lunedì 25 luglio 2016

I frutti di mare





Sono alimenti essenzialmente molto magri e ricchissimi di ferro

Se amate il pesce, non potete non amare i frutti di mare. Parliamo dei molluschi bivalvi, che vivono cioè nelle conchiglie (come le cozze o le vongole, per esempio), le cui caratteristiche nutrizionali simili tra loro.
Sono alimenti essenzialmente molto magri e ricchissimi di ferro, ma anche di  altri metalli importanti come iodio e zinco. E hanno una caratteristica: sono molto proteici e poco calorici, soprattutto l’ostrica, un po’ meno i cannolicchi. Però è difficile con i frutti di mare raggiungere la quantità consigliata e cioè 150 grammi, a meno che non si mangino preparati come sautè (di cozze, di vongole…).
Dal punto di vista delle quantità, i frutti di mare vanno considerati come accade con il pesce: dunque via libera anche tre volte la settimana, magari in alternanza con le altre qualità di pesce.
La digeribilità dei frutti di mare
Altro punto a favore: i molluschi sono digeribili. Ricchi di proteine, ma privi di grassi: ed è il grasso che rende difficile la digestione degli alimenti. Quindi l’unica cosa che c’è da digerire sono le proteine. Quel che fa la differenza, chiaramente, è il modo in cui vengono cucinati: più si abbonda con i condimenti pesanti, più difficile sarà la digestione. D’altronde, tutto quest’olio neanche serve perché quando cuociono sprigionano il loro liquido, che è già perfetto per renderli gustosi.
Per una cottura dietetica si può utilizzare il forno: basta condire con un solo trito di prezzemolo senza aggiungere grassi.
Fa eccezione l’ostrica, che di solito si mangia cruda: è un po’ meno digeribile, perché le proteine crude sono meno digeribili di quella cotte. E soprattutto, è pericolosa per la salute: nessun alimento animale andrebbe consumato crudo, se non si vogliono correre rischi.
I rischi per la salute
Anche se oggi i frutti di mare vengono allevati in condizioni di notevole sicurezza alimentare, possono comunque esporre a rischi per la salute se si mangiano crudi. In particolare, a tutte le tossinfezioni alimentari: dall’Escherichia coli alla salmonella, tutti gli organismi patogeni che si trovano nei frutti di mare. Fondamentale diventa la cottura, che deve durare almeno 10 minuti: far aprire le cozze o le vongole o gli altri frutti di mare con una sola passata veloce in padella non basta. Certo, il rovescio della medaglia è che in questo modo i molluschi si induriscono un po’. Ma la sicurezza non può certo fermarsi a questi dettagli… E non dimentichiamo mai che la sicurezza non è mai troppa: anche se allevassimo i frutti di mare nella nostra vasca da bagno, correremmo dei rischi perché anche là si annidano batteri e virus. Dunque, il consiglio fondamentale resta quello: cuocerli, cuocerli sempre.
A chi sono consigliati i frutti di mare
Dal momento che sono ricchissimi di ferro e zinco, i frutti di mare sono consigliati a chi ha carenza di questi elementi.
Chi dovrebbe evitare i frutti di mare
Anziani, bambini, donne in gravidanza e immunodepressi non dovrebbero mangiare mai, in nessun caso (neanche se pensiamo che siano completamente sicuri) i frutti di mare crudi.


I crostacei




Promossi per sali minerali, grassi e calorie; bocciati per contenuto di colesterolo e sodio

A torto o a ragione, spesso consideriamo i crostacei come facenti parte della famiglia dei frutti di mare. In realtà i crostacei sono animali acquatici invertebrati, cioè privi dello scheletro interno, e dotati di una corazza esterna detta esoscheletro o carapace (la “crosta”, appunto).
I crostacei e la dieta
Da un punto di vista strettamente nutrizionale, non si può non sottolineare l’elevato contenuto di colesterolo. Di conseguenza, chi ha problemi per tenere sotto controllo il colesterolo, dovrebbe evitare di mangiare troppi crostacei.
Occhio al sale marino, che i crostacei tendono a trattenere nella carne: se seguite una dieta a basso contenuto di sodio, dovreste contenervi nel consumo di crostacei.
Pochi, invece, i grassi: soprattutto omega 3 (prevalenti) e omega 6, un fattore che fa dei crostacei un alimento positivo per la salute del cuore e delle arterie.
Basse anche le calorie: ci aggiriamo intorno alle 70-80 calorie per 100 grammi di parte e dibile; buona la presenza di proteine (13-18 grammi).
Crostacei promossi anche dal punto di vista dei sali minerali: ottimo apporto di ferro e calcio, poco fosforo (che ad alte dosi è responsabile della compromissione dell’assorbimento intestinale del calcio). Quanto alle vitamine, quelle del gruppo B sono praticamente le stesse della carne e del pesce.
Un cenno alle quantità ideali: una persona sana dovrebbe non superare 1-2 porzioni la settimana.
Consigli pratici
Che cosa accade se, insieme con la carne di un gambero o dell’aragosta, mandiamo giù anche un po’ della corazza? Cerchiamo di fare chiarezza.
Se succede con i piccoli crostacei come i gamberetti o le cosiddette moleche (i crostacei che hanno appena perso il carapace e ne stanno sviluppando uno nuovo), nessun problema: possiamo mangiarli senza rischi tutti interi, senza sgusciarli; attenzione però se soffrite di diverticolosi: in questo caso anche un minimo frammento di carapace in un diverticolo può infiammarlo, causando una diverticolite. Dunque: in caso di diverticolosi è decisamente consigliato di evitare i crostacei senza prima averli sgusciati con cura.

