E220, E221, E222, E223, E226, E228… Sono additivi conservanti conosciuti come SOLFITI, anidride solforosa. E fanno malissimo… Cosa sono, in quali alimenti si trovano e quanti realmente ne mangiamo.
Tutti abbiamo sentito parlare dei solfiti e dell’ anidride solforosa contenuta nel vino. Le sigle degli additivi alimentari conservanti E220 e228 molto meno. Eppure sono contenuti in alimenti come bevande, succhi di frutta, pesce,frutta seccaTutti abbiamo sentito parlare dei solfiti e dell’ anidride solforosa contenuta nel vino. Le sigle degli additivi alimentari conservanti E220 E221 E222 E223 E226 E227 E228 molto meno. Eppure sono contenuti in alimenti come bevande, succhi di frutta, pesce,frutta secca . Scopriamo quanti solfiti ingeriamo e che danni possono provocare e come evitare di assumerne troppi !
I solfiti: conservante utilizzato fin dall’ antichità …
I Romani e gli antichi Egizi, già utilizzavano il biossido di zolfo per ripulire dai batteri i tini dove veniva fatto fermentare il vino. Tuttavia il loro utilizzo divenne massiccio solo nel secolo scorso in concomitanza con le nuove esigenze alimentari dettate dallo sviluppo industriale.
Che cosa sono i solfiti e l’ anidride solforosa. Da non confondere con i solfati.
L’ anidride solforosa ora è indicata con la sigla E220. L’ anidride solforosa è un gas incolore ma altamente irritante che si produce dalla combustione dello zolfo nell’ aria. Avete presente i vulcani? Durante le eruzioni ne emette in quantità notevoli ! Decisamente un clima inospitale per la vita.
All’ interno del nostro sangue l’ anidride solforosa, si comporta allo stesso modo: è un veleno in grado di inattivare la vitamina B1 e B12. A dosaggi bassi può causare faringite , perdita dell’ odorato, del gusto, acidità urinaria e stanchezza. I sintomi più conosciuti sono quelli legati al mal di tesa post sbornia e disturbi nervosi.
I solfati invece ,sono i prodotti della combustione del petrolio e sono i maggiori responsabili delle piogge acide !
Come vengono utilizzati i conservanti a base di anidride solforosa.
L’ utilizzo dei solfiti come additivi alimentari è legato alla loro proprietà antimicrobiche, antifungine , antiossidanti ed inibitrici dell’ imbrunimento enzimatico ( Avete presene le patate o le mele che si ossidano senza pelle ?) Altri impieghi prevedono il loro utilizzo come sbiancanti per lo zucchero negli zuccherifici, come conservante per il mosto in enologia e come antimicrobico nelle bevande , bibite succhi di frutta ed insaccati. Vengono utilizzati anche in alcune lavorazioni degli ortaggi sfruttando la loro capacità antiossidante. (imbrunimento chimico)
Come riconoscere i conservanti A base di anidride solforosa.
Come visto l’ anidride solforosa è un gas . La sigla identificativa è E220. Gli altri solfiti non sono gassosi ma sono Sali. Non cambia nulla : i Sali liberano anidride solforosa !
- E220 Anidride Solforosa
- E221 Sodio Solfito
- E222 Sodio Solfito Acido
- E223 Sodio disolfito
- E224 Potassio Disolfito
- E226 Calcio Solfito
- E227 Calcio Bisolfito Acido
- E228 Solfito Acido di Potassio
Le conseguenze sulla nostra salute e di limiti di legge imposti per l’ utilizzo dei solfiti.
I danni da solfiti si dividono in quattro categorie
1 Alterazioni vitaminiche: l’ anidride solforosa ed i solfiti distruggono la tiamina e la cianocobalamina (vitamine del gruppo B : B1 e B12 )
2 Appesantisce il nostro sistema detossificante: questi additivi vengono eliminati per via urinaria dopo essere stati detossificati ad opera del fegato tramite un ‘enzima chiamato solfito ossidasi. Se la dose di solfiti è superiore alla nostra capacità di eliminarli, compaiono mal di testa .
3 Reazioni allergiche ed allergie Un pericolo in agguato è rappresentato da possibili allergie e reazioni asmatiche con manifestazioni respiratorie anche gravi. Riniti, eczemi, orticaria e dissenteria possono essere causati dai solfiti . in queste malattie una delle componenti più ostiche è proprio l’ identificazione della causa. Immaginate l’ efficacia di un trattamento se non viene rimossa la causa che ha scatenato la malattia!
