abbiamo visto fino ad ora. Ecco cosa vi occorre per realizzarlo: una tazza di acqua e una di aceto, un cucchiaio di bicarbonato e il succo di mezzo limone. Unite prima tutti gli ingredienti in un contenitore e poi versate la soluzione in un contenitore spray: spruzzate sulla frutta, lasciate agire per 5 minuti e poi strofinate con una spazzolina prima di risciacquare.

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mercoledì 11 maggio 2016

SEMI DI CANAPA: TUTTE LE PROPRIETÀ E I BENEFICI




semi di canapa derivano da una particolare varietà di canapa: la Sativa. In passato, questa pianta è sempre stata usata come pianta commestibile e medicinale, ma verso la metà del ’900 è stata proibita a causa di alcuni suoi principi attivi ritenuti dannosi.
Tuttavia, se usata per fini alimentari, la canapa è innocua, anzi è un alimento estremamente salutare grazie a tutte le  sue componenti.
Semi di canapa: proprietà e valori nutrizionali
Questi alimenti contengono il 25% di proteine e una buona quantità di vitamine e minerali, come potassio, magnesio e calcio. Inoltre, contengono anche molti lipidi “buoni” come gli omega 3 e 6. E poi otto aminoacidi essenziali per l’assorbimento delle proteine.

Semi di canapa: i beneficiLa canapa ha effetti antinfiammatori e contribuisce al rafforzamento del sistema immunitario. Inoltre, svolge anche una funzione antiossidante, di rallentamento del processo di invecchiamento, grazie soprattutto alla presenza della vitamina E. La canapa è poi considerata come un alimento adatto alla prevenzione di alcune patologie: colesterolo alto, sinusite, asma e artrosi. Inoltre, protegge le ghiandole e tiene in buona salute il sistema nervoso.
Semi di canapa: usi in cucina
I semi di canapa, dal classico sapore di nocciola, si possono essere utilizzare acrudo come condimento per insaporire alcuni cibi: dallo yogurt alle minestre, dai sughi alle zuppe. Potete metterli nelle insalate, ma anche nelle macedonie e possono essere mangiati a tutte le ore. Esistono in commercio alcune varietà di cioccolata e di pane con dentro i semi da sgranocchiare. Esiste poi la farina di canapa con cui si può fare la pasta, il pane, ma anche biscotti e torte.
Nel mondo dei vegani, i semi di canapa sono molto conosciuti perché costituiscono l’ingrediente di base dell’Hemp-Fu, ossia il tofu di canapa.
I semi di canapa servono anche per produrre l’olio di canapa. Un particolare ingrediente da utilizzare a crudo sui cibi come condimento. Quest’olio viene spremuto a freddo per evitare di perdere le sue proprietà.
Olio e semi di canapa: dove si comprano e a che prezzo
Trovare l’olio e i semi di canapa è facilissimo sia nella versione biologica, integrale, o decorticata. Li potete acquistare nei negozi di prodotti biologici e naturali, oppure nelle erboristerie, ma anche online. 200 gr di semi di canapa costano in media 5 euro, per mezzo litro di olio ci vogliono circa 20 euro.