giovedì 31 luglio 2014

Le 5 fonti di proteine non a base di carne

Esistono delle fonti di proteine importanti, non per forza a base di carne. Nella nostra alimentazione quotidiana abbiamo bisogno delle proteine, che dovrebbero rappresentare dal 15% al 20% dei nutrienti da assumere ogni giorno attraverso i diversi cibi. Quando pensiamo alle proteine, subito colleghiamo tutto ciò alla carne rossa, ma non è così. Ci sono anche altri alimenti da tenere in considerazione, per soddisfare il nostro fabbisogno proteico. Vediamo quali sono.
1. Soia
Mezza tazza di semi di soia contiene circa 300 grammi di proteine. La soia riesce a fornirci tutti gli aminoacidi essenziali importanti per restare in buona salute. Questo cibo rientra a pieno titolo nell’alimentazione dei vegetariani, che lo utilizzano per sostituire la carne, in quanto è un alimento ad alto contenuto proteico. Esistono anche dei prodotti alimentari a base di soia, come glihamburger vegetali, ad esempio, che sono ottimi per qualunque nostro pasto. Da non dimenticare che la soia è ricca anche di fibra solubile, che fa bene al nostro intestino.
2. Latticini
Fra i latticinilo yogurt è buono e fa bene alla salute: esso contiene proteine di qualità. Possiamo dire che un vasetto di yogurt contiene la stessa quantità di proteine che corrisponde a quella riscontrabile in una porzione di carne magra. Una tazza di latte contiene circa 8 grammi di proteine e 1 grammo di formaggio riesce a fornire al nostro organismo circa 6-7 grammi di contenuto proteico.
3. Frutta secca
La frutta secca è molto importante nella nostra dieta giornaliera. Stiamo parlando di mandorle, pistacchi, noci e nocciole. Tutti questi frutti a guscio sono ricchi anche di grassi “buoni” e fibre. La frutta secca abbonda di omega 3, che riescono a svolgere un’azione benefica anche proteggendoci dai radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Invece di cercare di ricavare tutte le proteine da un unico piatto, si può mangiare della frutta secca di tanto in tanto durante la giornata, anche per regolare il livello di fame e di zuccheri nel sangue. A questo proposito sappiamo, per ciò che riguarda il diabete e la dieta, che la frutta secca tiene sotto controllo la glicemia.
4. Fagioli
Una scodella di fagioli cotti riesce a fornire generalmente tra i 12 e i 16 grammi di proteine. Tra l’altro questi ortaggi sono ricchi anche di fibre, che sono in grado di promuovere la salute dell’apparato digerente. Riescono a mantenere bassi i livelli di colesterolo e svolgerebbero perfino un’importante azione di prevenzione nei confronti del cancro. Molti studi suggeriscono che consumare fagioli al posto della carne rossa possa ridurre il rischio di morte prematura.
5. Uova
Un uovo mediamente grande contiene 6 grammi di proteine, che corrispondono a circa il 12% del valore giornaliero raccomandato per il nostro benessere. Le proteine delle uova sono complete. Inoltre esse contengono la vitamina B12, che è coinvolta nelle funzioni importanti volte al mantenimento di un metabolismo sano. La maggior parte delle proteine di un uovo si trova nell’albume, ma anche i tuorli fanno bene, perché sono ricchi di vitamina Avitamina Dcalcio,omega 3 e acido folico.

martedì 22 luglio 2014

Diabete, cancro & Co: tutti i nemici sconfitti dai funghi

Ricchi di antiossidanti, prevengono lo sviluppo dei tumori, ma non solo. Ecco perché vale la pena di mangiarli regolarmente


Funghi: nemici-amici della salute, verrebbe da dire. Se, infatti, ogni autunno torna a farsi viva la paura che nel piatto degli italiani finisca qualche varietà velenosa raccolta da incauti esperti improvvisati, d'altra parte la maggioranza delle tipologie commestibili sono veri e propri concentrati di salute. Naturalmente poveri di calorie (in 70 grammi ne sono contenute solo 15), lo sono anche di sodio, grassi e colesterolo. D'altra parte si tratta di una buona fonte di fibre, vitamine e minerali che esercitano diversi effetti benefici sulla salute.