venerdì 22 luglio 2016

Cos’è l’ipotiroidismo e come combatterlo con alimenti adatti?



Per stimolare la produzione di ormoni tiroidei ed evitare l'ipotiroidismo, è fondamentale includere nella dieta alimenti ricchi di iodio ed altri che favoriscano la sua assunzione e rinforzino l'organismo.

L’ipotiroidismo è un problema che si produce quando la ghiandola tiroidea si debilita e riduce la quantità di ormoni segregati.  
Di conseguenza, si presentano diversi sintomi, poiché questa attività ormonale è incaricata di regolare le reazioni metaboliche, neuronali e cardiocircolatorie di tutto il corpo.
Il suo sviluppo è relazionato alla cattiva alimentazione, all’esposizione alle tossine, allo stress e ad altre abitudini poco sane che attaccano la salute.  

Quali sono i sintomi dell’ipotiroidismo

Una persona che soffre di questa malattia presenta poco a poco diversi cambiamenti nel corpo causati dallo squilibrio ormonale. 
I sintomi più comuni sono:
  • Bruschi cambiamenti d’umore
  • Sensibilità al freddo
  • Aumento o perdita di peso
  • Depressione ed ansia
  • Mestruazioni irregolari o eccessive
  • Difficoltà nell’evacuare
  • Sensazione di stanchezza e debolezza
  • Pelle secca
  • Capelli, pelle ed unghie deboli
  • Perdita eccessiva dei capelli
  • Come combattere l’ipotiroidismo accelerando il metabolismo?

    Uno dei punti chiave per alleviare i sintomi dell’ipotiroidismo è adottare abitudini che permettano di accelerare il ritmo metabolico.  
    Questo insieme di reazioni chimiche si incarica di trasformare l’energia degli alimenti nel combustibile di cui abbiamo bisogno per vivere. 
    Il metabolismo influisce anche sulla funzione digestiva, sul sistema cardiovascolare e su molte altre funzioni vitali del corpo.
    Il vantaggio è che la sua funzione può essere modificate con facilità, adattandola alle nostre necessità per poter perdere peso e migliorare la salute.  
    Uno dei modi migliori per riuscirci è aumentare il consumo di alimenti sani e ricchi di sostanze che ne stimolano la funzione.
    È inoltre importante realizzare molta attività fisica e dormire dalle 7 alle 8 ore al giorno, senza interruzioni.

    Alimenti che accelerano il metabolismo per trattare l’ipotiroidismo

    Dopo che vi verrà diagnosticato l’ipotiroidismo, la vostra dieta dovrà subire alcuni cambiamenti, in modo da evitare l’eccessivo aumento di peso e altre conseguenze dovute alla riduzione degli ormoni tiroidei.
    Gli alimenti ed i nutrienti che menzioneremo a seguire sono tutti efficaci per supportare la funzione della tiroide durante questa condizione.
  • Alimenti ricchi di iodio

  • Lo iodio è una sostanza fondamentale per la funzione tiroidea e molti dei casi di ipotiroidismo sono dovuti alla sua carenza.
    Il suo consumo contribuisce a controllare l’ansia e i problemi digestivi dovuti a parassiti, infiammazione ed indigestione.
    Potete ottenerlo tramite:
    • Alghe
    • Mirtilli
    • Yogurt natural
    • Fagioli bianchi di Spagna
    • Fragole biologiche
    • Sale dell’Himalaya
    • Latticini
    • Patate
    • Integratori

    Olio di cocco

    Questo alimento ha la capacità di accelerare il metabolismo e di stimolare la produzione di ormoni tiroidei.   
    Le sue proprietà antibiotiche e antimicotiche combattono i funghi e i batteri come l’H. pylori e la candida.
    Ciò nonostante, è importante che questo sia biologico al 100% e non sottoposto ai processi di raffinamento.