4 Interazione con farmaci cortisonici. Da non sottovalutare anche l’ interazione con farmaci, in particolar modo i cortisonici che aumentano la sensibilità individuale ai solfati.
Quanti solfiti possiamo ingerire e quanti realmente ne assumiamo?
Il limite di legge imposto per l’ assunzione di solfiti e di 0,7 g. per kg di peso corporeo . l’ organizzazione Mondiale per la Sanità ha stabilito questo limite di sicurezza. Per interpretare correttamente questo valore è necessario poter calcolare in linea di massima quanti solfiti possiamo ingerire.
In quali alimenti troviamo i Conservanti E220 e similari?
Potenzialmente i solfiti sono presenti in quasi tutti gli alimenti conservati e perfino in molti freschi.
Nei prodotti preconfezionati devono essere indicati in etichetta o con il codice identificativo o con il nome chimico. Sfortunatamente in molti casi non è obbligatorio segnalare né la loro presenza ne la loro quantità. Un esempio: il pesce fresco (tipicamente nei gamberetti , gamberi e surimi )
E’ presente anche nei cereali come l’ orzo perlato, purè di patate, ortaggi sottolio ,sottaceto e salamoia ( con sale ). Nelle bibite a base di frutta , nei funghi secchi e nella frutta essiccata , nella frutta candita .
Nei prodotti a base di carne, essendo maggiormente soggetti a fenomeni putrefattivi i quantitativi di conservanti sono ancora maggiori e possono contenere anche 450 mg al kg.
Il vino li contiene. I limiti legali imposti dalla comunità europea sul contenuto finale di anidride solforosa nel vino consentono fina a 160 mg/litro per i vini rossi e di 210 mg/litro per i vini bianchi. Mediamente più è scarsa la qualità del vino e maggiormente se ne rende necessaria l’ aggiunta in quantità superiori.
Per legge non è obbligatorio indicare la loro presenza se il quantitativo è inferiore a 10 mg al kg o lt. In soggetti allergici anche quantitativi modesti possono scatenare serie conseguenze !
Quanti solfiti mangiamo?
Come avrete ben compreso è molto difficile stabilirlo. In molti casi la loro presenza non è indicata e data la loro alta diffusione è molto facile che questi quantitativi si accumulino oltrepassando molto facilmente il valore consigliato dalla OMS.
Ma mancora più interessante è una ricerca condotta nel 2000 che ha stabilito che il quantitativo di solfiti tollerato dall’ organismo è ben inferiore a quello ufficiale OMS èd è pari a 0.7 mg al Kg di peso . Facciamo un esempio semplicissimo. Se peso 70 Kg il tasso limite tollerabile è di 0.7 mg per kg , quindi in totale solo 49 mg.
Una cenetta con un po’ di insaccati, 2 bicchieri di vino bianco con un po’ di frutta secca e siamo già oltre i limiti consigliati. Senza contare il resto dei conservanti …
Quantità massime di solfiti maggiormente presenti negli alimenti ammesse secondo la regolamentazione della comunità europea
ALIMENTI DOSE MASSIMA mg o ml / kg di solfiti
- Aceto 170
- Amidi 50
- Crostacei 150
- Stoccafisso o baccala 200
- Senape 250/500
- Surrogati carne pesce o crostacei 200
- Concentrati di frutta 250
- Albicocche pesche uvetta prugne e fichi secchi 2000
- Banane essiccate 1000
- Mele e pere secche 600
- Preparati per purè 400
- Pomodori secchi 200
- Vini rossi 210
- Vini bianchi 160
- Vini tedeschi Spatlese e Aulese 300
- Vini bordeaux 300
- Vini francesi Barzac, Cadillac… 400
- Succo d’uva concentrato 200
- Succo di limone 350
Conclusioni
Spero di aver fatto un po’ di chiarezza. I solfiti sono solo uno dei moltissimi additivi nocive per il nostro organismo. Se fosse l’ unico , probabilmente questo articolo non avrebbe ragione di essere. Sfortunatamente non è così ed assieme ai solfiti ingeriamo moltissime altre sostanze tossiche che si accumulano nel nostro organismo. Sapere in quali alimenti è maggiormente concentrato può essere di aiuto a limitarne l’ assunzione.
Fonte
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