I funghi contengono infatti vitamina D e diverse vitamine del gruppo B – tra cui l'acido folico – minerali – tra cui il selenio e il potassio – colina, beta-glucani e chitina. Il primo vantaggio derivante dal loro consumo è aumentare le scorte di antiossidanti a disposizione dell'organismo per contrastare lo sviluppo del cancro. Da questo punto di vista al consumo di funghi possono essere associati benefici simili a quelli di una dieta in cui non manchino alimenti come le carote e i pomodori, i peperoni, la zucca, i fagiolini e le zucchine. Sempre ragionando in termini di prevenzione dei tumori, il selenio presente nei funghi aiuta a detossificare l'organismo da sostanze potenzialmente cancerogene favorendo il buon funzionamento del fegato, mentre la vitamina D inibisce la crescita delle cellule tumorali e l'acido folico contrasta la comparsa di mutazioni nel Dna.

Prevenire il cancro non è però l'unico buon motivo per introdurre i funghi nella propria alimentazione. Infatti grazie alle loro fibre e ai loro nutrienti questi alimenti contrastano il sovrappeso (la chitina aumenta il senso di sazietà), ildiabete (i beta-glucani migliorano la resistenza all'insulina), le malattie cardiovascolari (il potassio tiene sotto controllo la pressione, mentre i beta-glucani agiscono sul colesterolo nel sangue) e i disturbi del sonno (grazie alla colina). Ma c'è di più. La colina sembra infatti anche promuovere il buon funzionamento dei muscoli, regolarizzare l'assorbimento dei grassi e proteggere le membrane cellulari, mentre contrasta l'infiammazione cronica. Inoltre favorisce la trasmissione dell'impulso nervoso e migliora capacità di apprendimento e memoria.

Le controindicazioni sembrano, invece, praticamente assenti. I rischi maggiori sono associati al consumo di varietà non commestibili, mentre i funghi eduli possono tranquillamente essere consumati da chiunque. L'unica eccezione potrebbe riguardare chi soffre di malattie autoimmuni come il lupus eritematoso o l'artrite reumatoide: fra le proprietà dei beta-glucani c'è infatti la capacità di stimolare il sistema immunitario, effetto che potrebbe risultare controproducente nel caso in cui si abbia a che fare con una patologia di questo tipo.

Da gas flatulenza nuove terapie per molte malattie

 L’odore della flatulenza potrebbe
avere benefici per la salute, riducendo il rischio di
sviluppare il cancro, l’ictus, l’infarto e la demenza. Il
solfuro di idrogeno e’ uno dei potenti gas maleodoranti
prodotti dai batteri quando “abbattono” il cibo nell’intestino.
A grandi dosi puo’ essere tossico, ma in piccole quantita’ puo’
aiutare a proteggere le cellule e combattere le malattie. Ne e’
convinto un gruppo di ricercatori dell’Universita’ di Exter,
nel Regno Unito, che ha pubblicato uno studio sulla rivista
Medicinal Chemistry Communications. Quando le cellule sono
stressate da una malattia attirano degli enzimi per generare
piccole quantita’ di idrogeno solforato. Questa sostanza
chimica aiuta a preservare i mitocondri, le “centrali
energetiche” delle cellule dei vasi sanguigni, che regolano le
infiammazioni e senza i quali le cellule morirebbero. Ora i
ricercatori hanno messo a punto un nuovo composto, chiamato
AP39, che potrebbe aiutare il corpo a produrre la giusta
quantita’ di idrogeno solforato. Gli scienziati britannici
credono che questo aiutera’ a prevenire o a invertire il danno
mitocondriale, che e’ una strategia chiave nel trattamento di
condizioni come l’ictus, l’infarto, il diabete, l’artrite, la
demenza e l’invecchiamento. AP39, infatti, potrebbe essere
utilizzato per il trasporto di piccole quantita’ della sostanza
ai posti giusti all’interno delle cellule. In questo modo i
mitocondri permettono alle cellule di vivere di piu’. “Abbiamo
sfruttato questo processo naturale – ha spiegato Matt Whiteman,
scienziato della Medical School all’Universita’ di Exeter -
producendo un composto, chiamato AP39, che trasporta lentamente
piccole quantita’ di questo gas proprio nei mitocondri. I
risultati indicano che se le cellule stressate sono trattate
con AP39, i mitocondri sono protetti e le cellule rimangono in
vita”. Prima di testarlo sugli esseri umani, i ricercatori
hanno condotto una serie di test su modelli di malattia. I
primi risultati sono promettenti. Ad esempio, in modelli di
malattie cardiovascolari, la ricerca mostra che quando viene
somministrato l’AP39, oltre l’80 per cento delle cellule
mitocondriali generatrici di energia sopravvivono in condizioni
che altrimenti sarebbero altamente distruttive. “Anche se il
solfuro di idrogeno e’ ben noto come il gas pungente e
maleodorante delle uova marce e della flatulenza, esso e’
prodotto naturalmente dal corpo e potrebbe in realta’ essere un
eroe per la salute con implicazioni significative per future
terapie di varie malattie”, ha detto Mark Wood, scienziato
della Facolta’ di Bioscienze dell’Universita’ di Exeter.