    Come assumerlo?

    Iniziate prendendone un cucchiaino tutti i giorni e aumentate le quantità poco a poco, fino a raggiungere i 3 cucchiaini.

    Vitamine del gruppo B

  • Tutte le vitamine del gruppo B sono essenziali per preservare il buono stato della tiroide, anche se ognuna svolge un ruolo diverso.
    • La tiamina (B1): necessaria in caso di tiroide iperattiva.
    • La riboflavina (B2): fondamentale per l’adeguata produzione di ormoni tiroidei.
    • La niacina (B3): necessaria per il buon funzionamento di tutte le cellule e ghiandole del corpo.
    • La piridossina (B6): senza questa vitamina la ghiandola tiroidea non può utilizzare lo iodio in maniera efficiente.
    • La cobalamina (B12): l’ipotiroidismo impedisce l’assorbimento di questa vitamina. Il problema è che quando manca, si incrementa il rischio di soffrire di malattie neurologiche. 

    Vitamina D

    La carenza di vitamina D è relazionata a diverse patologie autoimmuni, incluse le malattie tiroidee.
    Assumetela tramite integratori o prendendo il sole per qualche minuto ogni giorno.
  • Zinco

    Sia l’ipotiroidismo sia l’ipertiroidismo possono svilupparsi a causa di una carenza di zinco nell’organismo.
    Questo minerale partecipa alla risposta immunitaria del corpo e al processo mediante il quale si elimina il peso in eccesso.
  • Rame

  • Il rame aiuta a bilanciare la tiroide e a combattere sintomi come la riduzione dei globuli rossi, la debilitazione delle pelle e i problemi alle unghie e ai capelli.
    Una buona fonte di questo minerale è la clorofilla, che si trova in alghe, verdure a foglia verde ed integratori.

    Olio di pesce

    L’olio di pesce è consigliato per incrementare l’assorbimento degli ormoni tiroidei.
    Contiene acidi grassi omega 3 che riducono l’infiammazione e migliorano la salute cardiovascolare.  

    Fibra

  • Gli alimenti ricchi di fibre sono ottimi complementi per evitare il sovrappeso e gli elevati livelli di zuccheri nel sangue.   
    La sua assunzione migliora la digestione, controlla l’appetito e aiuta a regolare i livelli elevati di colesterolo.
    Se sospettate di soffrire di ipotiroidismo, la cosa migliore è che vi rivolgiate al vostro medico, per ricevere una diagnosi specifica. 
    Gli alimenti qui citati sono solo complementi per la dieta e il loro consumo dev’essere supervisionato da un esperto.

Gli straordinari effetti benefici dell’aceto di mele




Tutti noi apprezziamo una ricca insalata condita con aceto di mele, ma non molti sanno che questo prodotto non è soltanto gradevole al palato, ma ha anche numerose proprietà benefiche per la salute.

