Dell’ipocrisia delle case farmaceutiche e della medicina che chiamano “convenzionale”, ne ho già parlato in alcuni articoli come “I crimini delle farmaceutiche”, “Pillole per renderci mansueti”e “A favore dell’eutanasia”, in cui ho cercato di risvegliare la vostra consapevolezza, assopita dal concetto di idee del tipo “se lo dice il medico è buono” o “per il mal di testa, di pancia, di schiena, di denti (e così via, ndr), prendo un’aspirina piuttosto che un’altra pastiglia”.
Ricordatevi sempre che le pillole non curano nel vero senso della parola, non aiutano il corpo bensì si scagliano contro esso con forza, colpendo senza considerare l’organismo nel suo insieme. In altre parole, qualsiasi pillola che ingeriamo è un’arma contro il nostro organismo. Volete continuare a combattere contro il vostro stesso corpo? Liberi di farlo, però ricordate che quando lo colpite con l’intento di disintegrare un virus, non fate altro che indebolire e distruggere, poco a poco, voi stessi.
La chemioterapia, che chiamo in causa in questo articolo, ne è l’esempio più palese. Perché distruggere il proprio corpo per cercare di curare un cancro? È necessario per guarire? È l’unico modo di curare un cancro?
Tra gli universitari di medicina ed i medici più fondamentalisti, quelli insomma che seguono la corrente di pensiero “la medicina è una, quella convenzionale, tutto il resto è inutile e roba per stregoni o creduloni”, la risposta è sì. Perché? Perché, dicono, è la cura più forte e veloce contro il cancro, dimostrabile ed inconfutabile. Forte e veloce. Giusto, no? Perché aspettare e curare l’organismo nel suo complesso, in maniera che si rafforzi ed elimini le cellule cancerogene, invece che attaccare con una bella bomba atomica e distruggere tutto? Sembra che la guerra è la soluzione che sempre è piaciuta di più all’uomo. Quando non si sa come risolvere i problemi, si tira una bomba…
La chemioterapia è la cura più bestiale, barbara ed inutilmente aggressiva mai utilizzata: non fa nient’altro che distruggere per completo un organismo attraverso la somministrazione di farmaci tossici e dannosissimi per, nel migliore dei casi, uccidere le cellule cancerogene.
Sono sicuro che molti di voi già sanno che la chemio, non solo non è l’unica maniera di curare un cancro ma è, tristemente, la peggiore. Che poi le alternative alla chemio convenzionale siano tacciate come “terapie inefficaci” o “bufale” è solo lo specchio della strategia dell’industria medica e farmaceutica che vuole arricchirsi con la commercializzazione di farmaci.
Le case farmaceutiche desiderano che facciamo ricorso ai farmaci per curare ogni sintomo di malessere, anche il più leggero: nutrono così la paura e fomentano il timore, in modo che tutte le persone continuino a comprare medicine su medicine e ne consumino durante tutto l’arco della vita.
I farmaci “convenzionali” sono droghe pericolose. Cambiate abitudini se siete una di quelle persone che prende una pastiglia per ogni mal di testa. Svegliatevi, non vi serve alcuna pastiglia!
Dopo questa necessaria introduzione, vi presento la protagionista dell’articolo, la Guanabana, un piccolo albero con foglie verdi, brillanti e perenni, una pianta nativa del Perù e del Brasile e presente in tutte le zone tropicali che, oltre a possedere un frutto commestibile, ha un effetto citotossico sulle cellule cancerogene, cioè cura il cancro.
In fondo all’articolo ho pubblicato i risultati di uno studio sulla Guanabana (Annona Muricata il suo nome scientifico, ndr), che dimostrano come il principio attivo contenuto nel frutto, laanonacina attacchi le cellule cancerogene nell’organismo, senza danneggiare quelle sane.
I risultati scientifici della ricerco condotta nel 2007 dai ricercatori della Universidad Nacional Mayor de San Marcos y la Universidad Peruana Cayetano Heredia, dimostrano che l’estratto etanolico delle foglie dell’Annona Muricata ha un effetto citotossico sulle cellule tumorali di tipo gastrico e polmonare. In altre parole, la Guanabana distrugge le cellule cancerogene, senza provocare danni all’organismo.
Questa non è una novità, purtroppo. Gli studi sulla Guanabana e sulle sua capacità di curare il cancro sono cominciati in Occidente nel 1996, quando fu pubblicato il primo studio che dimostra come l’estratto di Guanabana sia capace di distruggere le cellule cancerogene responsabili del cancro al colon:
[M. J. Rieser, Z. M. Gu, X. P. Fang, L. Zeng, K. V. Wood, J. L. McLaughlin]Estratto: “Bioactivity-directed fractionation of the seeds of Annona muricata L. (Annonaceae) resulted in the isolation of five new compounds: cis-annonacin (1), cis-annonacin-10-one (2), cis-goniothalamicin (3), arianacin (4), and javoricin (5). Three of these (1-3) are among the first cis mono-tetrahydrofuran ring acetogenins to be reported. NMR analyses of published model synthetic compounds, prepared cyclized formal acetals, and prepared Mosher ester derivatives permitted the determinations of absolute stereochemistries. Bioassays of the pure compounds, in the brine shrimp test, for the inhibition of crown gall tumors, and in a panel of human solid tumor cell lines for cytotoxicity, evaluated relative potencies. Compound 1 was selectively cytotoxic to colon adenocarcinoma cells (HT-29) in which it was 10,000 times the potency of adriamycin”.