Fonte

Aids: due pazienti guariscono dopo trapianto midollo in Australia

Segnalati in Australia, due nuovi
casi di completa remissione da infezione da HIV a seguito di
trapianto del midollo osseo. La notizia e’ stata divulgata alla
stampa australiana da un gruppo di ricercatori australiani alla
vigilia del meeting internazionale sull’Aids che si apre oggi a
Melbourne. I due pazienti, ha spiegato Sam Milliken, direttore
di Ematologia al Saint Vincent Hospital di Sydney, avevano
ricevuto un trapianto di midollo come terapia antitumorale a
distanza di un anno uno dall’altro. In un caso, il donatore era
portatore di una particolare mutazione genetica che sembra
garantire una certa protezione contro l’infezione del virus
HIV. ”Dalle analisi condotte, sia a livello standard che a
livello piu’ approfondito – ha spiegato Milliken – abbiamo
visto la completa scomparsa del virus dai pazienti”. Non e’ la
prima volta che viene segnalato un episodio di questo genere.
Nel 2008 un altro paziente, un americano operato a Berlino,
aveva avuto la stessa reazione positiva al trapianto e a tre
anni dalla fine della terapia tradizionale antiretrovirale,
risulta ancora non infetto. L’anno scorso a Boston altri due
pazienti avevano avuto la stessa reazione, anche se, nel loro
caso, non si e’ potuto parlare di completa guarigione, dal
momento che, una volta sospesa la terapia antiretrovirale, il
virus e’ tornato. (AGI)

Fonte

mercoledì 16 luglio 2014

12 alimenti per abbassare il colesterolo

Dall’olio d’oliva al salmone fresco, scopri cosa mettere in tavola per ridurre rischi di infarti ed ictus