Effetti benefici dell’aceto di mele

Oltre ad essere un prodotto largamente apprezzato a livello gastronomico grazie al suo sapore squisito, questo tipo di aceto è utilissimo per prevenire alcuni problemi di salute e migliorare il funzionamento dell’organismo in generale. Si tratta di un prodotto acido, per questo è eccellente per pulire e rigenerare l’organismo.
Questo liquido contiene un buon numero di sostanze nutritive, tra cui vitamine, acidi essenziali, enzimi e una quantità non indifferente di pectine, cellulosa e minerali;inoltre è ricchissimo di potassio e di oligominerali come il calcio, il magnesio, il ferro, il fosforo, il fluoro, il boro e il silicio.
La pectina, che si trova in abbondante quantità nell’aceto di sidro, è eccellente per regolarizzare i livelli di zucchero e colesterolo presenti nell’organismo. La cellulosa, invece, è importante per preservare la salute dell’intestino. L’aceto di sidro aiuta a rinnovare le riserve di minerali in modo costante.
Consumando questo aceto ogni giorno, si arricchiscono le ossa di calcio e i muscoli di potassio, oltre a stabilizzare il metabolismo generale di tutto il corpo. L’aceto di sidro è anche conosciuto come “l’elisir della giovinezza”, visto che ha la capacità di aiutare il corpo a mantenersi giovane.
Con l’aceto di mele possiamo migliorare il nostro transito intestinale, evitando in questo modo la stitichezza. È inoltre ottimo per rigenerare la flora intestinale, eliminare le tossine e calmare alcuni dolori reumatici, oltre ad essere un diuretico naturale e ad essere di grande aiuto quando vogliamo perdere peso.
L’abitudine di consumare regolarmente aceto di sidro può apportare grandi benefici alle donne che stanno affrontando il periodo di menopausa, visto che agisce aiutando a controllare le vampate di calore, la debolezza e l’improvviso senso di stanchezza, oltre a calmare le sensazioni di nervosismo e stress, tipici di questa fase per cui tutte le donne devono passare. Per fortuna, con prodotti come questi, diventa molto più facile da affrontare.
Questo aceto può anche combattere raffreddori, influenze, infiammazioni della bocca, mal di gola, carie dentali e ipertensione.
È l’ideale per alleviare il mal di testa, specialmente nel caso di emicranie, e per ottenere questo effetto basta aggiungere tre cucchiai di aceto a mezzo litro di acqua in ebollizione e inalarne il vapore. Possiamo anche alleviare i dolori muscolari applicando delle garze impregnate di aceto nella zona dolorante, e possiamo impiegarlo allo stesso modo per curare l’orticaria, le scottature, l’eczema e le insolazioni. In quest’ultimo caso, si possono applicare garze bagnate con acqua e aceto, ma sempre a temperatura ambiente oppure fredde.
Con tutti i benefici che l’aceto di sidro ci offre, si tratta davvero di un prodotto che non può mancare in casa nostra. Sia per usarlo come condimento su alimenti come insalate e alcuni tipi di carne e risaltarne il sapore, sia per realizzare trattamenti che ci aiuteranno a godere di piena salute più a lungo.
L’aceto di sidro di mela è un prodotto naturale, per cui i benefici che apporta alle persone che lo consumano sono davvero notevoli. Se ancora non lo utilizzate, vi raccomandiamo di inserirlo nella vostra dieta il prima possibile: solo in questo modo potrete godere appieno di ognuna delle sue molteplici virtù, tanto terapeutiche quanto nutritive.

lunedì 18 luglio 2016

Vegetale? Non sempre è salutare!




Alcuni alimenti di origine vegetale aumentano considerevolmente il rischio di malattie cardiovascolari: per esempio panna vegetale, margarina e olio di palma, impariamo ad orientarci!

Indipendentemente da ciò che ci spinge a preferire un alimento piuttosto che un altro, la prima regola è sapersi informare! Solo cosi potremo fare delle scelte autonome e consapevoli. Spesso si pensa che gli alimenti di origine vegetale siano privi di rischi per la salute, ma non è sempre così. Ciò che influisce maggiormente sulla pericolosità di un alimento è la quantità e il tipo di grassi che apporta al corpo: un‘alimentazione ricca di grassi saturi (che sono presenti anche nei cibi di origine vegetale) aumenta il colesterolo cattivo 17 volte in più rispetto ad un’alimentazione ricca di colesterolo.

Margarina e panna vegetale

Tra i tanti alimenti vegetali figurano la panna vegetale e la margarina. La panna vegetale e la margarina derivano dagrassi vegetali saturi (solitamente grassi tropicali come olio di palma) ai quali si aggiungono additivi addensanti, oppure da grassi vegetali di scarsa qualità sottoposti al processo di idrogenazione; quest’ultimo determina la formazione di grassi saturi denominati “trans” (per via della loro struttura chimica). Offrono molti vantaggi per l’industria: sono stabili al calore (panna che non smonta), hanno una maggiore durata di vita, prezzi bassi (prodotti finali più competitivi) ma purtroppo sono molto dannosi per la salute.

I grassi “cattivi”: saturi e trans

grassi saturi sono deleteri perchè la loro struttura chimica determina un aumento nel sangue del colesterolo “cattivo (LDL)” che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, e una diminuzione del colesterolo “buono (HDL)”, che invece diminuisce il rischio cardiovascolare.
grassi trans invece sono quei grassi che si formano ad alte temperature (170 – 210°C) soprattutto durante l’idrogenazione, ma anche nella raffinazione, durante le fritture prolungate e la tostatura: sono direttamente correlati al rischio cardiovascolare.
Attenzione: Spesso il consumatore è tratto in inganno da alcune diciture poco chiare che si trovano in etichetta. Sotto la dicitura “olio vegetale non idrogenato” si celano tra i più scadenti oli tra cui l’olio di palma. La dicitura “grassi parzialmente idrogenati” non è diversa da totallmente idrogenati!

Come abbassare i trigliceridi nel sangue ?





Se i trigliceridi nel sangue sono alti c'è il rischio che insorgano malattie cardiovascolari e sovrappeso. Con zuccheri complessi, fibre e proteine abbassi i trigliceridi in pochi giorni.