Considerati gli ottimi risultati di questa cura “alternativa”, che dimostrava come il principio attivo della Guanabana distruggeva solo le cellule cancerogene (citotossicità selettiva, ndr), senza danneggiare quelle sane, come fa la chemioterapia, l’industria farmaceutica ha messo in pratica la sua strategia di annichilimento di tutti gli studi che minano la credibilità di quella che è considerata la medicina convenzionale o ortodossa, come la chiamano, quella basata sulla produzione e commercializzazione dei farmaci della grandi case produttrici di medicinali.
Vi presento altri due studi, uno risalente al 1998, che dimostra l’attività dell’anonacina della Guanabana contro le cellule cancerogene responsabili del cancro al seno ed alla prostata e uno del 2002, che presenta i risultati della cura a base di Annona Muricata contro il cancro al fegato:
[G. S. Kim, L. Zeng, F. Alali, L. L. Rogers, F. E. Wu, S. Sastrodihardjo, J. L. McLaughlin]Estratto: “Bioactivity-directed fractionation of the leaves of Annona muricata L. (Annonaceae) resulted in the isolation of two new Annonaceous acetogenins, muricoreacin (1) and murihexocin C (2). Compounds 1 and 2 showed significant cytotoxicities among six human tumor cell lines with selectivities to the prostate adenocarcinoma (PC-3) and pancreatic carcinoma (PACA-2) cell lines”.[Chih-Chuang Liaw, Fang-Rong Chang, Chih-Yuan Lin, Chi-Jung Chou, Hui-Fen Chiu, Ming-Jung Wu, Yang-Chang Wu]Estratto: “Three new monotetrahydrofuran annonaceous acetogenins, muricin H (1), muricin I (2), and cis-annomontacin (3), along with five known acetogenins, annonacin, annonacinone, annomontacin, murisolin, and xylomaticin, were isolated from the seeds of Annona muricata. Additionally, two new monotetrahydrofuran annonaceous acetogenins, cis-corossolone (4) and annocatalin (5), together with four known ones, annonacin, annonacinone, solamin, and corossolone, were isolated from the leaves of this species. The structures of all new isolates were elucidated and characterized by spectral and chemical methods. These new acetogenins exhibited significant activity in in vitro cytotoxic assays against two human hepatoma cell lines, Hep G(2) and 2,2,15. Compound 5 showed a high selectivity toward the Hep 2,2,15 cell line”.
Nel 2011, poi, un altro studio che conferma le proprietà della Guanabana per combattere il cancro al seno:
[Yumin Dai, Shelly Hogan, Eva M Schmelz, Young H Ju, Corene Canning, Kequan Zhou]Estratto: “The epidermal growth factor receptor (EGFR) is an oncogene frequently overexpressed in breast cancer (BC), and its overexpression has been associated with poor prognosis and drug resistance. EGFR is therefore a rational target for BC therapy development. This study demonstrated that a graviola fruit extract (GFE) significantly downregulated EGFR gene expression and inhibited the growth of BC cells and xenografts. GFE selectively inhibited the growth of EGFR-overexpressing human BC (MDA-MB-468) cells (IC(50) = 4.8μg/ml) but had no effect on nontumorigenic human breast epithelial cells (MCF-10A). GFE significantly downregulated EGFR mRNA expression, arrested cell cycle in the G0/G1 phase, and induced apoptosis in MDA-MB-468 cells. In the mouse xenograft model, a 5-wk dietary treatment of GFE (200 mg/kg diet)significantly reduced the protein expression of EGFR, p-EGFR, and p-ERK in MDA-MB-468 tumors by 56%, 54%, and 32.5%, respectively. Overall, dietary GFE inhibited tumor growth, as measured by wet weight, by 32% (P<0.01). These data showed that dietary GFE induced significant growth inhibition of MDA-MB-468 cells in vitro and in vivo through a mechanism involving the EGFR/ERK signaling pathway, suggesting that GFE may have a protective effect for women against EGFR-overexpressing BC”.
Non c’è altro da aggiungere. La natura ci dà già tutte le medicine di cui abbiamo bisogno. Purtroppo non conosciamo niente o quasi a riguardo o pensiamo siano stregonerie o bufale… siamo vittime di un perfetto lavaggio del cervello e conosciamo a memoria i nomi delle droghe fornite dalle farmaceutiche internazionali. Da parte nostra è necessaria più consapevolezza!
E da parte dei medici farmaceutici? Se medici e case farmaceutiche fossero davvero compromessi nella lotta contro il cancro e tutte le altre malattie gravi e meno gravi, se davvero lavorassero per la salute delle persone, per curare senza altri fini lucrativi, potrebbero e dovrebbero smettere di pensare alla medicina come un business e cominciare a vestire il camice con dignità, divulgando le cure della medicina naturale e offrendo le cure gratis.
Matteo Vitiello
Oltre all’articolo dello studio dell’Università peruviana del 2007, vi consiglio la lettura del .pdf sulla tecnica Clark che ho pubblicato (è in spagnolo, ndr).
La dott.ssa australiana Hulda Clark, dopo la pubblicazione del suo libro “The cure for all cancers”dovette scappare dagli Stai Uniti perché minacciata dai big dell’industria farmaceutica, in seguito alle sue rivelazioni sulla cura del cancro.
Fonte
Fonte