È possibile tenere sotto controllo il proprio livello di colesterolo e ridurre in tal modo il rischio di infarti ed ictus? Sì. Difatti grazie ad una corretta alimentazione si può addirittura ridurre il valore del colesterolo “cattivo” – ovvero quello LDL. Del resto è bene sapere che il colesterolo, in assoluto, è indispensabile per la vita e la moltiplicazione cellulare ma è bene tenere sotto controllo il rapporto fra colesterolo “cattivo e buono” ovvero LDL/HDL per una vita sana.
Wired.it vi segnala 12 alimenti capaci di abbassare naturalmente il vostro colesterolo.
1. Avena
Cosa mangiate al mattino? Possono bastare due porzioni di avena per abbassare il colesterolo LDL del 5,63% in sei settimane. La chiave è il beta-glucano, capace di assorbire il colesterolo LDL, permettendo al corpo di espellerlo. Insomma, chi ben comincia…
2. Vino rosso
Uno studio compiuto dal dipartimento di nutrizione e metabolismo della Universidad Complutense de Madrid, ha rivelato che la pregiata uva rossa denominata Tempranillo è capace di agire sul colesterolo, grazie al suo alto contenuto di fibre. Addirittura durante lo studio è stata riscontrata una diminuzione fra il 9% e il 12% dei valori LDL. Come vuole il detto, un bicchiere al giorno…
3. Salmone fresco
Una ricerca condotta dalla Loma Linda University ha evidenziato che l’Omega3, non solo è capace di prevenire malattie cardiache e demenza senile ma aiuta ad implementare il colesterolo “buono” sino al 4%. Dunque a tavola non abbiate paura di ordinare salmone, aringhe e sardine per fare incetta di questi acidi grassi essenziali per il nostro benessere.
 4. Noci
Se state cercando di abbassare il colesterolo, le noci sono dei buoni alleati per uno snack salutare. Uno studio condotto dall’ American Journal of Clinical Nutrition, ha chiarito che consumare 42,50 grammi al giorno di noci intere, sei giorni alla settimana per un mese, permetterà di ridurre il vostro colesterolo totale del 5,4 e quello LDL del 9,3%. Ma non eccedete: le noci fanno bene al cuore ma, visto che sono ricche di calorie, è meglio non superare i grammi consigliati per avere un effetto nefasto.
5. Fagioli
Mezza tazza di fagioli nella vostra zuppa contadina vi farà diminuire il colesterolo LDL dell’8%. Miracolo? Non secondo i ricercatori della Arizona State University Polytechnic che hanno ribadito la ricchezza di fibre di questo legume povero, capace di rallentare la velocità di assorbimento del colesterolo nel nostro organismo.
6. Tè
Il tè nero è capace di ridurre i lipidi nel sangue sino al 10% in sole tre settimane ma questa bevanda, come dimostrato dal dipartimento americano per l’agricoltura, è importante anche per la salvaguardia dalle malattie coronariche e ovviamente per la lotta contro gli antiossidanti. Forse il caffè ha i giorni contati…
7. Cioccolato
Uno studio del 2007 dell’ American Journal of Clinical Nutrition ha chiarito che il cioccolato, oltre ad avere grandi capacità come antiossidante, può risollevare i valori del colesterolo HDL (+24% in dodici settimane, grazie al consumo di polvere di cacao). Ovviamente bisogna preferire il cioccolato dark con alta percentuale di cacao – almeno il 70% – poiché ricco tre volte tanto di antiossidanti rispetto a quello al latte.
8. Margarina
Gli steroli vegetali o fitosteroli, sono capaci di bloccare l’assorbimento del colesterolo da parte dell’intestino umano e dunque, se il vostro livello di LDL è preoccupante, è obbligo abbandonare il burro a favore della margarina vegetale.
9. Spinaci
Gli spinaci, come tutti gli ortaggi a foglia verde e i tuorli d’uovo, è ricco di luteina, una sostanza già preziosa contro la degenerazione della macula, principale causa di cecità. Non abbiate paura di abbondare con gli spinaci, magari come contorno rapido da preparare, poiché la luteina in esso contenuta vi aiuterà a pulire il colesterolo in eccesso nel vostro corpo.
10. Avocado
Gli avocado sono una grande fonte di grassi mono-insaturi, capaci di aiutare il nostro cuore a liberarsi del colesterolo cattivo, aumentando nello stesso tempo, quello HDL. Tuttavia, visto che questo frutto è molto ricco di calorie e grassi, è bene usarlo con moderazione.
11. Aglio
Continuano le scoperte positive relative all’aglio: non solo regola la pressione, previene i coaguli del sangue, protegge contro le infezioni e abbassa il colesterolo. Infatti, sembra che l’aglio riesca a rendere le arterie più elastiche e dunque più resistenti alle placche di colesterolo. Un consiglio? Provate dai due ai quattro spicchi di aglio fresco al dì.
12. Olio d’oliva
Non poteva certo mancare il principe della cucina mediterranea ovvero l’olio d’oliva. È stato dimostrato che è capace di abbassare il livello di colesterolo-LDL e ridurre in genere i grassi corporei, grazie agli acidi grassi mono-insaturi in esso contenuti. Dunque non abbiate paura di usare olio d’oliva extravergine per i vostri condimenti!

Come individuare in tempo un cancro al colon?

Durante gli ultimi anni si sono registrati molti casi di cancro al colon. Nella maggior parte dei casi è stato scoperto quando si erano già formate metastasi in diversi organi, di solito nel fegato o nei polmoni. 
Secondo le statistiche, esiste un aumento molto preoccupante di casi di cancro al colon; esso, infatti, occupa il secondo posto al mondo, dopo il cancro al seno nelle donne e quello ai polmoni negli uomini. Bisogna sottolineare che questo tipo di cancro è molto più frequente tra gli uomini.
Fa molta paura sapere di persone che apparentemente si sentono bene e sembrano in salute, ma che all’improvviso e tramite qualche controllo di routine scoprono di avere questo terribile cancro, spesso già in stadio avanzato; all’improvviso si trovano a dover iniziare una lotta contro questo male per la quale non erano preparate. 
Questo è uno dei motivi principali per cui si fanno sempre tante raccomandazioni sulla prevenzione e, al tempo stesso, sull’importanza di fare attenzione ai segnali dall’allarme che ci manda il nostro corpo in presenza di qualche problema o ai sintomi che si manifestano quando qualcosa non sta andando per il verso giusto. Bisogna prestare la dovuta attenzione a questi segnali  e non bisogna sottovalutarli per nessuna ragione al mondo.