I trigliceridi e la loro funzione nel corpo umano

I trigliceridi sono la riserva di energia del corpo e costituiscono la principale componente del tessuto adiposo. Entrano nella circolazione sanguigna attraverso l’alimentazione e in piccola parte sono prodotti dal fegato. I triglicerdi che immettiamo nel sangue sono utili perchè vengono usati dal corpo per fornire l’energia di cui le cellule hanno bisogno per svolgere ogni funzione. Quando il corpo non si serve dei trigliceridi in circolo, viene immessa dell’insulina che ha lo scopo di immagazzinare i trigliceridi nei tessuti adiposi. Una quota dei trigliceridi è rimane nel sangue sotto forma di palline di grasso e proteine, chiamate Chilomicroni e VLDL.

Cause e rischi dei trigliceridi alti

I valori di trigliceridi normali dovrebbero essere di 150 mg/dl. Fino a 499 si registrano valori definibili alti; molto alti se i trigliceridi superano i 500mg/dl.
L’aumento dei trigliceridi può essere legato a una patologia o ad un’alimentazione e uno stile di vita scorretti. Infatti una condizione di sovrappeso prolungata, diete ricche di carboidrati, l’abuso di alcol, una vita sedentaria e il fumo favoriscono l’innalzamento dei trigliceridi. Anche alcuni farmaci possono aumentare i trigliceridi: cortisone, estrogeni, alcuni diuretiuci, la pillola anticoncezionale, etc.
L’eccesso di trigliceridi nel sangue rappresenta un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e diabete. Chiaramente i trigliceridi alti portano allo sviluppo di tessuti adiposi che portano a sovrappeso e obesità Se il livello è molto alto c’è il rischio di patologie del pancreas.

La dieta che abbassa i trigliceridi

Modificando la dieta si possono abbassare i trigliceridi nel sangue : l’impatto è immediato. Il segreto è evitare gli zuccheri semplici o almeno associarli ad alimenti proteici o ricchi di fibre.
  • Consumare almeno tre pasti al giorno, inserendo eventualmente 1 o 2 spuntini.

  • Ridurre i carboidrati limitando le porzioni : preferire i carboidrati complessi, quelli della pasta e dei cereali integrali, limitare quelli semplici dei dolci e delle bevande zuccherate.

  • Consuma almeno 4 / 5 verdure al giorno.

  • Assumi alimenti che contengono omega 3 (per esempio noci e pesci come salmone e merluzzo).

  • Evita gli alcolici.

  • Riduci nella dieta l'apporto di zuccheri e  grassi. Per esempio mangia dolci non più di due volte alla settimana e preferibilmente alla fine di un pasto piuttosto che a stomaco vuoto come "spezzafame".

  • Consuma un'adeguata quantità di fibre e di vitamina C.
Le fibre alimentari sono le principali "spazzine" dei trigliceridi in eccesso.

Trigliceridi alti: i rimedi naturali

Ci sono alcuni rimedi naturali che permettono di abbassare i trigliceridi nel sangue.

Gli oligoelementi: Magnesio-Cobalto (1 fiala 3 volte a settimana, a digiuno), zolfo (1 fiala 5 minuti dopo il magnesio cobalto)e zinco-Nichel-cobalto (zinco nichel cobalto (1 fiala 3 volte a settimana a digiuno).
Alcune piante costituiscono un rimedio prezioso contro i trigliceridi alti:
  • Il Gemmoderivato di olivo si prepara mediante la macerazione delle gemme in soluzione idroalcolica alla 1 DH. Agisce sul metabolismo lipidico abbassando i trigliceridi e il colesterolo totale. Se ne assumono 40-50 gocce due volte al giorno in poca acqua, 10-15 minuti prima dei pasti principali.

  • Il Prugnolo è un'altra pianta che riduce le beta lipoproteine, abbassa i trigliceridi e il colesterolo totale. Si assumono le gemme alla 1 DH: 50-100 gocce una volta al giorno in caso di ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia.

  • Le Gemme di rosmarino riattivano fegato e vie biliari e accelerano il metabolismo. La posologia è di 50-70 gocce del macerato glicerico 1DH, da assumere una volta al dì prima di pranzo. Se vuoi prendere i tre macerati insieme, bevi 10 gocce di ognuno una volta al dì prima di pranzo.

L'attività fisica è importante

I trigliceridi sono il carburante energetico del corpo. E’ molto importante quindi mantenera il corpo in attività per sfruttare questa riserva energetica ed evitare che sedimenti si sedimenti andando a costituire strati adiposi o che resti in circolo nel sangue

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giovedì 14 luglio 2016

Il carico di licopene che viene dal cocomero






Bomba vitaminica, il cocomero è una fonte importantissima di licopene, l’antiossidante alleato contro i radicali liberi e i trigliceridi.