Segnali che avvertono della presenza di un cancro al colon

Purtroppo il cancro al colon non presenta sintomi specifici, al contrario di solito è accompagnato da alcuni sintomi che possono essere confusi con altri problemi molto più innocui e normali, un esempio è la presenza di alcune macchie di sangue nelle feci. 
Spesso la maggior parte delle persone sottovaluta questa situazione poiché essa di solito dipende dalla presenza di emorroidi e, pertanto, non si dà il giusto peso a tracce di sangue di tanto in tanto presenti nelle feci. Tuttavia, non dovrebbe essere così, anzi si tratta del momento opportuno per sottoporsi ad un controllo da parte di un professionista che realizzi specifici e approfonditi studi, como ad esempio la colonscopia, grazie alla quale si vedrà se si tratta davvero di emorroidi o di qualcosa di più serio.
Un altro sintomo molto importante da tenere in considerazione è un cambiamento nella defecazione: qualche volta si soffre distitichezza e poi all’improvviso si presenta il problema opposto, la diarrea. Inoltre, bisogna fare attenzione all’aspetto delle feci, che possono, ad esempio, essere più sottili del solito, o ancora alla sensazione di non aver evacuato a sufficienza.
Allo stesso modo è importante considerare gli eventuali precedenti familiari: casi di polipi, cancro al colon oppure colite ulcerosa. Bisogna tenere a mente che le persone stitiche sono le più propense a soffrire di questo tipo di cancro.
L’iniziale controllo a cui bisogna sottoporsi per diagnosticare questa malattia è un esame del sangue occulto nelle feci (SOF) e nel caso in cui risultasse positivo, sarà necessaria una colonscopia. È bene ricordare, però, che eventuale sangue nelle feci non è dovuto per forza ad un cancro al colon, può dipendere da un polipo o emorroidi infiammate, ma, come già detto, è meglio prevenire che curare.

I 6 migliori frutti anti-età

Mangiare frutta tutti i giorni apporta vitamine e minerali, ma esistono alcuni frutti in particolare che spiccano tra gli altri per le loro potenti proprietà antiossidanti.
A seguire vi spieghiamo quali sono i sei migliori frutti anti-età in modo da poterli includere tutti i giorni nella vostra dieta e mantenervi così giovani dentro e fuori, dato che vi porteranno benessere, vitalità e un aspetto radioso.

Mirtillo rosso

I frutti rossi in generale sono un alimento imprescindibile grazie ai loro molteplici benefici per la salute, ma vi parliamo più nello specifico del mirtillo per via delle sue proprietà ringiovanenti tanto per la bellezza quanto per la salute in generale.
Il mirtillo rosso apporta carotenoidi e antociani, composti molto stimati per la loro capacità di combattere i radicali liberi, causa dell’invecchiamento della pelle e dell’organismo. È ricco di vitamina A, C e, in minor quantità, di vitamina B. In quanto ai minerali, contiene calcio, potassio, ferro, fosforo e magnesio.
Tra le sue proprietà spiccano:
  • Aiuta a mantenere un buon funzionamento del cervello e a potenziare la memoria
  • Previene e tratta naturalmente le infezioni dell’urina
  • Migliora i problemi alla vista, come la difficoltà di vedere al buio
  • Se mangiato ben maturo, ha un effetto lassativo
  • Ha proprietà depurative
  • Si prende cura della pelle e la mantiene giovane e tonica poiché protegge il collagene e rafforza i tessuti. È un ingrediente presente in molte creme cosmetiche
  • Papaya