Quando parliamo di licopene, difficilmente ci viene in mente il cocomero. Eppure, molti non lo sanno, ma l’anguria può essere un’ottima fonte alternativa, in un certo senso migliore dei pomodori.
Il licopene è un potente antiossidante appartenete alla famiglia dei carotenoidi. È un prezioso alleato contro i radicali liberi, ma aiuta anche a ridurre i trigliceridi e il colesterolo cattivo, favorendo quello buono.
In genere, come fonte principale di licopene vengono indicati i pomodori, soprattutto cotti. Questa sostanza è infatti responsabile del loro tipico colore rosso.
Eppure, secondo Penelope Perkins-Veazie, docente della North Carolina State University e consulente scientifica non retribuita del National Watermalon Promotion Board, il cocomero potrebbe essere una fonte di gran lunga migliore per integrare questa sostanza nella nostra dieta.
Questo perché, dal punto di vista del contenuto, dice la nutrizionista, il ‘melone d’acqua’ rosso è il più indicato e “la varietà senza semi ne contiene ancora di più”.
Il licopene del cocomero risulta inoltre più facilmente assorbibile dall’organismo, come dimostra una ricerca condotta somministrando a due gruppi di volontari succo di pomodoro o cocomero. La ricerca ha evidenziato che i livelli ematici di pigmento erano gli stessi in entrambi i gruppi, però il succo di pomodoro era stato sottoposto a trattamenti termici per migliorare la biodisponibilità della sostanza, mentre il cocomero era stato consumato ‘in purezza’.
Una o due tazze di anguria matura contengono 9-13 milligrammi di licopene, circa il 40% in più di un pomodoro crudo. Anguria, quindi, batte pomodoro.
I benefici di mangiare cocomeri sono notevoli. In un nostro precedente articolo, ad esempio, ne abbiamo contati almeno 11, tra cui: benefici a carico del cuore, della linea, delle ossa, del sistema immunitario, dei muscoli.
Per la National Watermelon Promotion Board (Commissione per la promozione nazionale dell’anguria) l’anguria è “un integratore multivitaminico”: priva di grassi, ha un basso contenuto calorico e contiene vitamine A, B6 e C.
Molti temono che la sua dolcezza sia sinonimo di un eccesso di zuccheri e che quindi metta a rischio la dieta, ma non è assolutamente vero: mentre una tazza di cocomero apporta circa 9 grammi di zucchero, una banana di taglia normale ne contiene 14-15 grammi, come pure una tazza di mirtilli.
Un alimento estivo gustosissimo, quindi, ed essenziale che può inoltre essere preparato in tanti modi diversi.

Perché sentiamo formicolio a mani e piedi?




Anche se la causa non deve necessariamente essere preoccupante, è importante rivolgersi ad uno specialista se sentiamo del formicolio a mani e piedi, in modo tale da poter scartare possibili problemi più gravi.
È probabile che, in più di un’occasione, abbiate sentito una sensazione di formicolio dopo aver passato un po’ di tempo con le gambe incrociate. È molto comune e non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Tuttavia, se tale formicolio a mani e piedi si presenta in modo costante, è necessario prestare la dovuta attenzione al problema.
Una cosa poco normale è provare in continuazione questa sensazione. Se questo è il vostro caso, dovreste prestare attenzione ad altri possibili sintomi e consultare il vostro medico.
Di seguito forniremo un elenco dei motivi più comuni che possono causare tale problema.

Cause del continuo formicolio di mani e piedi

Un nervo schiacciato sul collo o sulla schiena

Una cattiva posizione mentre si dorme o una piccola lesione quando si realizza sport possono avere come causare lo schiacciamento di un nervo del collo o della spalla.
Anche se non si tratta di un problema grave, può causare formicolio a mani e piedi. Potreste sentire che vi si addormentano le spalle oppure provare dolore mentre adottate determinate posizioni.
È importante trattare tempestivamente questo problema, perché altrimenti potrebbe sfociare in una condizione simile all’artrite.
Anche se esistono farmaci in grado di alleviare il dolore, l’ideale sarebbe realizzare una terapia fisica per rilassare la zona e ricollocare il nervo al proprio posto. 
L’importante è non cercare di risolvere il problema da soli tramite massaggi o realizzando esercizi senza alcuna supervisione. Potrebbero sorgere problemi più gravi generati dalla scarsa conoscenza di quello che si fa.