    La papaya è un dono della natura e, sebbene in alcuni paesi sia ancora un frutto molto esotico, si trova sempre più facilmente dal fruttivendolo.
    Vi parliamo delle sue proprietà medicinali:
    • Ha un effetto alcalinizzante dell’organismo, ideale per combattere l’acidità che causa malattie e invecchia il nostro corpo
    • Combatte la stitichezza
    • Favorisce l’abbronzatura
    • Migliora o previene le macchie della pelle e gli eczemi
    • È altamente antinfiammatoria e analgesica, fattore fondamentale per essere in salute, tenendo in considerazione che la maggior parte delle malattie croniche comportano infiammazioni e/o dolore.
    • I suoi semi aiutano a eliminare i parassiti intestinali, molto più comuni di quanto si creda
    • Rafforza il sistema immunitario
    • È un alimento imprescindibile per ogni tipo di disturbo gastrico, come ulcere, colite, gastroenterite, colon irritabile e così via. L’apparato digerente deve essere sano per garantire una buona qualità di vita e così evitare l’invecchiamento prematuro

    Uva

    Si è sentito molto parlare delle proprietà anti-età del vino, ma in realtà questi benefici derivano dall’uva, senza quindi la necessità di consumare alcol. Il composto in questione è il resveratrolo, una molecola benefica per la salute che si trova nell’uva e che permette di combattere l’invecchiamento cellulare, i segni esteriori dell’invecchiamento e le malattie in generale. Il resveratrolo, inoltre,  previene anche malattie metaboliche, infiammatorie e cardiovascolari.
    Per usufruire dei suoi benefici vi consigliamo di bere un succo fresco e appena fatto di uva, inclusi buccia e semi.
  • Avocado

    L’avocado è un frutto altamente nutritivo e completo, di cui si può ingerire persino il seme, che permette anche di preparare maschere facciali e capillari. L’avocado è ricco di proteine e grassi salutari che nutrono la pelle e l’organismo in generale. Il suo alto contenuto di vitamina E aiuta a prevenire la comparsa di rughe. L’avocado, inoltre, contrasta la ritenzione idrica e aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari.

    Mangostano

    Si sente sempre di più parlare di questo sorprendente frutto esotico dagli innumerevoli benefici:
    • Possiede proprietà antinfiammatorie e analgesiche
    • Dona energia
    • Aiuta a perdere peso
    • Previene le malattie cardiovascolari
    • Il suo contenuto di catechine ha un altissimo potere antiossidante
    • Se applicato localmente, aiuta a trattare eczemi, dermatiti, acne, psoriasi, ecc.
    • Si prende cura dei reni
    • Migliora la digestione
    • Contiene triptofano, che apporta benessere spirituale e migliora le situazioni di depressione
    • Rafforza il sistema immunitario
    Ci sono moltissimi motivi per mangiare questo frutto. Nei paesi dove non si trova facilmente, si può comprare sotto forma di succo nelle erboristerie e nei negozi naturali.

Melograno

Ricco di polifenoli, il melograno spicca per il suo grande potere antiossidante e per le sue proprietà antisettiche e antinfiammatorie.
Il melograno è ricco di potassio e apporta considerevoli quantità di magnesio, fosforo e ferro. Contiene vitamina C, B1 (tiamina), B2 (riboflavina) e niacina. I suoi composti antiossidanti riducono lo stress ossidativo dell’organismo, sia prevenendo malattie (cardiovascolari, tumori, anemia, acido urico, ecc.) sia mantenendo la salute delle cellule cutanee.

martedì 15 luglio 2014

NOCI, NOCCIOLE E MANDORLE ALLEATE CONTRO IL TUMORE AL SENO

Lo ha rivelato uno studio condotto dalla Washington University insieme con la Harvard Medical School, e pubblicato sulla rivista Breast Cancer Research and Treatment.


Frutta secca, o frutta a guscio, come noci, nocciole, mandorle, pistacchi, anacardi, arachidi e soprattutto il burro di noccioline che tanto piace agli americani: non sono solo spuntini gustosi, ma anche validi alleati per la prevenzione di tumori al seno. Lo rivela uno studio condotto dalla Washington University insieme con la Harvard Medical School, e pubblicato sulla rivista Breast Cancer Research and Treatment
I ricercatori hanno preso in osservazione i dati storici relativi alla salute di oltre 9mila ragazze, seguite a partire dai 9-15 anni e fino all'età di 18-30 anni, tra il 1996 e il 2001, e tra il 2005 e il 2010, con lo scopo di valutare l'incidenza del carcinoma mammario. Dall'analisi è emerso che le ragazze che mangiavano anche solo due volte a settimana frutta a guscio o burro di arachidi avevano il 39% in meno di probabilità di sviluppare una forma, anche se benigna, di tumore del seno all'età di 30 anni, rispetto alle ragazze che non mangiavano frutta secca o il burro di arachidi.
Effetti benefici vengono anche dall'assunzione di soia, lenticchie, fagioli e mais, anche se il consumo rilevato era assai basso e non indicativo per un raffronto statistico. Secondo l'autore senior dello studio, il dottor Graham Colditz - direttore associato del cancer prevention and control presso il Siteman Cancer Center del Barnes-Jewish Hospital e la Washington University School of Medicine - mangiare frutta a guscio e burro di arachidi può quindi essere un buon modo per ridurre il rischio di cancro al seno nelle donne. 