Deficit di vitamina B12

Il formicolio è presente su entrambe le mani e su entrambi i piedi? Allora il problema può essere un deficit di vitamina B12. Esso può provocare anemia a causa di problemi nello sviluppo dei globuli rossi.
Se il vostro problema è questo, proverete anche:
  • Stanchezza.
  • Nausea quando vi sforzate, fate esercizio o vi alzate.
  • Colorito pallido.
  • Difficoltà di concentrazione.
  • Problemi di respirazione.
  • Depressione.
Analizzate la vostra dieta e cominciate ad apportare i cambiamenti necessari. Per prima cosa bisognerà assumere cibi ricchi di vitamina B12 come:
  • Carne bianca
  • Carne rossa
  • Frutti di mare
  • Yogurt
  • Uova
  • Latticini
  • Agnello
  • Fegato
  • Tonno
  • Trota
Questo deficit è molto comune nei vegetariani e nei vegani troppo estremisti.
È forse questo il vostro caso? Avete cambiato la vostra dieta da un giorno all’altro e adesso sentite un formicolio a mani e piedi? In questo caso includete:
  • Cereali (anche barrette di cereali)
  • Tofu
  • Soia e derivati
  • Lattosio in polvere

Sindrome del tunnel carpale

Passate molto tempo a scrivere sul vostro smartphone o sulla tastiera del computer? Questi movimenti ripetitivi e queste vibrazioni possono causare una compressione del nervo del polso generando la cosiddetta sindrome del tunnel carpale e il formicolio alle mani.
Ciò che potete fare è:
  • Far riposare la mano. Realizzate delle piccole pause ogni 30 minuti od ogni ora. Durante questa pausa, cambiate la posizione delle mani, giratele, apritele e chiudetele. Se potete, approfittatene per realizzare qualche esercizio di stretching con le spalle per rilassare tutta la zona.
  • Assicuratevi di mantenere una buona postura. Se lavorate al computer, cercate di collocare le mani in una posizione corretta. Vi servirà una scrivania che non sia né troppo alta né troppo bassa e la sedia deve essere adatta al tipo di lavoro.

Diabete

Si soffrite di diabete, prediabete o insulino-resistenza, è importante prestare attenzione agli alti livelli di glucosio nel sangue. Il motivo è che esso risulta tossico per i nervi e provoca formicolio a mani e piedi.
Questa tossicità può derivare in neuropatia diabetica se non viene trattata in modo adeguato e se il glucosio nel sangue continua ad aumentare.

Se siete diabetici, vi consigliamo di:
  • Realizzare periodicamente l’esame A1C (emoglobina glicata) che vi indicherà il livello reale di glucosio nel sangue degli ultimi tre mesi.
  • Mantenete sotto controllo il vostro diabete per evitare i picchi di glucosio.
  • Seguite un’alimentazione sana ed equilibrata.
  • Realizzate esercizio fisico per mantenere un buon funzionamento dei muscoli.

Ipotiroidismo

Una tiroide che non funziona in modo corretto può provocare formicolio, stanchezza eccessiva, sensibilità al freddo, aumento di peso, pelle secca e perdita di capelli.
Avete notato tutti questi sintomi negli ultimi mesi? Se così fosse, dovete recarvi dal medico quanto prima perché il problema peggiorerà se non seguirete il trattamento corretto.
Il vostro medico vi chiederà un esame del sangue per verificare lo stato della vostra tiroide.

Sclerosi multipla


La sclerosi è più comune tra le donne che tra gli uomini, soprattutto tra i 20 e i 40 anni. Si tratta di un problema di cui ancora non si conosce con esattezza la causa. I sintomi più comuni, oltre al formicolio a mani e piedi, sono:
  • Problemi di equilibrio.
  • Indolenzimento.
  • Difficoltà a muovere braccia e gambe.
  • Visione doppia.
  • Sensazione di prurito.
  • Problemi di concentrazione.
Quando il formicolio a mani e piedi viene associato alla sclerosi multipla, bisogna adottare una cura in accordo con il proprio medico. Ciò si deve al fatto che sono molti gli organi danneggiati in questi casi e non si può migliorare solo un sintomo senza prendere in considerazione gli altri fattori.
Adesso che conoscete le possibili cause del formicolio a mani e piedi, è il momento di verificare se il vostro problema sia solo passeggero o se si tratta di un campanello di allarme per il vostro stato di salute.

venerdì 8 luglio 2016

Trattamento naturale contro la talalgia





Nonostante il riposo sia importante per non sforzare la zona, possiamo anche realizzare dei massaggi localizzati per alleviare la tensione e applicare oli essenziali con proprietà antinfiammatorie.
La talalgia è un dolore persistente ai talloni che, a volte, può impedire anche di condurre una vita normale. Ne avete mai sofferto?
La causa di questo problema così comune risiede molte volte nella fascite plantareo nella spina calcaneare. Per questo motivo, è sempre meglio consultare uno specialista in presenza di tali disturbi. 

Talalgia: un problema molto comune

Certamente vi sarà già capitato: vi svegliate di mattina e, poggiando il piede sul pavimento, notate un dolore molto intenso nella zona del tallone.
È abbastanza comune soffrire di tale problema dopo aver fatto qualche sforzo, dopo aver camminato per molto tempo o aver messo il piede male. A ciò si somma a volte l’uso di scarpe poco adatte.
  • La talalgia può essere causata da un’infiammazione della zona muscolare che va dal tallone ai metatarsi.
  • In questa zona si esercita sempre un’alta tensione, ma se in più l’anatomia del nostro piede è un po’ differente, ad esempio se abbiamo i piedi piatti, saremo maggiormente soggetti ai fenomeni di fascite o spine.
  • L’uso di scarpe particolarmente piane o, al contrario, con tacchi troppo alti, ci porterà prima o poi a soffrire di talalgia.
  • Anche i bambini possono soffrire di talalgia. La causa risiede in una muscolatura che a volte cresce più lentamente rispetto all’osso e ciò genera dolore. In questi casi la cosa migliora da fare è usare solette o tallonetti per compensare queste piccole irregolarità.

Trattamento naturale per la talalgia

In primo luogo dobbiamo avere chiaro che questo tipo di disturbi impiegano abbastanza tempo a risolversi. A volte, come nel caso della spina calcaneare, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per poter alleviare il problema.
Ebbene, nel caso in cui la vostra talalgia sia solo occasionale e causata da un piccolo incidente come aver messo male il piede, potete mettere in pratica i seguenti consigli.

Massaggio sulla pianta dei piedi


È necessario riabilitare la muscolatura di questa zona del piede. A tale scopo,realizzare piccoli massaggi nella zona plantare, allevierà la tensione del tallone.
  • Cercate una pallina da tennis o una palla di plastica più resistente con rilievi per stimolare la circolazione.
  • Collocatela sulla pianta del piede e fatela rotolare poco a poco, esattamente come vedete nell’immagine.
  • Realizzate serie da 10 minuti, tra le 4 e le 5 volte al giorno, seduti e sopra un tappeto o un asciugamano.
  • Bagno di contrasto per i piedi

    Di cosa abbiamo bisogno?

    • Una tinozza con acqua calda e un’altra con acqua fredda.
    • In entrambe collocheremo 5 cucchiai di sale grosso (50 gr) e 3 rametti di rosmarino.

    Preparazione

    • Il contrasto caldo-freddo è uno dei trattamenti più efficaci per ridurre i dolori causati dalla talalgia. Abbiamo bisogno solo di un po’ di tempo e di spazio a disposizione per poter lasciare a terra le due tinozze con acqua calda e fredda su cui immergeremo alternativamente i piedi.
    • L’ideale sarebbe lasciare i piedi almeno 2 minuti in ogni tinozza. Anche il fatto di introdurre nell’acqua dei rametti di rosmarino ci aiuterà. Questa pianta medicinale è adatta, infatti, per disinfiammare e tonificare i muscoli.

    Bendaggio per la fascia plantare

  • Il bendaggio plantare o “taping” mediante strisce di cerotti adesivi è una tecnica molto efficace. Attenuerà il dolore e ridurrà l’infiammazione. 
    • Per applicarlo, bisogna seguire l’immagine di sopra. Iniziate con un semplice giro nella parte superiore del piede, proprio sotto le dita.
    • Adesso avvolgiamo il tallone con i cerotti, in modo tale da esercitare una leggera pressione. Successivamente incrociamoli al centro del piede. In questa zona collocheremo almeno tre strisce di cerotti.
    • Portiamo il bendaggio per tutto il giorno e noteremo un gran sollievo.
    • Sì al riposo

      Ogni tipo di talalgia richiede, come detto, un po’ di tempo per essere curata. Nei limiti del possibile, dunque, cercate di riposare in modo adeguato per evitare di peggiorare il problema, sia che esso dipenda da una fascite che da spina calcaneare.

      Il miglior olio essenziale per alleviare la talalgia

    • Esistono oli essenziali molto utili per trattare le lesioni muscolari e i problemi con le articolazioni o i tendini.
      L’olio di arnica è il più adatto per trattare le talalgie. Realizzando delicati massaggi nella zona plantare, produciamo calore e miglioriamo la circolazione. Si riduce, inoltre, il dolore prodotto dalle lussazioni, dalle distorsioni o dalle fasciti.
      Sarete curiosi di sapere che l’olio di arnica è il preferito dagli sportivi ogni volta che subiscono qualche lesione.
      Volete provarlo?
      Potete trovare l’olio di arnica nei negozi di prodotti naturali e in creme già pronte acquistabili in farmacia. È uno dei migliori trattamenti che possiate utilizzare. Si consiglia di realizzare due massaggi al giorno con olio di arnica.