GATORADE ARANCIA ROSSA, SENZA ARANCIA ROSSA

La bevanda contiene solo il "gusto arancia rossa". Del frutto neppure l'ombra

La denuncia del Fatto Alimentare che scrive: "Ho acquistato alcune confezioni di Gatorade arancia rossa da 500 ml in un supermercato convinto che la definizione "arancia rossa" riportata in etichetta nel "campo visivo principale" (quello cioè più esposto al primo sguardo del consumatore al momento dell' acquisto e che permette di identificare immediatamente il carattere e la natura del prodotto) facesse esplicito riferimento, accanto ai sali minerali e carboidrati, anche alla presenza di arancia rossa. 
Nell'elenco degli ingredienti, invece, non vi è traccia alcuna di detto agrume. Leggendo più attentamente l'intera etichetta si nota la dicitura "gusto arancia rossa". Questa scritta decisamente importante per capire la tipologia della bevanda è proposta in caratteri tipografici di 1 mm ed è collocata alla fine di una sommaria descrizione: "prodotto per sportivi, destinato a reintegrare le perdite idrosaline dovute ad una intensa sudorazione. Gusto arancia rossa". 

C'è di più, la dicitura non è sul "campo visivo principale", dove primeggia la scritta "Gatorade Arancia Rossa" con colori intensi e dimensioni rispettivamente di 10,5 e 4 mm. Se la dicitura "gusto arancia rossa" fosse stata evidenziata con caratteri della medesime dimensioni e nello stesso campo visivo, avrei capito che la bevanda non contiene arancia rossa e non l'avrei acquistata. Ero convinto, stante il gran caldo di quei giorni, di poter bere un prodotto notoriamente dissetante ed energetico, reintegratore di sali minerali ma anche di succo di arancia, fonte di vitamine A, C, B e bioflavonoidi." 

lunedì 14 luglio 2014

TUMORI, LA CARIE AI DENTI HA UN EFFETTO PROTETTIVO

Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Buffalo. I batteri lattici coinvolti nella formazione della malattia dei denti proteggerebbe da alcune forme di cancro alla testa e al collo.


Andare dal dentista a farsi curare la carie potrebbe avere anche i suoi contro. Perché secondo un nuovo studio chi ha questo problema sarebbe più protetto dall'aggressione delle cellule tumorali. Lo sostengono i ricercatori dell'Università di Buffalo, che hanno osservato come l'effetto protettivo nei confronti di alcune forme di cancro alla testa e al collo sarebbe offerto dai batteri lattici coinvolti nella formazione della carie, che svolgerebbero un'azione di contrasto nei confronti delle cellule tumorali. 

Una scoperta decisamente inaspettata, visto che la carie è considerata un segno di scarsa salute orale, insieme alla malattia parodontale. E che in precedenza si era osservato un aumento del rischio di questi tumori proprio in soggetti con malattia parodontale. Lo studio è stato condotto su 399 pazienti affetti da tumore della testa e del collo, e un gruppo di controllo di 221 persone senza tumore: coloro che presentavano maggiori carie erano gli stessi che presentavano meno probabilità di avere un cancro di questo tipo, rispetto a coloro che avevano meno carie dentali.

In ogni caso, i risultati di questa nuova ricerca, pubblicata sulla versione online di JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery, non devono essere un alibi: vietato, dunque, trascurare l'igiene orale sperando di avere meno possibilità di ammalarsi di tumore. Le cavità delle carie sono causate dall'acido lattico prodotto dai batteri quali streptococchi, lattobacilli, attinomiceti e bifidobatteri, gli stessi utilizzati per la produzione di yogurt, per cui si potrebbe utilizzarli per il loro effetto benefico senza compromettere i denti.